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  1. #1921
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    I baci si fanno più incalzanti e più cerco le sue labbra, più sento dentro di me il desiderio di averla accanto crescere sempre di più. Sorrido quando i miei occhi incontrano i suoi e cerco ancora quei baci, la ragazza gioca per un attimo coi miei capelli per poi portare le sue mani dietro la mia schiena e stringere con forza la casacca, come a volerla strappare «parlerò con Markus per dirgli che è finita» mi faccio più serio pensando per un attimo al ragazzo, al suo viso tranquillo di aver trovato il suo posto in cui venir accettato. E ora io… ho fatto questo. La ragazza stringe ancora per poi lasciare la presa con un sospiro, guardo i suoi occhi cercandovi una risposta «ho desiderato averti con me per tutti questi anni» sorrido a queste parole, sono qui ora. «Ci sarebbero state così tante occasioni prima di adesso, ma ora... non è il momento, Efrem» scuoto la testa guardandola stupito mentre lei solleva la sua dalla mia spalla e mi guarda, gli occhi arrossati come se facesse fatica a trattenersi. «Solo i siamesi sanno quanto io mi stia dannando in questo momento e ti prego di farmi la simbiosi se ti sarà necessario per capire.» no, non ho bisogno di fare ricorso ai miei poteri per vedere, sono bastati tutti questi anni per farmi capire e conoscere quella sofferenza. «Dopo Lumen ci sono state tante persone e dopo queste persone c'è stato Andreus» Andreus… io non avrei mai dovuto farlo soffrire in quel modo, non lo meritava… lui non merita uno come me e più passano le ore, più mi rendo conto dell’enorme sbaglio in cui l’ho coinvolto. «Dopo di lui... eccomi qui.» non voglio… io non voglio sbagliare più, non con lei. «Non voglio essere la tua distrazione e tu non devi essere il mio centro del mondo in questo momento di guerra. Non... non possiamo iniziare qualcosa ora.» scosto lo sguardo confuso e al contempo amareggiato dalle sue parole, non l’ho mai considerata una distrazione, benché meno un ripiego. Non ho bisogno adesso di queste cose. Un tempo forse, un altro Efrem, più ingenuo e stupido. Ma non questo. Non l’Efrem che ha davanti. Non voglio che idee passate si mettano in mezzo adesso, sono cambiato e con me tante altre cose sono mutate. Questa guerra ha cambiato tutti, me in primis che non riesco più a gestire tutto ciò. Emozioni che si accavallano l’una sull’altra, confuse, vaghe alle quali non riesco più ad attribuire un significato, un volto. «Ti prego di capirmi, Efrem.» riporto i miei occhi nei suoi rossi più di prima e sento anche i miei pizzicare, come un richiamo la sua voce mi attrae a sé e l’ennesimo miscuglio di emozioni mi invadono il cranio. Ancora più confuse. «Quando questa guerra sarà conclusa, se resteremo in vita, se tu mi vorrai io ci sarò, ci sono sempre stata anche se non te n'eri accorto. Voglio che tu mi scelga perché sono io, non per ripiego o per altro ed io devo imparare a valutare le cose importanti e non seguirti alla cieca» non rispondo e la stringo a me stringendo la tunica della sua divisa «quando questa guerra sarà conclusa… io non voglio una vita diversa da quella accanto a te.» alzo gli occhi carezzando quel viso con dolcezza «se tu mi aspetterai, io tornerò da te… anche se questa guerra dovesse dividerci ancora.» le sorrido per poi cingerla ancora tra le mie braccia come a non volerla abbandonare…

  2. #1922
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel


    Raggiungo in silenzio l’infermeria, dietro di me dei passi mi indicano che Markus ha deciso di seguirmi, so che lui non vedrà il mio sorriso in questo momento, ma sono felice di poterlo in qualche modo aiutare.
    Non appena entriamo lo vedo prendere posto su uno dei letti e immergere le nocche coperte dalle bende in un catino d’acqua fresca, almeno si staccheranno con più morbidezza evitando di fargli più male del dovuto. Recupero due panni morbidi ed un po’ di pozione di Sepyra, mi avvicino quindi a lui e con tutta la delicatezza di cui sono capace gli slego la prima delle due bende asciugandogli poi la mano con uno dei due panni, stando attenta a non fare troppa pressione.
    <<Sembri abituata a medicare ferite anche quando sono arrivato ricordo che sei stata te a dire a Medea cosa utilizzare per l'ustione che avevo>>.
    Ascolto le sue parole arrossisco appena, non sono abituata alle osservazioni gentili, spero solo che la fioca luce del luogo attenui questo mio colorito confondendolo con un riflesso dei miei capelli…
    << L’ho fatto fin da piccola…mi ha insegnato mia madre, era un’abile erborista.>> rispondo con tutta la tranquillità di questo mondo, per poi tamponare con l’ altro panno umido e pulito le ferite, procedo quindi sull’altra mano e poi prendo un po’ di pozione e gli e la spalmo sulla lesione, alzo gli occhi incrociando il suo sguardo ed un sorriso grato mentre mi chiede:
    <<cosa facevi prima di entrare nei ribelli? L’infermiera?>>.
    << Prima vivevo una vita a metà che non sentivo completamente mia, ma no non ero un’infermiera, comunque grazie per questa domanda, se lo chiedi forse è perché sono stata brava a medicarti e non ti ho recato troppo fastidio…avrei voluto fare l’erborista…>> sorrido gentile rialzandomi dalla posizione in ginocchio che avevo assunto per medicarlo. Noto che muove le mani , a quanto pare la pozione ha già fatto effetto, mi affretto a risistemare tutto quando
    <<Comunque... Grazie Keyra>>.
    La sua voce mi giunge chiara ma sul finale storpia un po’, sembra faccia fatica .
    Mi volto verso di lui: << Di nulla!>>
    Vorrei poi chiedergli una cosa, quella cosa che mi è venuta in mente in biblioteca, ma forse potrebbe giudicarmi una approfittatrice, provo a chiedere comunque, in caso contrario potrebbe anche non rispondermi:
    << Markus…posso chiederti una cosa? E’ un po’ che volevo chiedertelo in realtà, ma solo ora ne ho avuto occasione…>> se mi dirà di si gli dirò:
    << Se non ricordo male tu sei un fabbro, giusto? Sai costruire una Serra?>> lo guarderò quindi timidamente, sperando che non giudichi male le mie parole, non gli chiedo il favore perché voglio qualcosa in cambio per averlo medicato, anzi, l’ho fatto volentieri, ho solo bisogno di alcune nozioni se non vorrà o non potrà aiutarmi.
    Ultima modifica di DELTAG; 12th February 2016 alle 14:54

  3. #1923
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Lady Blackstone




    Varcando il Glados il mio piede affonda lentamente nella terra umida che circonda il vecchio monastero.
    Le prime luci dell'alba m'infastidiscono, quindi tiro dietro di me il non tanto pesante sacco insanguinato trascinandolo fino all'interno della decadente struttura.
    Il sangue gocciola dalle mie mani, dal mio abito e dal sacco, creando una lunga scia porpora dietro di me.
    Continuo indisturbata il mio tragitto che termina al cospetto della velata statua della mia divinità. Prima di prostrarmi ai suoi piedi, lascio il sacco davanti a me e torno indietro a ripulire il sangue. Non voglio seccature.
    Tornata all'interno delle cripte, riprendo in mano il sacco e ne estraggo lentamente i resti della mia vittima. Il suo volto martoriato esprime ancora dolore, sofferenza.
    Disposto al cospetto della Morte, alzo gli occhi verso il suo volto. "Questo è il mio dono, Mia Signora, per avermi protetta durante la battaglia. Non avendo mietuto vittime sul campo di battaglia...ho rimediato con questo."
    Accarezzo per l'ultima volta il viso insanguinato del cadavere del contadino. "Ha sofferto molto, mia Signora." le assicuro. In seguito le mie labbra si distendono in un sorriso rimembrando le sue urla, le sue imprecazioni, le sue richieste di voler salva la vita.
    In un impeto di rabbia improvvisa, infine, evoco la mia fedele falce e faccio razzia di quei resti. Ciò che ne rimane è polvere d'ossa e di carne. Risparmio solo la testa che incido accuratamente eliminandone lo scalpo e ripulendola dalla carne, e il cuore.
    Verso il suo stesso sangue nel suo teschio e dopo aver pronunciato oscure parole, sollevo di poco la maschera e ne bevo in grande quantità.
    La vista mi si appanna da subito, ma avverto ugualmente strane presenze accanto a me. Ne susseguono orridi inni, lamenti, imprecazioni.
    Terminato il rito, ripulisco accuratamente tutto, conservando il cuore della mia vittima, e mi trascino lentamente nella mia stanza.


    Dark Sister - Arma in forma inattiva


  4. #1924
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Shayla Bolton


    Ora si che mi sento meglio! Non so quanto tempo sia rimasta in acqua a ripensare alla battaglia, alla nostra vittoria, alle facce dei nostri avversari dopo che Daphne ha sprigionato il suo scudo e fritto tutti. Poi la visita a casa sua, l'accoglienza che mi hanno riservato, Kaleb più di tutti, che mi ha fatto capire che in fondo desidero anch'io un posto da chiamare casa, un posto che non sarà qui dove tutti mi conoscono solo in un modo ma chissà... potrebbe essere ad Asshai, dopo la guerra, se tutto andrà bene. E poi quello che sta succedendo qui al monastero, la scoperta di Andreus di non essere stato dimenticato da suo padre, Efrem che è diventato il nuovo Gran Maestro e...tra l'altro, sarà tornato? Non so neanche se Andreus ne sia già al corrente, forse avrei dovuto dirglielo per tranquillizzarlo. Esco dall'acqua ed indosso lo stesso vestito con cui sono andata in Neutra, non ho voglia di cercare altro in quella cassettiera, i vestiti all'interno sono uno peggio dell'altro. Sistemo di lato i capelli, quasi non mi riconosco con questo nuovo colore e forse è un bene. «Shayla? Dove sei?» la voce di Andreus mi fa sobbalzare, è vicina, credo sia in fondo al corridoio, riprendo a sistemarmi i capelli limitandomi ad urlargli "In camera!" così da farlo entrare nella stanza mentre finisco di prepararmi. Che sarà successo? Vogliono già festeggiare? Bene... ne ho proprio voglia!

  5. #1925
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Markus Obelyn

    Inclino la testa da un lato, grattandomi la nuca, mentre sento Keyra rispondermi con frasi strane, criptiche direi. Poteva semplicemente dire “non sono affari tuoi” invece che rifilarmi questa risposta senza né capo, né coda, non mi sarei di certo offeso, ma… Va beh, contenta lei. Sbuffo e faccio per alzarmi in piedi ma l’ennesimo <<Markus…>> mi fa trasalire. MA ALLORA E’ UN VIZIO. La guardo, aggrottando le sopracciglia, ed ascolto ciò che mi chiede scuotendo la testa rassegnato quando capisco che le cure non sono poi “gratuite” come credevo. <<Sì, so fare una serra: ho imparato da solo, coltivando piante… particolari, e non perché sono un ex fabbro…>>, dico tranquillo, sorridendole sornione, mentre mi porto in piedi. <<Utilizzavo dei barattoli di vetro, piuttosto grandi, basta fare dei buchi sul coperchio per permettere alla pianta di respirare, il resto è facile: terreno, acqua e cure>>. Mi passo una mano sul mento, e riflettendoci meglio aggiungo: <<e forse anche del fertilizzante>>. Le scocco un'occhiata pensierosa, <<dipende anche da cosa vuoi piantare però...>>.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 12th February 2016 alle 02:10



    Visita il mio spazio ricordi! Dark Land

  6. #1926
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Daphne Elania Baratheon

    Efrem mi osserva con quegl'occhi cosi diversi dal solito, sarà che lui è diverso, non perchè ora è Gran Maestro, mi sembra che abbia abbandonato certi modi di comportarsi, non solo con me per fortuna, ma anche con gli altri, all'inizio sembrava più un dittatore, ora un leader che si prende pesanti responsabilità, in grado di sostenere i propri seguaci e non solo intimorirli. Stringe la presa sulla mia casacca, una divisa che sento farsi sempre più ingombrante quando sto con lui, ma me la terrò addosso, per una buona volta voglio ragionare con la testa, senza cedere alle pulsioni «quando questa guerra sarà conclusa… io non voglio una vita diversa da quella accanto a te.»

    Mi strappa un sorriso, sembra sincero e probabilmente lo è, anche se l'idea che mi sono costruita di lui in questi anni è dura a togliersi: lui ama e desidera realmente, ma per un periodo di tempo limitato. Questo è quello che ho sempre pensato di lui e fatico ancora a credere che con me possa essere diverso.«se tu mi aspetterai, io tornerò da te… anche se questa guerra dovesse dividerci ancora.»

    Mi stringe ed io lo ricambio con una stretta che mi smorza il fiato, vorrei che quello che mi ha appena detto sia vero, ci voglio sperare realmente. "Sempre"



    L'ho fatto fino ad ora e continuerò in futuro e se quello che mi trovo a stingere in questo momento non è il nuovo Efrem nel quale ripongo le mie speranze, ma il solito Efrem dall'amore a tempo determinato... fa lo stesso, aspetterò comunque, anche se invano. "Dovrei cambiarmi ora" dico accarezzandogli il viso "Non ti sto cacciando, ma... è meglio se esci"

    continuo con un mezzo sorriso, potremmo non rispondere delle nostre azioni con uno dei due senza vestiti e mi sono ripromessa di contenermi "Puoi radunare gli altri, così festeggiamo, o se preferisci riposare io inizio a cucinare qualcosa per pranzo a tutti"


  7. #1927
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Keyra
    Isyl Tinnuviel


    Markus mi osserva piuttosto dubbioso, forse non avrei dovuto rispondergli in questo modo visto che non c’è molta confidenza tra di noi , ma mi è venuto naturale.
    Non appena mi sente pronunciare il suo nome , mi guarda aggrottando le sopracciglia scuotendo il capo, non riesco ad interpretare il suo gesto…che abbia detto qualcosa di sbagliato? Poco dopo comunque, risponde alla mia domanda:
    <<Sì, so fare una serra: ho imparato da solo, coltivando piante… particolari, e non perché sono un ex fabbro…>> mi dice tranquillo sorridendo sornione mentre si alza.
    <<Utilizzavo dei barattoli di vetro, piuttosto grandi, basta fare dei buchi sul coperchio per permettere alla pianta di respirare, il resto è facile: terreno, acqua e cure>>.
    Mentre mi illustra il suo progetto di serra, porto entrambe le mani al petto e lo guardo con gli occhi che si fanno grandi e luminosi ascoltando ogni sfumatura delle sue parole, gli sono grata per questo aiuto.
    Lui si passa una mano sul mento , sembra stia riflettendo su altro, ed infatti aggiunge:
    <<e forse anche del fertilizzante>> mi scocca un’occhiata pensierosa <<dipende anche da cosa vuoi piantare però...>>.
    << Non sembra difficile…ti sono grata …>> biascico sorridendo gentile mentre infilo una mano in tasca ma mi rendo conto che i semi sono rimasti in un fazzoletto, nella tasca dell’altro vestito, << …volevo mostrarti ciò che volevo piantare ma ho lasciato i semi in camera…>> dico timidamente abbassando lo sguardo << …sono comunque dei semi di carota, tuberi e piccole patate , li ho raccolti in superficie, qui il clima è piuttosto mite ma..dovrei farli crescere un po’ e portarli in un posto piuttosto freddo. >>
    Incrocio le braccia al petto e rialzo lo sguardo fissando dapprima un punto indefinito sul muro mentre penso, poi sposto lo sguardo sul volto di Markus.
    << Per quello mi è venuto in mente di trasportarli in una specie di serra, vorrei che arrivassero sani e salvi e soprattutto..in forma……dici che la mia idea è sbagliata?>>

    Chiedo cercando un consiglio. Attenderò la sua eventuale risposta e poi gli dirò:
    << Grazie davvero per la consulenza, vorrei sdebitarmi per l’aiuto dato, forse ti sembrerò starna ma…hai un piatto preferito? Magari te lo preparo se non è nulla di troppo elaborato! In cucina di solito sono brava… più che in combattimento, sono sincera. Bisogna festeggiare la vittoria delle ragazze e il ritorno di ..Efrem…quindi visto che ho intenzione di cucinare un pò , preparerò anche un piatto di ringraziamento per te. >>
    Detto ciò gli sorrido sincera , davvero mi è stato utile e, sono felice di averglielo chiesto.
    Mi allontano quindi un po’ e recupero qualche radice di Zenzero dal retro gusto piccante, da uno dei vasetti posati su un tavolo dell’infermeria,di solito si usa per curare infiammazioni, mal di testa e per favorire la digestione, ma è ottimo anche per preparare pollo e vellutata di carote! Passo davanti a Markus esordendo trotterellando felice
    << Questo…è per il pollo!>>
    Mi avvicino molto a lui, volontariamente gli sbandiero quindi davanti agli occhi con fare ingenuo e giocoso un pezzo di radice di Zenzero, l’odore pungente ma per me piacevole, potrebbe infastidirlo, ma sono felice per la vittoria e che tutti siano sani e salvi, se non fosse per la mia discussione con Andreus, potrei dire di essere realmente serena, ma oggi mi sento piuttosto scherzosa… forse la tisana che ho bevuto prima mi ha reso più frizzante…o semplicemente più scanzonata.
    Ultima modifica di DELTAG; 12th February 2016 alle 14:58

  8. #1928
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Andreus De Lagun

    Termino di strillare per i corridoi ma non ottengo nessuna risposta dalla ragazza, che sia uscita forse mentre ero in cucina? Sento nuovamente l’aura del Gran Maestro farsi presente nei corridoi, come se fosse dietro di me e istintivo mi volto non trovando però nessuno a fissarmi. Sospiro e torno a cercare Shayla quando la sua voce mi distrae da quel pensiero «in camera!»


    seguo la sua voce fino a raggiungere la sua stanza e dopo aver bussato un paio di volte entro aprendo poco la porta «spero tu sia presentabile.» e soprattutto sola.


    Non voglio trovarmela con qualcuno in stanza come è successo con Markus e Daphne… a proposito… Markus le avrà detto cosa è successo tra me e lui… nel campanile? Deglutisco e chiudo gli occhi restando sulla porta dentro la stanza. Sento dei passi muoversi per la camera e dopo qualche istante Shayla scoppia in una fragorosa risata che mi fa irrigidire «per Raiden, Andreus sei senza speranze!» stringo ancora di più gli occhi fin quando non m’impongo di aprirne solo un e… tiro un forte sospiro di sollievo nel vedere Shayla vestita e soprattutto SOLA. Apro anche l’altro occhio e subito la ragazza inizia a fissarmi mettendomi in soggezione «allora? Ti hanno mangiato la lingua? Parla!» mi dice mantenendo quel sorriso bonario sul viso, sto per rispondere ma è la ragazza stessa a bloccarmi squadrandomi da capo a piedi e fissando i suoi occhi sui miei abiti «che ci fai vestito da damerino?» incrocia poi le braccia al petto mostrandomi un sorrisino ironico


    «ce l'hai davvero il sangue blu allora!» mi gratto la testa imbarazzato e la guardo negli occhi «ecco… ehm… è proprio di questo che volevo parlarti…» deglutisco, ancora non mi rendo conto di cosa sto per fare e la verità viene fuori dalla mia bocca come una freccia scoccata «sto andando a Gaearmir a parlare con mio padre, voglio affrontarlo.» l’ho detto… L’HO DETTO. La ragazza mi guarda per un attimo confusa per poi urlare facendomi sobbalzare dalla paura. Corre verso di me con le braccia spalancate e mi stringe a sé in un abbraccio che ricambio senza indugi «mi hai ascoltata allora!» si stacca da me stringendomi ancora le spalle e sorridendomi felice prima di farsi più seria «buona fortuna Andreus, vedrai che andrà tutto bene.» sorrido contento, lo spero con tutto il cuore. «Mal che vada… è stato bello conoscerti, Shayla…» ridacchio grattandomi la testa ma in realtà sono teso quanto una corda di violino.


    Vorrei sprofondare… ma penso ci penserà Jubert non appena mi vedrà. «Prova a restarci secco e vengo a riprenderti ovunque sarai per spaccarti la faccia!» mi mostra il pugno avvicinandomelo al viso e io deglutisco rumorosamente «te… te lo prometto.» biascico salutandola e iniziando a salire… dovrei rifornirmi di pozione nel caso in cui… beh, nel caso in cui la mia rigenerazione non dovesse funzionare. Arrivato davanti l’infermeria noto al suo interno la presenza di Isyl che… che sta facendo a Markus? Sbuffo infastidito dal ritrovarmeli entrambi in quella situazione e entro nella sala incurante di averli disturbati «prendo un po’ di pozione e vi lascio di nuovo da soli, tranquilli.» dico duro guardando soprattutto il ragazzo, non riesco a togliermi dalla testa quello che è successo ma a quanto pare lui ha già superato la cosa. La ragazza smette di sventolare quello che aveva in mano e mi guarda abbassando gli occhi «ti serve una mano?» scuoto il capo mostrando il barattolo con la pozione senza rispondere e inizio a versare le due dosi riempiendo due fialette separate in modo tale che se una dovesse rompersi, avrei la sicurezza dell’altra. Sono quattro dosi in tutto. Ripongo le due fiale in tasca legandole con una cordino di cuoio in modo che non vengano a contatto quando sento la voce di Markus alle mie spalle «dove vai vestito così?» mi volto e lo osservo serio «a casa.» non aggiungo altro, lui sa a cosa mi riferisco. Il ragazzo mi guarda aggrottando le sopracciglia e dopo poco mi si avvicina parlando a voce bassa «ma... prima avevi detto che non era più la tua casa. E… non è rischioso?» mi scosto «la mia septa ha risolto il problema dei soldati, non ho nulla di cui preoccuparmi.» rispondo col suo stesso tono basso mentre lui mi lascia passare con un semplice «sta attento…»



    annuisco e vado via dalla sala muovendomi a passo veloce verso l’esterno. L’alba è arrivata e il sole è quasi alto nel cielo, devo sbrigarmi. Tocco il glados e lo attraverso figurandomi nella testa il castello di Gaearmir… la sede dei De Lagun, la mia vecchia casa…

    *Frasi e azioni d Shayla, Isyl e Markus concordate con serenarcc, DELTAG e Damnedgirl

  9. #1929
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Efrem Targaryus

    Stringo ancora una volta a me Daphne come se questa fosse l’ultima volta che la vedo, come se questo fosse un ultimo addio. Non voglio, non voglio abbandonarla. Non lei. Ricambia la stretta affondando il suo viso nella mia spalla in un abbraccio che non voglio sappia di addio. «Sempre» sorrido per questa parola e penso a quanto io sia stato idiota, a quanto io l’abbia ignorata in tutti questi anni inseguendo storie senza capo, né coda. Un altro Efrem, un altro me, più stupido e ingenuo. Voglio sperare che se ne accorga, voglio dimostrare di non essere più quell’Efrem. Sollevo il viso assieme a lei e un sorriso si mostra sul mio viso quando mi accarezza dolcemente «dovrei cambiarmi ora» annuisco capendo già cosa vuole dirmi e l’aiuto ad alzarsi dalle mie gambe mentre lei inizia a slacciarsi parte della divisa, sorrido e mi avvicino aiutandola a toglierlo fin quando non resta con solo la camicia bianca a coprirle il busto. Accarezzo il suo collo con le dita mentre lei mi parla «non ti sto cacciando, ma... è meglio se esci» faccio un cenno di sì con la testa e dopo averla avvicinata a me poso le mie labbra sulle sue, baciandola un ultima volta prima di allontanarmi «puoi radunare gli altri, così festeggiamo, o se preferisci riposare io inizio a cucinare qualcosa per pranzo a tutti» sbadiglio e le sorrido posando la mano sulla maniglia prima di uscire «credo che mi concederò qualche ora di riposo, non dormo da due notti e non è stata una giornata… facile.» Esperin, Drako… Reneè. Come un fiume in piena quei pensieri travolgono ogni cosa martellandomi la testa una volta che esco fuori dalla stanza. Col passo pesante e stanco raggiungo la mia camera chiudendomi la porta alle spalle e mi getto sul letto reggendomi il capo tra le mani. La testa fa male e tutta quelle informazioni ora diventano aghi che continuano a pungere fino a farmi male. Non posso, io non posso credere che la mia famiglia sia morta solo per questo, per una stronzata simile. Mia sorella è morta perché era una Raeghar… non posso accettarlo. Io non voglio crederlo… eppure e così. Tutto si fa confuso e si accatasta nella mia testa fin quando non sopraggiunge il buio, chiudo gli occhi lasciandomi trasportare lontano da loro…

    *Azioni concluse su Daphne concordate con Eclisse84



  10. #1930
    sim dio L'avatar di Damnedgirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Ribelli

    Markus Obelyn

    Carote e patate, due tipologie di pianta che conosco ma che non ho mai messo dentro una serra… Perché è ridicolo anche solo pensarlo. Insomma, mi sta davvero chiedendo questo? O, ho capito male io? La fisso, scettico, ma Keyra sembra seria, serissima, e nonostante mi sforzi di non dirle di ripetere ciò che mi ha appena domandato non posso fare a meno di chiedermi se sia lucida. Forse ha fumato qualcosa. Dopotutto quelle sono piante che crescono sotto terra, non hanno bisogno di una serra, basta trovare dei vasi adatti e ricreare un ambiente con condizioni di crescita favorevoli. <<Per quello mi è venuto in mente di trasportarli in una specie di serra, vorrei che arrivassero sani e salvi e soprattutto…in forma. Dici che la mia idea è sbagliata?>>. Totalmente sbagliata ma provo a commentare l’idea in maniera gentile e suggerirne una io. <<Perché non ti limiti a due vasi…? Non sono un asso in giardinaggio, io… Ecco… Coltivavo erba, ma le piante che mi hai chiesto te dubito che siano da serra visto che vengono piantate sotto terra…>>. Abbozzo un sorriso nervoso, guardandola negli occhi: non voglio farla offendere e spero capisca che in questo momento sono in difficoltà quanto lei. Per fortuna non sembra prendersela e, sorridendo, mi domanda quale sia il mio piatto preferito sventolandomi intanto sotto il naso una radice il cui odore mi provoca un sonoro starnuto. <<Dei, ma che robaccia è…?!>>, domando con un colpo di tosse guardando torvo l’ingrediente che lei mi dice serve per il pollo. Ma poi mi irrigidisco, perché sento la voce di Andreus, ed il tono è un po’ strano, <<prendo un po’ di pozione e vi lascio di nuovo da soli, tranquilli>>. Eh? Ma che cacchio ho fatto ora? Lo osservo inarcando un sopracciglio quando gli occhi mi cadono sugli abiti che indossa: troppo puliti ma soprattutto eleganti. <<Dove vai vestito così?>>, chiedo confuso, dando voce ai miei pensieri e mi scosto appena da Keyra. Il ragazzo si volta e con un’espressione torva mi risponde <<a casa>>. Lo guardo ancora più confuso mentre mi avvicino a lui. Non capisco, poco prima del nostro bacio, quando eravamo da soli al campanile ed abbiamo parlato, mi ha detto che Gaearmir non era più una casa: cos’è cambiato adesso? E, come intende tornare lì con guardie e soldati reali che potrebbero ucciderlo a vista? E’ un viaggio rischioso... Suicida. E’ uno stupido! Potrebbe parlare al Valmorguli e risolvere lì la questione con il padre senza rischiare la vita. <<Ma... Prima avevi detto che non era più la tua casa. E… Non è rischioso?>>, chiedo cercando di farlo ragionare, ma, esattamente come con Efrem, mi sembra di guardare un estraneo, un folle che ha deciso di andare per la sua strada, e la risposta ne è la conferma, <<la mia septa ha risolto il problema dei soldati, non ho nulla di cui preoccuparmi>>. Capisco così che non posso fare nulla, ha già organizzato tutto, l’unica cosa che posso offrirgli è il mio appoggio e, forse, una preghiera silenziosa ai Siamesi. Mi scosto ed inghiottendo un groppone amaro esclamo, <<sta attento…>>, lasciandolo andare via senza guardarlo. Resto in questa posizione fino a quando non sento più i passi di Andreus, poi, tenendo i pugni stretti, rispondo con rabbia alla donna, <<non ho un piatto preferito>>. Alzo di scatto lo sguardo e, sospirando, mi passo una mano sul volto sforzandomi di addolcire un po’ il tono… Non è colpa sua e non merita di essere trattata a pesci in faccia. <<Comunque non ho fame quindi non disturbarti a cucinare per me, ma… Grazie per avermelo chiesto. Se non hai altro da domandare, visto che Andreus non c’è, vorrei approfittarne per lavarmi e riposare un po’…>>.
    Ultima modifica di Damnedgirl; 13th February 2016 alle 18:52



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