Esperin Raeghar
La pesante porta in legno si apre ed Efrem entra nella stanza osservandomi perplesso, impiega qualche istante a riconoscermi con questi abiti e con i capelli corti ma noto che lo ha fatto quando quell'espressione ironica e strafottente torna a fare capolino sul suo viso e mi rivolge un inchino palesemente falso «mia cara principessa Esperin…» mi dice sorridendo, alzando nuovamente gli occhi su di me «sono desolato, ma il persiano che mi avete richiesto mesi fa non è più arrivato» ritorno con la mente a quella richiesta che gli feci al termine di uno dei tanti allenamenti, ci ritrovammo non so come a parlare di gatti, beh...ammetto che coglievo facilmente l'occasione per farlo, ed acconsentì quando gli chiesi di farmi arrivare da Sandover un bel persiano bianco con gli occhi chiari, forse conosceva qualcuno che ne aveva...non ricordo esattamente, ma so che non arrivò mai e neanche ricordavo più quell'episodio. "Me ne farò una ragione, Targaryus" gli rispondo ironica, mantenendo il suo sguardo "o preferisci essere chiamato Gran Maestro degli Elfi, adesso" continuo poi, con lo stesso tono e con un sorriso, alludendo a quanto sia pazzesca questa scelta degli Dei "ma preferirei Efrem, senza questi formalismi che ormai da tempo non appartengono né a me né a te." E' da tanto che non ho modo di parlare con lui, probabilmente se non fosse per il mio schieramento in questa guerra penserebbe a me semplicemente come alla principessina dagli occhi ingenui che aveva modo di allenare alla torre, o forse lo pensa ugualmente, magari pensa che io sia stata manovrata nelle mie scelte e dubito darebbe molta credibilità alle mie parole in quel caso ma spero si renda conto già dalle mie parole che sono molto cambiata da quei giorni e che sono qui per un motivo preciso, per chiarire una questione importante che indirettamente coinvolge entrambi perchè è giusto che sappia come sono andate le cose ed il motivo che ha scatenato tutto, un motivo che in ogni caso non giustifica quello che è successo. "Non sono qui per parlarti di questa guerra, arrivati a questo punto sarebbe inutile e non ascolteresti le mie parole come non hai ascoltato Drako" come io non ascolterei le sue, dopotutto. Decido di andare subito al dunque, senza tanti giri di parole che dato l'orario e la difficoltà dell'argomento sono totalmente fuori luogo "Sono qui perchè sono a conoscenza di cosa è successo a tua madre e a tua sorella, so probabilmente molto più di quanto sappia tu e trovo giusto parlartene" faccio un respiro profondo, non so come affrontare il discorso, non so neanche se preferirà andarsene prima di farlo dato che certamente è un tasto molto dolente per lui, potrebbe anche pensare che io voglia dirgli determinate cose solo per destabilizzarlo o comunque per secondi fini legati alla guerra, ma non è assolutamente così "ma voglio essere certa di avere la tua attenzione, senza ironia e senza collegare la questione alla nostra divergenza di opinioni in merito a questa guerra" mantengo ancora il suo sguardo in attesa di una reazione prima di continuare il discorso.