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  1. #321
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    LANTIS RAEGHAR

    Inizia qui

    Mi lascio alle spalle il bagliore del Glados e mi avvio nella notte eterna della Valmorghulis, per incontrare i saggi e chi mi ha convocato. Mi lascio alle spalle la Torre, la guerra che mi sta sfuggendo dalle mani, la battaglia nella Valle di Cantonga e tutto ciò che comporta, che rappresenta. La persona che si cela dietro la porta della zona neutra... ho delle idee sulla sua identità. Potrebbe essere Drako o persino quell'imbecille di Targaryus, per gloriarsi della nomina a Gran Maestro degli Elfi e del vantaggio che ha su di noi. Su di me. Eppure, c'è una parte di me... un angolo remoto del cuore che spera... spera che sia Reneè. Perchè dovrebbe convocarmi, per come sto gestendo questa guerra? Nemmeno lei potrebbe comprendermi. Non lo ha fatto in tutti questi anni... non lo ha fatto quando è morto mio padre... so che non è lei. So che l'ho persa per sempre ma non voglio rassegnarmi. Dinanzi ad Elanor, faccio un inchino di rispetto, non sono necessarie molte parole, lei mi conosce, lei vede cosa si annida nel mio cuore. In silenzio, con un gesto imperioso della mano, mi indica l'uscio dietro il quale c'è il giardino. Là... qualcuno mi attende. Se fosse Esperin? Varco con passo deciso per ritrovarmi di fronte proprio lei, mia sorella, lei che è sangue del mio sangue e mi ha tradito. La fisso in silenzio, la mascella serrata. Ha tagliato i capelli, le vesti sono dozzinali, gli occhi mi sembrano provati. Ma fieri. Non è qui per implorare il mio perdono. Vederla mi fa male, nonostante il mio volto sia impassibile. Un dolore che sembra rannicchiato inerme, sovrastato dalle tenebre che dominano la mia anima. Tuttavia, in breve la mia indifferenza si tramuta in disappunto. Rabbia. Una rabbia che devo soffocare. "Mi convochi perchè speri che i Saggi mi fulminino? Dì a tuo marito che deve inventarsi qualcosa di meglio per farmi fuori" apostrofo freddamente, che è solo una catena per arginare l'impeto che sento. Si è venduta a Ryuk Leithien per l'Adamantem, non si è fidata di me, ha preferito le fauci da squalo di quell'essere ignobile piuttosto che le braccia di suo fratello. So che nessuno dotato di un briciolo di intelligenza spererebbe davvero di annientarmi con un mezzuccio da quattro soldi come questo, ma il desiderio di ferirla è insopprimibile. Voglio che soffra come sto soffrendo io. Faccio un respiro profondo, non lascio mai i suoi occhi. "Se nostra madre ti vedesse, le verrebbe un colpo... cosa vuoi?"le domando irritato. Dovrei solo voltarle le spalle e andarmene, dovrei cancellare la sua esistenza dalla mia memoria. Eppure, qualcosa mi trattiene ancora qui

  2. #322
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar



    Sento la porta schiudersi e trattengo per un momento il respiro mentre osservo la figura di Lantis entrare nella stanza, lo sguardo alto e fiero che lo ha sempre caratterizzato, l'espressione dura ed impassibile che invece ha finito per mostrare sempre più frequentemente negli anni.



    Ma è lui ed è qui davanti a me dopo tutti questi giorni, sembra stare bene fisicamente, mi sforzo di frenare l'istinto di abbracciarlo e resto in silenzio mentre anche lui mi fissa senza dire nulla, la mascella serrata e lo sguardo indifferente, espressione che presto si tramuta in contrarietà e disappunto "Mi convochi perchè speri che i Saggi mi fulminino? Dì a tuo marito che deve inventarsi qualcosa di meglio per farmi fuori" mi parla in modo molto freddo e senza lasciar trasparire alcuna emozione come al solito, come ha fatto persino al funerale di nostro padre, e le sue parole fanno male nonostante tutto.



    Non sono mai riuscita a comprendere appieno questo suo modo di reagire, ho sempre pensato che fosse il suo modo di mostrarsi forte eppure non ho mai ritenuto un segno di debolezza lasciar percepire ad altri i propri sentimenti, è quello che mi ha insegnato sempre mio padre, quello che ho sempre visto anche in Drako. Ma lui... lui negli anni si è spento sempre più, quei sorrisi sono diventati sempre più rari così come quei suoi gesti d'affetto, quegli abbracci che avevamo promesso ci saremmo sempre scambiati nei momenti bui e di difficoltà. Come sono cambiate le cose Lantis... sei qui a chiedermi se sto provando ad ucciderti, se ti ho convocato su consiglio di Ryuk per eliminarti, spero davvero che non lo pensi seriamente altrimenti vorrebbe dire che hai dimenticato tutto di me, della persona che sono, e che mi reputi una stolta. Continuo a restare in silenzio, non è necessario replicare a qualcosa che non ha il minimo fondamento, mentre continuo a mantenere il suo sguardo. "Se nostra madre ti vedesse, le verrebbe un colpo... cosa vuoi?" mi chiede infine dopo un lungo respiro e con un tono chiaramente irritato che ovviamente mi aspettavo. Sapevo che sarebbe stata questa la sua reazione, non so neanche se ho desiderato o sperato altro per qualche istante, razionalmente ho sempre saputo che questo incontro sarebbe potuto finire in un unico modo ma ormai sono qui e devo portarlo a termine, soprattutto per me stessa. "È a nostro padre che verrebbe un colpo se vedesse come sei diventato, Lantis. Se nostra madre fosse qui avrebbe ben altro di cui rendere conto prima di commentare il mio abbigliamento" inizio a rispondergli continuando a guardarlo nei suoi occhi inespressivi e vuoti mentre la verità su quello che ha fatto nostra madre torna a tormentarmi assieme all'incertezza se dirlo o meno anche a lui arrivati a questo punto.



    "Cosa voglio.." non saprei come rispondere a questa domanda attualmente, vorrei tante cose come vorrei non averne avute altre, vorrei avere le idee più chiare su cose alle quali non riesco ancora ad assegnare un posto nella mia testa e nel mio cuore. "Dipende" ed è la semplice verità, una parte di me vorrebbe urlargli contro tutta la rabbia ed il disappunto che sento mentre l'altra vorrebbe solo essere stretta in un suo abbraccio proprio come quando ancora eravamo uniti, frenare per motivi differenti entrambi questi impulsi è sempre più difficile ora che è qui davanti a me "Se lo stai chiedendo ad Esperin Raeghar, figlia del Maremoto e del Fulmine Nero, ti rispondo che voglio vincere questa guerra, appropriarmi del trono che mi spetta di diritto data la tua incapacità a regnare e permettere a Dohaeris di tornare a prosperare come quando il potere era nelle mani giuste di nostro padre attraverso le risorse dell'Adamantem che ora mi appartengono, ed inoltre che non mi conosci affatto e mi sottovaluti se pensi che le mie azioni possano essere manovrate da Ryuk, da Drako o da chiunque altro, oppure che arriverei a tentare di ucciderti in un modo così vile" gli parlo con serietà e determinazione, credo in ogni parola di ciò che ho detto e non ho alcuna intenzione di moderare il tono o abbassare la testa solo per ciò che mi induce a pensare o provare il legame che ancora sento con lui, nonostante sia difficile e faccia male.



    Addolcisco lo sguardo solo in un secondo momento, quando riprendo a parlare "Se invece lo stai chiedendo a tua sorella... ti rispondo che volevo rivedere ancora una volta non il Re, non il Gran Maestro degli Stregoni , non il mio nemico ma solo il fratello che ho amato e con cui sono cresciuta, prima che gli Dei decidano le sorti di questa guerra che ci ha divisi".



    "Perché...ti voglio bene e se domani dovessi morire combattendo per ciò in cui credo lo accetterei ma... non volevo rischiare di non potertelo dire più
    " anche se so che la freddezza e l'indifferenza del suo sguardo non muteranno saprò di essere stata sincera e di avergli esposto il mio pensiero, di avergli mostrato a testa alta quella che probabilmente agli occhi di molti potrebbe sembrare una debolezza ma che invece considero un mio punto di forza.

  3. #323
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    LANTIS RAEGHAR

    Eccola, l'ombra di nostro padre che, titanica, tiranneggia su di me. Tutti si aspettavano un Re come Rickard, tutti che inneggiano al suo ricordo, alla sua memoria, dimenticando in fretta le falle del suo sistema, della sua bontà. E' stato il primo Re di Dohaeris a cedere ai Leithien, non dovrebbe in effetti sorprendermi se Esperin si è venduta per una manciata di diamanti, con l'ingenuità di dimostrare a me chissà quale moto di ribellione. Sta facendo il gioco di belve più assetate di sangue di quanto immagina, eppure Deirdre ha provato a crescerla disillusa. Quella vecchia è stata un fallimento su tutti i fronti. "Ovviamente, il pensiero che le scelte di nostro padre ci hanno portato a ritrovarci Lord Tywin ad alitarci sul collo non ti sfiora minimamente. Avevamo un piano, ne avevamo discusso, avevamo il modo per prenderci l'Adamantem senza che tu dovessi giacere con quella belva. Non ti sei fidata di me e mi hai tradito. Ma tutto sommato lo sciocco sono io... ho sempre saputo di essere solo, non hai fatto che darmi ragione sul fatto che non potessi contare su di te. Sono il Re, la Legge mi impone di non avere pietà nemmeno per mia sorella. Osi anche insinuare qualcosa di losco su nostra madre... nostra madre che ci ha cresciuti con amore, con la giusta severità di chi vuole il nostro bene. Quindi se proprio dovrò rivolgermi a qualcuno, non lo farò ad Esperin Leithien, che si è comportata come la più squallida delle meretrici, portandovi pure orgoglio in ciò che ha fatto, verso cui mia sorella avrebbe provato ribrezzo e disgusto... che pretende di avere un trono che non le spetta, non essendo la primogenita di quel Maremoto che non dovrebbe nemmeno più nominare" dico quasi ringhiando, cercando di trattenere la mia ira. Da quando l'animo di Raiden scorre nelle mie vene, mi è sempre più difficile: l'oscurità sembra voler esplodere da ogni poro della pelle e distruggere ciò che mi circonda. Respiro nervosamente, chiudo gli occhi per rilassare i nervi. Affrontare il suo tradimento è una cosa che mi fa male, nonostante tutto. Nonostante non riesca più a mostrare sul viso quello che muore nel cuore. Le sue parole, poi, mi colpiscono come pugnali. Potrebbe morire e tutto sarebbe più semplice. Ma sono pronto a non rivedere mai più il suo viso? Sono pronto a dire addio all'Esperin che ho cercato di proteggere, che ho amato? Che la mia umanità lotta per amare ancora? Per un attimo, la guardo inebetito. Schiodo lievemente le labbra per dir qualcosa, ma le richiudo in un silenzio di tomba. Devo ritrovare il sangue freddo. "Se Drako ti manderà in battaglia... sono sicuro che costerà a lui quanto costò a me" mi limito a commentare. E di nuovo la rivedo, mia sorella, in quegli occhi dolci che hanno sempre cercato di illuminare la mia notte. Somigliano tanto al giorno in cui nostra madre morì. "Ho... ho sempre cercato di proteggerti... come ho giurato quel giorno sulla tomba di nostra madre. Ho sempre cercato di esserti roccia senza mai pesare su di te. Che gli dei mi possano maledire, avrei voluto riuscirci. Ma le spade dei miei uomini non tremeranno davanti a te. Molti ti sono rimasti affezionati, ma le mani saranno ferme. Mi vuoi bene? Deve essere un modo di amare molto strano che non capirò mai. Amate qualcuno solo per sfuggirgli via" dico con amarezza. Anche Reneè... io che non riesco a cancellare il suo fuoco dentro di me e lei... lei che è svanita nel nulla. Io che ho cercato in tutti modi di proteggere Esperin e lei che mi ha tradito come il peggiore dei congiurati. Io che ho amato mia madre e la morte me l'ha strappata via prima del tempo. Se questo è l'amore, bhe fa schifo. Fa decisamente schifo

  4. #324
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar


    Fino a qualche settimana fa non avrei mai pensato di arrivare a sostenere una conversazione di questo genere con mio fratello, non abbiamo mai avuto contrasti veri e propri, mi ha sempre protetta cercando di essere con me meno freddo di quanto non fosse col resto del mondo, soprattutto nell'ultimo periodo, ed io ho sempre cercato di dimostrargli il mio amore. Sentire adesso le sue parole cariche di rabbia, sostenere il suo disprezzo...è qualcosa che mi uccide minuto dopo minuto, qualcosa che solo per i miei ideali mi sto sforzando di sopportare ancora. "Ovviamente, il pensiero che le scelte di nostro padre ci hanno portato a ritrovarci Lord Tywin ad alitarci sul collo non ti sfiora minimamente. Avevamo un piano, ne avevamo discusso, avevamo il modo per prenderci l'Adamantem senza che tu dovessi giacere con quella belva. Non ti sei fidata di me e mi hai tradito. Ma tutto sommato lo sciocco sono io... ho sempre saputo di essere solo, non hai fatto che darmi ragione sul fatto che non potessi contare su di te" mi sorprendo di come possa credere alle parole che sta pronunciando, di come possa non rendersi conto che le scelte di mio padre sono state unicamente per il bene del Regno a discapito anche della propria persona, i Leithien erano un compromesso necessario per evitare di tassare il popolo, un compromesso che ha saputo gestire nel modo corretto almeno fin quando è stato in salute, prima che la situazione precipitasse.



    Del mio matrimonio non mi aspettavo che pensasse altro e quindi non mi stupisce il suo astio, ovviamente non sa che era solo un accordo e che presto verrà annullato, fortunatamente nessuno sa che per un momento ho pensato altro. "Sono il Re, la Legge mi impone di non avere pietà nemmeno per mia sorella" una pietà che non gli sto chiedendo affatto, ha frainteso le mie parole "Osi anche insinuare qualcosa di losco su nostra madre... nostra madre che ci ha cresciuti con amore, con la giusta severità di chi vuole il nostro bene. Quindi se proprio dovrò rivolgermi a qualcuno, non lo farò ad Esperin Leithien, che si è comportata come la più squallida delle meretrici, portandovi pure orgoglio in ciò che ha fatto, verso cui mia sorella avrebbe provato ribrezzo e disgusto... che pretende di avere un trono che non le spetta, non essendo la primogenita di quel Maremoto che non dovrebbe nemmeno più nominare"



    Dovrei forse offendermi per parole che mirano proprio a quello come unico obiettivo? Dovrei rimanere male per il fatto che mi abbia chiamata squallida meretrice, proprio io... proprio lui che mi conosce così bene. Ma la realtà è che del suo discorso l'unica cosa che mi ferisce davvero è che possa credere che io asserisca il falso su nostra madre, lei...che nonostante quello che ha fatto è sempre nel mio cuore, della quale sto cercando di accettare, per quanto sia difficile, anche il lato che ha commesso questi errori imperdonabili, sperando che col tempo faccia meno male. "Hai sempre avuto la presunzione di alterare la realtà a tuo piacimento Lantis. Nostro padre era ben consapevole di chi fosse Tywin ma tra loro si era creato un equilibrio, sapeva come limitarlo a differenza tua. Dici che avevamo un piano, davvero? Sposare Lumen e darle un erede che ti avrebbe reso totalmente inutile, lasciarmi credere che fosse una finzione quando già giacevi con lei con nostro padre ancora in vita, vendere me ad un Urthadar senza dirmi nulla, questo era il tuo piano? Complimenti, se Tywin non fosse morto avrebbe già messo le mani sul trono" il mio tono non è arrabbiato, ma deciso. Quello che sto dicendo non è frutto dell'agitazione del momento ma di consapevolezze acquisite nel tempo, davanti a fatti concreti "Cosa hai fatto quando Lumen ha sfoggiato alla Torre i suoi colori denigrando i nostri ? Quando ha fatto suonare Rain of Castamere? Niente. E quando prima Tywin e poi Gordon si sono presi gioco dei tuoi alleati in tua presenza calpestando la tua autorità? Niente. Fortunatamente ho pensato io a fare giustizia per la morte di nostro padre altrimenti avresti continuato ad ignorare anche quello. Sei abile nell'oratoria Lantis, nell'ostentare una superiorità che deriva solo dal nome che hai ereditato e dalla scelta del tuo Dio, ma il Regno non si mantiene con le chiacchiere né con le dimostrazioni di forza."



    Incateno i miei occhi ai suoi, non ci intenderemo mai su queste questioni e probabilmente è inutile anche parlarne, ma non sopporto le sue parole, non sopporto che continui a credere che mi sia fatta manipolare. Non sopporto che usi questo tono con me, quando sto solo cercando di rimediare ai suoi errori "ma certamente è più facile insultarmi e darmi della meretrice piuttosto che accettare che io abbia aperto gli occhi e visto la tua inadeguatezza scegliendo di oppormi ad essa con ogni mezzo a mia disposizione, esattamente come avrebbe fatto nostro padre". Restiamo qualche istante in silenzio e per un istante lo vedo come combattuto, titubante, qualcosa che mi fa sperare... sperare che forse avergli aperto il mio cuore abbia smosso qualcosa in lui, che quindi ci sia ancora un briciolo di umanità da qualche parte, qualcosa da salvare, su cui costruire una persona nuova. Invece la sua reazione dura appena qualche secondo prima di tornare a serrare la mascella "Se Drako ti manderà in battaglia... sono sicuro che costerà a lui quanto costò a me" il mio sguardo resta impassibile come lo è stato finora, so che è stato difficile per lui dovermi schierare anche se non gli perdonerò mai di averlo fatto in quel difficile giorno, so che farà male anche a Drako ma avrà la consapevolezza delle mie capacità e della mia forza, per il bene del Regno e della fazione, ragionamenti che invece Lantis non ha fatto e che continua a non fare.



    "Ho... ho sempre cercato di proteggerti... come ho giurato quel giorno sulla tomba di nostra madre. Ho sempre cercato di esserti roccia senza mai pesare su di te. Che gli dei mi possano maledire, avrei voluto riuscirci. Ma le spade dei miei uomini non tremeranno davanti a te. Molti ti sono rimasti affezionati, ma le mani saranno ferme. Mi vuoi bene? Deve essere un modo di amare molto strano che non capirò mai. Amate qualcuno solo per sfuggirgli via" scuoto la testa alle sue parole, la mia decisione ed il mio schieramento dipendono da motivi ben precisi che prevaricano su tutto il resto, anche su me stessa e sui miei sentimenti. E' così per me, è così per lui come anche per Drako e per Efrem... il futuro di Dohaeris dipende da questa guerra, non c'è spazio per altro. Me lo ripeto continuamente, lo sto facendo anche adesso... l'ho fatto quando l'ho abbracciato quell'ultima volta il giorno dell'incoronazione quando seppur inconsciamente avevo già capito che non ci sarebbe stata soluzione al nostro diverso modo di vedere le cose, l'ho fatto quando ho lasciato la Torre, quando ho rinunciato a lui ed ai miei amici, quando ho lasciato casa mia per aiutare Drako in questa battaglia. Eppure brucia e fa male, brucia soprattutto adesso nel sentire il suo odio, brucia perchè sto perdendo tutte le persone che amo e per le quali avrei dato la vita ed anche se dovrei solo rispondere con la sua stessa indifferenza i miei occhi la tradiscono ed è più forte di me. "Come la mia Lux non tremerà quando scenderò in battaglia, Lantis. Proprio perchè ti voglio bene ho deciso di prendere questa decisione, per fermarti prima che fosse troppo tardi per il Regno e per te stesso. La sete di potere, le tenebre di Raiden ed il vuoto che vedo nei tuoi occhi ti hanno totalmente annebbiato la mente condizionando le tue scelte ed i tuoi comportamenti... non sei più tu, non ti riconosco nell'uomo che ho davanti. Mi hai protetta ed amata, conservo nel cuore ogni istante passato assieme, ma non ti sei mai aperto nonostante i miei sforzi. Forse avrei potuto aiutarti se ti fossi fidato, forse sarebbe stato diverso, non lo so..." forse non avrei potuto fare ugualmente nulla, forse il mio amore non era sufficiente, forse solo Reneè avrebbe potuto fargli tornare il sorriso.



    Lo devo fare, in questo preciso istante ho capito che devo parlargli di tutto, parlargli dei miei dubbi ed affrontare questo discorso così delicato per il bene di entrambi e perchè sto parlando di fiducia che non sto dimostrando, non finché terrò per me questo segreto "devo parlarti di una cosa orribile che riguarda nostra madre e... nostra sorella, devi sapere la verità" resto ad osservarlo, non so come la prenderà soprattutto quando ne sentirà il nome, ma dobbiamo affrontare anche questa cosa... forse l'ultima che affronteremo insieme.

  5. #325
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    LANTIS RAEGHAR

    Crede di parlare da donna adulta, quando invece mi dimostra ancora la sua inesistente fiducia in quello che ho cercato di sistemare dagli errori di nostro padre. "Tu invece hai sempre avuto il talento di guardare e giudicare gli errori altrui, mai i tuoi. Ero tornato dall'Adamantem dopo una difficile lotta contro i bruti, dimostrai la forza del fulmine nero e dei Raeghar a Tywin, quella volta che Lumen fece risuonare The Rain of Castamere... eri alla Torre, avresti potuto bloccarla, fermare i suoi preparativi. Non ti ho mai rimproverata per questo, perchè invece apprezzai il tuo abbraccio e l'avermi accolto con i colori della nostra famiglia. Ma ti piace guardare solo ciò che ti conviene, così come fai con nostro padre... guardi solo la sua luce, non i suoi sbagli. Sarei stato felice di morire sulle terre dell'Adamantem piuttosto che sposare Lumen, ma nostro padre decise così contro il parere mio e di nostra madre. Mi rimproveri il non essere come lui e trovo che sia sciocco: nessuno sarà come lui, come nessuno sarà come te o me. Siamo unici, questa è la mia strada di essere Re, una strada che sapevo sarebbe stata solitaria e che nostro padre conosceva, e nonostante ciò che affermi, ho cercato di seguire la politica di nostro padre nell'alleanza con i Leithien. Ero solo quando mi sono recato al Castello Nero, tu festeggiavi con Drako nei reietti, quando io pensavo a tenere l'esercito dei Leithien lontano da Luna di Diamante. Chiedi fiducia, quando nel momento più importante tu non me hai mai data" dico fermamente, senza lasciare i suoi occhi. I miei li descrive vuoti e freddi... so che ha ragione su questo... ma dentro implodono mille emozioni e pensieri che non riesco a manifestare. Raiden sta davvero inghiottendo la mia anima? Inarco il sopracciglio quando parla e conferma ciò che solo io e Lumen sappiamo: Esperin ha ucciso la consigliera Niniel. La vendetta, ha ceduto ciecamente alla vendetta e... non è una cosa da lei. "Quando ho visto il cadavere di Niniel, non volevo credere ai miei occhi... ho quasi ucciso Lumen quel giorno. Ti reputi migliore di me... ma hai agito da assassina. Nostro padre non meritava forse giustizia? Tu gli hai dato solo vendetta... ora guardati nel cuore e dimmi cosa davvero nostro padre avrebbe pensato del tuo gesto... ma se vuoi continuare a mentirti, fa pure, la tua anima è affare di Saraswaty, non mio. Inoltre, sono stati gli dei a fare ciò che non abbiamo fatto noi... Tywin lo hanno portato via loro" replico secco alle sue parole. Ha anche preso Lux, come sapevamo. Una Lux che ha macchiato con la vendetta. Eppure nei suoi occhi qualcosa si smuove... forse, vuole apparire più forte di quanto non lo sia in realtà, non le sarà invece facile scagliarsi contro chi reputava amico fino a poco tempo fa. Siamo due capre testarde, probabilmente è così. Come dice quel detto? Niente rende più fiero un Raeghar che essere un Raeghar. "Siamo in due, dopo l'orgoglio che mostri per aver vendicato nostro padre... non sei più la dolce sorella che ricordo... e non so se questa sia una cosa positiva, Esperin" le dico con freddezza, ma dentro di me sono profondamente amareggiato. Lei era quella sana, lei era la luce che brillava accanto alle mie tenebre. Lei era come nostro padre e ora... assassina e moglie di Leithien. Io, io avrei dannato la mia anima perchè la sua luce restasse intatta. Non doveva andare così. Non doveva finire così. Abbasso un attimo gli occhi, ma quello che dice dopo me li fa rialzare e sgranare. Nostra... sorella? Nostra? Il cuore mi si ferma. Il respiro lento che accelera ad ogni istante. Quelle parole... cosa le avrà detto? Avrà detto a lei le stesse cose che disse a me quel giorno? Mentiva, so che mentiva. Assolutamente mentiva per i suoi loschi interessi. Una sorella? Impossibile. Esperin è l'unica sorella che ho. Non può essere altrimenti. Vorrei scuoterla e farle sputare il rospo, ma non dimentico dove mi trovo. Respiro profondamente, imponendomi la calma. Con sangue freddo, vesto la maschera del sarcasmo: "Nostra... sorella? Devi essere molto stanca, Esperin". Ma sono nervoso, sotto la pelle sento miriadi di spilli che la pungono. "Ti ascolto" dico nel medesimo tono. Sorella... non è possibile. Non può essere. Sicuramente, tutta una menzogna

  6. #326
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar


    Mi chiedo quando siamo arrivati al punto di parlare due lingue diametralmente opposte, se sia stato sempre così e non lo abbiamo mai notato perché non ci siamo mai ritrovati a discutere seriamente oppure se siano stati i recenti avvenimenti a cambiare totalmente entrambi. Fatto sta che non ci capiamo, continuiamo a ribattere ognuno con le proprie ragioni e penso mai troveremo un compromesso comune, forse la realtà è semplicemente che non esiste o che questa sia l’unica cosa che ancora ci accomuna: la testardaggine e la fierezza delle proprie idee. "Tu invece hai sempre avuto il talento di guardare e giudicare gli errori altrui, mai i tuoi. Ero tornato dall'Adamantem dopo una difficile lotta contro i bruti, dimostrai la forza del fulmine nero e dei Raeghar a Tywin, quella volta che Lumen fece risuonare The Rain of Castamere... eri alla Torre, avresti potuto bloccarla, fermare i suoi preparativi. Non ti ho mai rimproverata per questo, perchè invece apprezzai il tuo abbraccio e l'avermi accolto con i colori della nostra famiglia. "



    Inarco un sopracciglio palesemente contrariata per le sue parole, per affermazioni che non hanno senso dato che in quei giorni, anche a causa delle loro scelte negli anni, ero ancora all'oscuro di tutto “L'avrei certamente impedito se fossi stata in grado di coglierne l'affronto. Dimentichi forse che mi avete tenuto all'oscuro di tutti gli intrighi che ruotavano attorno al trono e che ho cominciato ad aprire gli occhi solo il giorno dopo quando Ryuk ha fatto visita alla Torre rivelandomi gli sporchi giochi della tua promessa sposa e di Tywin. In ogni caso è certo che con nostro padre non si sarebbero permessi” ribatto con freddezza, confermando la mia idea che nostro padre fosse in grado di controllare le loro pretese a differenza sua.



    Torna a parlare proprio di lui, di quelli che ritiene i suoi sbagli come l’aver ceduto ad unire le due casate. Afferma di sapere di non essere come lui e neanche di ambire a diventarlo, che questa sia la sua strada di essere Re… una strada che non può quindi biasimarmi se non condivido, dato che è avvolta dalle tenebre e macchiata di sangue innocente. Non condivido quello che dice, quello che fa, tanto meno la convinzione di essere sempre stato solo nelle sue scelte, se lo è stato è perché non mi ha mai coinvolta, non mi ha mai considerata. Dovevo stare al suo volere, al mio posto, fidarmi e basta…anche se era sbagliato, questa non sono io, ho un cervello per ragionare e so come utilizzarlo. "Quando ho visto il cadavere di Niniel, non volevo credere ai miei occhi... ho quasi ucciso Lumen quel giorno. Ti reputi migliore di me... ma hai agito da assassina. Nostro padre non meritava forse giustizia? Tu gli hai dato solo vendetta... ora guardati nel cuore e dimmi cosa davvero nostro padre avrebbe pensato del tuo gesto... ma se vuoi continuare a mentirti, fa pure, la tua anima è affare di Saraswaty, non mio. Inoltre, sono stati gli dei a fare ciò che non abbiamo fatto noi... Tywin lo hanno portato via loro"



    Osa addirittura contestare il mio gesto, come se fosse stato riprovevole o non necessario, come se avessi infangato la memoria di nostro pare in questo modo quando ho fatto semplicemente quello che andava fatto molto tempo prima “Quella donna ha confessato davanti a me le proprie colpe ed il proprio odio per la nostra casata , non era necessario alcun Giudizio ed anche se ci fosse stato la sentenza sarebbe stata la stessa. Ha ammesso di aver avvelenato nostro padre, di aver gioito nel veder morire nostra madre, stava aspettando solo il momento opportuno per colpire anche te e me così da sterminare i Raeghar e permettere a Tywin di arrivare al trono. Vuoi chiamarla vendetta ? Fai pure. Per me è stata invece giustizia. In ogni caso andava fatto e non avrei permesso a nessuno di farlo al posto mio, la mia coscienza è pulita, dovresti preoccuparti della tua” ribatto stizzita, da quando si atteggia a moralista? Proprio lui che la moralità l’ha messa sotto i piedi più e più volte, assieme alla sua coscienza ed al buonsenso.



    "Siamo in due, dopo l'orgoglio che mostri per aver vendicato nostro padre... non sei più la dolce sorella che ricordo... e non so se questa sia una cosa positiva, Esperin" abbassa lo sguardo per qualche istante, riesco solo a pensare che certamente non sia una cosa positiva per i suoi interessi e che attualmente gli importi solo quello “per me stessa lo è certamente, Lantis” finalmente sono padrona della mia vita e delle mie decisioni, sono la stessa di prima, con gli stessi sentimenti di prima e lo stesso amore per lui che da sempre porto nel cuore, solo con maggiore consapevolezza e forza… se questo lo spaventa o lo mette in difficoltà non è un problema mio, più di dirglielo e vedermi respingere ancora una volta non posso fare altro, non con la guerra ancora in corso. Devo concentrarmi su quello di cui devo parlargli, qualcosa che lo riguarda forse anche più che a me, qualcosa che solo lui può chiarirmi prima che questi dubbi mi distruggano. La sua ironia ed il suo sarcasmo mi infastidiscono, continua a non dare importanza alle mie parole "Nostra... sorella? Devi essere molto stanca, Esperin. Ti ascolto" come se fossi qui per scherzare, come se fosse una delle sue partite a scacchi “L’ironia è fuori luogo. Quello che devo dirti ti farà molto male come ne ha fatto a me, ma non posso tenertelo nascosto, non è giusto” faccio un respiro profondo, devio per un momento lo sguardo pensando a come formulare il discorso per essere il più diretta possibile, consapevole che non ci sia un modo delicato per dirgli questa cosa orribile “Prima del matrimonio con nostra madre, nostro padre amava un'altra donna che in quel periodo era il Comandante delle Guardie Reali. Volevano sposarsi ma dovettero rinunciare dopo la tragedia di zio Joseph, quando nostro padre rispettò gli accordi unendo Raeghar e Blackfire. Quella donna, Lantis, era Ysotta Martell, la madre di Efrem, ed ebbe una bambina da nostro padre, una figlia di cui lui non seppe mai nulla a differenza di...nostra madre.



    Resto per un istante in silenzio, devo trovare il coraggio di raccontargli la parte più difficile, la parte che anch'io fatico ancora ad accettare ed a comprendere “Nostra madre... ordinò a Ryuk di uccidere Ysotta e sua figlia per proteggere il tuo diritto al trono. Questo è uno dei motivi dell’odio di Efrem nei nostri confronti” altra pausa, fatico a parlare, ad organizzare il discorso, a tenere la voce ferma e lo sguardo su di lui. Ho davvero intenzione di dirgli il resto? Trovo inconcepibile anche il solo pensarlo, forse gli sto dando solo un ulteriore tormento che andrà ad aggiungersi agli altri… ma se fosse vero? Efrem non avrebbe diritto di saperlo? Io…non avrei diritto di saperlo? Lantis... non dovrebbe sapere chi è la donna che ama in modo così struggente? “Quella ragazza, nostra sorella, potrebbe essersi salvata dato che non ne trovarono mai il corpo. Aveva i capelli rossi, una voglia sul fianco a forma di fragola e due nei nell'occhio destro proprio come nostro padre. Lantis il suo nome era... Reneè” sento la gola secca, la testa che fa male ed il battito del cuore alterato...l'ho detto, l'ho fatto davvero. Non so cosa sperare, cosa cercare nella sua reazione. Se sperare che mia sorella sia ancora viva o che, tra tante donne, mio fratello non si sia innamorato proprio di lei.

  7. #327
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    LANTIS RAEGHAR

    Con sempre più attenzione ascolto le parole di Esperin, che arrivano taglienti come lame. Tutto il suo farneticare su nostro padre prima di questo è decisamente passato in secondo piano. No, Rickard non era un uomo perfetto, ma questo è un dato oggettivo che nessuno scollerà mai dalle convinzioni di mia sorella. Ma importa qualcosa adesso? Adesso che ha pronunciato quel nome? Reneè: un nome che sembra legato ad un incantesimo che ha il potere di distruggere e annientare ogni mia certezza, di rimescolare le carte, di farmi traballare e spazzare via con sè qualsiasi castello di carta. Dinanzi a questo, la completa mancanza di giudizio di Esperin su Niniel potrebbe mai contare qualcosa? No, nulla conta dinanzi a quel nome. Dov'è ora la mia forza? Nessuna notte può essere così buia dal proteggermi da questo. Sento le gambe cedere, ma provo a irrigidirle, con la mente che si affatica a trovare una spiegazione, una ragione. Buffa cosa è la mente umana: si adopera incessante per razionalizzare il mondo, ma il più delle volte i suoi sforzi sono fallaci. Come potrei mai rendere logica una situazione tanto illogica? Poggio una mano alla statua e l'altra mi copre gli occhi stanchi. Mi sento... privo di ogni vitalità. Mi siedo sul piedistallo della statua... non riesco a stare in piedi. Nostro padre... una figlia... nostra madre... ha ordinato la sua morte... no, non può essere vero. Drako le avrà riempito la testa di tante sciocchezze, delle stesse assurdità con cui cercò di riempire la mia prima del Giudizio. Oh Dei se ricordo quei nei incastonati come gemme nei suoi occhi di smeraldo! Com'è vivo in me ancora sotto i polpastrelli il candore della sua pelle, di quella voglia scarlatta per cui dannerei la mia anima ancora mille e mille volte! Quei capelli di rubini scintillanti che ho cercato per tutta Dohaeris, per cui ho varcato i confini del mondo, per cui mi sono umiliato dinanzi ai Saggi! Per cui perderei ancora il mio onore infinite volte! L'energia ritorna a scorrere nel mio corpo, perchè Reneè è il nulla che mi sovrasta ma che riesce a infondermi sempre una nuova forza, quella della disperazione. Quella dell'utopia di riaverla accanto a me. Quelle due parole che Esperin ripete sempre... nostra sorella... vorticano così veloci con le parole di Drako. "T-tu... tu menti" riesco a dire con gli occhi ancora confusi. Sì, in me prende piede questa consapevolezza. Non può che essere una menzogna. "Nostra madre era una donna di eccezionale virtù" affermo sempre titubante. Lo avrebbe fatto, so bene dentro di me che ne era capace. Mia madre era una Blackfire, per il bene del Regno, per evitare una guerra dinastica lo avrebbe fatto. Luce: sono stato uno stolto a credere che nella mia vita ci potesse mai essere della luce. E quando questa mi è stata donata, è durata solo una notte, fuggendo all'alba per trasformarsi nel peggiore degli incubi. La speranza è un fantasma iridescente che vola sugli uomini quando la notte è oscura, ma all'aurora sparisce. Reneè era la mia speranza ed è svanita. Svanita in quei nei identici a quelli di nostro padre. "Non conoscevo Ysotta Martell, non sapevo di lei e nostro padre, non sapevo di Efrem. Non sapevo di... nostra madre" dico agitato, con lo sguardo perso di chi non sa nemmeno cosa sta dicendo. Ho davvero giaciuto con mia sorella? Col sangue del mio sangue? Sono davvero innamorato di mia sorella? Quelle parole lontane tornano prepotenti a urlare nella mia testa. La trattengo tra le mani, come per impedirle di schizzare via e fuggire. Devo riacquistare il mio autocontrollo. Mi rialzo in piedi, devo ritrovare la mia sicurezza. "Quindi hai sposato l'uomo che ha ucciso la madre di nostra sorella e ha tentato di far fuori anche lei, fallendo" dico con il tono più duro e freddo di cui io sia capace. "Nostra madre lo avrà fatto per il bene di Dohaeris, ma Ryuk? Posso solo immaginare quale sentimento disgustoso lo muovesse" aggiungo con del disprezzo. Sto cercando alibi per nostra madre? Se quella bambina fosse stata davvero Reneè... avrà avuto paura, avrà pianto. Non avrei potuto proteggerla, da quel che mi risulta Efrem è rimasto orfano molto piccolo, quindi anche io all'epoca dei fatti ero solo un bambino. Nostra madre ha creato i ribelli. Io... non ne sapevo niente. Ma non posso schierarmi contro di lei, non sono migliore in quel che ho fatto ai confini. E se mi trovassi nella sua situazione... no, non potrei mai fare del male a Reneè. Eppure, col mio ordine, potrei avergliene fatto io stesso. Le mani iniziano a tremare e devo fermarle. Il ritratto della nostra famiglia mi balla davanti come un cupo ammonimento. Tutto falso, è sempre stato tutto falso. Quei sorrisi, quella felicità, quella serenità. Quella luce. Una menzogna. La menzogna della mia vita. E questa menzogna ha scatenato questa guerra. Una guerra che non devo perdere. Con una mano mi stringo l'altra, così da evitarle di tremare. Fisso Esperin con il respiro pesante, ma Raiden lo sento, è qui con me, mi sostiene. Non posso essere debole, mostrarmi debole. Devo vincere la guerra, devo fare ciò che è necessario fare per riportare l'ordine, per cancellare, spazzare via tutte le menzogne del passato. Sì, distruggerò ogni cosa, anche a costo di distruggere me stesso. "Reputi la figlia di Ysotta l'erede di Dohaeris? L'ho cercata... tutti hanno visto quanto l'ho cercata. Volevo sposarla..." vorrei ancora. Questa malattia, questa malìa del cuore non mi lascerà mai. "La sua assenza, la sua fuga..." forse perchè sapeva, aveva scoperto che ero suo fratello? Drako potrebbe aver detto anche a lei le cose che disse a me. Perchè allora fuggire e non reclamare il trono? Perchè... ho consumato ogni fibra del mio essere su questa domanda. "Ma all'incoronazione c'ero io su quel trono... che dall'altra parte vedo viene reclamato da tutti tranne dall'unica che forse ne avrebbe diritto. Tutto quello che hai detto non cambia, quindi, la situazione e il mio sedere legittimo come Re di Dohaeris" dico a muso duro. E vorrei continuare, ma crollo seduto, con la testa tra le mani. Questa verità è così pesante da portare per me. "Vattene" mormoro esausto. Sono ormai notti che non dormo sereno e dopo questo, penso non ci saranno più notti tranquille per me. Devo continuare, devo andare avanti e lo farò indubbiamente... ma ora... ora ho solo voglia di restare qui, a fissare questa terra brulla e chiedermi se qualcosa poteva essere fatto

  8. #328
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar


    In un attimo le mie paure diventano realtà, la confusione, l'angoscia e lo smarrimento che leggo negli occhi di Lantis nonostante i suoi vani tentativi di mostrarsi forte ed impassibile e di negare l'evidenza di ciò che gli sto raccontando non fanno che confermare quello che già sospettavo. Reneè, la sua Reneè, la donna che ha rubato il suo cuore svanendo poi nel nulla... è nostra sorella. Se da un lato sono felice di sapere che sia sopravvissuta a quel riprovevole gesto di nostra madre, dall'altro non posso che sentire il cuore in mille pezzi nel vedere la sofferenza di mio fratello che ignaro di tutto desiderava ancora solo di poterla sposare e di averla accanto a sé per il resto della vita. Forse in quel caso sarebbe stato diverso, forse avrei ancora il Lantis che ho amato e che amo ancora, il fratello con cui sono cresciuta, che era ancora in grado di sorridere e di aprirsi agli altri, almeno alla propria famiglia. Adesso... anche ritrovandola questo non sarebbe più possibile, ogni speranza legata a questo loro sentimento si è dissolta nel nulla davanti all'assurdità di quanto abbiamo scoperto. Però... pensare che potrei ritrovare una sorella che non ho mai potuto vivere, che Efrem potrebbe riabbracciarla dopo tutti questi anni e questa sofferenza, io... non so cosa provare, non so quale sentimento sia predominante sul resto e mi sento egoista in questo.



    Mi rendo conto soltanto di essere tremendamente confusa e forse anche arrabbiata, vorrei sapere per quale motivo Reneè abbia fatto tutto questo, perchè abbia nascosto a suo fratello la verità, perchè sia svanita nel nulla dopo aver incontrato ed amato Lantis... perchè comportarsi in questo modo, forse poteva esserci un' alternativa che non avrebbe portato a questa situazione così paradossale. Che abbia scoperto del nostro legame di sangue e si sia allontanata da Lantis cosciente di non poter restare al suo fianco? Che atroce volontà degli Dei lasciarli incontrare ed amarsi in modo così totalizzante per poi separarli per sempre! Lo osservo seduto ai piedi della statua con la testa tra le mani e vorrei tanto correre da lui ed abbracciarlo, vorrei dirgli che mi dispiace per quello che sta passando, mi dispiace di averlo perso e di aver perso quello che ci legava, che vorrei poter cambiare le cose anche se ormai questo non è più in mio potere, non allo stato attuale delle cose e non solo per le mie di azioni ma soprattutto per le sue. Ma lo vedo rialzarsi e ritrovare quella sicurezza e quella freddezza che da sempre lo contraddistinguono, si sta sforzando di essere duro, lo conosco bene, e ci riesce...come sempre "Quindi hai sposato l'uomo che ha ucciso la madre di nostra sorella e ha tentato di far fuori anche lei, fallendo. Nostra madre lo avrà fatto per il bene di Dohaeris, ma Ryuk? Posso solo immaginare quale sentimento disgustoso lo muovesse" parla con disprezzo ma noto che è fuori di sé dalla frustrazione, la sua mano trema e lo tradisce anche se poco dopo la ferma stringendola con l'altra. Perchè tutta questa finzione con me, come se fossi un'estranea davanti alla quale mantenere le apparenze, una persona da ferire, dato che ribatte alle mie parole con ulteriori accuse nei miei confronti, come se potessero toccarmi... ormai. Come una nemica... ma in fondo è vero, è quello che siamo.



    "Dubito che quella notte Ryuk abbia provato alcunché nel farlo. Nostra madre sapeva che non si sarebbe fatto scrupoli e che non avrebbe fatto domande, si è rivolta a lui per questo" l'uomo che ho conosciuto io, l'uomo di cui mi sono innamorata non è lo stesso di quella notte, anche se per qualche ragione si ostina ancora a definirsi tale. E' in grado di provare sentimenti, quelli positivi, lo leggo nei suoi occhi, lo vedo dai suoi comportamenti, dalle lacrime che ha versato per suo figlio e... ormai non ha più importanza tutto questo, quello che ho provato resterà una parentesi che si chiuderà definitivamente assieme alla fine della guerra. Lantis ribatte ancora ostentando la sua sicurezza, la sua fierezza ed il suo diritto al trono, ma in tutto questo... non ho più la forza di replicare, mi sembra tutto così inutile e sbagliato, così insignificante davanti a quello che abbiamo appena realizzato. Continuare a discutere non servirà a nulla, sarà la guerra a decidere chi siederà su quel trono ed è in campo che darò tutta me stessa per vincere. Ma ora...riesco a pensare solo a lei, a Reneè ed al dolore che le mie parole purtroppo hanno arrecato anche a Lantis, un dolore tuttavia necessario ed inevitabile anche per permettergli di rinunciare a quel sentimento a cui si è aggrappato disperatamente in questi anni. Crolla ancora a terra prima di rivolgersi nuovamente a me "Vattene" non mi guarda neanche, la voce stanca e provata e l'ennesima lama che mi colpisce in pieno petto nel sentirglielo dire.



    Dopo un attimo di esitazione abbasso lo sguardo e mi volto per andarmene arrivando fin quasi alla porta prima di fermarmi ancora, realizzando purtroppo di non farcela nonostante il mio orgoglio, nonostante le opinioni divergenti.



    Chiudo gli occhi che bruciano sempre di più, sento impulsi contrastanti lottare dentro di me impedendomi di avanzare fin quando la mia reazione non diviene puramente istintiva, torno a voltarmi verso di lui e mi avvicino per poi inginocchiarmi ed abbracciarlo, non mi sforzo neanche di trattenere le lacrime, non me ne importa più niente, potrebbe essere...anzi certamente lo è, l'ultima occasione che ho per farlo, per mantenere quella promessa che gli feci il giorno della morte di nostra madre in un momento come questo nel quale anche l'ultimo spiraglio che lo teneva legato all'uomo che era è svanito nel nulla.



    Lo sento sollevare di poco il braccio, forse per ricambiare l'abbraccio, forse per scacciarmi, e per un attimo trattengo il fiato ma subito dopo lo poggia nuovamente al suolo e chiudo gli occhi rassegnata all'evidenza, stringendolo ancora prima di ricompormi "addio Lantis" non c'è altro da dire, torno in piedi e senza più voltarmi esco dalla stanza richiudendo la porta alle mie spalle. Respiro profondamente un paio di volte per riprendere contegno ancora con la schiena poggiata contro il legno quando la figura di Mercur mi si avvicina, è facile intuire che i saggi siano già al corrente delle mie intenzioni ed abbiano acconsentito alla mia richiesta senza aspettare che la formulassi. Estraggo dalla tasca la missiva, le poche righe che ho scritto prima di venire qui, righe che non sapevo se avrei inviato prima di questo momento ma ora so che devo farlo come dovevo fare tutto il resto "Questa è per Efrem Targaryus, grazie Mercur" il messaggero svanisce davanti ai miei occhi dopo aver preso la missiva, rivolgo un ringraziamento anche ai Saggi per poi abbandonare a passi veloci la Valmorguli e tornare al campo.


    *Azioni di Lantis e di Mercur concordate

  9. #329
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    CASSANDRA DE LAGUN

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    Il tempo qui non attecchisce e resta tutto uguale, immobile. Eppure, quante emozioni, quanti rapporti sono cambiati qui! Noi che visitiamo il Valmorghuli, noi che disturbiamo il riposo dei Saggi: siamo i portatori del mutamento in questa valle eterna. "Sommi Saggi, sono Cassandra De Lagun di Gaearmir, chiedo perdono ma vengo a disturbare il vostro riposo. Voi leggete nel mio cuore e sapete che ho bisogno di incontrare Esperin Raeghar" dico chinando il capo in segno di rispetto. Attendo una loro risposta in silenzio.

  10. #330
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Antichi Saggi

    Cassandra, i tuoi passi risuonano nell’enorme salone dei saggi rompendo quel silenzio innaturale e ti chini dinanzi ai troni vuoti. Dopo le tue parole, un bagliore candido investe l’oscurità della sala e dopo qualche istante, le tre figure dei saggi compaiono sedute dinanzi a te. «Alzate il capo figlia del Mare.» è Irith, colui che per razza ti è affine a parlare, fissa i tuoi occhi prima di continuare «noi Saggi sappiamo cosa si agita nel vostro cuore ed è per questo che abbiamo deciso di concedervi tale incontro.» con un breve cenno della mano ti indica il pesante portone in legno alla tua sinistra «Mercur è già in viaggio presso la sede dei Reietti, al cospetto della Raeghar. Potete attenderla oltre quella porta.» terminato di parlare, l’uomo svanisce in contemporanea agli altri due rimasti finora in silenzio…

 

 
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