Esperin Raeghar
In un attimo le mie paure diventano realtà, la confusione, l'angoscia e lo smarrimento che leggo negli occhi di Lantis nonostante i suoi vani tentativi di mostrarsi forte ed impassibile e di negare l'evidenza di ciò che gli sto raccontando non fanno che confermare quello che già sospettavo. Reneè, la sua Reneè, la donna che ha rubato il suo cuore svanendo poi nel nulla... è nostra sorella. Se da un lato sono felice di sapere che sia sopravvissuta a quel riprovevole gesto di nostra madre, dall'altro non posso che sentire il cuore in mille pezzi nel vedere la sofferenza di mio fratello che ignaro di tutto desiderava ancora solo di poterla sposare e di averla accanto a sé per il resto della vita. Forse in quel caso sarebbe stato diverso, forse avrei ancora il Lantis che ho amato e che amo ancora, il fratello con cui sono cresciuta, che era ancora in grado di sorridere e di aprirsi agli altri, almeno alla propria famiglia. Adesso... anche ritrovandola questo non sarebbe più possibile, ogni speranza legata a questo loro sentimento si è dissolta nel nulla davanti all'assurdità di quanto abbiamo scoperto. Però... pensare che potrei ritrovare una sorella che non ho mai potuto vivere, che Efrem potrebbe riabbracciarla dopo tutti questi anni e questa sofferenza, io... non so cosa provare, non so quale sentimento sia predominante sul resto e mi sento egoista in questo.
Mi rendo conto soltanto di essere tremendamente confusa e forse anche arrabbiata, vorrei sapere per quale motivo Reneè abbia fatto tutto questo, perchè abbia nascosto a suo fratello la verità, perchè sia svanita nel nulla dopo aver incontrato ed amato Lantis... perchè comportarsi in questo modo, forse poteva esserci un' alternativa che non avrebbe portato a questa situazione così paradossale. Che abbia scoperto del nostro legame di sangue e si sia allontanata da Lantis cosciente di non poter restare al suo fianco? Che atroce volontà degli Dei lasciarli incontrare ed amarsi in modo così totalizzante per poi separarli per sempre! Lo osservo seduto ai piedi della statua con la testa tra le mani e vorrei tanto correre da lui ed abbracciarlo, vorrei dirgli che mi dispiace per quello che sta passando, mi dispiace di averlo perso e di aver perso quello che ci legava, che vorrei poter cambiare le cose anche se ormai questo non è più in mio potere, non allo stato attuale delle cose e non solo per le mie di azioni ma soprattutto per le sue. Ma lo vedo rialzarsi e ritrovare quella sicurezza e quella freddezza che da sempre lo contraddistinguono, si sta sforzando di essere duro, lo conosco bene, e ci riesce...come sempre "Quindi hai sposato l'uomo che ha ucciso la madre di nostra sorella e ha tentato di far fuori anche lei, fallendo. Nostra madre lo avrà fatto per il bene di Dohaeris, ma Ryuk? Posso solo immaginare quale sentimento disgustoso lo muovesse" parla con disprezzo ma noto che è fuori di sé dalla frustrazione, la sua mano trema e lo tradisce anche se poco dopo la ferma stringendola con l'altra. Perchè tutta questa finzione con me, come se fossi un'estranea davanti alla quale mantenere le apparenze, una persona da ferire, dato che ribatte alle mie parole con ulteriori accuse nei miei confronti, come se potessero toccarmi... ormai. Come una nemica... ma in fondo è vero, è quello che siamo.
"Dubito che quella notte Ryuk abbia provato alcunché nel farlo. Nostra madre sapeva che non si sarebbe fatto scrupoli e che non avrebbe fatto domande, si è rivolta a lui per questo" l'uomo che ho conosciuto io, l'uomo di cui mi sono innamorata non è lo stesso di quella notte, anche se per qualche ragione si ostina ancora a definirsi tale. E' in grado di provare sentimenti, quelli positivi, lo leggo nei suoi occhi, lo vedo dai suoi comportamenti, dalle lacrime che ha versato per suo figlio e... ormai non ha più importanza tutto questo, quello che ho provato resterà una parentesi che si chiuderà definitivamente assieme alla fine della guerra. Lantis ribatte ancora ostentando la sua sicurezza, la sua fierezza ed il suo diritto al trono, ma in tutto questo... non ho più la forza di replicare, mi sembra tutto così inutile e sbagliato, così insignificante davanti a quello che abbiamo appena realizzato. Continuare a discutere non servirà a nulla, sarà la guerra a decidere chi siederà su quel trono ed è in campo che darò tutta me stessa per vincere. Ma ora...riesco a pensare solo a lei, a Reneè ed al dolore che le mie parole purtroppo hanno arrecato anche a Lantis, un dolore tuttavia necessario ed inevitabile anche per permettergli di rinunciare a quel sentimento a cui si è aggrappato disperatamente in questi anni. Crolla ancora a terra prima di rivolgersi nuovamente a me "Vattene" non mi guarda neanche, la voce stanca e provata e l'ennesima lama che mi colpisce in pieno petto nel sentirglielo dire.
Dopo un attimo di esitazione abbasso lo sguardo e mi volto per andarmene arrivando fin quasi alla porta prima di fermarmi ancora, realizzando purtroppo di non farcela nonostante il mio orgoglio, nonostante le opinioni divergenti.
Chiudo gli occhi che bruciano sempre di più, sento impulsi contrastanti lottare dentro di me impedendomi di avanzare fin quando la mia reazione non diviene puramente istintiva, torno a voltarmi verso di lui e mi avvicino per poi inginocchiarmi ed abbracciarlo, non mi sforzo neanche di trattenere le lacrime, non me ne importa più niente, potrebbe essere...anzi certamente lo è, l'ultima occasione che ho per farlo, per mantenere quella promessa che gli feci il giorno della morte di nostra madre in un momento come questo nel quale anche l'ultimo spiraglio che lo teneva legato all'uomo che era è svanito nel nulla.
Lo sento sollevare di poco il braccio, forse per ricambiare l'abbraccio, forse per scacciarmi, e per un attimo trattengo il fiato ma subito dopo lo poggia nuovamente al suolo e chiudo gli occhi rassegnata all'evidenza, stringendolo ancora prima di ricompormi "addio Lantis" non c'è altro da dire, torno in piedi e senza più voltarmi esco dalla stanza richiudendo la porta alle mie spalle. Respiro profondamente un paio di volte per riprendere contegno ancora con la schiena poggiata contro il legno quando la figura di Mercur mi si avvicina, è facile intuire che i saggi siano già al corrente delle mie intenzioni ed abbiano acconsentito alla mia richiesta senza aspettare che la formulassi. Estraggo dalla tasca la missiva, le poche righe che ho scritto prima di venire qui, righe che non sapevo se avrei inviato prima di questo momento ma ora so che devo farlo come dovevo fare tutto il resto "Questa è per Efrem Targaryus, grazie Mercur" il messaggero svanisce davanti ai miei occhi dopo aver preso la missiva, rivolgo un ringraziamento anche ai Saggi per poi abbandonare a passi veloci la Valmorguli e tornare al campo.
*Azioni di Lantis e di Mercur concordate