Ryuk Leithien
Questi denti non cambiano ciò che sono, è vero, ma è anche vero che non ho mai potuto essere come volevo, ho preferito la via più facile forse, ho preferito cedere ed essere un Leithien, mai come mio padre avrebbe voluto, ma neanche mia madre. Ed ora mi sento bene, come se indossassi degli abiti comodi, perché ora sono quello che sono: un uomo che ha scelto di cambiare, che non si è arreso, che nonostante tutto ha amato suo padre, ma anche un violento ed un assassino che cerco di tenere a bada.
"Anche Efrem... anche Lantis... anche Gordon... eppure sono qui, ancora viva e vegeta. Io so bene perchè vivere, Ryuk... so bene perchè ho lottato per sopravvivere... e continuerò a farlo... perchè so quello che voglio" scuoto la testa rispondendo al suo sorriso, quel suo solito sorriso sfrontato che ho visto tante volte sul suo volto "Gordon, Gordon ha preferito andarsene piuttosto che affrontare l'odio della propria figlia, non ti ucciderebbe, non l'ha mai desiderato, non come mio Padre" I suoi occhi sono ancora lucidi, le lacrime bagnano la mia mano, mentre lei appoggia il viso contro il palmo, la sua pelle è fredda, non riesco a percepire alcun calore, non lo stesso di quando la costringevo a concedersi a me, o forse sono io che non sento più nulla nei suoi riguardi, neanche odio. Quando apre il cofanetto, questa volta, non riesco a trattenere una lacrima, scende veloce dagli occhi, rapida come se non volesse farsi vedere, come a strappare via una emozione da nascondere.
Questa musica... questa musica è tutt'altro che bella, è amore, l'amore di Rose e di Ginevra, è meravigliosa e straziante allo stesso tempo, un coltello appoggiato al petto che penetra la carne lentamente, inesorabile, inarrestabile. "In fondo... non siamo stati poi così sfortunati" Il carillon suona l'ultima nota e la mia mano scivola sul cofanetto per chiuderlo, mentre i miei occhi si poggiano nuovamente sulla pietra rosa che brilla riflettendo le fiaccole.
"Ci rivedremo un giorno, quelli come noi finiscono tutti nello stesso posto" La guardo ancora per qualche istante negli occhi, entrambi con il viso umido di lacrime.
Proseguo oltre, mi lascio alle spalle il mio passato, una parte importante di me da dimenticare e torno all'accampamento, torno al nuovo me, torno a ciò che voglio essere e restare.