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  1. #41
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Drako Kalisi

    C’è un sottile velo che separa l’impulso e l’intinto dalla volontà e la ragione. Non sono il tipo di persona che si lascia andare ai sentimenti troppo facilmente, li tengo dentro di me, mentre si agitano e mi consumano dall’interno, mentre scavano, mi straziano ed io mi sforzo per apparire imperturbabile, serio a tratti scostante e freddo. L’istinto ed il cuore hanno avuto il sopravvento in rare occasioni, quando trattenere le redini di ciò che provavo, era diventato troppo forte da poter tenere sotto controllo, come una furia che scalpita e distrugge tutto ciò che incontra, avrei potuto perdere la ragione se mi fossi ribellato ad essa. Ho visto crescere Esperin sin da quando aveva solo sette anni, ero solo l’aiutante del fabbro quando la vidi passeggiare per il cortile del Castello, i suoi passi erano più simili a dei saltelli, mentre teneva la mano a Lantis, lui aveva undici anni, era piccolo ma il suo sguardo è sempre stato fiero, consapevole di chi fosse e di che ruolo avrebbe assunto in un futuro che pareva lontano. A guardarli con i loro genitori accanto, sembravano così felici ed uniti, che provai quasi un senso di gelosia nei loro confronti, erano una famiglia, ciò che io non avevo… ma gli eventi sono stati favorevoli e con l’avanzare del tempo quella stessa famiglia è diventata la mia e la gelosia si è plasmata, tramutandosi in un legame indissolubile di affetto. L’ho sempre vista con gli occhi di un fratello maggiore, Lantis la proteggeva ed io facevo lo stesso per entrambi, non avrei mai… mai permesso che qualcuno potesse intaccarli, li ho trattati spesso come fossero dei bambini, ma Lantis si è dimostrato presto per l’uomo che è, o meglio… che era. Esperin… mia piccola dolce ed innocente Esperin, ti ho sempre considerata fragile, mi sono sempre sentito in dovere di combattere contro tutto e tutti per preservarti da ogni male, mi rendo conto di averti messa sotto una campana di vetro, senza darti la possibilità di mostrarti per ciò che sei. Ora che vado verso di lei, pronto a lasciarmi andare al pianto, vedo i suoi occhi nei miei, ma non sono più quelli di una bambina, vedo una donna… una donna che soffre e che decide di prendere la propria posizione. Ho sempre saputo cosa prova per me… ho sempre letto nei suoi occhi e nei suoi gesti l’amore che sa trasmettere, credevo che sarebbe rimasta una sorta di cotta adolescenziale… ma quel sentimento è cresciuto nel tempo ed ancora oggi è così visibile, che mi fa star male. Mette distanza tra noi, non riesco a toccarla, non posso stringerla e le mie braccia restano a mezz’aria per qualche istante, rigide, tremolanti, per poi adagiarsi lungo i fianchi. Non riesco a respingere le lacrime, sono fuoriuscite con tutta la loro forza e scivolano lente sul viso, bruciano… bruciano maledettamente e sento il viso andare in fiamme alla parola… delusione. Se non fossi certo che in questo istante siamo soli nel mezzo del nulla, potrei pensare che qualcuno mi stia pugnalando dritto al petto, perché altrimenti non potrei spiegare questo dolore che mi blocca il respiro e mi ha fermato il sangue nelle vene.
    <<Ti conosco da tanto tempo, ma da quando sei andato via stanno precipitando certezze una dietro l'altra. Io stessa....io stessa sto crollando, sotto il peso delle tue azioni e di quelle di mio fratello. Quindi te lo chiederò una volta sola....in nome di quell'affetto che dicevi di provare per me.....ti prego.....dimmi perchè. Voglio sapere, Drako. Ho diritto di sapere, non sono più una ragazzina da proteggere dai mali del mondo. Voglio sapere se è vero che hai accusato mio fratello di aver complottato contro mio Padre...e voglio sapere per quale motivo Lantis ora ti odia così tanto. Se devi mentirmi, preferisco che tu mi dica che non puoi rispondermi....saprò allora cosa pensare>>
    A queste parole avverto il fuoco che mi domina ribollirmi nel corpo, avvampo, la rabbia scalpita e prede a calci la tristezza, le lacrime di commozione si trasformano in fiumi di rancore, perché tutto questo… tutto questo può essere il frutto solo di una conversazione affrontata pochi giorni fa. La mascella mi si contrae e sono certo che la mia espressione è mutata rapidamente. Resto fermo ad osservarla negli occhi e cerco di moderare la voce, perché sento che tutto il fiato che ho in gola vuole uscire ed urlare quanto odio io provi in questo istante, non verso di lei, ma nei riguardi di chi ha provato a manipolarla, ma… nonostante le mie idee non posso puntare ancora il dito contro Lady Feralys, chiunque… Lantis e Lumen compresi, avrebbero potuto fare una cosa del genere. “Tu credi che io provi soddisfazione in tutta questa storia? Credi che io abbia gioito quando ho appreso della vittoria ad Amaranthis? Se è così allora vuol dire che non mi conosci affatto! Io sto cadendo a pezzi avanti ai tuoi occhi da lungo tempo Esperin, prima che la guerra iniziasse, ma ho sempre cercato di preservare te e Lantis ad ogni costo. Ora… prima di risponderti, voglio fare io una domanda a te e non la ripeterò: Chi ti ha detto questo? Voglio sapere se ti hanno riferito le mie parole distorcendole, voglio sapere se è stato Lantis o Lumen oppure… voglio saperlo adesso!”

  2. #42
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar


    Lo vedo piangere, lo vedo lasciarsi andare, e con lui anche una parte di me cade a pezzi. Vorrei stringerlo, dirgli di smetterla, di calmarsi, perchè mi si spezza il cuore a vederlo soffrire così. Ma non posso, perchè so che se solo mi lasciassi andare un attimo, se solo mi avvicinassi a lui, uscirei distrutta da questo incontro, io...morirei dentro, completamente.



    Vedo il suo viso cambiare espressione, per le mie parole. Il suo corpo irrigidirsi, la sua voce farsi dura, ostile. La rabbia, seppur trattenuta, trapela dalla sua voce, dal suo rapportarsi a me. Posso percepire il suo dolore, la sua frustrazione, la sua...delusione, per ciò che gli ho chiesto.
    Il nervosismo mi assale, per il non poter fare ciò che davvero desidero in questo momento, al di là della ragione e delle responsabilità. Un nervoso che mi pervade, che mi soffoca. Ora che l'ho vicino....ora che sento di nuovo la sua voce, dopo quella che mi sembra un'eternità....io....io...sento i nervi a pezzi, il viso in fiamme, e, istintivamente mi porto velocemente una mano alla bocca, soffocando una silenziosa risatina isterica, più intima, forse a malapena udibile.
    Involontariamente ricordi felici legati alla sua persona mi sono apparsi alla memoria, terribilmente crudele: ho rivisto un giovanissimo Comandante delle guardie reali fingere di cascare nel lago per darmi l'illusione di averlo battuto. Ho rivisto la felicità, ho rivisto le risate, ho rivisto....noi. Quando ancora c'era un noi.



    Alzo lo sguardo su di lui, non mi preoccupo che possa fraintendere, so che lui conosce questo mio modo di reagire quando le emozioni sono troppo forti e mi sopraffanno. Gli sorrido apertamente, ma sento distintamente una lacrima calda che mi riga il viso. Rido e piango...non devo essere di certo un bello spettacolo.
    Osservo il suo volto, le lacrime che gli rigano le guance. Vorrei tanto poggiare la mia mano sul suo viso, e cancellare i segni di quel dolore, di quelle parole aspre che continuano ad aleggiare tra di noi. Non sono resa conto di aver mosso involontariamente la mano, per cercare il suo viso, le sue lacrime. Ma mi fermo immediatamente, ritraendole. Non posso... non devo.



    Torno a guardarlo negli occhi, con tutta la dolcezza che ho la forza di esternare adesso...adesso che sono così vicina a lui, ma così lontana. Nonostante il dolore.
    <<Drako....sono io. Ti prego, calmati. Non....non ti odio, lo sai....e non potrei mai odiarti>>
    Con l'indice della mano destra scosto la lacrima che riga il mio viso, prima che mi muoia tra le labbra, con un gesto veloce.



    Mi sono appena resa conto di averlo aggredito, di aver riversato su di lui tutto il rancore ed il male che ho accumulato da quando sono alla Torre.
    <<Sono ben cosciente di tutto quello che hai fatto per noi, e so bene cosa significa essere un uomo dalle tante responsabilità>> enuncio senza smettere di sorridergli comprensiva, pensando a mio Padre. <<So che non è solo...soddisfazione continua o fasti, ma...sono certa che in fondo al tuo cuore, non ti sei mai pentito di questa scelta. Ci volevi bene, come te ne voleva Lantis, come....te ne voglio io>> espiro, cambiando appositamente tempo verbale.
    Faccio un altro sospiro, più lungo, come a prendere tempo: forza Esperin, comportati da Raeghar. Comportati da donna.
    <<Mi domandi chi è stato a dirmelo, ma credo tu già sappia chi mi ha riportato queste parole: Lady Adamantia Feralys, della terra di Asshai. Ella mi ha parlato del vostro incontro, ma non mi fido di lei, come ho avuto prova di aver ragione in seguito. Ecco perchè sono qui...è di te che mi fido, Drako...>> ...amore mio...<<...io crederò a te, se mi darai le tue spiegazioni. E se...se mi dirai che lo pensi, e perchè lo pensi, io potrei fare qualcosa, parlarne con mio Fratello. Io non voglio questa guerra, Drako...e non la vuoi nemmeno tu....aiutami. Permettimi di capire...di capirti>> concludo guardandolo con un sorriso amaro.
    Mi sei mancato. Gli Dei sanno quanto. Loro sanno quanto mi costa tenerti lontano adesso.
    Un'altra risatina nervosa fuoriesce dalle mie labbra, facendomi abbassare il capo per ricoprire delicatamente le mie labbra con le dita: lo stomaco mi si contrae dal nervoso, ho quasi voglia di scappare lontano da lui, ed allo stesso tempo abbracciarlo forte e scappare insieme. Sono un disastro.
    <<Perdonami per quelle parole, so che nemmeno per te tutto questo è facile, ma non si può ignorare che anche le tue azioni stanno portando ad....eventi, che ora coinvolgono anche me. E...non sai quanto. Ammetto di averti visto e...le troppe emozioni hanno avuto il sopravvento. Ti chiedo scusa>> aggiungo, abbassando il capo.



    Ricaccio indietro le lacrime osservando i suoi piedi, mentre mi inumidisco le labbra.
    Padre....datemi la forza.

  3. #43
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Drako Kalisi

    E’ nervosa, è tremendamente nervosa, la conosco come le mie tasche e quella sorta di risata ne è il chiaro segno, lo fa sempre quando non sa come reagire, quando non vuole scoppiare a piangere. Io non ci riesco, non riuscirei a sorridere neanche se fosse per isteria, il mio viso, i miei muscoli facciali mi negano totalmente un movimento del genere, siamo diversi in questo, lei non è capace di mascherare le proprie emozioni come faccio io, come ho sempre fatto in tutti questi anni, non come ora.
    Non mi odia, lo so Esperin… non l’ho mai pensato, non potrei mai, il sole sorgerà ad est e tramonterà ad ovest il giorno in cui tra noi ci sarà un sentimento simile, è impossibile, non avverrà mai, possano decadere tutti gli Dei dell’Elisio, quello che sento sarà immutabile per sempre.
    La mia scelta di dedicare la mia intera vita a loro, è ciò di più sacro mi sia mai ripromesso di fare, un scelta che non nego sia stata difficile, ho dovuto rinunciare a molte cose: ad avere una famiglia che fosse mia, il calore di un abbraccio nel letto, non avrei mai potuto avere tutto questo, se non esclusivamente nella mia immaginazione. Solo chi veglia i miei sogni può sapere… quante volte ho chiuso gli occhi immaginando di possedere quello che mi ero negato, ma è stata la cosa giusta da fare e non me ne sono mai pentito, mai.
    Delle lacrime timide bagnano le guance di Esperin, vorrei poterle asciugare, vorrei poter spazzare via questo momento e vedere il suo volto illuminarsi da quel sorriso così sincero che solo lei ha saputo regalarmi, non potrei mai farle del male, preferirei perdere la mia stessa vita.
    Poi quel nome… quello stesso nome che ha iniziato a girarmi per la mente, appena Esperin ha menzionato le accuse a carico di Lantis, è stata lei… quella viscida e vile degna figlia dei propri genitori: Lady Feralys. A che scopo? Quella donna non ha un briciolo di umanità se ha distorto volontariamente le mie parole per riferirle ad Esperin, non una qualunque, ma la principessa in persona. Ho voglia di rompere qualcosa, stringo forte i pugni così tanto che le unghie si infilzano nella carne, digrigno i denti ed alzo lo sguardo verso l’imponente statua, se quella donna fosse qui, non risponderei delle mie azioni e moriremmo entrambi, lei tra le mie mani ed io per la punizione dei Saggi. Provo a calmarmi, chiudo gli occhi e chino il capo mentre inspiro profondamente, resto immobile per qualche secondo col petto colmo di aria, che si miscela alla mia ira e provo a cacciar tutto via espirando profondamente.
    Gli occhi bruciano, privati dalle lacrime che ormai si sono asciugate, solo un forte rossore persiste e mi colora le sclere di venature rosse. Esperin china il capo dopo essersi scusata, ora basta, mi avvicino accorciando le distanze, non sopporto questo vuoto, questa freddezza che ha piazzato tra di noi, devo guardarla in viso e parlarle con sincerità. “Esperin…” una volta avvicinatomi allungo la mano per poterle sollevare il viso, neanche tanto delicatamente, non riesco a dosarmi ora come ora. “Non devi scusarti, hai capito bene? Lo so che non mi odi, io so bene cosa…” trattengo il respiro per un attimo “… cosa provi per me” I nostri visi non sono vicini, ma incateno i miei occhi ai suoi “Questa guerra… io la voglio! Perché se ci sono persone come quella Lady Feralys tra le schiere dei reali, Dohaeris non tornerà mai più come prima, Lantis è cambiato e da quando tuo padre si è ammalato, si è tramutato in un tiranno, io non lo accetto, non posso farlo! Avevo deciso di lasciarmi morire sotto le mani del Boia, sono stato condannato per colpe che non ho commesso, ma… ero sopraffatto dal dolore, non riuscivo a trovare un modo per sistemare tutto questo, ma nel momento in cui mi hanno liberato ho capito! Ho capito che Dohaeris deve essere distrutta, deve cadere a pezzi, affinché si possa ricostruire e farla tornare più bella di prima. Io ho deciso che la demolirò alle fondamenta e plasmerò quelle nuove con le mie stesse mani.” Ancora un lungo silenzio “Io non voglio togliere la vita a nessuno, ho intenzione di impormi con la forza Esperin, Lantis dovrà cedere prima o poi, ma se ciò non dovesse accadere…” ho un nodo alla gola “… è probabile che io perda la vita e… non voglio che il Regno che tuo padre ha amato, continui su questa strada… promettimi che se io dovessi fallire, tu sarai forte e prenderai la decisione più saggia per il popolo. E’ vero, ho detto che tuo fratello sarebbe l'unico a ricavarne qualcosa dalla morte del Re, ma ciò che non ti ha riferito quella serpe, è che ho aggiunto che Lantis non lo farebbe mai, lui ama vostro Padre, è una delle poche certezze che ho!” Resto in attesa di una risposta… ti prego, di qualcosa

  4. #44
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar


    Ho il capo ancora abbassato quando, non appena termino di parlare, vedo i suoi piedi muoversi velocemente nella mia direzione. E' questione di un attimo, le distanze si accorciano, il vuoto si colma, le sensazioni si amplificano. Tremo involontariamente, non riesco a controllarmi. Con un gesto forte, deciso, mi alza il mento con la sua mano, costringendomi a guardarlo negli occhi.



    Il suo viso è ormai asciutto, anche se i segni del pianto sono ancora ben visibili, come inevitabilmente lo sono sul mio. Incatena i suoi occhi ai miei, e non riesco a sottrarmi, non riesco a muovermi. Mi perdo in quello sguardo magnetico, desiderando soltanto di restare così per sempre, con lui, nel nulla.
    “Non devi scusarti, hai capito bene? Lo so che non mi odi, io so bene cosa…cosa provi per me” mi dice, con un pò di esitazione.



    Sento le guance arrossire immediatamente per le sue parole. Una morsa stringermi lo stomaco...il respiro farsi più corto, irregolare. Sgrano gli occhi, sorpresa, per poi abbassarli, non riesco a guardarlo. Oh Dei, vorrei scappare via, vorrei che non sapesse dei miei stupidi sentimenti. Mi sento così... in imbarazzo. Perchè... perchè parlare di questo, pur sapendo di non provare altro per me che non affetto fraterno? Perchè farmi stare male, dimostrandomi per l'ennesima volta quanto i miei sentimenti siano unilaterali? Lo trovo così ingiusto, in questo momento già così delicato. Non riesco a ribattere, ma probabilmente noterà la tristezza e l'afflizione che si sono impossessate dei miei occhi, sostituendo la dolcezza che gli avevo esternato prima.



    “Questa guerra… io la voglio! Perché se ci sono persone come quella Lady Feralys tra le schiere dei reali, Dohaeris non tornerà mai più come prima, Lantis è cambiato e da quando tuo padre si è ammalato, si è tramutato in un tiranno, io non lo accetto, non posso farlo! Avevo deciso di lasciarmi morire sotto le mani del Boia, sono stato condannato per colpe che non ho commesso, ma… ero sopraffatto dal dolore, non riuscivo a trovare un modo per sistemare tutto questo, ma nel momento in cui mi hanno liberato ho capito! Ho capito che Dohaeris deve essere distrutta, deve cadere a pezzi, affinché si possa ricostruire e farla tornare più bella di prima. Io ho deciso che la demolirò alle fondamenta e plasmerò quelle nuove con le mie stesse mani.” aggiunge poi, mentre io lo guardo sconvolta.



    Non posso credere che stia parlando davvero in questo modo, non posso credere che sia davvero lui. Non riesco ad elaborare le sue parole, che mi appaiono così distanti dall'immagine che ho sempre avuto di lui.
    <<Non ti riconosco in queste parole, Drako, e mi chiedo cosa ti abbia portato a questo. Dohaeris è la tua casa, la mia casa, Dohaeris è il nostro popolo, il nostro Regno...e tu parli di distruggerlo. Ma non ti giudico per queste parole, sono sicura che avrai le tue buone ragioni...come le ha mio Fratello. Ragioni di cui purtroppo sono all'oscuro>> rispondo, pacata, senza staccare gli occhi dai suoi. Non ci riuscirei neanche volendolo. Provo tristezza, angoscia, rabbia. Rabbia per questa situazione, rabbia per il modo in cui parla di mio Fratello, rabbia che non voglio esternare, dato che proprio per mio Fratello stava per essere ingiustamente giustiziato. Rabbia, per il fatto di essere all'oscuro di ciò che ha scatenato tutto.
    “Io non voglio togliere la vita a nessuno, ho intenzione di impormi con la forza Esperin, Lantis dovrà cedere prima o poi, ma se ciò non dovesse accadere… è probabile che io perda la vita e… non voglio che il Regno che tuo padre ha amato, continui su questa strada… promettimi che se io dovessi fallire, tu sarai forte e prenderai la decisione più saggia per il popolo. E’ vero, ho detto che tuo fratello sarebbe l'unico a ricavarne qualcosa dalla morte del Re, ma ciò che non ti ha riferito quella serpe, è che ho aggiunto che Lantis non lo farebbe mai, lui ama vostro Padre, è una delle poche certezze che ho!"
    Le sue parole sono come coltellate al mio cuore. Una dopo l'altra, inesorabili, dolorose. Mi parla di morte, di dolore, di sacrificio. Ed è in quel momento che una profonda consapevolezza si fa strada nel mio cuore.
    Ha ragione.
    Sono stata egoista, stupida, infantile. Ho pensato a me stessa, al mio amore per lui, quando ciò che più conta è il popolo, il Regno.
    Io...devo fare ciò che è giusto, ciò che mio Padre avrebbe voluto. Preservare ciò per cui lui ha lottato per tutta la vita, il benessere di Dohaeris.
    E lo so... l'unica cosa in mio potere per evitare al nostro popolo di sottostare ad ingenti ed ingiuste tassazioni, è sposare Ryuk Leithien, in modo da garantire a Lantis il loro sostegno economico.
    I Leithien avranno il potere, i Raeghar avranno i diamanti, ed il popolo sarà salvo.
    Mi rendo conto solo adesso che è questo ciò che devo fare, ciò per cui sono nata. Probabilmente era questo dapprincipio il mio destino, e gli eventi che si sono susseguiti negli anni sono serviti solo ad arrivare a questo momento: il momento in cui lo accetto, in cui metto da parte me stessa, per qualcosa di molto più importante.
    Hai ragione Drako, amore mio. Devo fare anche io la mia parte, come tutti. Ti ringrazio, per avermi aperto gli occhi prima che fosse troppo tardi.
    <<Ho capito, Drako. E ti credo, ovviamente. Ma non sei l'unico pronto a tutto per il bene del nostro popolo, perchè io stessa...io stessa l'ho già fatto. Tu potresti morire, Lantis potrebbe morire...io stessa domani potrei morire. Senza una spiegazione. Una dannata spiegazione. Lottiamo per voi, ci sacrifichiamo tutti, come voi. Senza sapere nulla. Tu... mi hai parlato, ma non mi hai risposto>>
    Sono amareggiata, stanca. Stanca di sentirmi considerare una bambina, stanca di vedermi sotto una campana dorata, senza via di fuga, senza diritto di dire la mia.
    Stanca di giri di parole inutili, che non portano a nulla.
    Faccio un altro passo verso di lui, ora gli sono davanti. Sono molto vicina, ma non troppo, i miei occhi incatenati ai suoi, nessun contatto, se non quello tra i nostri sguardi. Il mio tono è deciso, determinato, forte...per forse la prima volta con lui.



    <<Guardami Drako, e sii sincero con me. Stando in silenzio non mi stai proteggendo lo sai? Ormai... ormai è troppo tardi per quello. Dammi modo di difendermi da sola, di sopravvivere, di non lasciarmi sorprendere dagli eventi. Dimmi cosa è successo tra te e Lantis...dimmi cosa, o chi, ha rovinato il vostro legame, e perchè. Dimmi cosa ha causato il cambiamento che vedi in mio Fratello e se io posso fare qualcosa per aiutarlo. Basta con i segreti...ti prego>>
    Vederlo così vicino mi toglie il respiro, ma non posso concedermi nessuna debolezza ora. Il mio cuore... il mio cuore batte forte, il mio cuore desidera altro, ma non posso ascoltarlo. Voglio solo sapere cosa sta succedendo al mio Regno, alla mia famiglia. E lui, anche lui è parte della mia famiglia, in un certo senso.
    Il resto... il resto dovrò rinchiuderlo in un angolino del mio cuore, per sempre. Resterà lì, gelosamente custodito nei miei ricordi e almeno da lì nessuna guerra, nessun intrigo, potrà portarmelo via.

  5. #45
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Drako Kalisi

    Arriva un momento in cui inizi a vedere il mondo con occhi diversi, che sia per colpa di un evento traumatico o semplicemente perché si è cresciuti… tutto cambia, ci poniamo delle domande che mai ci avevano interessato prima, capiamo di non essere il perno dei problemi, che attorno a noi c’è ben altro: una realtà dura e bugiarda, che ti illude con la promessa di tempi migliori ad ogni alba ai primi raggi del sole. L’ho sempre vista come un fiore delicato, piccola ed indifesa, era tutto ciò che Margarete amava di più a questo mondo, quella donna la proteggeva da ogni male. Io e la ex Regina avevamo un rapporto basato unicamente sui rispettivi ruoli, non gli piacevo affatto, eppure ha deciso di fidarsi di me negli ultimi giorni della propria vita, ho visto una donna nuova… una donna che mi ha sconvolto. Per quanto Esperin le sia simile esteticamente, vedo poco del temperamento di Margarete in lei, non sono certo che sia cosa buona o meno. Eppure mi sta sorprendendo, mi osserva ancora, senza lasciare le mie iridi, non abbiamo mai discusso, non ci siamo mai confrontati realmente… come stiamo facendo ora.
    <Ho capito, Drako. E ti credo, ovviamente. Ma non sei l'unico pronto a tutto per il bene del nostro popolo, perchè io stessa...io stessa l'ho già fatto. Tu potresti morire, Lantis potrebbe morire...io stessa domani potrei morire. Senza una spiegazione. Una dannata spiegazione. Lottiamo per voi, ci sacrifichiamo tutti, come voi. Senza sapere nulla. Tu... mi hai parlato, ma non mi hai risposto>>
    Muove un passo verso di me, quel formicolio alle braccia persiste e si fa più invadente, il fastidio di reprimere l’impulso di abbracciarla è troppo forte, così abbasso lo sguardo, non reggo… ho considerato la mia morte, ho considerato quella di Latis, quella di Efrem, ma non la sua… lo stomaco inizia a girare e sento l’acido risalirmi su per la gola, ingoio il groppone che brucia e cerco di respirare profondamente.
    <<Guardami Drako, e sii sincero con me. Stando in silenzio non mi stai proteggendo lo sai? Ormai... ormai è troppo tardi per quello. Dammi modo di difendermi da sola, di sopravvivere, di non lasciarmi sorprendere dagli eventi. Dimmi cosa è successo tra te e Lantis...dimmi cosa, o chi, ha rovinato il vostro legame, e perchè. Dimmi cosa ha causato il cambiamento che vedi in mio Fratello e se io posso fare qualcosa per aiutarlo. Basta con i segreti...ti prego>>
    Dei brividi mi percorrono la schiena ed alzo nuovamente lo sguardo, anche se in questo istante preferirei fissare il muro, mi sta chiedendo di dirle tutto, mi sta chiedendo di dirle la verità, perché se ha deciso di sacrificarsi ne ha tutto il diritto, che stupido che sono, sono un maledetto stupido.
    “Lo sai cosa è successo a Lantis, Esperin. Da quando è morta vostra madre si è spento, è come se… come se la sua oscurità si sfosse creata un varco in quel cuore, divorandolo sempre più, logorandolo ed annebbiandogli la mente. Quando anche tuo padre si è ammalato… è stato come rivivere l’agonia che ha già vissuto con Margarete, un’agonia che è ancora viva. Lady Feralys mi ha detto che è in fin di vita” Calco il tono su questa ultima frase con tutto il mio disprezzo verso quella donna “L’amore gioca brutti scherzi, tuo fratello ha rinunciato a sposare una donna piacente, per inseguirne un’altra che conosceva appena, una donna che io conosco bene, io… mi sento responsabile di tutto questo: della sofferenza di Lantis, del mancato matrimonio con Lumen e…. ma ti prego di non farne parola a Lantis, ti scongiuro, Rickard si sacrificò per il bene di tuo fratello ed i Leithien hanno avuto ciò che volevano, quella megera sul trono! Nessuno si è messo tra noi, siamo solo… cresciuti, ognuno ha un proprio modo di vedere le cose, il tempo passa e ci siamo allontanati, io non condivido il suo modo di fare e lui non condivide il mio, quando Lumen mi ha incolpato di averla avvicinata, Lantis ha solo colto l’occasione al volo, perché sapeva che non gli avrei mai fornito una scusa valida per farmi uccidere. Il popolo non è felice, Efrem ha organizzato tutto alle mie spalle e quando mi ha liberato, ha creduto che io lo seguissi, ma non è stato così.” Non posso dire altro… mi odierebbe, odierebbe ogni cosa di me e di tutto il tempo che ho vissuto con lei, perdonami Esperin.
    “Io li consideravo miei fratelli, li ho amati come quando decidi di strapparti un pezzo di cuore per regalarlo a qualcuno e ricevi lo stesso in cambio, non riesco a pensare che non stiano soffrendo anche loro come me Esperin, ti prego… non distruggere anche quello che ho donato a te, perché io il tuo ce l’ho qui, costantemente!” Poggio una mano al petto, esattamente dove si trova il cuore, dove si trovano i miei ricordi di questi anni. “Devo andare… la seconda battaglia attende le ragazze ed io devo aprir loro la strada con il portale, ma aspettami qui, non ti muovere, farò presto, voglio parlarti ancora” Questa volta non m’importa di quello che farà, decido di stringerla a me… di stringerla solo un attimo, per poi voltarmi ed andare via… tornerò tra poco.

  6. #46
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar


    Mi rendo conto di metterlo in difficoltà con le mie domande, lo percepisco dalla rigidezza del suo corpo, dai suoi pugni stretti, da come abbassa gli occhi non riuscendo a sostenere il mio sguardo. Non fatico a realizzare che non voglia, o non possa, dirmi ciò che gli sto chiedendo. Lo sento dalla sua voce, dai suoi momenti di silenzio, dai suoi sospiri. Mi nasconde qualcosa.



    Cosa c'è di così grave Drako, che ti impedisce di essere sincero con me? Cosa nascondi nel tuo cuore? A qualunque cosa si può trovare una soluzione, forse non riesci a vederla, ma deve esserci.
    Mi parla di Lantis, del suo dolore per nostra Madre, dolore che si ripresenta ora, ancora più forte, a causa dell'avvelenamento di nostro Padre. Dolore che ho provato anch'io, riuscendo per fortuna a restare me stessa nonostante il cuore spezzato. Per mio fratello è stato diverso, non ha mai realmente superato il lutto, questo lo so, me l'ha ribadito anche quella mattina, dopo la fuga di Drako.
    Continua a parlarmi, nega che sia successo qualcosa tra di loro, imputando l'allontanamento solo alla differenza di opinioni che nel tempo è diventata ingestibile. Afferma che il processo, l'accusa di Lumen, abbiano dato solo a Lantis la scusante per condannarlo a morte, eliminando in questo modo una persona scomoda. Ma scomoda perchè? Per una semplice divergenza di opinioni?
    Deve esserci dell'altro, lo sento, ma non vuole dirmelo. Avrei preferito il silenzio, ad una falsa verità.



    Ciò che mi ha detto lo sapevo già, Lantis stesso quella mattina mi ha confermato che dietro la condanna di Drako c'era dell'altro, oltre le accuse di Lumen. Lantis in merito aveva parlato di cospirazioni e tradimento, Drako invece non mi sta dando alcuna spiegazione, eludendo l'argomento. E poi, per quale motivo la Regina lo avrebbe accusato? Forse su richiesta di Lantis? Non credo proprio, non si abbasserebbe a questo livello, non complotterebbe mai con quella donna. Cosa ne ha ricavato lei dall'allontanamento di Drako?
    Mi parla poi del grande amore di mio fratello, quella donna dai capelli rossi che gli ha rubato il cuore, portandolo a rifiutare di sposare Lumen. Per mio fratello è stato un colpo di fulmine, l'ha vista poche volte per poi perderne traccia. Drako afferma di conoscerla bene, e faccio caso al differente tempo verbale che usa per riferirsi a Lantis e a se stesso. Si sente responsabile, ma non capisco per quale motivo. Vorrei chiedergli tante cose, ma non voglio sembrargli troppo insistente, sta già facendo troppa fatica nel parlarmi di queste cose, lo sento.



    “Io li consideravo miei fratelli" , mi dice poi “Li ho amati come quando decidi di strapparti un pezzo di cuore per regalarlo a qualcuno e ricevi lo stesso in cambio, non riesco a pensare che non stiano soffrendo anche loro come me Esperin, ti prego… non distruggere anche quello che ho donato a te, perché io il tuo ce l’ho qui, costantemente!” Si porta una mano sul cuore, terminando la frase. Abbasso lo sguardo, non potrei mai dimenticare, dimenticarlo. Ma devo andare avanti con la mia vita, nonostante tutto. Lui ha fatto la sua scelta, seguendo i suoi ideali, come ha fatto quando ha accettato la nomina di Dragone, rinunciando all'idea di una famiglia tutta sua. E io... io devo fare le mie, di scelte, e ho scelto di fare ciò che è necessario, come ha fatto mio padre sposando Lumen.
    “Devo andare… la seconda battaglia attende le ragazze ed io devo aprir loro la strada con il portale, ma aspettami qui, non ti muovere, farò presto, voglio parlarti ancora”
    Sollevo lo sguardo verso il suo viso, elaborando quelle parole. Ma in un attimo lui riempie la breve distanza che ci separa e mi abbraccia.
    Resto immobile, incapace sia di respingerlo che di ricambiarlo. Le mani ancora ferme lungo i fianchi, mentre lui mi cinge con le sue. Guardo a terra, non ho il coraggio di affrontare i suoi occhi. Sono così...delusa.



    E' un attimo e poi si scosta, allontanandosi, e portandosi via quel calore che mi aveva appena avvolta, lasciando al suo posto solo freddo, e vuoto.
    Se ne va. Vorrei gridargli di restare, di far attivare a qualcun altro quel portale. Vorrei che stare qui con me fosse più importante di questa guerra, di tutto. Ma non è così, non lo è mai stato per lui, e lo comprendo, restando in silenzio. Non dico nulla, fin quando non resto sola nella stanza.
    Poi mi giro, facendo qualche passo, prima avanti...poi tornando indietro. Mille emozioni e sensazioni mi si affollano nella testa, in un vortice di pensieri senza nesso logico. Sento del calore sulle guance, e porto la mano sul viso, sentendo le dita bagnate. Lacrime.
    Un pianto silenzioso, senza singhiozzi. Le lacrime scendono giù incontrollabili, veloci, copiose. Ma il respiro è ancora regolare, come anche il battito del cuore. E' come se non fossi io a comandarle, come se il nervosismo accumulato abbia preso il sopravvento trovando nelle lacrime una via di fuga, come se il mio corpo non rispondesse più agli stimoli del mio cervello. Porto entrambe le mani sul viso, coprendomi gli occhi, e cercando di fermarle.



    Dovrei andarmene, tornare alla torre, da Lantis. Tornare ai miei doveri, prepararmi per l'incontro con Ryuk, allenarmi con gli altri. La battaglia starà iniziando, Lantis starà tornando alla Torre, e io sono qui...è stato un errore, mi sento così in colpa...
    Però le cose che mi ha detto... vorrei avere la possibilità di ribattere, di chiedergli altro. Non mi ha risposto, ha solo ripetuto cose che già so, cose che chiunque può sapere. Sono sicura che ci sia dell'altro, e se andassi via ora temo di non avere più l'occasione di chiederglielo. Lui stesso ha detto di volermi parlare di altro, potrei pentirmi di andare via adesso, ed infondo restare ancora per un pò non cambierà le cose.
    Inoltre... devo dirgli anche io altro, per me stessa. Per andare avanti.
    Mi asciugo il viso, ormai le lacrime si sono fermate, ed in pochi minuti anche il rossore dovrebbe sparire. Ed aspetto che varchi nuovamente quella porta.

  7. #47
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Drako Kalisi

    Le ragazze hanno attraversato il portale, le ho osservate con orgoglio con le nostre armature e quello sguardo di chi non teme nessuno. L’accampamento sembra tranquillo, i raggi dell’alba iniziano a mutare il colore del cielo da un rosa intenso ad un azzurro velato, devo tornare da Esperin, ho delle cose importanti da dirle. Varcato nuovamente il Glados, percorro il sentiero rapidamente, i saggi già sanno ed in un attimo sono da lei, mi ha aspettato… temevo il contrario.
    "Ho cercato di fare il prima possibile, speravo che non te ne fossi andata!"
    <<Non preoccuparti, comprendo i tuoi doveri>> Mi risponde subito con un sorriso, un sorriso tirato con sforzo, la conosco bene… ciò che pensa e prova, glielo leggo sul viso <<Nell'attesa ho avuto modo di riflettere sulle tue parole. Vorrei mi spiegassi da cosa nasce l'odio di Lumen nei tuoi confronti, tanto da spingerla ad accusarti ingiustamente. Ed inoltre...conosco bene Lantis, conosco bene te. E so che divergenze di opinioni tra voi erano all'ordine del giorno principalmente per una questione caratteriale, quindi per favore non trattarmi da ingenua. E' coinvolta in qualche modo quella donna, che dici di conoscere bene, a differenza di mio Fratello? E' per qualcosa che riguarda lei, che ti senti così responsabile? Quella notte, quando eri nelle segrete, mi hai detto che è stata tutta colpa tua. Voglio sapere perchè, e non mi bastano le risposte pronte che probabilmente rifili a chi ti fa queste domande...o addirittura a te stesso. Io ti conosco Drako... a me non puoi mentire>>
    Tutte queste domande… avrei preferito non parlarne, avrei voluto chiederle come sta e ciò che sta accadendo al Castello, le condizioni di Rickard… un mucchio di cose, ma non di Reneè. Non posso continuare ad eludere il discorso, devo risponderle… almeno in parte.
    “Esperin… sì, mi sento responsabile per Reneè, mi sento responsabile per il fatto che ho interceduto io per farli conoscere e non ho detto a tuo fratello dove trovarla, quando è scomparsa. Lei… io… non pensavamo che si sarebbe innamorato, voleva solo stargli accanto una volta, come tutte quelle donne che lo circondavano sempre, la realtà è che lei non avrebbe mai dovuto avvicinarsi a lui, il suo ruolo glielo impediva. Quando Lantis le ha aperto il cuore in quel modo… quando le ha detto che avrebbe rinunciato ad ogni cosa per lei, capì di aver commesso un terribile errore, perché il bene del regno ne avrebbe subito le conseguenze, così è sparita, senza lasciare traccia, ma… Lantis non l’ha mai dimenticata ed io ho convissuto con questo enorme senso di colpa sulle spalle da quel giorno fino ad oggi.” Mi sento a disagio, non amo pronunciare quel nome, lo cancellerei dalla memoria di tutti, lo avrei fatto anche con Lantis, se non sapessi delle precauzioni al riguardo del mio charme “Esperin… c’è un’altra cosa” guardo dritto nei suoi occhi “Io ho minato delle certezze di Lantis, ho tenuto delle informazioni per me per lungo tempo, ma quando non ho più retto e l’ho detto a lui, ha deciso che l’unico modo per chiudermi la bocca fosse quello di uccidermi. Lumen… è una disgrazia, quella donna è una serpe in seno, lei come tutti i Leithien, ha capito qualcosa e si è messa in mezzo. Ascoltami bene, lo so che ora vuoi sapere e perdonami per queste mezze parole, ma non posso dirti altro, non posso… se vorrà, sarà Lantis stesso a dirtelo, perdonami. Questa guerra sussiste con o senza queste mie informazioni, il malcontento del popolo è vivo più che mai, io lotto per loro ora, per nient’altro, questa è la mia verità, non sarò io a dirti la sua”


    *la parte con Esperin è concordata

  8. #48
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar


    In questo luogo così ovattato e surreale non riesco a rendermi conto di quanto tempo stia passando, ma ad un tratto sento la porta aprirsi nuovamente, e vedo la figura di Drako entrare nella stanza.



    Si giustifica, dicendomi di aver fatto il prima possibile, e mi sforzo di non lasciar trasparire quello che provo. Sono cosciente dei suoi doveri, di cosa implica una guerra...e sarebbe scorretto da parte mia, oltre che stupido, protestare o imbronciarmi come una bambina. Infondo sto facendo lo stesso anche io, accantonando quelle che erano le mie intenzioni, per adempiere ai miei doveri verso il Regno, quindi posso capirlo, ora i suoi ideali sono...devono, essere rivolti alla sua fazione.
    Quando uscirò da questa stanza dovrò affrontare anch'io le conseguenze della scelta che ho preso, ma preferisco non pensarci ora.
    Mi sforzo di sorridergli, di rassicurarlo, anche se quello che riesco a nascondere non è molto. Sono come un libro aperto per lui...e lo sa. Gli faccio altre domande, e finalmente lo vedo aprirsi con me.
    Mi parla sinceramente, non si nasconde dietro discorsi preimpostati. Mi parla di quella donna, Reneè, di come sia sparita volontariamente per allontanarsi da Lantis. Mi parla anche del suo coinvolgimento, sia nell'incontro tra i due che nella successiva separazione. Lui sapeva, ed ha comunque lasciato che Lantis soffrisse, per il bene del Regno...stento a crederci.



    Lo vedo provato, a disagio. Si sta sforzando molto per parlare e forse non avrei dovuto insistere così tanto. Sono però felice che si sia lasciato andare, che si sia fidato di me. Vuol dire tanto...per me. Vuol dire che non mi vede più come una bambina da proteggere, ma come una donna in grado di affrontare situazioni avverse come questa. Spero che anche Lantis inizi presto a vedermi in questo modo.
    Poi mi parla proprio di Lui, confessandomi di avergli nascosto qualcosa di importante. Una verità sconvolgente, che avrebbe portato mio Fratello addirittura a decidere di condannarlo a morte, pur di nasconderla. Mi chiedo cosa possa essere, quale certezza della vita di mio Fratello stesse traballando a causa di quell'informazione. Deve essere qualcosa di molto importante, il legame che li legava era indissolubile, sincero, non si sarebbe spezzato tanto facilmente. Rifletto, cerco di incastrare tra loro le informazioni, ma troppi pezzi mi sfuggono ancora... troppe informazioni mi sono state nascoste negli anni.
    Infine si scusa, dicendomi di non potermi rivelare altro, e di parlarne con mio Fratello, specificando ulteriormente quale sia ora la sua posizione.



    Mi sono accorta, mentre parlava, di aver avuto per tutto il tempo le spalle rigide, contratte. Man mano che ascoltavo le sue parole, la sua verità, i muscoli si sono rilassati, ad indicare che il nervosismo accumulato si è finalmente placato. Non sono più arrabbiata, neanche delusa, piuttosto mi sento in difetto per averlo forzato a parlare di questioni per lui così dolorose.
    Però l'ho fatto per Lantis, per il mio Regno, per il volere di mio Padre, mi ripeto.
    Drako ha fatto la sua scelta, ha preso le sue decisioni, e ne è fermamente convinto, questo è evidente. La sua determinazione, la sua sicurezza, mi hanno fatto comprendere poc'anzi la necessità di fare anch'io la mia parte, ed è quello che dirò a Lantis quando avrò modo di parlargli tra qualche ora. Percorriamo le nostre strade, inseguendo ciò che riteniamo giusto, e sacrificando a volte ciò che amiamo.
    Torno a sorridergli, questa volta però è un sorriso sincero, che mi illumina il viso come non succedeva da tempo.
    <<Ti capisco, e ti ringrazio di esserti fidato di me. Ora...prima di andare, lascia che sia io a parlarti di alcune cose...>> sento di dover essere anch'io sincera, non per i sentimenti che provo per lui, ma per tutto quello che ha fatto per la mia famiglia, e per mio Padre, negli anni in cui ha vissuto con noi, e per tutto quello a cui ha rinunciato per noi.
    <<Mi hai detto che Lady Feralys ti ha parlato di mio Padre, rivelandoti che è in fin di vita. Purtroppo le sue parole corrispondono al vero. Io e Lantis continuiamo a sperare, ma i curatori sono stati molto pessimisti...le speranze sono ormai nulle. Il veleno si è diffuso in tutto il suo corpo, consumandolo dall'interno. Nostro Padre si sta lentamente spegnendo... io temo che...>> abbasso lo sguardo, lasciando la frase in sospeso e cercando di trattenere le lacrime per il dolore che provo in questo momento. Resto qualche attimo in silenzio, facendo un respiro profondo per riprendere il controllo della mia voce, e poi torno a parlare <<So che il mio dolore è anche il tuo e vorrei tanto potertelo evitare, come vorrei poter salvare mio Padre. Ma se ciò non sarà possibile, ti assicuro che dedicherò tutte le mie energie a cercare di scoprire chi è stato a fargli questo>> giuro che lo farò, che dedicherò il resto della mia vita a cercare di incastrare e condannare il colpevole.
    La sua testa...la sua testa si che meriterà di finire su di una picca.
    Osservo il suo volto, gli occhi sono nuovamente lucidi e percepisco il suo dolore anche se non lo sta esprimendo a parole. So cosa prova, quello che ho provato io quando Lantis mi ha detto queste stesse parole giorni fa alla Torre.
    <<So che lo consideri un padre, e so che lui ti considera come un figlio. Lui...lui ti vuole bene, Drako. Questo ricordalo sempre, e promettimi che custodirai nel tuo cuore i suoi insegnamenti, giorno dopo giorno, passo dopo passo, come faccio io. Io...io voglio darti una cosa...>>
    Recupero quell'oggetto che ho tenuto in tasca per tutto il tempo, dopo averlo preso dal cassetto della mia camera. Non prevedevo di fare questo, non prevedevo di venire qui. L'avevo portato con me alle cascate di Aglàr come tante altre volte, nella speranza che potesse farmi sentire più vicina a mio Padre. Ma ora, sento che questa è la cosa giusta da fare.
    <<Questo...era di mio Padre. Quando ha iniziato a stare male è stato privato di tutti i suoi affetti personali per agevolare le cure, e li ho tenuti con me. L'ho poi portato con me quando sono stata trasferita alla Torre, affinché potesse darmi conforto ed aiutarmi a fare le scelte più giuste>> gli dico, rigirando tra le mani il bracciale che un tempo era di mio Padre. Un semplice bracciale nero di cuoio e metallo, niente di speciale, che però amo perché apparteneva a Lui.<<Ma forse...serve più a te che a me>>
    Tengo ancora qualche istante il bracciale tra le mie mani, per poi aprire lentamente la chiusura. Temo che possa sentirsi in difetto accettando questo dono, ma cerco di cancellare immediatamente le sue remore <<E' giusto che anche tu conservi una parte di Lui, non sentirti in debito con me>>
    Prendo poi lentamente la sua mano, con l'intenzione di legargli il bracciale al polso. Limito però al minimo il contatto, mi sembra la cosa più consona al momento, e non vorrei dargli un'idea sbagliata di questo mio gesto. Mentre avvicino il bracciale, continuo a parlare.



    <<Ora devo andare, Lantis mi starà aspettando. Prima però... sento il bisogno di dirti un'altra cosa, che questa volta riguarda me>> Sento di doverlo fare, nonostante sia superfluo.
    Non per lui, non per chissà quale pretesa, ma per me stessa. Per andare avanti. Per mettere la parola fine ai miei sogni di ragazzina e fare ciò che mi è stato chiesto come principessa.
    <<Sai, razionalmente ho sempre saputo che le mie...su di noi...erano solo fantasie>> gli dico riuscendo finalmente ad allacciare il bracciale e tornando a fissarlo negli occhi.
    Non sono triste, né imbarazzata...sono serena, tranquilla. Non ha senso nascondere i miei sentimenti, lì conosce bene. Né tanto meno sento di dovermene vergognare, sono puri, sinceri <<ma finché erano sogni...i miei sogni, era bello, e dolce, custodirli in un angolino del mio cuore, per quanto fossero irrealizzabili>> sorrido nuovamente, continuando a guardarlo negli occhi <<Ma ora che non mi è permesso più di sognare, ora che tutti i desideri mi sono stati spenti...non posso più tenerli lì>> lascio la sua mano, facendo qualche passo indietro mettendo distanza tra di noi <<Ecco perché devo salutarti, qui ed oggi. Ora non posso più permettermi di sognare, ma devo affrontare la realtà delle cose... e da questo momento sarai solo il capo dei reietti, per me>> faccio un respiro profondo, per evitare che la voce inizi a tremarmi, devo andare fino in fondo <<Questo....questo è anche il mio addio, Drako. Non solo a te, ma soprattutto a quei sentimenti. Io...>> mi faccio forza, senza distogliere gli occhi dai suoi <<Sto per sposarmi>>
    Abbasso lo sguardo e faccio qualche passo verso la porta, cosciente del fatto che questa era la parte facile, mentre ora viene la difficile. Pronunciare quel nome, temo quasi la sua reazione. Il suo odio per quella casata era percepibile dalle sue parole. Ma deve sapere...è giusto che sappia.
    Sono poco distante da lui, voltata verso la porta, quando con voce flebile aggiungo <<Tra qualche giorno... io sarò una Leithien. Per il bene del Regno, del mio Popolo, farò quello che è necessario.>>



    Silenzio, trattengo il respiro, aspetto la sua reazione prima di uscire dalla stanza e tornare a casa.



    *Post concordato con Eclisse per le azioni di Drako

  9. #49
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Drako Kalisi

    Tutta questa storia è un’agonia, mi sento soffocare, ma non è il caso di continuare a piangere, non è da me, se mi sono lasciato andare è perché l’emozione era troppa da gestire, non posso apparire debole ai suoi occhi, non devo! Sono convinto delle mie scelte, delle mie posizioni, non cambierò idea, non tornerò indietro, il dado è tratto e questa guerra è appena agli inizi. Esperin è cresciuta, che io voglia o meno, è una donna, una donna con delle responsabilità e che desidera essere al corrente del perché ci siamo trovati tutti catapultati in questa guerra che a tratti appare surreale, non vuole semplicemente accodarsi al volere di Lantis perché obbligata, non vuole cercare il buono in qualsiasi cosa per giustificare le scelte altrui, brama ragionare con lucidità e scegliere razionalmente con chi schierarsi: il suo cuore o il suo dovere. La osservo mentre la sua espressione muta, gli occhi tristi diventano fieri, la postura eretta, un’aura di determinazione l’abbraccia e traspare forte dai suo modo di osservarmi. Non insiste su Reneè, non insiste sulle ragioni mie e di Lantis private, che ci hanno portato a scontrarci in questo modo e gliene sono totalmente grato, non avrei retto ancora, il nervosismo avrebbe iniziato a sgomitare e perdere la calma con lei, è l’ultima cosa che desidero. Mi ribadisce quello che purtroppo conosco già, Rickard è in pessime condizioni, non ci sono speranze per lui, mi sento male al solo pensiero di non poter essere al suo capezzale per poterlo salutare almeno un’ultima volta, quell’uomo è stato il mio più grande conforto ed esempio, è stato il padre che avrei desiderato avere, mi ha amato incondizionatamente come fossi stato suo figlio, perché aveva capito quando io fossi attaccato alla sua famiglia, quanto desiderassi proteggerli, ma è stato lui a proteggere me la maggior parte delle volte. Quell’incubo dell’altra notte… non posso fare altro che legarlo a ciò che gli sta accadendo, la sua luce si stava esaurendo sotto i miei occhi ed io ero impotente, potevo solo osservarlo, non potevo aiutarlo, proprio come ora. Mi si ghiaccia il sangue nelle vene a pensare che accanto a lui ci sono mostri come Lumen. Esperin è determinata a scoprire chi sia stato a fargli una cosa del genere, un atto tanto terribile che mai avrei potuto pensare potesse essere riservato proprio a lui. “Qualunque esito ci riserverà questa guerra, dedicherò il resto dei miei giorni a scoprire chi sia stato a fargli questo, lo giuro” Le mie parole sono dure, serie, se tutti mi conoscono come Drako il clemente, allora dovranno ricredersi alla vista dello scempio che farò del cadavere di questo miserevole essere di un avvelenatore.
    Sono perso nei miei pensieri, quando Esperin si avvina a me
    <<Questo...era di mio Padre. Quando ha iniziato a stare male è stato privato di tutti i suoi affetti personali per agevolare le cure, e li ho tenuti con me. L'ho poi portato con me quando sono stata trasferita alla Torre, affinché potesse darmi conforto ed aiutarmi a fare le scelte più giuste. Ma forse...serve più a te che a me. E' giusto che anche tu conservi una parte di Lui, non sentirti in debito con me>>
    Dalla tasca tira fuori un bracciale, un bracciale che conosco già, l’ho visto più volte al polso di Rickard, cuoio e metallo, niente oro… niente diamanti, semplice… proprio com'è nel suo stile, proprio come il suo animo. Non ama ostentare, spesso donava i suoi preziosi a chi ne necessitava, una volta ho dovuto trattenerlo persino dal donare la propria fede nuziale…
    Lui è un Re, un vero Re… l’unico mio Re.
    Esperin mi sfiora appena e lo allaccia al mio polso, avverto una morsa al cuore quando sento il metallo a contatto con la pelle, era suo… e me lo sta donando, è il dono più bello che potesse mai farmi, sento che potrei scoppiare ancora una volta, ma mi trattengo per l’ennesima volta, ho una forte sensazione di calore ad immaginare questo bracciale al suo polso e vederlo ora al mio, mi sarà di conforto ne sono certo
    “Penso che le parole servano a ben poco in questo caso, e’ doppiamente prezioso per me, perché era suo e perché è un tuo dono, non me ne separerò mai”
    Esperin mi fissa negli occhi… parla di noi, delle sue fantasie, non ha mai parlato così apertamente, ma era chiaro come il sole ciò che prova per me, Lantis ci avrebbe appoggiati, avrebbe persino sciolto il voto di castità del primo Cavaliere, l’avrebbe accompagnata all’altare con lo sguardo fiero di un fratello che dona il suo fiore più prezioso all’amico fidato, un fratello acquisito. Non le ho mai parlato apertamente anche io, non le ho mai detto di quanto il mio cuore sia vicino al suo, ma non avrei mai potuto sposarla, non avrei mai potuto distruggere i suoi sogni. La mia piccola Esperin è cresciuta, mi parla con fierezza come una vera Raeghar. Accantona i suoi sogni, li seppellisce infondo al suo cuore, sovrastati dalle responsabilità e la presa di coscienza dei propri doveri, Margarete sarebbe fiera di lei.
    Questo....questo è anche il mio addio, Drako. Non solo a te, ma soprattutto a quei sentimenti. Io. Sto per sposarmi>>
    “C-Come?” Sposarsi? Perché? Perché deve sposarsi proprio ora? Perché non ne sapevo niente? Fino a qualche giorno fa ero al castello e non mi sembra che…
    <Tra qualche giorno... io sarò una Leithien. Per il bene del Regno, del mio Popolo, farò quello che è necessario.>>
    Si volta di spalle, ma… sono paralizzato da ciò che ho appena sentito… rabbia, sento la rabbia accumularsi, il cuore palpita velocemente senza un ritmo cadenzato e sento brividi di freddo liberarsi lungo la schiena.
    “Lantis è arrivato fino a questo punto?” E’ l’unica cosa che riesco a dirle, non ho il coraggio di voltarmi anche io, non voglio che mi veda in questo stato, non voglio che l’ultima immagine di me nei suoi ricordi, sia quella di un uomo in preda alla rabbia con il viso contratto in una smorfia di frustrazione e gli occhi sbarrati come se volessero scappare dalle orbite. “Li ucciderò… li ucciderò tutti uno per uno, non rimarrà più un Leithien in vita, sarà il mio dono di nozze, te lo prometto... Pulce.”

  10. #50
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar


    In pochi minuti ho visto un vortice di emozioni alternarsi sul viso di Drako. La sofferenza per lo stato disperato in cui riversa mio Padre, la rabbia per chi gli ha fatto questo, la determinazione nello scoprire il colpevole. La riconoscenza per il dono ricevuto, la tenerezza nei miei confronti, e l'affetto, l'amore, che prova nei confronti di mio Padre. Spero che quel bracciale lo aiuti a sentirlo più vicino, e lo guidi nelle scelte più giuste, come ha fatto con me, portandomi qui ad affrontare questo difficile ma inevitabile addio.
    Sono quindi alle sue spalle, in attesa della sua reazione alla notizia della mio matrimonio.
    Non oso aggiungere altro, quasi non oso respirare. Voglio solo tornare a casa, scappare via, lasciarmi tutto alle spalle ed andare avanti, accettando ciò che il destino mi ha riservato.
    Lui non si muove, non sento spostamenti alle mie spalle. Resta qualche istante in silenzio, ma ho come la sensazione che l'aria sia pregna della sua rabbia.
    “Li ucciderò… li ucciderò tutti uno per uno, non rimarrà più un Leithien in vita, sarà il mio dono di nozze, te lo prometto... Pulce.”



    Le sue parole si diffondono nella stanza, dure, spietate, violente, assieme all'aura di rancore che lo circonda. Ma quell'ultima parola, quel nostro diminutivo, addolcisce la sua voce e riesce a far vacillare ancora una volta la mia determinazione ed il mio autocontrollo.
    Non mi muovo, non mi volto. Vorrei dirgli di stare zitto, di non farmi questo. Di non chiamarmi in quel modo, non adesso. Di non ricordarmi quei momenti.
    Di non fare promesse che sa benissimo di non poter mantenere. La guerra è imprevedibile, lui stesso ha affidato la sua fazione ad un Leithien nella scorsa battaglia, e potrebbe doverlo fare ancora, così come Lantis ha bisogno del loro appoggio economico.
    Tante promesse sono state infrante in questi giorni. Promesse di protezione, di fedeltà, di amicizia. Lui stesso ne ha infrante molte, a malincuore ne sono certa, ma il risultato non cambia.
    A volte non è colpa nostra. A volte il destino decide per noi, mettendoci davanti ad eventi che non possiamo ignorare e che ci portano a dover cambiare modo di pensare.



    Chiudo un attimo gli occhi, cercando di mantenere la calma. Vorrei voltarmi, per dirgli qualcosa, ma non trovo le parole. Lui però mi precede prendendomi delicatamente per un braccio e facendomi voltare nella sua direzione. Socchiudo le labbra per parlare, ma le parole mi muoiono in gola quando lo vedo sfilarsi l'anello.
    <<Questo anello lo posseggo da sempre, non me ne sono mai separato... è una parte importante della mia vita, voglio che sia tuo, accettalo Esperin... questo è ciò che ero, quello che amavi, voglio che mi ricordi così, quella parte di me, resterà sempre con te... così puoi lasciar andare quel che sono ora: Drako il reietto, nulla più>> mi dice, porgendomelo.



    Guardo il suo volto, per poi tornare a guardare l'anello, e ripeto ancora la stessa azione, non riuscendo a realizzare quello che sta succedendo.
    Non mi muovo, non oso prenderlo, continuando a fissarlo. Mi volto poi verso destra, verso il muro, cercando di trattenere le lacrime.
    Perchè mi fa questo, perchè vuole costringermi con questo gesto a rimanere inevitabilmente legata al suo ricordo.
    Non voglio, non posso accettarlo. Io devo andare avanti, dimenticarlo. Devo andare via, devo tornare a casa, ma non ce la faccio, le gambe non rispondono più, il mio corpo non risponde più.
    Una lotta feroce tra cuore e ragione scoppia dentro di me, lasciandomi senza fiato, senza volontà alcuna.
    Cerco di formulare una risposta, di spiegargli che avere qualcosa di suo mi farebbe troppo male, sapendo di non poterlo rivedere mai più, di dover sposare un altro uomo.
    Ma non riesco a dirlo, non riesco a parlare. Non riesco a ragionare.
    Poi lui, probabilmente notando la mia esitazione, mi prende la mano, la apre e pone l'anello sul mio palmo, stringendola poi a pugno con la sua.
    Non mi sta dando altra scelta, lo vedo dai suoi occhi. Lo lascio fare, lasciando prevalere il cuore sulla ragione.



    Tiro via la mano, tenendola ancora chiusa sul suo anello. Sento che potrei scoppiare in un pianto incontrollabile da un momento all'altro, gli occhi sono già lucidi, ma non posso lasciarmi andare.
    Porto quella stessa mano sul cuore, guardandolo in viso, fissandolo negli occhi per un'ultima volta. Per un ultimo fugace istante.
    Poi mi volto, ed esco dalla stanza senza più una parola, diretta al Glados, a casa mia.



    *Post concordato con la perfida Eclisse per le azioni di Drako

 

 
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