Esperin Raeghar
In questo luogo così ovattato e surreale non riesco a rendermi conto di quanto tempo stia passando, ma ad un tratto sento la porta aprirsi nuovamente, e vedo la figura di Drako entrare nella stanza.
Si giustifica, dicendomi di aver fatto il prima possibile, e mi sforzo di non lasciar trasparire quello che provo. Sono cosciente dei suoi doveri, di cosa implica una guerra...e sarebbe scorretto da parte mia, oltre che stupido, protestare o imbronciarmi come una bambina. Infondo sto facendo lo stesso anche io, accantonando quelle che erano le mie intenzioni, per adempiere ai miei doveri verso il Regno, quindi posso capirlo, ora i suoi ideali sono...devono, essere rivolti alla sua fazione.
Quando uscirò da questa stanza dovrò affrontare anch'io le conseguenze della scelta che ho preso, ma preferisco non pensarci ora.
Mi sforzo di sorridergli, di rassicurarlo, anche se quello che riesco a nascondere non è molto. Sono come un libro aperto per lui...e lo sa. Gli faccio altre domande, e finalmente lo vedo aprirsi con me.
Mi parla sinceramente, non si nasconde dietro discorsi preimpostati. Mi parla di quella donna, Reneè, di come sia sparita volontariamente per allontanarsi da Lantis. Mi parla anche del suo coinvolgimento, sia nell'incontro tra i due che nella successiva separazione. Lui sapeva, ed ha comunque lasciato che Lantis soffrisse, per il bene del Regno...stento a crederci.
Lo vedo provato, a disagio. Si sta sforzando molto per parlare e forse non avrei dovuto insistere così tanto. Sono però felice che si sia lasciato andare, che si sia fidato di me. Vuol dire tanto...per me. Vuol dire che non mi vede più come una bambina da proteggere, ma come una donna in grado di affrontare situazioni avverse come questa. Spero che anche Lantis inizi presto a vedermi in questo modo.
Poi mi parla proprio di Lui, confessandomi di avergli nascosto qualcosa di importante. Una verità sconvolgente, che avrebbe portato mio Fratello addirittura a decidere di condannarlo a morte, pur di nasconderla. Mi chiedo cosa possa essere, quale certezza della vita di mio Fratello stesse traballando a causa di quell'informazione. Deve essere qualcosa di molto importante, il legame che li legava era indissolubile, sincero, non si sarebbe spezzato tanto facilmente. Rifletto, cerco di incastrare tra loro le informazioni, ma troppi pezzi mi sfuggono ancora... troppe informazioni mi sono state nascoste negli anni.
Infine si scusa, dicendomi di non potermi rivelare altro, e di parlarne con mio Fratello, specificando ulteriormente quale sia ora la sua posizione.
Mi sono accorta, mentre parlava, di aver avuto per tutto il tempo le spalle rigide, contratte. Man mano che ascoltavo le sue parole, la sua verità, i muscoli si sono rilassati, ad indicare che il nervosismo accumulato si è finalmente placato. Non sono più arrabbiata, neanche delusa, piuttosto mi sento in difetto per averlo forzato a parlare di questioni per lui così dolorose.
Però l'ho fatto per Lantis, per il mio Regno, per il volere di mio Padre, mi ripeto.
Drako ha fatto la sua scelta, ha preso le sue decisioni, e ne è fermamente convinto, questo è evidente. La sua determinazione, la sua sicurezza, mi hanno fatto comprendere poc'anzi la necessità di fare anch'io la mia parte, ed è quello che dirò a Lantis quando avrò modo di parlargli tra qualche ora. Percorriamo le nostre strade, inseguendo ciò che riteniamo giusto, e sacrificando a volte ciò che amiamo.
Torno a sorridergli, questa volta però è un sorriso sincero, che mi illumina il viso come non succedeva da tempo.
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Ti capisco, e ti ringrazio di esserti fidato di me. Ora...prima di andare, lascia che sia io a parlarti di alcune cose...>> sento di dover essere anch'io sincera, non per i sentimenti che provo per lui, ma per tutto quello che ha fatto per la mia famiglia, e per mio Padre, negli anni in cui ha vissuto con noi, e per tutto quello a cui ha rinunciato per noi.
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Mi hai detto che Lady Feralys ti ha parlato di mio Padre, rivelandoti che è in fin di vita. Purtroppo le sue parole corrispondono al vero. Io e Lantis continuiamo a sperare, ma i curatori sono stati molto pessimisti...le speranze sono ormai nulle. Il veleno si è diffuso in tutto il suo corpo, consumandolo dall'interno. Nostro Padre si sta lentamente spegnendo... io temo che...>> abbasso lo sguardo, lasciando la frase in sospeso e cercando di trattenere le lacrime per il dolore che provo in questo momento. Resto qualche attimo in silenzio, facendo un respiro profondo per riprendere il controllo della mia voce, e poi torno a parlare <<
So che il mio dolore è anche il tuo e vorrei tanto potertelo evitare, come vorrei poter salvare mio Padre. Ma se ciò non sarà possibile, ti assicuro che dedicherò tutte le mie energie a cercare di scoprire chi è stato a fargli questo>> giuro che lo farò, che dedicherò il resto della mia vita a cercare di incastrare e condannare il colpevole.
La sua testa...la sua testa si che meriterà di finire su di una picca.
Osservo il suo volto, gli occhi sono nuovamente lucidi e percepisco il suo dolore anche se non lo sta esprimendo a parole. So cosa prova, quello che ho provato io quando Lantis mi ha detto queste stesse parole giorni fa alla Torre.
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So che lo consideri un padre, e so che lui ti considera come un figlio. Lui...lui ti vuole bene, Drako. Questo ricordalo sempre, e promettimi che custodirai nel tuo cuore i suoi insegnamenti, giorno dopo giorno, passo dopo passo, come faccio io. Io...io voglio darti una cosa...>>
Recupero quell'oggetto che ho tenuto in tasca per tutto il tempo, dopo averlo preso dal cassetto della mia camera. Non prevedevo di fare questo, non prevedevo di venire qui. L'avevo portato con me alle cascate di Aglàr come tante altre volte, nella speranza che potesse farmi sentire più vicina a mio Padre. Ma ora, sento che questa è la cosa giusta da fare.
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Questo...era di mio Padre. Quando ha iniziato a stare male è stato privato di tutti i suoi affetti personali per agevolare le cure, e li ho tenuti con me. L'ho poi portato con me quando sono stata trasferita alla Torre, affinché potesse darmi conforto ed aiutarmi a fare le scelte più giuste>> gli dico, rigirando tra le mani il bracciale che un tempo era di mio Padre. Un semplice bracciale nero di cuoio e metallo, niente di speciale, che però amo perché apparteneva a Lui.<<
Ma forse...serve più a te che a me>>
Tengo ancora qualche istante il bracciale tra le mie mani, per poi aprire lentamente la chiusura. Temo che possa sentirsi in difetto accettando questo dono, ma cerco di cancellare immediatamente le sue remore <<
E' giusto che anche tu conservi una parte di Lui, non sentirti in debito con me>>
Prendo poi lentamente la sua mano, con l'intenzione di legargli il bracciale al polso. Limito però al minimo il contatto, mi sembra la cosa più consona al momento, e non vorrei dargli un'idea sbagliata di questo mio gesto. Mentre avvicino il bracciale, continuo a parlare.
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Ora devo andare, Lantis mi starà aspettando. Prima però... sento il bisogno di dirti un'altra cosa, che questa volta riguarda me>> Sento di doverlo fare, nonostante sia superfluo.
Non per lui, non per chissà quale pretesa, ma per me stessa. Per andare avanti. Per mettere la parola fine ai miei sogni di ragazzina e fare ciò che mi è stato chiesto come principessa.
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Sai, razionalmente ho sempre saputo che le mie...su di noi...erano solo fantasie>> gli dico riuscendo finalmente ad allacciare il bracciale e tornando a fissarlo negli occhi.
Non sono triste, né imbarazzata...sono serena, tranquilla. Non ha senso nascondere i miei sentimenti, lì conosce bene. Né tanto meno sento di dovermene vergognare, sono puri, sinceri <<
ma finché erano sogni...i miei sogni, era bello, e dolce, custodirli in un angolino del mio cuore, per quanto fossero irrealizzabili>> sorrido nuovamente, continuando a guardarlo negli occhi <<
Ma ora che non mi è permesso più di sognare, ora che tutti i desideri mi sono stati spenti...non posso più tenerli lì>> lascio la sua mano, facendo qualche passo indietro mettendo distanza tra di noi
<<Ecco perché devo salutarti, qui ed oggi. Ora non posso più permettermi di sognare, ma devo affrontare la realtà delle cose... e da questo momento sarai solo il capo dei reietti, per me>> faccio un respiro profondo, per evitare che la voce inizi a tremarmi, devo andare fino in fondo <<
Questo....questo è anche il mio addio, Drako. Non solo a te, ma soprattutto a quei sentimenti. Io...>> mi faccio forza, senza distogliere gli occhi dai suoi <<
Sto per sposarmi>>
Abbasso lo sguardo e faccio qualche passo verso la porta, cosciente del fatto che questa era la parte facile, mentre ora viene la difficile. Pronunciare quel nome, temo quasi la sua reazione. Il suo odio per quella casata era percepibile dalle sue parole. Ma deve sapere...è giusto che sappia.
Sono poco distante da lui, voltata verso la porta, quando con voce flebile aggiungo <<
Tra qualche giorno... io sarò una Leithien. Per il bene del Regno, del mio Popolo, farò quello che è necessario.>>
Silenzio, trattengo il respiro, aspetto la sua reazione prima di uscire dalla stanza e tornare a casa.