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  1. #71
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Alinor Waters


    INIZIA QUI




    L'oscurità totale mi avvolge. Sento un gran disagio quando guardandomi attorno vedo il nulla. Compio due piccoli passi incerti e mi schiarisco la voce.



    "Ehm...c'è nessuno?" pronuncio con un debolissimo filo di voce. Forse non è stata una grande idea venire qui.
    Continuo ad avanzare alla cieca prima di trovarmi davanti a tre troni, in lontananza. Respiro, sollevata.



    Mi inchino frettolosamente e dopo un leggero colpo di tosse, fissando il mio ginocchio, mi presento: "Salute a voi, Antichi Saggi. Il mio nome è Alinor della casata Waters." Alzo il capo, fissando poi il trono centrale.
    "Sono qui a disturbare il vostro riposo... (sempre se state riposando, magari state facendo una partita a Cyvasse o uno spuntino... *mmm...la torta alle mele*) ...per chiedervi il permesso di poter salutare mio fratello, Abel Waters. Domani sarò sul campo di battaglia e potrei non rivederlo più..." riprendo con un velo di tristezza alla fine della frase.
    Resto immobile a fissare i troni uno dopo l'altro, attendendo che i Saggi si materializzino davanti a me.
    Ultima modifica di scarygirl; 31st March 2015 alle 19:26


  2. #72
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Antichi Saggi

    Alinor, non attendi molto, lo spirito del Mago Daeron si palesa a te sul trono sulla tua sinistra.
    "Giovane Waters, il tuo animo ha parlato prima che le tue labbra proferissero verbo, conosciamo i pensieri che si agitano nella tua mente, la guerra logora gli animi, ma il tuo temperamento e coraggio infiammano ai nostri occhi. Abbiamo inviato Mercur da tuo fratello, puoi varcare la soglia della zona neutra."
    Alinor, puoi attraversare il portale sulla tua sinistra ed attendere tuo fratello Abel, ma l'antico saggio ha dell'altro da dirti, prima di lasciarti andare "Manca anche a me la torta di mele. Ora va" detto ciò lo spirito si dissolve velocemente.

  3. #73
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Alinor Waters




    A sinistra compare quasi subito lo spirito di uno dei Saggi, deve trattarsi del Mago Daeron. "Giovane Waters, il tuo animo ha parlato prima che le tue labbra proferissero verbo, conosciamo i pensieri che si agitano nella tua mente, la guerra logora gli animi, ma il tuo temperamento e coraggio infiammano ai nostri occhi. Abbiamo inviato Mercur da tuo fratello, puoi varcare la soglia della zona neutra."
    cmi fa indicandomi una porta sempre alla mia sinistra. M'inchino ancora una volta davanti al suo cospetto, ma resto ancora di fronte a lui, perchè di lì a breve aggiunge: "Manca anche a me la torta di mele. Ora va". Sorrido imbarazzata, mentre il suo spirito scompare nello stesso modo in cui è apparso. La prossima volta gliene porterò una fetta!



    Senza attendere oltre, oltrepasso la porta indicatami per ritrovarmi in una radura circondata da alti massi. E' la prima volta che metto piede qui, ma il disagio pian piano mi abbandona.



    Mi guardo attorno con curiosità, quando alle mie spalle sento una voce, quella voce, calda e tranquilla. "Ally...".



    Mi volto di scatto e senza esitare gli corro incontro saltandogli in braccio. Lo stringo forte a me mentre lui ride di gusto.
    Sembra passato un anno e invece si tratta solo di giorni. Le sue mani scivolano sui miei fianchi, stringendoli.
    "Sei ingrassata!"
    Scendo subito dalle sue braccia e lo fisso contrariata. Alzo il braccio in alto e gli sferro un pugno in testa. "Cretino!"
    "Ehi, piano, qui non sono permessi atti violenti! E poi..."cretino"? Parli proprio come una vera Lady ora!" mi ricorda a bassa voce, ma sempre col sorriso.
    Mi guardo attorno con un po' di vergogna. Spero non mi buttino fuori per questo.
    I miei occhi tornano a specchiarsi in quelli di mio fratello quando all'improvviso mi prende le mani. Gliele stringo.



    "Mi manchi, sorella. Mi mancano i tuoi disastri, le tue fughe, le nostre avventure insieme, il tuo sorriso..." sospira prima di continuare: "...non è più la stessa cosa senza di te!".
    "Lo so, anche tu mi manchi." Non c'era alcun bisogno di dirselo, ma conoscendolo, sapevo avrebbe esternato ciò che prova. I suoi occhi come i miei sono già lucidi, ma entrambi scoppiamo a ridere. "Stai piangendo, sei sempre stato una femminuccia!" gli dico.



    "Da che pulpito!" replica lui, asciugandosi subito gli occhi con il dorso della mano.
    Il mio sguardo diventa subito triste. "Ci stanno provando a farmi diventare una femminuccia tutta falsi sorrisi e riverenze. Mi hanno anche assegnato la Strega dell'Ovest come septa..." dico, immaginando già la sua reazione.
    Ne segue un'altra grassa risata. "La spedirai dritta nella tomba quella povera vecchia!" esclama tra una risata e l'altra.
    "E' giunto il suo momento, finalmente!" scimmiotto facendo la voce d'uomo.
    Il mio volto sorridente ritorna ben presto scuro. "Se voglio essere una buona Regina, devo cambiare atteggiamento, Abel."
    "Stronzate." ribatte lui, strappandomi l'ennesimo sorriso. "A tutti piacerebbe averti come Regina..come sei ora, come sei sempre stata! Non ci credo che ti sei fatta influenzare...".
    Scuoto la testa. "Sono la prima a non voler cambiare...ma...è complicato! Il popolo si aspetta una regina saggia, matura..ed io non lo sono.".



    "Certo, perchè sei ancora una ragazza! La maturità, l'esperienza e la saggezza arrivano con gli anni, con la vecchiaia!" ribatte, leggermente contrariato.
    "Ma io sarò Regina prima di diventare vecchia!" replico a mia volta. Abel abbassa lo sguardo, sbuffando.
    Il silenzio tra noi dura poco.
    "Com'è la situazione a casa? Come sta nostro padre?" gli chiedo.
    "Si respira di più grazie agli uomini mandati da Re Rickard...ma nostro padre...piange tutte le notti." mi confessa.
    "Per Re Rickard..?" continuo, conoscendo già la risposta.
    "Sei un'idiota. Ovvio che piange per te. Pensi ancora che abbia voluto davvero allontanarti?"
    Mi volto, dandogli le spalle. Sento lo stomaco contorcersi.
    "Dimmi un po'...e Lantis? Com'è con te?" riprende subito dopo.
    "Un pesce lesso che si fa mettere i piedi in testa da tutti." rispondo frettolosamente.
    Mi volto di scatto e sorridente quando lo avviso di aver fatto amicizia con Esperin. "Tu? Amicizia con un altra ragazza?" mi fa, quasi incredulo.
    "Sì lo so. Ho sempre detto che erano tutte stupide." rammento, roteando gli occhi. "Ma lei...ti piacerebbe!".
    "Beh, che dire, sono contento..ma continua a non fidarti di nessuno!" mi raccomanda.
    Annuisco, sorridendogli.
    "Ora però puoi arrivare al dunque. Perchè hai chiesto di vedermi? Perchè ora?" mi fa con tono deciso.
    L'impazienza è sempre stata uno dei pochi tratti che ci accomunano, a parte la fisicità. Lui sempre rispettoso, diligente, ma anche emotivo. Non ricordo neanche una volta di averlo visto alzare la voce con nostro padre, farlo arrabbiare. E' sempre stato lui il cocco di papà. E poi è nato maschio, gran bel vantaggio.
    "Domani...scenderò in battaglia." gli confesso tutto d'un fiato. Come se mi guardassi nello specchio, rivedo in lui la mia stessa espressione di sgomento.
    "Il pesce lesso fa scendere in guerra la sua promessa sposa??".
    "Chissà, magari vuole togliermi di mezzo!" faccio cercando di sdrammatizzare, ma non funziona.



    "Ma che cazzo di scelte fa?" inveisce cominciando ad andare avanti ed indietro per la radura.
    "Oh, dovresti vedere le altre! Ha già mandato sul campo la septa e dopo di me sarà sicuramente il turno del giullare..." non faccio neanche il tempo di continuare la frase che m'interrompe.
    "Tutti, ma non tu! Nostro padre non sarà d'accordo!"
    "Sono stata io ad accettare la proposta di Lantis e non so..forse nostro padre già lo sa!" ribatto con fermezza.
    "Tu e la tua maledetta voglia di combattere!" mi fa guardandomi torvo.
    "E' così che vuoi salutarmi? Potrebbe essere l'ultima volta che ci incontriamo..." gli dico, inarcando un sopracciglio.
    "Pensa bene a quello a cui stai andando incontro, Alinor!" mi raccomanda.
    "Pensi che non l'abbia fatto?"
    "Forse non sufficientemente. Non sei preparata alla guerra."
    "Mi sono allenata, mi sento pronta!"
    Scuote la testa.
    "Non sono una principiante, lo sai bene!" affermo, infastidita, ma lui mi prende ancora le mani.
    "Riferisci al tuo promesso sposo che se malauguratamente dovessi perderti..." non lo lascio finire interrompendolo: "E'-stata-una-mia-scelta!" gli ripeto scandendo tutte le parole.
    Abel sa quanto so essere testarda. Difficilmente in tutti questi anni è riuscito a farmi cambiare idea su qualcosa.
    "Va bene..." pronuncia con un groppo in gola. "Ma se dovessi ...morire...sappi che non ti rivolgerò più la parola!".
    "Dubito che abbiano dei corvi negli Inferi!" ribatto per poi stringerlo ancora a me con forza.
    "Ti ho già persa una volta...non voglio che succeda ancora!" mi bisbiglia all'orecchio, mentre sento una piccola goccia fredda cadere sulla mia spalla.
    Lo allontano di poco e lo fisso negli occhi. "Ti prometto che non sarà un addio...femminuccia!". Seguono altre risate, altri ricordi d'infanzia.



    "E' giunto il momento di andare." gli dico poi, a malincuore.
    Abel abbassa nuovamente lo sguardo, riesce a stenti a non scoppiare in lacrime. Dopo un caloroso bacio sulla guancia ed un altro forte abbraccio, mi allontano lentamente per raggiungere la porta da cui sono entrata.
    Un altro sguardo, l'ultimo mentre mi rammenta con un filo di voce: "Non morire, l'hai promesso!" e poi di nuovo il buio che mi ha accolta. Dopo un profondo sospiro, lo attraverso e oltrepasso il Glados.
    E' ora di riposare un po'. Domani sarà il grande giorno.
    Ultima modifica di scarygirl; 31st March 2015 alle 19:40


  4. #74
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar

    Inizia qui.


    Il viaggio attraverso il portale dura un battito di ciglia, ed immediatamente mi ritrovo al Valmorguli.



    Ogni volta questo posto suscita in me le stesse sensazioni, lo stesso timore reverenziale, lo stesso senso di impotenza dinanzi a questo potere così forte e intangibile che mi avvolge.



    Percorro incerta la distanza che mi separa dai troni dei tre Saggi, tenendo tra le mani la lettera che devo inviare a Larieth. Non sono convintissima di ciò che le ho scritto, spero che non fraintenda le mie parole, ma era necessario che fossi sincera con lei.



    Le foglie si muovono accompagnando il movimento dei miei piedi senza emettere alcun rumore, sembrano tangibili, reali, eppure so che non lo sono. So che nulla di tutto ciò che sto vedendo è reale, che mi trovo sospesa nello spazio e nel tempo, un pò come ciò che sento nel mio cuore.



    Raggiungo la Sala del Risveglio, osservando i troni vuoti dinanzi a me. So che mi stanno osservando, sento i loro occhi scrutarmi, e che hanno ben chiare le mie intenzioni e ciò che provo in questo momento, in questo luogo.



    Faccio un inchino in segno di rispetto dinanzi a coloro che tutto vedono e che tutto sanno, aggiungendo <<Antichi Saggi, perdonate il disturbo che Vi sto arrecando. Sono qui per invocare il Vostro aiuto affinché questa missiva possa essere recapitata a Larieth Slagant>> resto ferma a capo chino, in attesa della loro comparsa e della loro eventuale risposta.

  5. #75
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Antichi saggi

    Esperin ti inchini ed invochi l'aiuto degli antichi saggi, lo spirito del Mago Daeron si palesa a te in pochi istanti sul trono alla tua sinistra. "Giovane Raeghar, lieto di avere nuovamente la Vostra presenza in questa landa che si perde nel tempo" fa un attimo di silenzio, tutto tace attorno a te poi la sua voce torna a farsi sentire chiara e forte "Lascia pure la tua missiva a noi, provvederemo a farla giungere alla destinataria. Puoi congedarti" Le ultime parole si perdono in un eco, assieme alla figura che si sfuma nella propria evanescenza.

  6. #76
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Esperin Raeghar


    L'attesa non dura molto, pochi istanti ed infatti avverto l'aura a me affine del mago Daeron materializzarsi davanti a me, sul trono alla mia sinistra.





    Sollevo il capo, incrociando il suo viso etereo e composto, provando un misto di riconoscenza e timore. I tre saggi sanno e vedono ogni cosa, ma non intervengono nelle questioni di noi mortali...come vorrei che per un momento non fosse così e che potessero chiarire i miei dubbi! Daeron mostra di essere lieto della mia presenza, così come aveva affermato durante la mia ultima visita "Giovane Raeghar, lieto di avere nuovamente la Vostra presenza in questa landa che si perde nel tempo" lo osservo ed il mio volto si illumina di un sorriso riconoscente per queste sue parole. Segue un momento di silenzio, in cui tutto intorno a me tace ed il nulla mi avvolge, ma la sensazione di disagio che ne consegue dura solo qualche istante perchè ben presto le sue parole giungono nuovamente forti e chiare alle mie orecchie. "Lascia pure la tua missiva a noi, provvederemo a farla giungere alla destinataria. Puoi congedarti" la sua frase riecheggia nella stanza, accompagnando il suo dissolversi nel nulla davanti ai miei occhi.



    Pronuncio una frase di ringraziamento per l'aiuto che mi hanno concesso, e senza guardarmi ulteriormente intorno mi dirigo verso l'esterno del Valmurgoli, diretta al Glados. Percorro velocemente la distanza che mi separa dal portale, non potendo fare a meno di osservare la meraviglia e l'immensità del luogo che mi circonda, per quanto io sappia bene che sia semplicemente un'illusione.



    Arrivo vicino al Glados, e poggio la mano sul portale, pensando alla Torre della Mezzaluna, dove mi aspetta qualche ora necessaria di riposo per affrontare al meglio una nuova ed intensa giornata.
    Chiudo gli occhi, lasciando andare tutto ciò che mi lega a questo posto, ed attraverso il portale diretta a quello che è invece l'unico posto per me.




    Continua qui.

  7. #77
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Keyra
    Isyl Tinnuviel

    - Inizia qui -


    Sento il Glados rilasciare il mio corpo, solo quando il senso di nausea che mi coglie ogni volta che lo attraverso svanisce , riapro gli occhi consapevole di non trovarmi più nel mondo che conosco, ma in uno spazio sospeso , un mondo in bilico dove vigono regole e ordine, il caos non è ammesso come nemmeno la magia.
    Tutt’attorno silenzio, come se tutto fosse congelato in un unico eterno istante, sopra di me il cielo scuro e tempestato da piccole stelle , sotto di me la ferma, rigida e razionale terra. L’unica sicurezza nella mia più totale insicurezza.
    Cammino mentre un senso di pace mi avvolge ad ogni passo, proprio come questa ferma oscurità. Ogni mio movimento serve a sciogliere le mie paure le mie ansie, cerco di essere sicura di me ma la verità è che non so più chi io sia realmente, Isyl Tinnuviel figlia di un nobile commerciante di Dohaeris oppure Keyra la ribelle. Io mi sento Keyra nell'animo, ma nella realtà sono Isyl.
    Raggiungo a testa bassa l’entrata della sala dove tra poco al suono della mia voce, delle mie parole si materializzeranno i Tre Antichi Saggi…chi di loro parlerà? Cosa leggeranno nel mio cuore tormentato e nella mia mente in subbuglio? Mi sento totalmente fuori luogo, proprio come questo spazio che mi circonda, proprio come il Valmorguli stesso. Un luogo fuori dal tempo.
    Rialzo la testa, devo essere forte, è la verità che voglio, non importa se non scoprirò nulla ma devo tentare in fondo non ho nulla da perdere, ho già perso troppo.
    La porta d’ingresso è davanti a me, la varco mentre nel mio animo si fanno strada un fuoco e, un coraggio che non credevo di possedere, le mie emozioni spingono per ricordare alla mia mente il perché io sia li, cerco di tenerle a bada, so che non riuscirò a nascondere nulla ai Saggi, ma non voglio nemmeno farlo, sono qui per un motivo ed è quello che mi guiderà, quello che farà fuoriuscire le mie parole.
    Davanti a me tre troni.
    Chino la testa in segno di rispetto mentre esibisco uno dei miei inchini migliori e sinceri, forse qualcosa della vecchia Isyl è rimasto, ed è lei che ora dovrà parlare, resto inginocchiata e con la testa china mentre le mie labbra pronunciano le mie parole:
    « Perdonate il disturbo Sommi Saggi custodi del sapere …il mio nome è Isyl Tinnuviel sono la figlia di Lord Galador Tinnuviel » e so quanto mi costi pronunciare questo nome dopo tanto tempo«…sono qui per chiedere il vostro aiuto e, il vostro appoggio.» Alzo gli occhi, fisso i troni:
    « Ho bisogno di conferire con Lord Ryuk Leithien. Necessito di conoscere risposte ad alcuni quesiti che mi stanno a cuore e temo che solo tale uomo sia in grado di darmi le risposte che cerco.»
    Abbasso nuovamente lo sguardo mentre le emozioni smosse da tali mie parole riportano a galla il passato sepolto.
    Spero che i Saggi accolgano la mia sincera richiesta, magari anche loro sapranno darmi consiglio.
    Ultima modifica di DELTAG; 14th April 2015 alle 18:06

  8. #78
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Antichi saggi

    Isyl, appena termina la tua richiesta, è l'elfo Irith che fa un passo in avanti e ti parla. "Conosciamo le tue domande, giovane Tinnuviel, e anche i sentimenti ambivalenti che provi per questo tuo cognome. Mercur è già in viaggio per recapitare l'invito. Attendi colui che cerchi al di là di quella porta" dice con fare solenne, indicandoti la via. Fatto ciò i Tre Saggi svaniscono nel nulla, lasciandoti sola.

  9. #79
    sim dio L'avatar di DELTAG
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra

    Keyra
    Isyl Tinnuviel



    Avverto la loro presenza, avverto la loro energia, ecco i saggi manifestarsi dinanzi a me con tutto il loro carisma, la loro forza, la loro saggezza. Non riesco ad alzare il viso, ho paura che leggano che mi capiscano, ma sono conscia che mi conoscono bene, anche meglio di come mi conosca io stessa.
    Una forza magnetica mi attraversa, alzo questa volta il viso e , sento gli occhi dei saggi puntati su di me.
    E’il sommo Irith colui che mi è affine come razza a fare un passo avanti ad avvicinarsi a me per poi proferir verbo con fare solenne:
    "Conosciamo le tue domande, giovane Tinnuviel, e anche i sentimenti ambivalenti che provi per questo tuo cognome. " Sento un peso gravarmi sul cuore, nel sentire queste parole, è la verità e questa verità mi pesa come un fardello. " Mercur è già in viaggio per recapitare l'invito. Attendi colui che cerchi al di là di quella porta" .
    Continuo a fissare i troni davanti a me anche quando vedo i Sommi sparire divenendo evanescenti, come se fossero fumo,lasciandomi sola, sola con i miei pensieri, le mie emozioni che a stento riesco a trattenere.
    Mi alzo dalla mia posizione « Grazie … » bisbiglio rivolgendomi al niente. Loro non sono più qui davanti a me eppure la loro aura è ben presente e aleggia su questo sacro luogo.
    Senza restare a lungo in bilico mi incammino verso la direzione e la porta indicatami, la varco e quando lo faccio davanti a me sembra aprirsi un nuovo mondo. Alte rocce incorniciano il luogo, sembra di essere in un quadro per la fermezza, l’oscurità e la bellezza di questo posto sospeso tra i mondi. Alzo lo sguardo cercando di vedere oltre questi picchi rocciosi, ciò che vedo è un manto blu notte trapunto di stelle, una bellissima sensazione di pace mi coglie incrociando un cielo che mi ricollega al mondo dalla quale provengo, un mondo dove purtroppo imperversa la guerra. Mi guardo attorno e davanti a me noto la possente figura di una statua, mi avvicino sfiorandone la superficie liscia…
    «Starò facendo la cosa giusta? » Mi chiedo, ma è una domanda rivolta più alla mia coscienza che ad altri.
    Lascio quindi che la mano mi cada lungo il fianco, mi metto di profilo davanti alla statua trattenendomi un braccio mentre punto lo sguardo alla porta dalla quale dovrebbe comparire se accetterà , Lord Ryuk Leithien.

  10. #80
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Zona Neutra


    La luce abbagliante che mi avvolge si dissipa in pochi istanti, mi ritrovo ancora in questo luogo che tutto mi trasmette tranne la calma, è alquanto angosciante, mi sembra di ritrovarmi intrappolato in un dipinto ogni volta: le foglie e le stelle nella stessa ed identica posizione, gli alberi immutati, il buio pesto e costante. Avanzo verso il portale decorato, tra le statue dagli sguardi marmorei che sembrano fissarmi ogni volta e il calpestio delle foglie ripete una melodia già sentita e risentita. Dovei forse cercare di conservare pensieri più consoni al luogo dove mi ritrovo, ma a che servirebbe, quelle tre mummie ridotte in cenere mi possono leggere dentro come se fossi una ragazzetta che racconta i segreti all’amica del cuore. Perché mai dovrei nascondere il mio disprezzo? Tanto loro sanno e proprio perché sanno, sono a conoscenza del fatto che ho intenzione di conservare la mia bella pellaccia attaccata al corpo, proprio dove si trova ora! Niente scherzetti come l’altra volta, per colpa di quell’elfa frigida, la statua stava per incenerirmi, peli del culo compresi, quelli sono belli tosti. Varco la sala e richiudo la porta dietro di me, decido di darmi ai salamelecchi, ogni tanto spolverare le buone maniere mi diverte “Ossequi, o sommi spiriti! Avete inviato il portiere a chiamarmi ed eccomi qui!” avevo detto buone maniere?
    “Leithien cerca di conservare un atteggiamento consono, la donna che ha richiesto la tua presenza si trova in zona neutra, raggiungila” La voce della strega Elanor tuona “delicatamente” nella sala e quasi mi spacca un timpano, tale è l’acuto pregno di acidità che ha emesso da quel buco evanescente che si trova sulla faccia, se faccia si può chiamare. Scompare nell’istante stesso in cui alzo il viso e cerco di incrociarla, beh… meglio così, mi avrebbe smosciato più del dovuto, già mi aspetto una paternale da chiunque si trovi dall’altra parte della porta, sento che dovrò trascinarmi i cosidetti in spalla quando tornerò all’accampamento. Senza aggiungere niente, vado dritto verso la zona neutra “Con chi ho l’onore di…” mi richiudo il portale alle spalle e chi mi ritrovo ad osservare è proprio l’ultima persona che avrei pensato di incontrare, anche se, quel che feci all’epoca del nostro scontro, era mirato proprio ad ottenere questo: un incontro privato. La rossa dagl’occhi viola, mi ricorda proprio quella famosa sera del massacro, fu… inspirante vedere tutte quelle gocce di sangue schizzare da un unico corpo e macchiare ogni cosa attorno a sé. Si somigliano molto lei e la tizia dai capelli rosa, gli occhi viola appartengono ad una casata in particolare, così come quella carnagione e l’elemento che ci unisce a pulsare nelle sue vene. “Vogliate perdonarmi… ma non mi sovviene il vostro nome” le dico mentre mi avvicino a lei con aria sprezzante, niente baciamano, niente inchino, solo la mia faccia di bronzo ed un sorriso a segnarmi il volto.

 

 
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