Piove a dirotto, la sera avvolge ogni cosa e svela l'Abrguntis col suo vero volto.
Osservo la mano destra, l’indice e il pollice sono ricoperti da sangue, sono riuscito ad accecare e congelare la reale, i miei dubbi su di lei si sono fatti più forti nel momento in cui ha usato quelle radici, eppure… eppure i ritratti di Deirdre da giovane sono ben diversi. Porto le dita al viso e spalmo il liquido rosso sulla pelle, ripeto lo stesso gesto col sangue di Cassandra che bagna la lama della mia falce, una sorta di rito propiziatorio per ingraziarmi Raiden, verserò altro sangue su questa terra maledetta.
Quando riporto l’attenzione al tutto, mi rendo conto di cosa è accaduto: Niniel ha un braccio fuori uso, spezzato e congelato, Cassandra incassa una pugnalata da una ribelle, mentre la sua compare è a terra, probabilmente con un ginocchio rotto. Mi rendo immediatamente conto di cosa sta per accadere: Niniel è diventato il bersaglio principale, non riuscendo a colpire me, punteranno lei, quello che ci siamo detti in tenda si sta realizzando.
Ascolto il suo discorso e sono rapita dalle sue parole. Traspare la sua preparazione in battaglia, la sua saggezza e sicurezza. E solo per un istante provo un po' di invidia perché... perché vorrei poter essere abile come lui. Vorrei poter avere anch'io questa forza, questa sicurezza. La capacità di sfidare i miei avversari in campo senza paura... senza esitazione. Chissà se prova paura... Vorrei chiederglielo...
"Va bene. Cercherò di restare sempre in movimento, di guardarmi le spalle e di rimanere comunque nella tua traiettoria, così da risultare "coperta" - mimo il gesto delle virgolette con le dita - da almeno una direzione. Se ti scaglierai contro i Reali, cercherò di tenere testa ai Ribelli, in modo da impedire che ti attacchino alle spalle. Ci vorrei provare, almeno. Tenendo sempre a mente i tuoi consigli, ovviamente. Tutto chiaro. Volevo solo chiederti una cosa... l'Abgruntis... che posto è realmente?"
Mi rendo conto di non aver dato un senso alla mia domanda, quindi mi affretto ad aggiungere...
"Voglio dire... ho letto dei libri su quel luogo, ma non ho mai avuto modo di vederlo dal vivo. E' un terreno ostile per affrontare un combattimento? Qualsiasi informazione su quel posto è ben accetta..."
"Tieni solo gli occhi ben aperti su di te, non ti preoccupare per me. L'abgruntis è un posto carico di negatività Niniel, ma non è il momento di parlarne. Le rocce dell'altare sono inamovibili, quindi niente telecinesi su loro, capito? Che io mi ricordi al massimo gironzola qualche corvo, ma ti prego... non usare la simbiosi su loro, è praticamente inutile, potresti ottenere risultati migliori con le tue risorse: poteri ed arco."
"Va benissimo, è tutto chiaro: niente telecinesi sulle rocce dell'altare e niente simbiosi sui corvi. Perfetto. Un'ultima domanda: come agiremo se tutti dovessero attaccare me? Sono l'elemento più debole della nostra squadra, è ovvio. Cosa si fa in quel caso? - resto in silenzio solo pochi minuti e poi aggiungo - Non voglio essere un peso per te, voglio rendermi utile. Voglio vincere questa battaglia..."
Devo... devo vincere. Non per me... davvero... non per me. Per lei. Per la fazione. E forse... forse sì... forse anche per me.
La verità è che credo diventerai un facile bersaglio, Niniel, si punta sempre l'anello debole... i vigliacchi lo fanno, è la loro strategia vincente. Ci penserò io a te, ci proverò, torneremo entrambi
Non ho tempo da sprecare in pensieri, anche se la mia compagna attaccherà qualcuno, messa in quel modo otterrà pochi risultati e si trova al centro di un facile bersaglio, devo intervenire, in special modo sull’elemento che potrebbe arrecarle danni maggiori e farci perdere questa battaglia, non me lo posso permettere, non possiamo permettercelo. Stringo Gina, spingo con il piede destro in terra per darmi forza in uno slancio, corro con tutta la mia destrezza a perdifiato verso un unico obiettivo, devo agire prima che lo faccia lei, devo agire prima che colpiscano Niniel.
Mi concentro evocando l’elemento che domino, il vento gelido che si genera al centro del petto ed esplode verso il braccio, per poi estendersi al manico ed alla lama di Gina. Vento tagliente, letale ed a tratti invisibile, se non fosse per questa brina che ha iniziato a vorticarle attorno, non lo aveva mai fatto fino ad ora.
Giungerò laterale a Cassandra e con un gesto rapido e preciso, cercherò di agganciarle il gomito sinistro e tirare in corrispondenza dell’altro, la lama giungerà dal basso, con la parte più affilata rivolta verso l’alto. Un unico gesto, un unico taglio, dovrei riuscire a mozzarle entrambi gli arti con facilità, non solo non sarà un pericolo per Niniel, ma le impedirò di usare quella rigenerazione del cazzo. Rapido mi volterò sfruttando la vicinanza con la mia compagna e con un gesto del braccio me la caricherò in spalla, ho forza necessaria per scarrozzarmela via, anche se mi rallenterà sarò comunque molto veloce ed allontanandomi a zig zag sarà difficile che possano colpirci.
“Ci ho pensato io a te, te lo avevo promesso” le dirò se il mio piano sarà andato a buon fine. Arrivato a sei sette metri di distanza, mi terrò pronto per eventuali attacchi.
L’oscurità dei cieli abbraccia qualunque cosa pertinente alla terra di Raiden e al contempo fa spazio al diluvio già previsto da stamani… un lungo, lunghissimo diluvio dal ritmo incessante che sembra non avere fine alcuna e anzi, ogni secondo che passa le luci si estinguono e vengono rimpiazzate da una sorta di nebula che fa del cielo una coperta dai neutri colori. Esamino la spada, inebetita: ho fallito… ho fallito per l’ennesima fottutissima volta. I cloni non hanno avuto la meglio sul bersaglio desiderato, si dissolvono così come sono apparsi, le tempistiche non sono state degne di esser prese in considerazione che una freccia dalla provenienza ignota mi ha trapassato appena il ginocchio mettendolo fuori gioco. Chi cazzo è stato?! Cassandra?! Mi faccio forza sul ginocchio sano in modo da poter rimuovere velocemente la sommità della freccia in un attimo, in modo da prevenire ulteriori fitte che mi saranno solo d’impiccio per i movimenti.
Nel mentre getto la freccia altrove sgrano gli occhi ma m’impongo di non lasciarmi andare all’atroce dolore serrando i denti più che posso, non è il momento, devo escogitare una rapida controffensiva. Tutto accade in un attimo: la reale rossa è messa decisamente male, con quegli occhi iniettati di sangue che fanno concorrenza a un puro demone e… no, aspetta.
Quel bastone... no, non può essere lei.
Originariamente Scritto da Efrem
«Domani in battaglia ci saranno Cassandra, la sorella di Andreus che dovresti già conoscere bene e la strega dell'Ovest che hai affrontato nella scorsa battaglia... è una nostra alleata, quindi non deve subire danni.
Continuo a non capire il perché tra le fila dei Reali non vi è la Strega dell’Ovest in tutta la sua bruttezza... che abbia rafforzato definitivamente i suoi poteri, tornando poi ringiovanita di 300 anni? Incredibile, non ho parole. Torno concentrata sulla reietta che sta spiccando una corsa, nel suo braccio sano portato in alto regge una sfera d’acqua che vortica su se stessa, la quale inevitabilmente è direzionata su di me. Al contempo Shayla si intrufola nella nostra traiettoria, sembra intenzionata ad intercettare il colpo della tizia ricorrendo al pugnale in forma incandescente. Che la Ciambellara mi supporti o meno, mi butto alla mia destra rotolando sul terreno per quanto mi sia necessario evitare il gavettone, volendo potrei anche correre sforzando il ginocchio leso… meglio non correre rischi, la mia destrezza è ridotta per questo colpo inferto, mi conviene reagire da donna rotolante. Mi rendo conto che il Leithien sta… trasportando la sua alleata altrove? Da quando in quando offre sostegno alla sua fazione? Dei… ne stanno uscendo una dopo l’altra. Merda, non posso raggiungerli limitandomi al rotolamento, Ryuk Leithien si è mostrato il più celere di tutto l’Abgruntis ed anche se vorrei trapassarlo con la mia fedele Tenebris, fallirei ugualmente. E’ inutile.
Sfrutterò le vicinanze, Cassandra è un buon punto di riferimento, potrei mirare su di lei e… basta cianciare, facciamola finita. Velocemente attingo al mio potere elementale, una massa folgorante oscura si accumula sul palmo che in seguito prende le dimensioni di una lancia, lancia che tento di scagliare sul petto della donna, con l’intenzione di provocarle ingenti danni da folgorazione.
Distruzione (Esperta): Lancia di Fulmine - Si crea un fulmine dalle dimensioni di una lancia, che può essere scagliata al nemico, causandone danni medi da elettricità. (80 volt)
La sua freccia scagliata è più veloce del mio fulmine, il mio è un attacco “suicida” e ne sono consapevole, ma non me ne importa. Non m’importa se è nettamente più forte e veloce di me, per me non fa alcuna differenza misurarmi con ogni avversario. In ogni caso, a prescindere dall’esito, mi allontanerò dalla traiettoria di Cassandra di circa sei/sette metri, tenendo d'occhio gli altri avversari portando la spada dinanzi al mio volto, come a proteggermi da eventuali attacchi. E come mi allontanerò? Rotolando, che domande…
Arma – Spada in Forma Dormiente
Final Sword (Tenebris Fulgura)
Ultima modifica di XxRosy_99xX; 30th September 2015 alle 22:19
E' giusto un attimo, una folata di vento, il tempo impercettibile in cui una goccia di pioggia scivola sulla guancia, l'istante sfuggente in cui gli occhi della reietta si incatenano ai miei e pare tutto fermo, immobile, come se lo spazio si dilatasse tra noi in una nuvola sospesa, rarefatta, impalpabile... lontana.
Poi lo squarcio, rapido e tagliente, inizialmente indolore tanto che sento ancora il formicolio della vita che brulica oltre i gomiti, nonostante l'immagine fredda delle mie braccia che cadono al suolo come morte. Arriva il dolore come un fulmine, un lampo che devasta la carne e sento la mente che fatica a capire, a comprendere cosa sta accadendo. Un'ombra, uno spettro, l'apparizione di qualcuno che è già lontano, di Ryuk Leithien che afferra la sua compagna e la porta lontano in spalla.
Il tutto sembra rallentato, come se la testa deve esaminare ogni dettaglio per poterlo elaborare e l'urlo che scappa dalla mia bocca è soffocato ma lento, alle orecchie giunge terribilmente lento, cupo, a tratti grottesco. Subito dopo, il calore del sangue che guizza, una saetta che giunge verso di me. La posso nitidamente vedere, è debole, come se fosse addormentata e non dovrei far fatica ad evitarla, così torco il busto di lato con tutta la mia velocità e i miei riflessi. Le gambe tremano, ma sono ben piantate lì dove Ryuk Leithien mi ha lasciata smembrata. Solo il rumore della pioggia, che scroscia a diluire il rosso del mio sangue. Non ho mai sentito la morte così vicina. Penso sia giunto il mio momento. Sarò morta come ho sempre pensato di morire, in battaglia, con quest'armatura addosso, combattendo contro chi reputo malvagio. Andreus... gli occhi arrabbiati di mio fratello mi fissano, è così che mi ha guardata l'ultima volta. Mio padre... ho disatteso le sue speranze... sto morendo, qui all'Abgruntis. Sola, circondata di nemici perchè forse solo questo ho costruito nella mia vita. Quante cose non ho fatto... avrei voluto vedere la fine di questa guerra. Sul viso una lacrima frettolosa scende a mischiarsi con la pioggia. Sono giovane, sono fottutamente giovane. Non ho rimorsi, ho sempre seguito i mei ideali, lottato per ciò che credevo giusto. Chissà se anche su questa terra dannata, i Siamesi accompagneranno il mio cammino. Dormire, sì, è giunto il tempo di dormire senza sognare, perchè il sogno è qualcosa che viene domani. Un domani che non vedrò. E quasi mi par di ascoltare il suono dell'ocarina di mio fratello, di sentire l'odore del mio amato mare, di vedere ancora le coste di Gaearmir, le mura del Castello, di casa mia, i sorrisi di Myricae, di tutti coloro che lascio. Quel suono, quella nenia così dolce che dissi ad Andreus di suonare se si sentiva solo, si fa più forte, invade tutta l'aria intorno a me. Un richiamo, un richiamo remoto e mistico. Sento quasi che dica il mio nome, che mi riporti alla realtà, come se il braccio di mio fratello mi trattenga a sè, a questo mondo, a questa vita. Sì, non tutto è perduto. Non è ancora il momento di morire. Devo farcela, devo sistemare troppe cose, devo rivedere mio padre, devo riunire la mia famiglia. Devo abbracciare mio fratello anche se ora sono senza braccia, dirgli che qualsiasi scelta abbia fatto non ha cancellato l'amore che provo per lui. Dirgli che non mi importa se ha seguito Efrem per amore, dirgli che questa guerra finirà, che Dohaeris tornerà un posto felice, che nel cuore di Lantis tornerà la luce... tornerò alla Torre, tornerò dai miei compagni, tornerò da Vicent, io gliel'ho promesso. Quel suono è la mano invisibile di Andreus che non mi lascia cadere nell'oblio. Il tutto per tutto, devo tentare il tutto per tutto. Sono Cassandra De Lagun e non mi arrendo. Mi concentro con tutte le mie forze, il mio sangue di elfo bagna la terra di Raiden ma non può lasciare indifferente i Siamesi. Tutto mi pare investirmi di una forza nuova, come se la natura mi aiutasse a comprendere, a compatire ciò che mi circonda. Mi concentro sul mio dolore fisico, su ogni ferita che mi hanno inferto, su come il mio corpo sta soffrendo indicibilmente, sulle braccia che non ho più, sullo stomaco ferito e sanguinante, sulla spalla infiammata e dolorante. Grazie alla mia simbiosi, proverò a comunicare tutto questo alla mente di Ryuk Leithien mentre gli corro incontro: spero che si senta più fiacco, ho visto il suo potere del ghiaccio e deve essere diventato maestro, ma le mie ferite sono tante e sono gravissime, dovrebbe riportare qualcosa, il sufficiente per fargli mollare la sua compagna a terra, soprattutto considerando che le ferite più ingenti che ho riportato sono proprio alle braccia.
Se lo farà, sarà in quel momento che con tutta la mia destrezza mi catapulterò su di lei, sarò giusto in piedi sulla sua faccia e la schiaccerò con il piede, con tutta la mia forza, con l'intento di romperle la mascella. Ho troppe cose per cui lottare e lo farò fino alla fine, fino all'ultimo fiato che avrò nei polmoni, fino all'ultima scossa di vita che mi corre nella carne. In qualsiasi caso, mi allontanerò in fretta e cercherò di guardarlo rabbiosa negli occhi: no, non hai ucciso il mio spirito, quello non lo potrai toccare. Mai.
Simbiosi
Gli elfi nascono dalla natura e con essa hanno forte affinità, sono in grado di comunicare con la flora e la fauna nel linguaggio antico della madre terra: i fiori, le rocce, le creature, ecc
I maghi e gli stregoni sono loro stessi frutto della natura, la luce e l’ombra fanno parte del Tutto, quindi gli elfi sono in grado di connettersi anche alle loro menti, riescono dunque a percepire ed infondere, a loro volta, le proprie emozioni. Gli effetti sono diversi a seconda del grado: Esperto- Avverte le sensazioni ed emozioni altrui ed è in grado di manipolarle, infondendo le proprie. Quindi se l’elfo è in uno stato di calma e la persona con la quale si rapporta è colmo di ira, ritrovandosi sotto l’effetto della simbiosi, anch’egli si calmerà. (ciò vale per tutti gli stati umorali)
Canto della sirena -> Forma dormiente
PS: La melodia che Cassy crede di sentire è questa LINK ed è la stessa che suona Andreus nella quest dei ribelli, proprio in concomitanza di queste azioni
Avendo anticipato Ryuk i movimenti di Niniel i suoi colpi non vanno a buon fine, così come quelli di Shayla. L’aura di Deirdre investe Niniel quando è già in spalla a Ryuk
Lucynda evochi la tua lancia del fulmine e cerchi di colpire Cassandra, scagliandola contro di lei
Lucynda Forza di lancio 70 – Cassandra destrezza 200
Cassandra eviti il fulmine facilmente
Cassandra attingi al potere della tua razza e riversi ciò che provi su Ryuk correndo verso di lui
Cassandra carisma 60 – Ryuk carisma 79
il parametro destrezza in questo non è preso in considerazione, in quanto Ryuk ha specificato di trovarsi ad un massimo di sette metri di distanza, Cassandra corre verso di lui e dopo aver percorso due metri, di conseguenza la simbiosi raggiunge Ryuk
Ryuk non riesci a reggere Niniel, la quale cade in terra
Le ferite di Cassandra sono molte e decisamente ingenti, anche se Ryuk ha carisma superiore non è abbastanza per non risentirne
Cassandra tenti di correre verso la tua avversaria e ti darle un calcio al viso per romperle la mascella
Cassandra destrezza 200 – Niniel destrezza 160
( Niniel è sotto l’influsso dell’aura di Deirdre di ben 100 punti superiore alla sua, quindi è da considerare nettamente più lenta) Cassandra riesci nel tuo intento Niniel – 15 punti costituzione
Ryuk sei senza ferite e la tua falce torna inattiva
Lucynda hai una ferita profonda al ginocchio, sei impossibilitata ad usarlo e la tua arma torna inattiva.
Cassandra hai una lacerazione profonda allo stomaco ed alla spalla destra, sei impossibilitata ad usarla, la tua arma resta inattiva ed hai perso entrambe le mani
Niniel hai un braccio rotto e sei impossibilitata ad utilizzarlo ed hai la mascella rotta
Shayla non hai ferite, la tua arma torna inattiva
Deirdre hai perso l’uso della vista, la tua arma resta inattiva
L’Abgruntis è conquistata dai reietti
Potete tornare alle rispettive fazioni guerrieri
Per precisazione, non avendo Deirdre palesato il cambio fazione, apparentemente i ribelli sono quelli che hanno subito meno danni, quindi gli ipotetici vincitori dello scontro.
Un popolo che ragiona con tante teste, non può raggiungere un unico scopo, tante lingue confondono e l’arma è spesso la via più veloce per risolvere le questioni. Si narra che nel primo secolo di insediamento, un folto gruppo di uomini insorse, per prevaricare i propri fratelli ed assumerne il comando. Dopo cinque anni di scontri, in questa valle, avvenne la lotta decisiva, dove i rivoltosi vennero sconfitti, grazie alla guida di un uomo saggio e conoscitore dell’arte della guerra, il quale raggruppò gli uomini più valorosi, conducendoli alla vittoria. Esbern Rhaegar venne eletto Re dal popolo ed i suoi discendenti, da quel momento, si sono succeduti al trono di Dohaeris.
Anno DXIII D.D.
I mese delle foglie
III giorno di Mercurio
I primi ad arrivare al campo sono i reietti: Bloodborne e Balythòn
Alle vostre spalle vi è il Glados, frontalmente vi sono i ribelli, mentre sulla vostra sinistra i reali
Arrivano poi i ribelli: Obelyn e Blackstone
Alle vostre spalle vi è l’immesa statua dedicata al Glorioso Esbern Raeghar, frontalmente a voi sulla sinistra vi sono i reietti e sulla destra i reali
Infine giungono i reali: Van Dervult e Fanon
alle vostre spalle vi è solo il deserto, frontalmente vi sono i ribelli e sulla vostra destra i reietti
Siete tutti equidistanti, ogni coppia forma il vertice di un triangolo, siete distanti circa dieci metri gli uni dagl'altri. Il sole non è alto, ma la temperatura che avvertite è già molto alta. Non vi è vento al momento e non vi sono animali, se non qualche piccolo rapace che passa di rado. Vi trovate in un deserto, vi è poca vegetazione ed alcuni massi attorno a voi. L’immensa statua è in onore del primo Re della stirpe Raeghar, state calpestando un luogo che ha fatto storia ed oggi ne entrate a fa parte anche voi.
Da qui. Kratoning, una distesa di sabbia nel bel mezzo di niente con giusto tre statue in croce a decorare il luogo assieme alle macerie sparse qua e là. Sputando a terra sistemo meglio che posso il cappuccio coprendo metà del volto e, intanto che aspetto prendo posizione, assicurandomi con un’occhiata di sbieco che l’inquietante Lysa non mi faccia qualche brutto tiro. Questa donna è una maledetta incognita. Il Glados si illumina, segno che oltre i Reietti anche i Reali ci hanno fatto la grazia di portare i loro deretani in campo. Bene. Non attendo oltre e comincio la mia corsa per dirigermi verso i reietti. Mentre mi muovo tendo il braccio destro indietro e mi concentro evocando il mio elemento: il fuoco si genera partendo dal cuore per poi diramarsi sull’arto e rapidamente assume consistenza fino a prendere la forma di Regret già avvolta da minacciose fiamme blu. Grazie alle informazioni ottenute da Lysa conosco i miei avversari: c’è il mago arciere e poi il guaritore che, come me, so che è un elfo e domina il fuoco. Avanzo rapido, senza seguire uno schema preciso, semplicemente sfrutto tutta la mia velocità per cercare di aggirare entrambi gli avversari poi quando sarò abbastanza vicino, abbassandomi di scatto, caricherò un colpo all’altezza della caviglia sinistra del reiettoguaritore con l’intento di affondare la lama e tentare di recidergli il tendine d’Achille.
Regret - Arma in forma attiva
A prescindere da ciò, balzerò indietro e, seguendo lo stesso metodo, riprenderò a correre puntando stavolta i Reali. Anche loro so chi sono, Deirdre dell’Ovest ha mostrato i ritratti e elencato numerose informazioni, assicurandomi quindi di non mostrare il volto grazie al mio cappuccio, mi parerò frontalmente a Fanon e, di prepotenza, cercherò di sferrare un colpo d’ascia all’altezza della spalla destra per recidere i legamenti in modo tale che non possa più reggere la balestra e che il braccio diventi inutilizzabile.
Regret - Arma in forma attiva
In ogni caso mi allontanerò di sei metri sulla mia sinistra, continuando poi a muovermi senza seguire uno schema, pronto a schivare in corsa qualsiasi attacco. Non devo farmi prendere...
Ultima modifica di Damnedgirl; 7th November 2015 alle 02:14
Arrivata al Kratoning noto che il posto è un classico deserto, c’è poca vegetazione e solo alcuni massi che potrebbero tornarmi utili.
Guardo i miei avversari per pochissimi secondi, sento che uno di essi è un Mago… sposto lo sguardo sulla Ribelle che decido di combattere.
Mi avvio di corsa verso di lei fino a fermarmi a circa due metri da lei dopodiché mi concentro sul mio elemento, il vento, quando lo sento dentro di me alzo le braccia e lo indirizzo verso la mia avversaria, nel frattempo mi avvicino ancora di più richiamando a me la Mietitrice e lanciandola verso il suo addome.
Sia se le mie azioni andranno a buon fine, sia in caso contrario indietreggerò di almeno 6 metri mettendomi in posizione di difesa.
Scuola di magia e incantesimi:
Alzando la mano al cielo l’incantatore è in grado di incanalarvi la propria energia e plasmare il vento:
• Allievo Vento boreale – Si crea un forte vento, il quale si propaga per la distanza di due metri, che oppone resistenza al nemico, rallentandone i movimenti
Ho attraversato il Glados con gli occhi chiusi, quando finalmente li riapro mi ritrovo a contemplare il deserto, una distesa di sabbia fine e giallastra, che rende il paesaggio quasi accecante. La statua di re Esbern si staglia possente di fronte a me, la sua leggenda ci fa apparire così piccoli al confronto! Ma io sono qui per entrare nella storia e in un modo o nell'altro spero di riuscirci. Fa piuttosto caldo, qualche goccia di sudore compare sulla mia fronte, mi prendo comunque un attimo per osservare gli altri. Mi concentro prima sui reali in armatura scintillante, uno dei due cavalieri è una donna; assottiglio lo sguardo per vedere bene e ... no, non sembra Cassandra, ha i capelli rossicci ed è piuttosto esile. Per fortuna non è lei!
Guardo poi i ribelli di fronte a me: quella è Lysa, il mio dito se la ricorda bene! Digrigno i denti involontariamente e proprio in quell'attimo l'altro ribelle scatta, indossa il cappuccio e non vedo bene il suo volto, temo che possa essere Andreus. Per un attimo sono bloccato e il ribelle che veniva verso di noi ci aggira alle spalle, evoca la sua arma e vedo del fuoco: non è Andreus.
"Alle tue spalle, Dev"
Lascio che il mio compagno prenda coscienza dell'attacco e rivolgo la mia attenzione altrove, alle reale che sta attaccando Lysa evocando il vento.
Bene, è un'occasione che non posso lasciarmi sfuggire! Evoco Spike, il mio arco, in forma passiva e avanzo di corsa fino a trovarmi a 5 metri da Lysa, ma in modo da vedere distintamente entrambe: la reale è più vicina, ma è impegnata quindi non mi preoccupo.
Mi blocco, tendo l'arco e sincronizzo il respiro coi movimenti del corpo: scocco la freccia contro la ribelle mirando alla spalla sinistra. In rapida successione preparo un nuovo colpo, la freccia questa volta è rivolta alla reale, la scaglio rapido con l'intento di colpirla tra il fianco e la scapola destra. Subito dopo aver lasciato andare la seconda freccia, indietreggio di un altro metro per mettermi al sicuro da eventuali contrattacchi, per quanto possibile, tenendo l'arco di fronte a me con una sola mano, in modo da usarlo per deviare lanci o colpi sfruttando la mia forza, se dovesse essercene bisogno.
Varcato il Glados, il mio piede affonda nella sabbia.
Dalle mie spalle una possente ombra copre gran parte della distesa, si tratta dell'ombra della statua di Esbern Raeghar.
Dopo aver rivolto una veloce occhiata attorno a me, li vedo...sono lì, di fronte a me.
Due Reali...e dall'altra parte riconosco subito Devon e Sage. Un celato ghigno compare sul mio volto. Drako ha scelto bene chi spedire in battaglia..
Fortunatamente per lui, Markus scatta verso i Reietti. Non gli avrei permesso di attaccare i due Reali.
Ed è proprio una di questi ultimi, la ragazza dai capelli rossicci che identifico quasi subito grazie alle descrizioni della Strega Dell'Ovest, che corre verso di me con l'intento di attaccarmi.
Senza attendere oltre, scatto verso di lei per anticiparla nell'attacco evocando istantaneamente la mia falce. In quello stesso istante, noto con la coda dell'occhio che Sage sta tendendo l'arco nella mia direzione. ...Piccolo verme insignificante.
Non bado molto a lui, poichè muovendomi in avanti dovrei già essere fuori dalla traiettoria della sua freccia e mi concentro quindi sulla Reale.
Mirerò al legamento del braccio destro cercando di reciderlo usando la lama di Dark Sister. In questo modo dovrei riuscire ad impedirle di attaccare.
Non potrò gustarmi il sangue Reale zampillare, perchè subito dopo mi avvicinerò velocemente a Sage. Quanto basta per mettere in atto ciò che voglio fare.
Convergerò la forza della mia mente su di un masso nelle sue vicinanze e, usufruendo così del mio potere telecinetico, lo farò scagliare con molta forza in direzione della sua testa.
In caso o meno di successo, mi allontanerò di sei, sette metri indietro mettendomi in posizione di difesa.
Il mio sguardo di vendetta sarà rivolto verso i miei nemici e attenderà bramoso la vista delle prime gocce di sangue Reale che bagnerà la secca sabbia di questa vallata.
Dark Sister - Arma in Forma Inattiva
Telecinesi –spostare oggetti o lanciarli con la forza della mente
Esperto – Nel raggio di 5 metri, può sollevare fino a 250kg di peso
Ultima modifica di scarygirl; 1st December 2015 alle 15:34Motivo: Correzioni grammaticali u.u