Scocco le frecce e, come previsto, la mia strategia d'attacco funziona: la prima freccia viene evitata facilmente dalla
feccia, ma la seconda va a buon fine e
lo colpisce in pieno.
Nel preciso istante in cui vedo la punta affondare nella
sua gola, tuttavia, lo stato di eccitazione che fino a poco fa inebriava i miei sensi, sembra dissolversi in una nuvola di fumo ed il volto di quella
donna affiora nella mia mente. Mi sorride dolcemente. Come ha sempre fatto. Come ha fatto anche l'ultima volta che ci siamo incontrate.
Lo stesso sorriso che poi è improvvisamente svanito dalle
sue labbra per colpa delle mie parole. No, no, non voglio pensare a
lei in questo momento. Non può condizionare la mia vita e le mie scelte.
"
Abbandona la vendetta, Niniel. E' stata proprio la vendetta, la causa di tutti i nostri problemi.
A condizionare tutta la tua vita. A trascinarti dove sei ora..."
Le
sue parole rimbombano nella mia testa con la forza di un fulmine che squarcia il cielo durante un temporale. Cerco di scacciarle mentre mi muovo, con tutta la destrezza che possiedo, per tornare alla mia posizione iniziale, ma è proprio durante questo spostamento che la
Ribelle dai capelli rossi si avventa su di me e riesce a colpirmi alla spalla destra ed alla coscia sinistra.
Il dolore inizia a farsi strada rapidamente nel mio corpo, ma stringo i denti e riesco a tenere ancora
Earine nella mia mano. Non sarò più in grado di utilizzarla. Non con la spalla in quelle condizioni. Ed è in quel preciso momento che realizzo cos'è accaduto poco fa: il desiderio di vendetta, la voglia di vedere quell'essere in ginocchio, agonizzante davanti ai miei occhi, mi ha fatto perdere di vista la battaglia e sono diventata un facile bersaglio per il nemico.
Jarak. Dov'è
Jarak?! Sposto lo sguardo solo per un secondo alla sua ricerca e quando
lo intravedo, di spalle, tiro un sospiro di sollievo: sta bene. Od almeno sembra. Sicuramente è ancora in piedi, ma da un abile guerriero come
lui non potevo aspettarmi niente di meno.
Sono stata una stupida. Il bisogno di vendicar
la è diventato più importante anche della vita del mio
compagno. Perché della mia non mi importa, non ho più tanti motivi per cui vivere, ma non potrei mai perdonarmi un'altra perdita per un mio stupido, maledetto errore. Per colpa della mia immaturità ed incompetenza.
Stringo saldamente
Earine nella mano destra e dopo il consueto "rituale", la lascio cadere a terra.
Ha fatto il suo dovere, ora è giunto il momento di fare il mio.
Non lascerò che un altro compagno perisca per colpa mia. Per nessun motivo. Ora che la lucidità ha ripreso il pieno controllo della mia mente, so perfettamente cosa devo fare: non commettere gli errori del passato.
Jarak è un vero guerriero ed è rimasto in piedi nonostante la dura battaglia che stiamo affrontando, quindi il minimo che posso fare adesso è essere all'altezza del mio
compagno.
Non commetterò lo stesso errore.
Non posso.
Non devo.
Non importa quanto farà male. Devo agire e devo farlo adesso, anche se il dolore non mi sta dando tregua.
E' sicuramente diventata più veloce di me e la mia gamba non mi permetterà chissà quali acrobazie, ma posso farcela. Afferro rapidamente una freccia dalla faretra con la mano sinistra e, senza perdere ulteriore tempo, stringendo i denti per il dolore, inizio a muovermi verso di
lei, sfruttando tutta la velocità a cui posso ancora aspirare. So perfettamente cosa devo fare: correre verso di
lei, impugnando saldamente una freccia con la mano sinistra, restando in posizione frontale; quando sarò vicina alla mia
avversaria, fingerò di volerla colpire frontalmente con la freccia, mirando al petto, ma in realtà proverò a spostarmi lateralmente, ruotando leggermente su me stessa, per ritrovarmi alle
sue spalle e cercare di colpir
la sulla spalla per impedir
le di usare il pugnale.
A prescindere dall'esito del mio attacco, lascerò la presa sulla freccia, immediatamente attingerò al mio potere, richiamando il mio elemento, e cercherò di colpir
la nello stesso punto in cui ho mirato con la freccia.
Distruzione -Previa concentrazione si è in grado di generare all’interno della propria mano, una quantità controllata di acqua, la quale può essere lanciata con forza contro l’avversario, causandone danni da impatto:
Esperto - Tempesta acquatica – Ogni mano genera una sfera di acqua dal diametro di un metro, le quali roteano in sensi opposti. Vengono lanciate contemporaneamente e quando colpiscono, stringono l’avversario in una morsa schiacciandolo e strisciandoci contro con forza. Provoca escoriazioni, danni da urto e contusioni (può usare solo una sfera)
Al termine del mio attacco, mi allontanerò di circa una decina di metri, raccoglierò
Earine da terra e l'userò come "scudo" per pararmi da eventuali attacchi, assumendo una posizione di difesa.