Avverto un dolore lancinante alla parte sinistra del volto. Qualcuno è riuscito a colpirmi ed ora un fluido caldo e denso cola abbondantemente lungo il mio collo, fino ad insinuarsi nell'armatura.
Vorrei toccare il viso per potermi rendere conto dell'entità del danno, ma non è questo il momento. Devo rimanere concentrata o rischio di morire.
L'attacco mi ha raggiunta in un lampo, quindi posso dedurre che il mio nemico è velocissimo... sicuramente molto più di me. Le tenebre sono sicuramente delle alleate fidate, ma chissà quale altro brutto tiro potrà giocarmi il mio avversario... devo restare calma e concentrata. Evitare di fare dei passi falsi e mantenere la lucidità.
Mentre sono sdraiata a terra, con l'orecchio destro ancora poggiato al suolo, mi sembra di udire un rumore... noto. Un piccolo tonfo, credo.
Ma cos... ma certo! Le mie radici devono essere riuscite ad afferrare qualcosa o qualcuno perché il rumore emesso quando si sono ritirate, o quando si ritirano in generale, è ben diverso dal fruscio che provocano quando non riescono ad intrappolare alcun bersaglio: lo stesso che può essere percepito quando vengono evocate.
Certo... non posso essere sicura di nulla e magari ho solo creduto di sentire ciò che vorrei sentire, ma non riesco a vedere niente ed il nemico potrebbe colpire di nuovo. Da un momento all'altro.
Non posso più esitare: tanto vale... provare. Mi alzo lentamente in piedi, cercando di ignorare il dolore bruciante ed il sangue che continua a colare incessantemente, senza fare il minimo rumore.
E' un azzardo, me ne rendo conto, ma non ho altra scelta: evoco il mio potere. Un tempo tanto familiare, mentre ad oggi... son riuscita ad utilizzarlo soltanto una volta, quindi... speriamo bene.
Deve funzionare. Deve assolutamente funzionare.
*Cloni - capacità di creare copie di se stesso immateriali, manovrate con la propria volontà: Esperto - 3 copie
Se tutto andrà a buon fine, mi muoverò velocemente, cercando sempre di non fare il minimo rumore, e mi dirigerò verso destra, dove mi è sembrato di sentire quel piccolo tonfo, stringendo saldamente Aracne tra le mie mani.
I cloni si muoveranno con me, silenziosi poiché immateriali, e formaranno un cerchio: in questo modo dovrei riuscire a raggiungere il mio nemico, alle spalle, mentre i cloni saranno collocati uno in ogni direzione. Dovrei riuscire, così facendo, ad accerchiarlo, così da disorientarlo con i cloni, nel caso in cui eventuali fonti di luce dovessero illuminarci, per poi cercare di colpirlo alle spalle (in teoria dovrei trovarmi alle sue spalle, visto che sono stata colpita frontalmente) con un movimento ad otto, nel tentativo di procurargli una ferita profonda ed obliqua su tutta la lunghezza del corpo. Prima di colpirlo con la katana, tuttavia, tenterò il tutto per tutto: il clone che si troverà in posizione frontale, emetterà un grido acuto e potente che mi permetterà di distrarre l'avversario, attirando l'attenzione su di sé, e colpirlo con Aracne.
In questo modo dovrei riuscire a coprire un'area abbastanza vasta con il mio attacco, che dal basso andrà verso l'alto e che si sposterà anche lateralmente, causando danni consistenti. Spero.
A prescindere dall'esito del mio attacco, tuttavia, cercherò di ripercorrere a ritroso e velocemente i miei movimenti, nella speranza di riuscire ad individuare il Glados come punto di riferimento, allontanandomi almeno di una decina di metri.
Queste, ovviamente, sono tutte ipotesi. Congetture. Forse sbaglierò tutto, forse mi farò ammazzare, forse lo ritroverò alle mie spalle e non avrò via di fuga, ma... non posso e non voglio tirarmi indietro. Ho troppo da perdere per lasciare questo mondo. No. Devo farcela. Devo sopravvivere. A qualunque costo.