Amaranthis
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Valle degli alberi dalla chioma rossa
Anno DXIII D.D.
Luogo aperto di pianura situato all’estremo Sud di Dohaeris al confine con le Tribù elfiche degli Amanechi, un popolo che anticamente è stato ostile al regno, ma dopo un susseguirsi di battaglie, per espandere i rispettivi territori, si è firmato un trattato di pace tra il V Rarghar al trono ed il capo degl’indigeni Elfi.
Si narra che in principio vi fossero comuni alberi e cespugli dalle fronde verdi, ma a causa delle numerose battaglie e le conseguenti centinaia di vite spezzate, le radici hanno assorbito il sangue filtrato nella terra per secoli, donando al luogo le tonalità delle quali oggi si colora.
I mese delle foglie
Giorno di Venere
Durante la notte appena trascorsa, il messaggero Mercur ha informato Efrem ed il principe Lantis, che il giorno della battaglia sarebbe sorto assieme ai primi raggi del sole, gli scontri si sarebbero susseguiti lungo la Cintura di Doheris, a partire dal sud, intervallati dal giorno di riposo.
I primi ad arrivare sul campo sono i Reali: De Lagun ed Urthadar
Prendete posizione: vi trovate a metà altezza di Amaranthis, a destra del Glados
Arrivano poi i ribelli: De Lagun e Tinnuviel.
Prendete posizione frontalmente ai reali, vi trovate dunque a metà altezza di Amaranthis a sinistra del portale
Per ultimi giungono i reietti: Leithien e Sovengard
Prendete posizione centralmente, a pochi passi dalle vostre spalle vi è il varco.
Siete tutti equidistanti, ogni coppia forma il vertice di un triangolo, siete distanti circa dieci metri gli uni dagl'altri. La temperatura è mite, tipica dei primi giorni dell’autunno, c’è una leggera brezza che smuove appena le chiome degli alberi. Il sole è dietro le colline ed il colore del cielo sfuma nella vegetazione che vi circonda. Ai vostri piedi si estende un tappeto di foglie, che ricopre a vis
ta d’occhio l’intera zona. La statua che simboleggia il Cavaliere Dragone, il primo insignito di tale titolo nella storia di Dohaeris, brilla poco distante dal Glados ed una fontana antica zampilla al lato opposto.
Turnazione Fissa Andreus De Lagun Aiden Urthadar Zagarth Sovengard Isyl Tinnuviel Cassandra De Lagun Ryuk Leithien Master
Andreus De Lagun
La notte dev’essere stata molto più movimentata del previsto. Apro a fatica gli occhi strofinandoli poi con le mani ed eliminando gli ultimi rimasugli di sonno e di lacrime della notte appena passata, mi sollevo in piedi raccogliendo il cuscino da terra e rigettandolo al lato del letto. Tiro un lungo sbadiglio stiracchiandomi, che ore saranno? A giudicare dal leggero giramento di testa dev’essere ancora presto, non avrò dormito più di tre ore magari. «Diamine!» mi sollevo con malavoglia dal letto dirigendomi in bagno, lo zampillio dell’acqua della fontana di pietra comincia a rilassarmi, mi do una sciacquata al viso immergendo poi il resto della testa sotto l’acqua e lasciando che i capelli bagnati si incollino al volto. Esco da bagno con la testa fradicia e mi avvicino al cassettone in legno accanto alla porta, apro il cassetto centrale ed esco la mia armatura personale, sospiro… ho paura di questa battaglia, il mio nemico potrebbe essere chiunque delle file dell’esercito. Un brivido di freddo mi attraversa la schiena, non so se per l’acqua fredda o per il pensiero. Mia sorella. Cassandra potrebbe essere lì tra quei due soldati dell’esercito. Spero di no, non voglio che diventi il mio obiettivo in battaglia, non riuscirei a farcela. Mi infilo l’armatura stringendo i lacci sui bracciali borchiati e mi sistemo il mantello. So dove siamo diretti: Amaranthis, Efrem ci ha detto che è lì che attaccheremo per primi. Ci sposteremo lungo la cintura di Dohaeris partendo dal basso per poi risalire. Ho paura.
Prendo un profondo respiro e apro la porta, i corridoi vuoti del rifugio mi fanno intuire dell’orario. Il silenzio regna tra i muri di pietra e l’odore di vecchio mi arriva alle narici. Ripercorro il percorso di due notti fa al contrario trovandomi all’esterno del mausoleo, il cielo rosato con striature arancioni fa da sfondo alla nuova battaglia del regno, con gli occhi bassi mi avvicino al Glados e rimiro la superficie azzurra e brillante dove, di lì a poco mi lancerò assieme a Keyra per raggiungere il nostro obiettivo. Tocco la superficie del portale e penso alla mia meta, dopodiché quello prende a illuminarsi di una luce innaturale quasi ipnotica e magica. Entro attraversando la superficie liquida e una strana sensazione si impadronisce del mio corpo per poi abbandonarmi non appena sbuco dall’altro lato. Tutto il mio terrore si manifesta in un’unica visione. Cassandra De Lagun. È lì in piedi a scrutare il posto circostante, la chioma nera svolazza alla prima folata di vento attraversando gli spuntoni della spessa armatura di metallo argenteo. Con paura mi tiro sugli occhi il cappuccio sperando che non mi riconosca, una lacrima tradisce la mia forza di volontà attraversando bollente come un marchio a fuoco il mio volto. Respiro e osservo gli altri figuri presenti nello spiazzo coperto da fogliame rosso sangue, come se il sangue delle tante battaglie accumulate su questo terreno fosse riaffiorato in questo momento per inaugurare la battaglia che tra poco ci vedrà tutti coinvolti uno tra l’altro. Assieme a mia sorella vi è un altro uomo, castano, occhi glaciali e l’espressione fiera in volto. Non mi pare di averlo visto molto palazzo, ma poco mi importa al momento. Osservo invece gli uomini dell’altra fazione, un uomo dai capelli violacei e dall’espressione di dubbia intelligenza impressa in quegli occhi verde foglia, non sembra un gran bel pezzo di intelligenza eppure ha qualcosa in se che mi preoccupa. Non appena il mio sguardo si sposta sull’altro avverto un brivido freddo corrermi lungo il collo. Leithien, quante volte mi è toccato mostrarmi a lui, odio quell’uomo, un odio smisurato che è secondo solo all’odio verso mio padre. Il mio corpo freme da desiderio di sfoderare Gaya e usarla per tranciarlo a piccoli pezzetti sparsi in giro per il campo. «Cazzo!» mormoro tra me e me passando poi lo sguardo su Keyra. «Non dimentichiamoci del nostro obbiettivo! Le guardie reali sono proprio qui di fronte.» dico a bassa voce cercando di farmi sentire solo da lei. Guardo infine il MIO personale obbiettivo. Il compagno di Cassandra. Apro totalmente la mano collegandomi mentalmente alla mia ascia. La sento comparire velocemente particella dopo particella nella mia mano, ne avverto subito il peso, la consistenza. Mi volto, il suo sorriso sadico formato dall’incurvatura della lama è lì pronto per macchiarsi del sangue dei miei rivali. Guardo fisso il mio obbiettivo e mi lancio all’attacco portando davanti l’ascia come a parare anche eventuali attacchi, mi connetto totalmente a lei liberando il suo potere terrestre, la sento vibrare farsi sempre più potente man mano che si connette alle particelle del mio potere attingendovi come da una fonte inesauribile. Cercherò di coglierlo di sorpresa. Se il mio colpo andrà a segno Gaya si scaglierà sul suo braccio sinistro, ho intenzione di romperglielo. Nel momento in cui comincio a correre sento la brezza colpirmi violentemente il volto e gonfiare il cappuccio che scivola velocemente dalla sua sede liberando una porzione del mio volto “no no no no NO! Perdonami sorellina…” urla la mia mente man mano che mi avvicino ai reali…
Rovina di Gaya ---> Forma attiva (Terra)
Ultima modifica di SimsKingdom; 18th November 2014 alle 00:44
Io e Cassandra siamo i primi. Appena esco dal portale la mia attenzione viene richiamata dallo strano colorito delle foglie di questi alberi: rosse, come il sangue. Lo scenario perfetto. Ci rechiamo nella nostra posizione e veniamo raggiunti da due dei popolani che dovremo affrontare. I loro visi sono nascosti da un pesante cappuccio, probabilmente per celare la loro identità. Come se me ne fregasse qualcosa. Poi arrivano i membri dell'altra fazione, due uomini stavolta: le loro facce sono scoperte e riconosco Leithien, un soggetto instabile e a questo punto anche un traditore. Il mite paesaggio che ci circonda contrasta la furia che brucia i nostri cuori in un modo, oserei dire, artistico.
È l'uomo di fronte a me ad aprire le danze.
Scatta verso di me, la sua arma si materializza nelle mani: vuole colpirmi. È veloce come il vento e probabilmente non riuscirei a spostarmi abbastanza in tempo. Mi mordo l'interno della bocca fino a sentire l'amaro sapore del sangue: lo faccio spesso in allenamento, è un sapore che mi concentra e che al tempo stesso mi aiuta a scatenarmi. Mi volto verso Cassandra, la mia compagna d'armi, colei che in questo momento ha nelle sue mani la mia vita, così come io custodisco la sua. Non servono parole, basta uno sguardo, un cenno. Un "mi fido di te", forse precoce, non detto.
Torno con gli occhi fissi sul mio aggressore e muovo velocemente le braccia davanti a me, posizionandole come se stessi impugnando con entrambi gli arti una spada per proteggermi, cosa che avverrà tra pochi istanti. Evoco la mia Ammazzadraghi: un'arma dal nome antico, ma forgiata apposta per me, che fa solo il suo dovere e nulla più. La vedo comparire e finalmente la sento al tatto: una mano impugna l'elsa, l'altra l'ultima porzione della lama. Essa è girata in modo che il lato piatto sia rivolto verso l'esterno. Rilascio completamente l'elettricità dentro di me e uso le mie ossa, i miei muscoli, il mio sangue per condurla fino alla spada, che viene invasa da scintille ed energia. Riesco ad avvertire le molecole d'aria riorganizzarsi intorno a me, adattarsi al nuovo campo elettrico formatosi nei meandri più oscuri del mio corpo.
Spero di riuscire ad accusare il colpo: se ce la farò, tenterò di far perdere l'equilibrio all'uomo con uno sgambetto, per poi attraversare il suo stomaco con Ammazzadraghi. Voglio vedere il suo sangue bagnare il terreno.
Ammazzadraghi ---> Forma attiva [Fulmine]
Our wills and fates do so contrary run
Zagarth Sovengard
Santi numi, che strazio.
Ahimè, alzarsi dal pagliericcio si è rivelata una vera e propria impresa titanica. Il mio sonno di bellezza è stato interrotto bruscamente a causa di questa battaglia ad Amaranthis.
Poco mi ricordo di ciò che ho fatto nelle prime ore del mattino, gli occhi appiccicaticci mi impedivano di vedere dove andavo, se non ci fosse stato Ryuk a farmi strada mi sarei schiantato sicuramente contro un Eucalipto. Mi ricordo solamente di un marchingegno che ci ha catapultati a destinazione, e ricordo anche che ho esitato un pochino nell'infilarmi dentro quella sottospecie di occhio di Sauron, credendo che ci avrebbe catapultati in una vita parallela.
Ed ora, invece, eccoci qui. Sbadiglio senza esitare, scrutando i guerrieri che ho di fronte a me. Come se mi fossi svegliato solo ora mi guardo "l'affare" che ho come armatura. Oibò, niente male... questo pellicciotto sembra donarmi.
Senza troppi preamboli i presenti cominciano a fare la loro mossa. Mi guardo intorno, cercando la mia preda... ed eccola lì. Una bella fanciulla dall'armonioso corpo dista poco da me. Senza troppi indugi alzo entrambe le mani al cielo, incanalando tutta l'energia su entrambe le mani, così da dar luce alla mia amichetta focosa.
Fisso bene i piedi al terreno, flettendo leggermente le ginocchia, portando le braccia davanti a me, mirando al torace della prorompente fanciulla.
Quindi, scaglio con tutta la forza che ho la sfera di fuoco.Palla infuocata – La fiamma prende forma in una sfera dal diametro di 1 metro, provoca ustioni di secondo/terzo grado
Ultima modifica di mettiu; 20th November 2014 alle 20:56 Motivo: Corretti errori ortografici.
Keyra
Isyl Tinnuviel
Il Glados è stato varcato.
Raggiungiamo la nostra meta, nell'estremo sud di Dohaeris. Amaranthis, un nome insolito, che mi ricorda un erba rossastra dalla tipica forma di coda di gatto che ogni tanto uso anche per le mie pozioni. La battaglia sta per avere inizio in questa landa all'alba del I mese delle foglie in cui spira una leggera brezza …la tipica calma inquietante prima della tempesta.
Calo il cappuccio sul capo, non so chi incontrerò e vorrei evitare di essere riconosciuta.
Il sole timido si nasconde dietro le colline mescolando i suoi colori a quelli del cielo e nel mentre, il suo mite calore accarezza tutt'attorno come un morbido e caldo manto; sarebbe uno spettacolo piacevole e bellissimo se non fosse per il rosso tappeto che si estende sotto i nostri piedi e sulle nostre teste; rosso che colora anche le chiome delle piante come fosse un presagio di morte. L’ora più bella del giorno si tinge quindi dei colori del fuoco e del sangue come spesso è successo in questo luogo nelle epoche che furono; sangue versato da uomini coraggiosi che impregna ancora la terra; terra avvelenata dall’ odio e macchiata di crudeltà e tutto perché? Per lo stendardo di vittoria? Per il dominio? Semplicemente per il possedimento del potere.
Le foglie cadono simili a silenziose lacrime e nel mentre, un raggio sfuggito al sole si riflette contro un qualcosa sulla guancia di Andreus per poi sparire, mentre anche lui , cala il cappuccio sul capo …
Osservo i presenti cercando di capire chi sono e se, tra di loro, c’è qualcuno che conosco.
I mio sguardo si posa dapprima sui due guerrieri davanti a noi. Una bella donna dalla chioma corvina e un uomo alla sua destra, corti capelli castani e sguardo che sembra accattivante . Entrambe indossano le vestigia della guardia Reale. Da questa distanza non riesco bene a distinguere i particolari dei loro volti, ma la donna ha un volto che ho già visto, o semplicemente assomiglia a qualcuno che conosco…
Sposto quindi lo sguardo verso gli altri due presenti sul campo, alle loro spalle il Glados risplende. La loro armatura è nera, scura, assomiglia alla pelliccia di qualche animale scuoiato per l’occasione …. devono essere per esclusione i guerrieri mandati dall'ex primo cavaliere Kalisi. Entrambe capelli scuri, selvaggi, uno quello alla mia sinistra, ha un’espressione subdola ma intelligente l’altro…un po’ meno, sembra piuttosto perso ma l’apparenza inganna e questo lo so per certo.
Sento Andreus mormorare qualcosa e poi volgere lo sguardo su di me, il suo tono è basso:
«Non dimentichiamoci del nostro obbiettivo! Le guardie reali sono proprio qui di fronte.» Ecco il suo obbiettivo primario. I reali.
Lo vedo concentrarsi ed evocare la sua splendida ascia per poi correre velocemente verso il punto in cui loro si trovano, a quanto pare il suo obbiettivo non è la ragazza ma l’uomo. Ed è proprio l’uomo a stupirmi nella sua freddezza, si volta verso la donna, poi guarda Andreus ma non sembra volersi spostare dalla sua posizione, si limita a portare le braccia avanti e ad evocare un qualcosa, una spada. Noto che la superficie della sua lama scintilla e sembra percorsa da un qualcosa , assomiglia alla stessa energia che si è sprigionata da Lucynda ieri sera…. fulmine, ecco l’elemento dell’uomo, un’informazione che mi torna utile.
Vorrei attaccare la ragazza in armatura semplicemente per impedirle vista la vicinanza al compagno, di colpire Andreus, in caso volesse difenderlo, se non fosse che dopo potremmo essere attaccati però di spalle dai due poco raccomandabili rappresentanti dei reietti. Cavolo, che situazione!
Mi volto verso i due e noto che quello alla mia destra dallo sguardo piuttosto perso, ora mi sta fissando.
Lo vedo alzare entrambe le mani al cielo… - ...a quanto pare il suo obbiettivo sono io ...- ... e in esse prendervi forma una sfera pulsante, luminosa, rossa, che pian piano diviene sempre più grande…una strana inquietudine mi assale, quell'energia la conosco: Fuoco, il mio nemico, la mia vendetta.
Tra tutti gli elementi proprio il più odiato, quello che ha ucciso mia madre.
« Non ci voleva…» mormoro tra me e me, il mio potere non può fare nulla contro il fuoco e, anche se attivassi il mio scudo, non credo resisterebbe all'impatto, mai fuoco ha prevalso contro vento, ne sono consapevole. Ecco che ora porta le mani davanti a se e lancia il suo temibile colpo. Non posso restare qui ferma ad attendere. Reagisco.
Scatto di lato correndo diagonalmente alla mia sinistra con l’intento di avvicinarmi quindi alla donna con l’armatura dei reali e cercando di allontanarmi il più velocemente possibile dalla sfera di fuoco, lancio uno sguardo dapprima alla donna, poi al secondo esponente dei reietti che dall'altezza del Glados si sta godendo la battaglia, non posso voltargli le spalle, non mi fido… guardo infine Andreus e il cavaliere castano…sono ancora in corsa quando porto il mio braccio destro all'indietro; cerco la forza per plasmare il vento,il mio vento… sento la sua energia, la sua furia avvolgere la mia mano e crescere nel palmo , allargo il braccio sulla destra portandolo quindi in avanti sollevandolo all'altezza spalla caricando il colpo, indirizzandolo con una curva a parabola, contro l’uomo con la spada del fulmine con l’intento di disarmarlo e, colpirlo in pieno petto per scaraventarlo lontano da Andreus. Se i miei calcoli sono esatti il mio Tornado dovrebbe passare davanti alla donna e, sollevare da terra anche le foglie concedendoci una sorta di schermatura da un eventuale attacco, o comunque recarle disturbo donandoci secondi preziosi permettendomi di raggiungere velocemente Andreus e coprirgli le spalle. Se qualcuno oserà attaccare, sarò pronta ad attivare il mio scudo…
Vento - Tornado ---> Attivo – Si genera un vento impetuoso che sbalza via il nemico per cinque metri, causandone danni da impatto di media entità
CASSANDRA DE LAGUN
La brezza di Amaranthis è leggera ma tagliente: il cielo che dischiude l'alba sulle nostre teste è ancora giovane e la temperatura piuttosto bassa. Il principe ci ha informati che Kalisi vuole disporre questa guerra sulla cintura di Dohaeris, a partire da sud verso il nord e quindi il primo luogo di battaglia sarebbe stato questo, Amaranthis dalle foglie di sangue. A breve, anche noi faremo parte della storia gloriosa di Dohaeris. D'un tratto, dinanzi a noi si manifestano due guerrieri, con una tenuta particolare che poco ricorda un'armatura. Hanno un cappuccio che nasconde il loro viso e non riesco a scorgerne i tratti. Dalle forme dei loro corpi, intuisco che si tratti di un uomo e una donna. Cerco di squadrare l'uomo: osservo le mani, osservo la sua altezza, il suo fisico o comunque quello che la sua divisa permette di vedere. Potrebbe essere chiunque, così come potrebbe essere Andreus. Potrebbe, persino, essere Targaryus. Poco dopo, arriva anche un'altra coppia e sulla loro identità c'è poco da riflettere: hanno il viso scoperto e un'armatura tipica delle fazioni del nord addosso. Inorridisco nell'incrociare gli occhi di quella serpe di Ryuk Leithien: quel traditore, avrà seguito Efrem? O Kalisi? Se Drako è davvero l'uomo d'onore che credevo, non può aver accettato un pazzo assassino tra le sue fila... che quella sia la fazione dei ribelli? L'angoscia per mio fratello sale: pensarlo di notte, a dormire nello stesso covo con quello scellerato mi mette i brividi. I due con il volto coperto sono due incognite: non so niente di loro, non posso verificare la loro identità. Dei miei avversari, posso solo calcolare che Leithien ha il vento e che quindi Aiden è vulnerabile. Di Ryuk dovrò occuparmi io. Sto per comunicare questo al mio compagno ma non ne ho il tempo: l'uomo incappucciato si precipita su di lui, sguainando un'ascia che, ahimè, mi è molto famigliare: è Gaya, sì è proprio Gaya... Mentre mi passa affianco per attaccare Aiden, come se il tempo si fermasse e si ricomponesse di lunghi fotogrammi persistenti, il cappuccio dell'assalitore scivola un pò all'indietro, svelando un pezzo del viso amato di mio fratello. Andreus... quello è proprio Andreus... mio fratello che lotta per i ribelli, che ha tradito onore e famiglia per seguire Targaryus! Quante volte ho incrociato Gaya? Quante volte ho provato a maneggiarla, a farla volteggiare per sentirmi forte come lui, un guerriero come lui? Non è il momento per questi pensieri: con Leithien in campo e altri due sconosciuti cui tenere bada, devo essere razionale: il mio soprannome di Principessa dei Ghiacci non è dato a caso. Quindi, gli incappucciati sono i ribelli, Ryuk ha seguito Kalisi, che mi dà ulteriore prova di che essere abietto sia. Il tizio che si accompagna a colui conosciuto pure come Occhi di Serpente, d'improvviso scatta verso la compagna di lotta di Andreus, scaricandole addosso una palla di fuoco. Fuoco, bene, ho un vantaggio. Conosco il potere del vento di Ryuk e la lunga gittata non mi aiuterà... aspetterò una sua mossa, nel frattempo cerco di aiutare Aiden. La donna dei ribelli svela i suoi capelli rossi e cerca di sfuggire al fuoco, giungendo fino a noi e quasi alle spalle di Andreus. Attacca entrambi con quello che è un potere simile a quello di Ryuk: il vento. Devo fermarla, c'è troppo vento per i miei gusti. Aiden si ritrova a far fronte da solo contro due ribelli, Leithien dovrà aspettare. Prendo uno scatto e miro al collo della rossa: cerco di afferrarglielo con la mano salda, usando tutta la mia velocità e la mia forza, così dovrei riuscire ad immobilizzarla con il mio tocco di ghiaccio. Dovrei riuscire a congelarle parte del tronco, prendendo le vie respiratorie e i polmoni.
"Fine della corsa, bambolina" le sussurrerei nell'orecchio se la mia azione avesse successo.
"Facciamo fuori questi ribelli, ma attento ai reietti: sono scoperti ora e l'altro di loro usa il vento" grido al mio compagno. Non so come andrà a finire, ma di certo so che il mio dovere verrà prima di ogni altra cosa, anche prima del sangue. Mi dispiace, Andreus.
Distruzione
Iceberg –Congela una porzione del corpo, causandone la paralisi e medi danni da congelamento
Ryuk LeithienAmaranthis… quante volte mi sono allenato qui…
Non ho mai partecipato ad alcuna battaglia su questo suolo, l’ultima è avvenuta prima che nascessi, ma le leggende che narrano le gesta epiche dei condottieri di Dohaeris si sono tramandate fino ad oggi. Storia, stiamo facendo la storia in questo momento ed io ne faccio parte, non come esponente del regno, non sono Ryuk Leithien il soldato di Dohaeris, sono solo un uomo che ha come compagna tutta la sua ferocia.
De Lagun… la regina dei miei stivali imbrattati di letame… o era del ghiaccio? Bah, è la stessa cosa. Mi piacerebbe rimandarla alla torre un pezzo alla volta attraverso il Glados: una gamba, un dito, un orecchio, solo per ultima la testa, la fisserei negl’occhi fino a vederli spegnersi… lentamente. Urthadar… figo, si è figo, niente da dire… ma oggi non è il suo giorno fortunato. E poi… gl’incappucciati, ci vuole poco per ricondurli ai seguaci di Targaryus, un uomo ed una donna… bella gnocca, almeno così sembra dal fisico.
Me ne resto un po’ imbambolato ad osservare una serie di colpi che si susseguono, azioni reali e surreali che si alternano in una danza di gocce di sangue che si liberano dai corpi e ricadono al suolo, lo stesso sangue che si mischierà a quello degli antichi condottieri, dove le radici affondano in profondità.
C’è qualcosa che mi colpisce particolarmente: un’arma… un’arma a me conosciuta, Gaya. Quello è De Lagun… quale scherzo del destino ha portato i figli di Jubert a scontrarsi?
L’amore… un amore fraterno che non supera quello non ricambiato dei loro rispettivi sogni proibiti, mi è sempre stato palese che la donna di ghiaccio bramasse essere sciolta dal suo bel Principe, mentre l’uomo di pietra desiderasse fare il “duro”… con il suo attuale comandante. Zigo-Zago parte all’attacco lanciando il suo fuoco, l’elemento che rappresenta la mia debolezza, devo ritenermi fortunato ad essere schierato dal suo stesso lato.
Mi accorgo poi che la sua potenziale vittima padroneggia il vento, possiede il mio stesso potere… un tornado che scaglia verso Andreus ed Urthadar.
Ruoto il collo velocemente per sgranchirlo e batto il piede destro in terra, prima di lanciarmi anche io nella mischia. Un passo… il secondo… e mentre mi avvio visualizzo Gina, richiamo la sua energia a me e velocemente la mia mano ne accusa il peso familiare. Un’arma da taglio va tenuta per il suo baricentro, in modo che l’effetto della lama sia incisivo e… definitivo, applicando la mia forza ad un oggetto di tale portata, ho fatto saltar teste come fossero fiori di primavera su di un gambo sottile. Cassandra si anima e scatta in direzione della donna seguace di Targaryus, devo cogliere questa occasione: la prima è impegnata nel liberare il vento, la seconda a scatenare il proprio elemento suppongo, due piccioni con una fava.
Attendo che le due donne siano ad una distanza minima l’una dall’altra, la loro posizione è frontale, io mi trovo alla sinistra di De Lagun, quindi alla destra dell’altra. Sfruttando la rincorsa, carico maggiormente il colpo della falce con entrambe le mani e punto alle loro cosce, da sinistra verso destra, la mia Gina è inattiva, sfrutterò solo la sua lama, per cercare di arrecare loro un taglio abbastanza profondo e quando sarò vicino abbastanza dichiarerò le mie intenzioni a voce "Manage a trois?"
Gina - falce in forma dormiente
Master
(Eclisse84 - mary24781 - Simskingdom)
Andreus ti scagli contro Aiden con la tua ascia in forma attiva
Aiden cerchi di parare il colpo con la tua spada in forma attiva
Aiden respingi l’attacco di AndreusFulmine batte terra
*Aiden cerchi di colpire Andreus con la spada in forma attiva
Zagarth lanci una sfera infuocata contro Isyl
Isyl tenta di schivare
La palla infuocata prende di striscio Isyl ad un fiancoForza di lancio 90 - destrezza in fuga 113
Isyl – 10 costituzione
Isyl cerchi di colpire Aiden con un tornado
Aiden ed Andreus sono a distanza minima, il tornado li travolge entrambi
Aiden – 15 costituzione
*Andreus il fendente di Aiden ti ferisce, ma non va in profondità a causa dell’intervento di Isyl, ma la tua ascia in forma attiva, ti permette di smorzare la velocità del vento
Andreus – 20 costituzione (10 spada - 10 vento)
Cassy ti scagli contro Isyl per ghiacciarle la gola e parte dell’apparato respiratorio
Riesci a raggiungerla velocemente
Isyl – 20 costituzione ( - 30 totali)Cassy destrezza 118 – Isyl destrezza 113
Ryuk scatti cercando di colpire con la falce in forma dormiente Cassy e Isyl, colpendole all’altezza delle gambe, cogliendole alla sprovvista, mentre sono impegnate nei loro attacchi
Ryuk riesci a colpirle entrambe dividendo la potenza del colpoRyuk destrezza 135 – Isyl destrezza 113 – Cassy destrezza 118
Cassy – 10 costituzione
Isyl – 10 costituzione (-40 totale)
- Andreus sei caduto al suolo pochi metri lontano dalla tua postazione originaria, la tua ascia è tornata dormiente, hai una ferita allo stomaco, non è profonda, ma perdi sangue e l’impatto dovuto al tornado ti ha causato contusioni leggere alle ginocchia ed al busto.
- Aiden il tornado ti balza via qualche metro più lontano di Andreus, non accusi l’intera potenza del colpo, perché è stato colpito anche il tuo avversario, riporti danni medi da impatto, qualche escoriazione e contusioni varie. La tua arma torna dormiente.
- Zagarth il tuo colpo è andato a segno e non hai subito danni, ti trovi a pochi metri di distanza da Isyl, Cassandra e Ryuk.
- Isyl hai il fianco destro con una scottatura, hai difficoltà nella respirazione a causa del colpo alla gola ed al gelo che ti ha pervaso l’apparato respiratorio, la gamba destra riporta un taglio di profondità media poco più sopra del ginocchio, perdi sangue.
- Cassadra riporti un taglio di profondità media alla gamba sinistra poco sopra il ginocchio, perdi sangue. Hai ancora le mani al collo di Isyl, ma il tuo potere si è dissipato.
- Ryuk la tua arma resta in forma assopita, sei al lato destro di Isyl ed alla sinistra di Cassandra a meno di due metri da ciascuna.
Nota: anche se l'attacco si Isyl è stato calcolato male, senza il suo intervento Andreus avrebbe riportato una ferita quasi mortale allo stomaco
Turnazione fissa Isyl Tinnuviel Cassandra De Lagun Ryuk Leithien Andreus De Lagun Aiden Urthadar Zagarth Sovengard Master
Aggiornate le vostre schede:
Isyl Tinnuviel- 40 di costituzione
Andreus De Lagun - 20 di costituzione
Aiden Urthadar - 15 di costituzione
Cassandra De Lagun - 10 di costituzione