Discussione: [Concluso] Persuasione

Pure io credo nell'innocenza del padre di Emma...non so più a senso che per qualche razionale pensiero Ma che bello il quartiere!!!!! Io non son proprio capace ad arredare una città così bene Per l'ultimo incontro...mmm... per me qualche parente che Emma avrebbe preferito non incontrare...

Originariamente Scritto da Stefizzi

Il capitolo 16 c'è già*! =D

vero ..

Originariamente Scritto da mary24781

Pure io credo nell'innocenza del padre di Emma...non so più a senso che per qualche razionale pensiero Ma che bello il quartiere!!!!! Io non son proprio capace ad arredare una città così bene Per l'ultimo incontro...mmm... per me qualche parente che Emma avrebbe preferito non incontrare...

eheh, non è merito mio, ho scaricato Los Angeles nell'excange, ed è veramente fantastica!!! Non ho potuto evitare di "usarla" impropriamente xD
GRazie mille del commento, scoprirai tutto nel prossimo episodio!

Signorina Stefizzi, ha solo un'ora per postare il capitolo 17.. dopodichè....
me SuperIperArci curiosa

Originariamente Scritto da MartaSim

Signorina Stefizzi, ha solo un'ora per postare il capitolo 17.. dopodichè....
me SuperIperArci curiosa

ahahhhaahah L'ho quasi finito!! Devo solo ultimare le foto (che come sempre sono un casino) e alcune parti che non mi convincono! Da questo capitolo in poi sono in discesa perche ne ho già* scritti altri 4 xD

ti chiederei di pubblicarli tutti insieme li divorerei in un minuto!

Originariamente Scritto da Stefizzi

Da questo capitolo in poi sono in discesa perche ne ho già* scritti altri 4 xD

CI PIACEEEEEEEEE!

Originariamente Scritto da Stardust*

Originariamente Scritto da Stefizzi

Da questo capitolo in poi sono in discesa perche ne ho già* scritti altri 4 xD

CI PIACEEEEEEEEE!

Ma nooo mancano tutte le foto!!! Sono impossibili da fare! Le dovrei modificare quasi completamente con photoshop oppure devo aspettare 20 anni per colpa questi simmi caccolosi... =(

CAPITOLO 17 - Opportunismo
Se gli uomini fossero belli e intelligenti si chiamerebbero donne.

Non sapevo perché volessi evitarlo, dopotutto lui era uno dei miei pochi amici al liceo, e anche uno dei pochi che non fosse un rampollo, visto che frequentava la scuola con una borsa di studio.
Ed effettivamente credo che io fossi la sua unica amica; gli altri studenti lo trattavano come se avesse la lebbra per il fatto che lui doveva ottenere dei risultati veri per stare lì dentro.
Classico atteggiamento da ricchi, vogliono avere le cose facilmente, ma quando si accorgono che alla porta accanto c'è qualcuno che le cose se le guadagna sono invidiosi e quindi lo isolano.
E ora Donald Baumann mi stava venendo incontro sbracciandosi freneticamente per attirare la mia attenzione, come se fosse difficile, la via era deserta eccetto noi 2.



- Non ci posso credere Emma Mullen! - Esclamò felice quando fu abbastanza vicino.
Notai con piacere che sentire la sua voce non solo non mi dava il solito fastidio, ma mi rendeva un pò più tranquilla.
- Posso abbracciarti oppure non siamo più in confidenza per questo genere di cose? - Continuò scherzosamente aprendo le braccia.
Cercando di dare al mio viso una parvenza di sorriso aprii le braccia anche io.
- Ma certo che puoi! Vivi ancora a Madison? Non ti ho mai visto in giro! - Gli dissi mentre ci stringevamo in un abbraccio.
- Si, vivo proprio qui a Hilldale, ma ancora per poco, ho ottenuto una promozione! - Rispose fiero.
Mi sentivo un pò in imbarazzo, non avevo idea del lavoro che facesse, e avevo la sensazione che invece avrei dovuto saperlo, o almeno sapere che era ancora vivo...
- COMPLIMENTI! - Esclamai con il tono più convincente che trovai - Ma che lavoro fai? - Aggiunsi con una punta di imbarazzo.
- Lavoro alla centrale di polizia di Madison. - Mi disse. - Ma sono contento di andarmene, sai, lavoro con alcuni dei nostri ex compagni... Per loro nulla è cambiato, e anche se ora non siamo più a scuola io sono sempre "Bau bau vai a prendere la pallina". - Aggiunse amaramente.
Era convinto che almeno in minima parte lo capissi, ma non lo avrei mai capito prima di aver letto il diario di Mara, io non avevo mai subito bullismo in tutta la mia vita, avere un padre che è tra le personalità più importanti del municipio serviva pur a qualcosa.



- E tu che fine hai fatto? Quando sei sparita si è detto di tutto! Non sei stata rapita dagli alieni vero? - Disse con finto terrore. Scoppiai a ridere, ed era una vera risata!
- NO! - Risposi sempre ridendo. - Però sarebbe stato molto più interessante del vero motivo. - Aggiunsi sconsolata.
Lui mi guardava aspettandosi che andassi avanti, e non vedevo motivo per cui non dovessi dirglielo; magari era una storia che aveva pure già sentito.
- Sono rimasta incinta, Erica, mia madre, mi ha costretto ad abortire e io sono scappata via. - Dissi semplicemente. Non volevo farne un'affare di stato, ma il suo viso si trasformò in una maschera di controllato dispiacere, il che mi fece sentire esattamente come mi sentivo prima di incontrarlo: triste e sola.



- Emma, mi dispiace un sacco... Io non sapevo... Pensavo fossero male lingue... Davvero, non so cosa dire... Mi dispiace... - Balbettò a disagio.
- Non ti preoccupare, ormai fa parte del passato. E tu, sei sposato? - Dissi agitando una mano. Decisamente volevo allontanarmi da lui il prima possibile, la conversazione stava prendendo una brutta piega.
- Ma la famiglia di Mercer non ha detto nulla? Non si è opposta? - Replicò imperterrito. Non lo voleva proprio cambiare l'argomento di conversazione.
Sospirando mi preparai al discorso che da quando ero tornata avevo accuratamente evitato con ogni persona mi capitava di incontrare.
- Mercer non sapeva nulla... - Cominciai rassegnata.
- COSA??? Non glielo avevi neanche detto??? Emma questo non è da te! - Strillò interrompendomi. A quanto pareva il brutto vizio di non lasciar parlare la gente lo aveva conservato.
- NON era Mercer il padre! Io e Mercer non eravamo mai arrivati a quel punto... - Dissi a voce un pò più alta per superare la sua.
Restò di nuovo a bocca aperta, Mercer era il mio fidanzatino di allora, ma mi considerava solo quando gli faceva comodo, quindi lo avevo lasciato di punto in bianco, ed era stato in quel momento che David era entrato prepotentemente a far parte della mia vita, o forse sarebbe meglio dire delle mie notti, visto che nessuno sapeva di noi 2.



- EMMA! Sono 10 minuti che parliamo e sei riuscita a lasciarmi senza parole per ben 2 volte! Non 1, ma 2 volte! - Sbraitò dandomi una spintarella. Anche quel brutto vizio non se n'era andato con il tempo.
- Sono piena di sorprese. - Blaterai senza emozione, ero di nuovo abbattuta, parlare di quell'episodio mi faceva sentire ancora più in basso.
- Si! Decisamente! E quindi? - Mi disse curioso.
- Quindi cosa? -
- Chi era il padre??? Sono davvero stupito di non averne saputo niente! Davvero! Ho pensato le cose più disparate, ma mai avrei pensato che la storia dell'incinta fosse vera! - Esclamò sbalordito.
Il tatto non era uno dei suoi tratti più evidenti a quanto pare, mi sentii ancora più stupida di quanto non mi stessi già sentendo prima.
In quel momento capii perché Donald non mi era mai mancato.
- Invece era più semplice di quanto tu pensassi. Però... - Ribattei con una punta di acidità nella voce.
- Emma, non volevo sminuire assolutamente la tua situazione, devi avere passato dei momenti bruttissimi, ma avresti potuto dirmelo senza problemi, eravamo buoni amici! Anzi, spero che lo siamo ancora... - Mi interruppe.
- Si, si. Certamente Donald, mi ha fatto piacere incontrarti per caso. - Risposi cercando di non far caso al fatto che mi aveva interrotto di nuovo.



- Allora chi era?? - Ribadì con curiosità.
- Era Cooper. - Risposi imbarazzata. David, chiamato però "Cooper" non era mai stato nelle nostre grazie.
- COOOSAA???? - Urlò a pieni polmoni, con gli occhi praticamente fuori dalle orbite.
Sobbalzai per lo spavento, non mi aspettavo una simile esplosione da parte sua.
- Non posso crederci!! Emma! Ti rendi conto che era lui che aveva inventato il nomignolo "Bau bau vai a prendere la pallina"???!!! Ecco perché non mi avevi detto nulla! Ti vergognavi!! - Disse infervorato.
Mi diede fastidio quel giudizio, dopo 10 anni che non mi vedeva doveva stare al suo posto. Sapevo che lui aveva sempre avuto segretamente una cotta per me, ma quello non mi avrebbe impedito di farmi valere.
- Era diverso quando era con me! - Ribattei a tono. - E poi non te l'ho mai detto perché non erano fatti tuoi! - Aggiunsi.
- Suo padre è stato anche indagato per corruzione! Emma è chiaro che non era una brava persona! Quando ho cominciato a lavorare per la centrale li ho trovati tutti i documenti nell'archivio! - Esclamò arrabbiato.



E fu proprio in quell'istante, che la lampadina presente nella mia testa si accese improvvisamente!
Lui aveva letto i documenti riguardanti il caso del padre di David nell'archivio, quindi se fossi riuscita ad accedervi in qualche modo forse avrei potuto trovare anche qualcosa a proposito di Angela Lockwood! Anche sul libro c'era scritto che c'erano state delle lunghe indagini, e tutto il materiale si doveva trovare per forza là dentro.
E quindi, l'unico modo per potermi introdurre in quella stanza sarebbe stato con l'aiuto di Donald. Anche se dopo 10 anni mi era bastata una conversazione di 20 minuti a registrare quanto la sua personalità fosse rimasta bloccata all'età di 17 anni e che quindi io con lui non avessi nulla a che fare, avrei dovuto giocare sporco per convincerlo...
La mia mente elaboro il piano malefico nel giro di qualche secondo: Avrei sfruttato la sua cotta adolescenziale per ottenere il favore che in realtà mi serviva. Scacciai con decisione la vocina che mi ripeteva che stavo diventando una manipolatrice esattamente come mia madre e mia sorella e parlai.
- Oh, Donald hai ragione mi dispiace... Dopo tutti questi anni non voglio passare la nostra ritrovata amicizia a litigare! - Dissi dispiaciuta.
- Che ne dici di festeggiare con una cena? - Proposi sbattendo innaturalmente le ciglia.
Ero patetica nella parte della finta seduttrice, soprattutto se non avevo la minima intenzione di sedurre quell'uomo, ma lui parve cascarci in pieno, ed organizzammo la cena per la sera successiva.



Tornai a casa mestamente, l'incontro con Donald anche se mi aveva permesso di far altri passi avanti nella vicenda mi aveva buttato ancora più giù di morale, mi buttai sul letto dopo aver sgranocchiato 4 cose veloci a cena e presi come di consuetudine in mano il diario di Mara.
Erica aveva ripreso a stare sempre chiusa nello studio, ma ora sapevo che era inutile insistere in quella direzione e che dovevo seguire l'istinto per questa nuova strada.
Spensi il cellulare dopo l'ennesima chiamata persa di David e lo buttai stizzita sul comodino; cominciai a sfogliare svogliatamente le pagine del diario. Anche se non avessi più trovato informazioni utili mi sentivo meno sola mentre lo leggevo.
E più sfogliavo e più notavo che c'era qualcosa di strano...


Capitolo 18 (Parte 1) >>
(Probabilmente il capitolo è pieno di errori, e vi chiedo scusa se ho perso tempo con questo pirletti, ma dovevo introdurlo per proseguire xD)