Cattivo so che avresti pensato ad alta voce Anche Elizabeth andave bene XD
Cattivo so che avresti pensato ad alta voce Anche Elizabeth andave bene XD
eheh, mi fa proprio piacere sentire queste cose, per il taglio mi sono ispirata a un personaggio che secondo me è veramente carismatico nel modo in cui è caratterizzato (cioè Anna del remake di Visitors).Originariamente Scritto da Aleit
A presto il 3° capitolo, e ancora grazie tantissime per i complimenti, mi riempiono il cuore! =)
Deja Vu ☆ Jingle Jangle
She read about people she could never be, and adventures she would never have
Posizionare sims & oggetti su tutte le superfici - Scattare foto realistiche in TS3
1fratto antani può essere imbrunato ma non postanato ....
CAPITOLO 3 - Sogni... (Parte 1)
Vivere in una città come Madison ti permette di incontrare la stessa persona come minimo 10 volte al minuto.
Correvo a perdifiato giù per la collina, in lontananza, oltre il laghetto del cimitero vedevo la sagoma di mio padre che mi salutava sorridente. Se avessi accelerato sarei riuscita a raggiungerlo per abbracciarlo!
Nonostante cercassi di correre più velocemente possibile avevo la sensazione di non fare passi avanti.
Ero frustrata, e mi stavo arrabbiando. Vedevo mio padre sempre più lontano, non riuscivo a raggiungerlo, ma perché??
- No, no, no! Non ha capito nulla! -
Eh?
- Silenzio! Le ho detto di ascoltarmi! -
Stranita mi guardai intorno, i contorni della collinetta su cui mi trovavo stavano svanendo. Spaventata guardai in direzione di mio padre, ma ormai era sparito anche lui, lasciando al suo posto una fredda e lucida tomba.
Mi svegliai di soprassalto, Madison mi rovinava completamente le ore di sonno.
Mi alzai dal letto e stiracchiai tutti i muscoli doloranti per la scomodità del lettino.
- Voglio i gigli per il funerale, e non mi interessa nulla se li deve ordinare dal Giappone, li voglio entro la prossima settimana, cioè DOMANI! Sono stata chiara? -
La dolce e acuta voce di mia sorella strillava fuori dalla mia porta, irrompendo nei miei sogni e scombinandomi la mente.
Ancora stordita dal cattivo riposto uscii dalla mia vecchia stanza decisa a far star zitta Mara.
- Ben svegliata Emma. -
Ho sentito male, un barlume di gentilezza provenire da una pietra!
- Visto che sei qui oggi andrai a fare alcune commissioni per il funerale, io devo andare al lavoro tra qualche ora. -
Ecco, avevo parlato troppo presto. Ovviamente voleva usarmi in qualche modo, dovevo aspettarmelo.
L'aria di Los Angeles aveva intaccato i miei sensori per la falsità.
- Uhmpf - Assentii, la mia voce era ancora troppo "da mattino" per poterla usare.
- Quando parlerai la mia lingua ti ho lasciato una lista di quello che devi fare sul tavolo. -
Proferì infilandosi il cappotto e cercando con gli occhi la borsa.
Mi trascinai verso il tavolo in cucina mentre mia sorella usciva dalla casa sbattendo la porta. Chissà mia madre dov'era, d'altronde non conoscevo le sue abitudini essendo stata lontana dalla città per 10 anni.
- ma cos..! - Esclamai prendendo in mano il foglietto, o meglio una pergamena scritta fronte e retr di una calligrafia regolare e minuscola.
Se quella si aspettava che io riuscissi a fare tutto in un giorno solo era decisamente matta.
Continuai a fissare il foglietto con un misto di rabbia e senso di colpa che mi affliggevano.
Era chiaro che la mia cara sorella si stava approfittando di me nella totalità, sapendo che io non mi sarei tirata indietro di fronte all'evento che tutti quegli appuntamenti facevano riferimento.
Non riuscivo neanche a pensarlo, il f....
Mi riscossi dal dolore imminente, avrei fatto un giro per la città, dopotutto non era possibile che non fosse cambiata minimamente in 10 anni.
Mi vestii velocemente e mi misi il foglio in tasca, avrei potuto adempiere al mio lavoro con calma.
la città era decisamente piccola per quanto ero abituata io, ci misi un quarto d'ora a piedi per raggiungere il centro città, che era affollatissimo di gente nonostante fosse un giorno feriale.
Notai con una punta di dolore che la gente che affollava la piccola piazza non era della semplice gente, ma era il completo degli invitati alla cerimonia per rendere omaggio a mio padre del giorno prima.
Ormai non potevo più tornare indietro,sarebbe stato non solo infantile, ma anche contro-producente, avevo un programma e intendevo rispettarlo.
- Oh, Cavaa!!! Ma che piaceve vedevti qui! Allova come stai oggi?? - Mi raggelai al sentir quel modo di parlare. Avevo paura a voltarmi sapendo già cosa mi aspettava! Non avessi disprezzato tanto tutta quella gente sicuramente sarei riuscita a vedere il lato comico della situazione.
Mi voltai, infine, con un sorriso di circostanza stampato in faccia.
- Salve signora Mayer, grazie dell'interessamento, oggi va meglio, ma sento sempre la mancanza di mio padre... - Però non avevo perso il tocco nel comportarmi da snob, bene!
- Che disgvazia cava, che disgvazia! Posso solo immaginave il dolove che pvovi! Ma come mai non sei mai tovnata a tvovavlo quando eva in vita? -
Ecco, questo è la classica vicenda in cui qualsiasi cosa esca dalla mia bocca verrà modificata e trasformata in una succosa maldicenza mascherata da pettegolezzo.
Cosa avrei potuto dire? Era difficile trovare qualcosa che ne facesse risultare una storia banale, 10 anni di assenza senza mai una visita erano di per sé una notizia ghiottissima.
- Mmm - mi limitai a rispondere.
Non rispondere alla domanda era peggio che dare una qualunque risposta.
La signora continuava ad osservarmi, uno sguardo avido di sapere le si stava delineando sul viso sempre più chiaramente.
- Sono stata molto impegnata con il lavoro, ma ho chiamato quasi ogni settimana.. - Bugia!
- Oh - Non sembrava soddisfatta della mia risposta.
Aprì la bocca per continuare l'interrogatorio, ma non fece in tempo a proferir parola che un'altra persona la anticipò
- Buongiorno Emma, è da molto che non ti vedevo da queste parti. Buongiorno anche a te, Selma -
Risentire quella voce era quasi peggio che dover sopportare l'interrogatorio di Selma Mayer.
Una voce così suadente, e al tempo stesso così agghiacciante da toglierti la capacità di parola.
Ed era esattamente quello che mi era successo. Ero lì impalata a fissarla con uno sguardo di completa sottomissione, che ancora una volta mi chiesi chi me lo aveva fatto fare di andare di nuovo a ficcarmi in quel luogo.
- Salve Ginevva. La signovina è avvivata giusto ieri, pev la cevimonia di Jack. - recitò la signora Mayer con la sua voce leziosa. Lei sapeva sempre tutto di tutti.
- Oh, giusto. Ti porgo le mie condoglianze più sentite. - disse fissandomi negli occhi.
Il suo sguardo non era uno sguardo normale, sembrava che incrociando i tuoi occhi lei avesse accesso ad ogni pensiero e ad ogni emozione provata in quel momento, era una donna che ti denudava l'anima con gli occhi.
Ovviamente sapeva benissimo cosa io stavo pensando. Le mie guance s'imporporirono mentre l''ultimo incontro avuto con Ginevra Cooper mi riaffiorava alla mente con prepotenza.
Capitolo 3 (Seconda Parte) >>
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omg i dialoghi mi fanno sempre morire e poi la signora Cooper è troppo troppo azzeccata anche se non l'avessi descritta si sarebbe capito subito il carattere!
Che bella l'acconciaturaaa! Aspetta che leggo
Povera Emma! Sua sorella è perfida ! Il capitolo è molto carino (adoro i dialoghi)
Questo penso che sia il personaggio più particolare sfornato dalla mia mente malata.Originariamente Scritto da archisim
Devo fare attenzionissima quando parlo di lei, perchè l'idea che voglio rendere al lettore è ben specifica.
Grazie cmq del commento, mi diverto troppo a farli parlare tra loro xD
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Sua sorella è cattivissima, ma come succede spesso in questi casi è tutta colpa dell'educazione, ambienti che ti plasmano e ti cancellano la personalità*.Originariamente Scritto da o.O°AlExAnDrA°O.o
Poi ovvio che del suo ce lo mette!
Grazie del commento
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Questa Ginevra mi piace assai, in genere questo genere di donne non è cattivo però, spero di non sbagliarmi.
Bello il capitolo e belle le cattiverie da alta borghesia che si sparano a vicenda! Vabbeh come al solito son curioso di sapere come va avanti, aggiorna presto
Non posso che quotare, inoltre continuo a dirti che il tuo stile di scrittura mi affascina... molto bello questo capitolo, aspetto con impazienza il prossimo (cosa, se non citare quel che ho già* detto? )Originariamente Scritto da Aleit