non è Luce, è il cocchiereOriginariamente Scritto da archisim
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non è Luce, è il cocchiereOriginariamente Scritto da archisim
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Sotto un'altra Luna
Dopo aver trovato un nascondiglio per la carrozza in una radura appena poco discosta dal sentiero principale e foraggiato gli stanchi grifoni, Lestat, il cocchiere e Luce si addentrarono tra gli alberi, alla ricerca di un riparo per passare la nottata, in attesa che anche i due traini alati recuperassero vigore per il lungo viaggio.
Nell'intricato groviglio di rami, foglie e rovi, Lestat guidava il gruppo, facendosi strada a mani nude scostando ramoscelli irti di spine e scrutando lontano nell'oscurità ogni ombra sinistra.
Dietro il cavaliere veniva Luce, la quale seguiva difficoltosamente, ma con fiducia, i passi di chi la precedeva, temendo di finire in un fosso o inciampare rotolando tra le ortiche.
A chiudere la fila, sebbene distratto dall'ancheggiare di colei che gli camminava di fronte, era il cocchiere, il quale voltandosi più e più volte per cercare di memorizzare la strada, si accorse troppo tardi che ormai il sentiero era smarrito e la fitta vegetazione sembrava richiudersi su di loro man mano che il gruppo procedeva, trasformando il cammino appena percorso in una indefinita macchia scura in lontananza.
Malgrado le difficoltà, Lestat sembrava invece procedere sicuro, quasi avesse una meta precisa: in realtà il suo slancio era esaltato dal bagliore della Luna che, quando le cime degli alberi più alti si diradavano, illuminava il cammino davanti a lui, quasi fosse un faro ad indicargli la strada.
Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito.
Lestat sorrise tra sé e sé, molte volte aveva udito questa frase, il motto preferito della sorella, e ora quelle parole, insieme alla tonda faccia bianca che si stagliava nel cielo, gli infondevano coraggio e un senso di sicurezza, come fosse segno di buon auspicio.
Proprio in quel momento il cocchiere sussultò: con la mano, scostando un cespuglio, aveva accarezzato una superficie inaspettata, non un tronco nodoso ma un legno levigato, che, sebbene ormai rinsecchito e ricoperto di muschio, non era altro che il piano di un tavolo completo di sedie, ancora ordinatamente predisposte per accogliere dei commensali.
A poca distanza un divano e un caminetto, completamente invasi dalla vegetazione e ormai in stato di avanzata marcescenza, testimoniavano la presenza di quello che un tempo doveva essere un accogliente tinello.
Luce, incredula, si interrogò sull'insolito arredamento, così Lestat poté spiegare alla principessa che, per evitare i posti di blocco della guardia reale che sorvegliavano le vie di accesso alle terre dei Fiori, il cocchiere li aveva condotti attraverso le foreste che costeggiavano le tristi valli di Acquaneve, territorio devastato dalla lunga guerra tra i due casati.
I boschi circostanti, grazie alla fitta vegetazione, avevano a quel tempo costituito un rifugio sicuro per i popoli di elfi e fate che avevano dovuto abbandonare la propria casa ed i propri averi, ricostruendo delle piccole abitazioni di fortuna intrecciate con i secolari alberi che avrebbero però salvato loro la vita.
Il trio decise che era inutile proseguire oltre: erano ormai stremati per la lunga e faticosa camminata e anzi, probabilmente si erano addentrati anche troppo nella boscaglia tanto da perdere la strada del ritorno; concordarono quindi che accamparsi in quella radura "attrezzata" non avrebbe senz'altro potuto peggiorare la situazione.
Mentre i due uomini procedevano in un fugace giro di ricognizione per accertarsi dell'assenza di animali molesti, Luce raccolse dei ramoscelli secchi caduti nelle vicinanze e con estrema abilità riuscì in pochissimo tempo ad accendere un piccolo fuoco all'interno del camino abbandonato.
Lestat, vedendo Luce che si dava da fare malgrado la sua situazione di "ostaggio", ne rimase impressionato: mai avrebbe immaginato quella fragile creatura affondare le candide mani nella fuliggine e accendere un fuoco in così breve tempo.. le principesse non passavano il tempo a mutilare margherite e sospirare d'amore?
Poiché non era così svagata come dava a vedere, Luce aveva già notato lo sguardo stupito da parte del cavaliere, e non esitò a precisare che il fuoco avrebbe riscaldato anche lei, di certo non era stato acceso in segno di ricnoscenza per i suoi rapitori.
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Il tono di Luce era deciso, per nulla impaurito, e questa sua fermezza, più di qualunque altra cosa avrebbe fatto in seguito la principessa, spiazzò Lestat: a guardarla così, un po' arruffata, intimidita per l'abbigliamento poco consono, esile e indifesa.. veniva quasi voglia di.. stringerla a sé?!
Temendo di non riuscire più a controllare l'insano istinto di protezione che lo stava assalendo, Lestat decise di dare un ultimo sguardo ai dintorni prima di tentare di riposare per qualche ora.
Una strana inquietudine non lo lasciava tranquillo: dopo anni di combattimenti e duelli, la sua percettività si era acuita, permettendogli di sviluppare anche un sesto senso molto spiccato, e in quel momento proprio il suo sesto senso lo faceva sentire osservato.
Scrutando nella boscaglia, per un attimo gli sembrò di intravedere una piccola sagoma fugace, ma non udendo alcun suono sospetto, si convinse che era stato uno scherzo degli occhi annebbiati dalla stanchezza.
Mentre Luce si era autonomamente conquistata la posizione più comoda su un divanetto sgualcito poco distante e dormiva già profondamente, Lestat e il cocchiere trascinarono due seggiole accanto al camino per riscaldarsi e cercare di mantenersi svegli a vicenda.
Si erano quasi completamente assopiti al tiepido calore del fuoco, quando improvvisamente trasalirono entrambi ad un forte fruscio di fogliame generatosi poco distante.
Proprio ai loro piedi, una figura spettrale stava emergendo minacciosa dal terreno, e il suo sguardo, due vacue fessure fiammeggianti, aveva un qualcosa di malefico.
Ultima modifica di archisim; 1st March 2012 alle 12:43
Bellissimo capitolo!!!!!! Che bella Luce alla luce della notte (scusa il gioco di parole)e quell'inquietante pelato-fantasma? brivido!!!!!!!Bravissima!!!!
p.s. Per me Lestat dimenticherà* Umi e si getterà* su Luce......e questo scatenerà* gelosia tra le due![]()
hihi Umi ha gia i suoi... problemini diciamo............Originariamente Scritto da DELTAG
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a breve vi riporterò nella terra dei Fiori per sapere cosa è successo dopo la sparizione di Luce..
ma prima vediamo se questo trio mal assortito se la cava coi i temutissimi silfi
p.s. in realtà* quando scrivo un capitolo mi faccio un sacco di film su cose che non scrivo.. Luce illuminata dalla luce del fuoco... poi chessò per questo mi piaceva il titolo 'sotto un'altra Luna' che secondo me invitabilmente fa pensare anche 'sotto un'altra Luce' e la cosa ha un senso ne capitolo, dove Lestat si inizia a rendere conto che la principessina non è proprio così indifesa..![]()
ehggia si cambia musicaOriginariamente Scritto da iseth
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ot: chi è il personaggio nel tuo avatar? è preso da un gioco?
ah ecco perche mi affascinavaOriginariamente Scritto da iseth
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vado subito a guadarmi qualche fotuccia magari prendo ispirazione per qualche lotto
Dai Luce fai vedere a quei due che noi fanciulle non siamo poi così indifese U_U Così Albicakle è ipnotizzato dall'ancheggiare di...Luce vero?Non quello di Lestat?
Capitolo bellissimo e scritto in modo divino
Mi ha fatto riflettere la parte sulla sorella di Lestat.... magari è lei la causa di questo ricatto... il tizio fantasmico che esce dalle foglie è inquietante sul serio
Che sia lui il loro ..ehm capo? Oddio nel regno sarà* successo un macello.... Nova che non solo deve affrontare l'abbandono all'altare ma il rapimento della sorella che è ben più grave (penso)
Inoltre penso che ora Sephiro canterà* come un usignolo
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non è specificato u_uOriginariamente Scritto da mary24781
la sorella di Lestat![]()
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