Quel pomeriggio Fuu decise che doveva fare qualcosa, ma non poteva farlo da sola, e la prima cosa a cui pensò fu ritrovare Umi.
Infatti, poco tempo dopo i suddetti spiacevoli avvenimenti, un'altra scomparsa inspiegabile avvenne a palazzo: un giorno Fuu, passando come tutte le mattine a svegliare l'amica, trovò il letto rifatto e la stanza vuota.
In un primo momento Fuu andò su tutte le furie, domandandosi come Umi, in un momento di così grande sconforto per tutti, potesse indifferentemente continuare le sue clandestine frequentazioni maschili al di fuori del palazzo.
Quando l'ancella non ricomparve nemmeno dopo svariati giorni, la preoccupazione prese il posto dello sdegno.
Finché era la regina a supervisionare l'andamento degli affari di corte, anche gli spostamenti della servitù erano strettamente disciplinati, ma ora che Nova non era più in grado di sovraintendere, Fuu decise che era arrivato il momento dei prendersi alcune libertà.
Prima di essere assunta come dama di compagnia, Umi, unica figlia di una coppia di ricchi mercanti di frutta caduta in disgrazia, aveva vissuto in una modestissima casupola ai piedi delle montagne, e lì si diresse Fuu, in cerca di risposte.
Così come aveva sperato, Fuu trovò la ragazza in giardino, intenta a raccogliere frutta da un albero.
Malgrado gli abiti consunti e le gocce di sudore che le brillavano in fronte, Umi aveva un aspetto sano e radioso e, senza trucco e coi capelli raccolti in un disordinato chignon, sembrava ancora più bella che nella pomposa tenuta di corte.
Sentendo l'erba frusciare alle sue spalle, Umi intuì l'avvicinarsi di una presenza estranea: girandosi preoccupata, provò un immenso sollievo nel constatare che si trattava della sua cara amica Fuu, e il suo viso si illuminò in un sorriso accogliente.
Anche Fuu fu (LOL) contenta di poter vedere con i propri occhi che l'amica era in buona salute e non le era successo nulla di spiacevole, e a quanto pare non era stata costretta ad allontanarsi da corte con la forza ma lo aveva fatto di sua spontanea volontà.
Per l'arguta ancella non ci volle molto a capire il motivo per cui Umi fosse sparita improvvisamente da palazzo: la veste leggera non poteva infatti nascondere l'ormai evidente rotondità del suo ventre che Umi mostrò subito dopo all'amica, accarezzandolo con delicatezza.
Dopo i primi attimi di imbarazzo, vedendo che Umi sembrava felice del suo nuovo stato interessante, Fuu potè profondersi in complimenti per la futura mamma e gridolini di gioia tipici di quegli esemplari di sesso femminile che non hanno ancora provato l'ebbrezza di portare un pancione a spasso.
Umi: Sono felice che tu sia venuta fin qui.. so che ti aspettavi di non trovarmi sola.. e in un certo senso hai avuto ragione..
Fuu: Oh Umi mi vergogno solo ad aver pensato per un solo momento certe cose di te..
Umi: Non importa me lo merito.. la mia condotta a palazzo non è mai stata esemplare.. ma ora sta calando il sole e si sta facendo buio, vieni, entriamo, così mi dirai cosa ti porta qui, e spero mi porterai delle buone notizie da palazzo.. Luce è stata ritrovata?
Il silenzio sommesso di Fuu lasciò intendere la risposta.
Una volta entrate nella piccola ma accogliente casupola, Umi riscaldò del Camomillo fatto in casa e attizzò il fuoco per creare un po' di tepore e mettere a proprio agio l'ospite.
Nulla ormai restava della frivola ragazza che passava da un uomo all'altro con la facilità con cui si cambia un abito, incurante dei doveri di una dama di compagnia e di tutto ciò che non la riguardasse direttamente.
Dopo che entrambe si furono raccontate come avevano passato l'ultimo travagliato periodo, Fuu prese coraggio e chiese all'amica ciò che quest'ultima si aspettava sin dal principio.
Fuu: Umi.. il padre del bambino è... Lestat?
Umi sospirò assorta, e domando con destrezza i tizzoni scoppiettanti nel fuoco, raccontò a Fuu di come la mattina stessa del matrimonio non si era sentita bene e aveva avuto una forte nausea, ma aveva imputato il malessere all'ansia per l'imminente evento.
Poi i concitati avvenimenti successivi le avevano fatto sempre attribuire i suoi disturbi alla drammatica situazione verificatasi, finché una sera dopo l'ennesimo malessere, controllando il calendario, era risalita all'origine delle sue nausee.
In fretta e furia aveva riempito una piccola sacca con i pochi oggetti che avevano per lei un valore affettivo, e la notte stessa era scivolata fuori da palazzo, rubato un cavallo con la complicità dello stalliere, ed era fuggita.
Da allora aveva tirato avanti un po' da sola, un po' con l'aiuto dei contadini vicini che di tanto in tanto le portavano della verdura fresca o un po' di riso, assicurandosi che lei e il bambino stessero bene.
Era decisa più che mai a portare a termine la gravidanza, per cui seguiva attentamente i consigli alimentari del "medico" del villaggio e per tenersi in forma faceva lunghe passeggiate in compagnia delle altre donne che la avrebbero poi assistita quando sarebbe arrivato il giorno del parto.
Ogni sera prima di coricarsi pregava per il suo bambino e per Luce, sperando di non essere svegliata il giorno successivo dalle guardie inviate da palazzo.
A questo pensiero il viso di Umi si oscurò, e guardando Fuu si chiese se quest'ultima avrebbe potuto tradirla e riferire della sua situazione.
Cogliendo le preoccupazioni negli occhi di Umi, Fuu fece capire che il suo segreto era al sicuro, e per nessuna ragione al mondo, nemmeno sotto tortura, avrebbe potuto rivelare dettagli che avrebbero messo in pericolo la sua vita o quella del bambino.
Sollevata dalla lealtà dell'amica, Umi si lasciò andare in un caloroso abbraccio, prima di congedarsi per la stanchezza, mentre Fuu riprendeva la via per il palazzo, assorta in mille nuovi pensieri.