..ma non vissero mai felici e contenti.
Mentre l’infelice amore tra i due giovani innamorati bruciava inappagato
e la perfida sorella decideva il modo il cui lo avrebbe in ogni modo contrastato,
nelle terre di mezzo tra i due regni si consumava ancora una sanguinosa guerra
e dei due schieramenti molti valorosi soldati rimanevano uccisi a terra.

La sorte di alcuni di loro poteva sembrare più fortunata
poiché una parte anziché essere uccisa veniva catturata
ma non così roseo era invece il loro avvenire
perché non conoscete le torture che avrebbero dovuto subire.

Anche la bella Emeraude aveva perso in battaglia molti amici leali
ma era impossibile ormai interrompere le ostilità tra i due casati reali.
La causa della guerra molti l’avevano negli anni ormai dimenticata
ma si trattava sicuramente di qualche terra che era stata illegalmente conquistata.

La saggia principessa che di lì a poco sarebbe diventata regina
si chiedeva cosa mai potesse mettere fine a quella carneficina:
cosa mai avrebbe potuto unire i due regni così saldamente
da poter regalare finalmente un’era di pace a tutta la sua gente?

Nel suo ventre in realtà stava già crescendo la risposta al quesito:
un bambino di sangue misto poteva rendere tutto il popolo unito.
Ma della creatura che portava in grembo ella era ignara
e così rimase finché la gravidanza non fu del tutto chiara.

Se solo Emeraude avesse ascoltato il suo corpo più attentamente
e l’arrivo del piccolo erede fosse stato annunciato immediatamente
altri non avrebbero potuto approfittare in modo scorretto
di ciò che una potentissima indovina aveva molto prima predetto.

Infatti nel casato rivale l’indovina aveva visto nel futuro un bambino
che avrebbe potuto riunire i due regni verso un comune destino:
si erano fatti molti progetti su come sfruttare quell’evento a proprio vantaggio,
ma alla fine tutti erano concordi nell’agire nel modo più saggio.

Ma qualcuno vicino al principe non poteva sopportare di non essere più la favorita
e così la sorellina rivelò la sua recondita natura malvagia e incattivita:
in lei dimorava uno spirito potente dal carattere cupo e mietitore
e il solo guardarla negli occhi provocava a chiunque un brivido di terrore.

Sotto mentite spoglie, sfruttando i suoi poteri soprannaturali
riuscì a introdursi con un manipolo di uomini nelle altrui stanze reali
rapendo la gestante regina ormai incapace di difendersi a causa del prominente pancione
e senza informare anima alcuna la rinchiuse nel proprio castello in prigione.

La sorella gelosa pensava così di conservare l’amore del proprio fratello
preservando pura la stirpe uccidendo l’erede mezzo sangue nel proprio castello:
così facendo avrebbe tolto ogni speranza di pace tra i casati di Pietra e Fiore
ma la sua mente annebbiata dall’odio non vedeva soluzione migliore.

In una notte di Luna piena venne dato alla luce lo sfortunato bambino
che emesso il primo vagito venne strappato alla madre per un crudele destino.
Si compiva così il piano malvagio della bambina che voleva essere amata
precludendo ogni speranza alla fine di una guerra sconsiderata.

La madre affranta venne lasciata agonizzante alle porte del palazzo reale
per poter raccontare di come fosse crudele il destino di chi sfidava la legge naturale.
Quella notte la regina Emeraude richiamò gli spiriti più malvagi e potenti,
e scagliò una tremenda maledizione per proteggere le sue genti.

Da quel giorno qualunque figlio concepito tra le due stirpi rivali eterne
non sopravvive un giorno nemmeno se tenuto tra le braccia materne:
oltre ad essere interdetta per legge ogni romantica avventura
la nascita di un bambino di sangue misto è impedita dalla natura.

Il gesto della regina fu impulsivo, la sua immensa pena tentava di lenire:
così facendo voleva forse risparmiare la stessa sofferenza alle madri a venire.
Il proprio figlio adorato non aveva potuto nemmeno per un minuto accarezzare
e con il cuore in pezzi, esausta, morì per l’incontenibile dolore.

Così si conclude la leggenda della guerra di due regni, e il finale è triste,
ma molti restano i dubbi, e imperdonabili le sviste:
leggendo questo racconto chiunque si chiederà dove sia la neonata creatura
e se dei Fiori o della Pietra sia manifesta la sua natura.

Può essere che colui che scrisse la storia attenendosi ai dichiarati eventi
avesse omesso dei passaggi che potevano essere noti solo ai presenti:
con un narratore onnisciente, ritenetevi voi lettori quindi molto fortunati
se ora qualcuno sarà in grado di dirvi come i fatti siano realmente andati.