- Epilogo -
Due anni dopo
- Tesoro noi siamo pronti, cominciamo ad uscire!
- Va bene, prendo le chiavi della macchina e arrivo!
Oggi è una bellissima giornata di sole: il cielo è limpido e gli uccellini cinguettano allegri sugli alberi. Se non fosse che oggi è l'anniversario della tua morte, probabilmente mi sentirei felice. Sai quanto influisce il bel tempo sul mio umore e sai quanto adoro queste calde giornate di fine estate. O almeno, le adoravo. Da quando tu non ci sei più, questo periodo dell'anno ha perso tutto il suo fascino per me. Troppi brutti ricordi affiorano alla mente.
Sono passati due anni dalla tua scomparsa. Due lunghissimi anni.
Eppure ogni volta che si avvicina l'anniversario della tua morte è come se il tempo si fermasse e tornasse indietro a quel fatidico pomeriggio.
E' strano, eppure la mia mente si rifiuta di pensare a ciò che successe dopo. Ti rivedo giocare alla play station con tuo fratello, allegro e sorridente come tuo solito. Il resto è come avvolto nella nebbia. Ma forse è meglio così. Voglio ricordarti per il bambino che eri e non per il bambino che non potrai essere più.
Dopo la tua scomparsa Sean e io ci siamo trasferiti da Mattew. Quella casa senza di te era diventata così dolorosamente vuota, tutto mi faceva pensare a te e al fatto che mai più avrei potuto stringerti tra le mie braccia. Col senno di poi, sicuramente è stata la scelta più giusta, anche se i primi tempi qui furono molto difficili.
L'elaborazione del lutto è un lungo percorso che non sempre si riesce ad affrontare da soli. Io ho potuto contare sull'aiuto costante di Mattew e per questo non lo ringrazierò mai abbastanza. Ha dato ospitalità a me e a Sean quando non avevamo altro posto dove andare; ci ha aiutato, sostenuto, consolato.
Non so se sarei riuscita ad affrontare questi due lunghissimi anni se non ci fosse stato lui.
- Eccolo qui il batuffolino della mamma! Sei contento di uscire vero? Se papà si sbriga, andiamo in un posto speciale!
Se oggi, piano piano, sto riuscendo a riprendere in mano la mia vita è anche grazie a questa piccola creaturina: il frutto del nostro amore rinato. Insieme a lui è come se fosse nata una nuova me, perché parte di quella che ero è morta con te in quel maledetto pomeriggio di metà agosto. Mattew avrebbe voluto dargli il tuo nome, in memoria di te. Ma io non ho voluto: mi sembrava quasi di volerti sostituire. Alla fine abbiamo deciso di chiamarlo Joshua, mantenendo così l'iniziale del tuo nome.
Per lui devo essere felice: perché lui merita di esserlo e merita di avere una mamma che lo sia altrettanto. E' difficile ritrovare la serenità dopo aver vissuto una tragedia come questa, ma io adesso ho una nuova ragione per farlo che ogni giorno mi da tanta forza per andare avanti. E questa ragione è proprio Joshua: lui ha bisogno di me, ha bisogno di vedermi serena e felice. E so che anche tu, se fossi qui, vorresti vedermi così.
- Eccomi! Andiamo?
Durante il tragitto in macchina non ho voglia di parlare. Joshua si guarda intorno e parlotta: adora viaggiare in macchina ed è un bambino molto curioso. Mi volto a guardarlo e lui, che ha notato di aver attirato la mia attenzione prova a pronunciare mamma, ancora un pò incerto. E' un bambino molto dolce e sono convinta che se l'avessi conosciuto ci saresti andato subito d'accordo.
Matthew parcheggia nel piazzale occupato solo da un'altra macchina. Tira fuori il passeggino dal bagagliaio mentre io slego il piccolo dal seggiolino e lo prendo in braccio.
Prendo un sospiro di sollievo e cerco di rimandare indietro le lacrime. E' difficile per me essere di nuovo qui, l'ultima volta che sono venuta, un anno fa, è stato orribile.
Ma almeno oggi devo farmi forza. E anche se sento come se una lama mi trafigge il cuore, non vorrei essere in nessun altro posto al mondo.
Joshua viene attirato dalla fontana e si sporge dalla carrozzina indicandola con la manina. Passo il passeggino a Mattew, voglio avere un paio di minuti da trascorrere da sola con te.
Appena mi avvicino alla tua tomba mi si cominciano ad appannare gli occhi e anche se cerco di trattenere le lacrime è come se loro avessero una propria volontà e cominciano a solcarmi le guance.
Mio piccolo grande amore, te ne sei andato via troppo presto! Quante cose avresti dovuto fare, quanti momenti felici avresti dovuto vivere! E quanto amore avevi ancora da dare! Non smetterò mai di pensare che il destino è stato troppo crudele con te. Non meritavi di morire così e a soli 8 anni! E' inutile dire che il tempo cura ogni tipo di ferita: sono convinta che certe ferite non si rimargineranno mai. Il dolore per la tua scomparsa non si affievolirà mai. Cerco di andare avanti, cerco di continuare la mia vita e di guardare al domani con serenità. Ciò non toglie che una parte di me sarà sempre infinitamente triste... perché mi manchi, mi manchi da morire... cerco di parlare con te ogni giorno, di raccontarti delle mie giornate, di modo da sentirti un pò vicino.
Non ho mai creduto alla vita dopo la morte, ma in questo momento della mia vita spero davvero che, ovunque sia, tu possa sentirmi. Perché ci sono tantissime cose che vorrei dirti e che avrei voluto dirti, ma che non ho fatto a tempo, presa sempre da mille impegni. E ora che non ho più la possibilità di parlarti mi sento tremendamente in colpa. Sappi comunque che la tua mamma ti pensa sempre e che ti ama... Spero che sei in un posto meraviglioso e che continui a sorridere. Quel sorriso tipico tuo, che contagia tutti.
Sento le ruote del passeggino sulla ghiaia.
Mi asciugo le lacrime dal viso, non voglio che Joshua mi veda così.
- Ecco la mamma!
- Oh! Oh! Oh!
Mi volto e vedo le sue manine protese verso di me.
- Cosa c'è topino? Vieni in braccio dalla mamma! Voglio farti conoscere una persona speciale!
- Vedi quel bimbo nella foto? Quello è il tuo fratellino!
- Oh! Oh!
- Anche se non lo puoi vedere, lui è sempre con te!
Mi sta venendo di nuovo da piangere... Matthew prende Joshua e lo siede sul passeggino.
- Va tutto bene Brenda. Va tutto bene.
Sospiro e mi faccio coraggio. Mi asciugo le lacrime e cerco di impormi di non piangere più.
- Andiamo?
Annuisco. Da un lato vorrei stare ancora un pò qui. "Fisicamente" tu sei qui.
Ma io ti voglio immaginare in un posto più bello, in un posto più allegro e con tanti bambini con cui divertirti ed essere felice.
Il cimitero non è un posto adatto a te.
Ciao mio piccolo angelo.