Ciao a tutti !!! Sono nuova in questo forum, non sono molto esperta e scusate se vi disturbo ma vorrei sapre se questo diario è stato sospeso o se continuerà ancora... Un saluto a tutti e scusate ancora
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Ciao a tutti !!! Sono nuova in questo forum, non sono molto esperta e scusate se vi disturbo ma vorrei sapre se questo diario è stato sospeso o se continuerà ancora... Un saluto a tutti e scusate ancora
Buonasera!!!! Eccoci qui, pronta, dopo interminabili mesi , a proseguire questo diario. Prima di aggiornare vorrei scusarmi con tutti per essere sparita da questa famiglia, a cui però, non ho mai smesso di pensare! Spero di riuscire a pareggiare con tutti! con affetto Elix
Ok Diana è stata più pronta di me U_U Elix :'D Bentornata :'D
Che bellissima notizia Non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli
Ciao Elix!
Avevo iniziato moolto tempo fa a leggere il tuo diario. Mi tocca rileggerlo perchè non mi ricordo molto (ho pure la memoria corta...) Ti ho scritto solo per farti sapere che hai una nuova lettrice, e inizierò subito a rileggere il tuo diario!
P.S. IL TUO AVATAR!!!! (Okey, non impazzire Chiara, rimani calma) Il tuo avatar è M-A-G-N-I-F-I-C-O!!!
Capitolo 11 -Una cosa chiamata Rabbia-
Non appena raggiunsero Boston,Michael decise che avrebbe affrontato suo fratello. Guidò da folle lungo lastatale e sentì la costante pressione di Violet, silenziosa al suo fianco. Piùsi avvicinavano al quartiere verde e più sentiva la collera, la rabbia e lapreoccupazione.
Quando salirono nell’appartamento cheViolet condivideva con Jason, non trovarono nessuno ad aspettarli. Violetapprofittò per recuperare il resto dei suoi vestiti, il suo portatile e lepoche cose rimaste. girava per casa simile ad un fantasma, osservandosi attornocapì che tutti quei ricordi non le appartenevano più. Ogni cosa, ogni forma chele si proiettava davanti agli occhi non esisteva. Con un'espressionemalinconica sul viso gettò le chiavi dell'appartamento sul mobile all'entrata.Quando risalirono in auto Michael guidò verso North End in Prince Street nelgarage del suo caseggiato.
«Vai su, e riposati. Io torno trapoco.» aveva ordinato Mike tentando di mascherare la rabbia.
Violet lo fissò in silenzio. Sapevadove stava andando, da chi e perché ma non disse nulla, si limitò a scivolarefuori dall’auto in un silenzio drammatico trascinandosi sospettosa verso ilportone. Cosa mai avrebbe potuto dire?
Michael arrivò davanti a casa deigenitori al momento giusto. E' strano come certe cose si sentano . Jason stavascendendo le scale del portico quando lo vide avanzare quasi correndo dallarabbia, che ormai, non riusciva più a controllare.
«Questo è da parte di Violet!Vigliacco!» urlò al fratello sferrandogli un pugno in pieno volto.
Jason, tramortito e confuso, barcollò qualche secondo coprendosi la mascella con entrambe le mani.
«Michael!» gridò ansiosa sua madre «Ma cosa diavolo fai?»
«Mamma sta zitta!»
«Sei una mer!» continuò inveendo su Jason «sei un essere schifoso, subdolo e falso!»
«Io sarei l’essere schifoso subdolo e falso??» domandò esterrefatto «fino a prova contraria non sono io quello che ha cercato di portarti via la donna per sei anni!» s’infuriò «e non sono nemmeno io quello che se la portava a letto a New York!»
«Michael e Jason Donnelly! Si può sapere cosa diavolo sta succedendo?» Anita era scioccata.
«Si cara mammina ora te lo spieghiamo!» gridò Mike fuori di sé «tu però sta zitta un' attimo!»
«Dove sono i documenti Michael?» domandò all’improvviso Jason.
«In un posto sicuro, dove nessuno potrà interferire in questioni personali!»
«Che documenti?» Anita non riuscì a trattenersi.
Gli occhi di Jason s’infiammarono in pochi secondi e prima che riuscisse a saltare al collo di Mike, il fratello gli sferrò un altro pugno che lo stese a terra definitivamente.
Michael stanco sedette sugli scalini e ascoltò gli insulti della madre disperata.
«Tu non vali niente come uomo, come figlio, come tutto! Sei un essere buono a nulla! E quella puttana di donna che si è messa tra voi merita solo il male, solo il male!»
«Non avrai mai quei documenti, Jason!» esclamò calmo «non avrai mai Violet, non avrai mai felicità, la tua vita, la vostra vita, mamma, rimarrà vuota e misera, rimarrà avida, incolore, insapore!» annunciò con tutto il disprezzo che possedeva.
«Non puoi parlare così della tua famiglia!»
«È proprio questo il punto mamma! Io non ho una famiglia! Una vera madre avrebbe amato entrambi nel modo in cui hai amato lui! E un vero fratello non avrebbe deciso di sposare la donna che amo!» ammise furibondo.
«Non so cometu abbia fatto a sapere di quei documenti, ma ti assicuro che non finisce qui,caro fratellino!» disse Jason.
Appartamento di Michael
Violet
Quando posai le valigie nel soggiorno ebbi una strana sensazione. Forse avevo fame, forse ero solo stanca e stressata, ma sentivo che qualcosa in me non andava.
Sedetti sulla cassapanca indecisa se fare una doccia o meno quando una forte scarica elettrica mi penetrò nel cervello. Iniziai a sudare perché conoscevo fin troppo bene quei sintomi, quelle scosse elettriche e il mal di testa perforante.
Mi massaggiai le tempie finché non sentii il silenzio assoluto. Non so se l’allucinazione che seguì fu frutto della mia immaginazione o meno. So solo che rivedere quei lineamenti calcati , la mascella leggermente squadrata e gli occhi azzurri di Tyler mi turbò inizialmente. Un soffio d’aria mi uscì dalla bocca nello stesso modo che accade ai morti. Lo vedevo, Tyler non era mai andato via dalla mia mente, e gli ultimi avvenimenti accaduti nella mia vita, mi avevano riportata a pensare a lui. Era come se in qualche modo volesse ascoltare tutto ciò che stavo pensando era come se fosse lì per consolarmi. mi chiesi se sarei mai riuscita a dimenticarlo. No. probabilmente no.
Quando ero fuggita da Gohram, mi era sempre sembrato di vederlo in giro, ma spesso dicevo a me stessa che la pazzia ormai era parte di me. Quando Jason era entrato nella mia vita, quelle allucinazioni si erano seppellite da sole. Era come se il mio corpo tentasse in tutto i modi di tirare fuori tutta quella rabbia, era come se dicesse che le questioni irrisolte non porteranno mai alla pace. Ed era così. Io avevo troppe questioni irrisolte.
Quando Michael aprì la porta della camera da letto feci un balzo su me stessa e lo guardai attraverso lo specchio.
«Perché stai al buio?» domandò con voce flebile.
Mi voltai egli andai incontro. Tremava.
«Cosa è successo?»
«Quello che prevedevo» disse soltanto.
Un lungo silenzio ci separò, poi con un gesto improvviso mi tirò a sé stringendomi forte e baciandomi inaspettatamente. Quello era Michael, quello vero, quello che ricordavo, quello teso e furioso che cercava le mie braccia. Era Mike, l'unico Donnelly che potessi abbracciare. L'unico che sentivo leale.
Continua...
Capitolo 10 ---- Capitolo 12
Ultima modifica di elix; 12th July 2013 alle 17:12
Hi Hi! Mary Grazie davvero di cuore! è bello essere qui!
e ne avrai!
Bene sono contenta! vedo che nonostante l'assenza qualcuno è passato di qui, e questo non può che farmi felice! grazie infinite 30secondi, e benvenuta nel mio mondo di pazzi e di morti!!! questa è una saga e non avrà mai fine! ahahahah
ps: Freddie I still love you
Grazie ragazzi per l'incoraggiamento!
Bax
*_* Ben detto Mike! Ma poi la mamma, che reazione freudiana! Sono contenta che tu sia tornata e non vedo l'ora di leggere il seguito, sento che il tanto temuto incontro sta per avvenire *_*