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Risultati da 111 a 120 di 159
  1. #111
    sim esperto L'avatar di Karolina Lilith
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    Re: I ' m only One

    AVVISO MOLTO IMPORTANTE !!!
    Prima di tutto volevo ringraziare tutti i moderatori della community per il loro fantastico lavoro.
    Volevo informarvi che avendo avuto enormi problemi con le foto (non so se avete notato ma tutte le foto sono fatte da sfondo e persone divise e quindi presentano incongruenze e altri problemi di vario tipo ) e con il materiale personalizzato ho deciso di CAMBIARE alcune cose dal capitolo 05 in poi. Potrete notare differenze in alcuni personaggi come nuovo taglio di capelli , diversi tatuaggi , e altro . Sono differenze lievi che non porteranno differenze nella trama della storia. Ho cambiato impostazione dell'indice, messo una nota di avvertimento sulla violenza e cambiato copertina. La miniatura sarà postata in breve.


    Sta volta non aspetterete il capitolo 5 per quasi un anno, vorrei riuscire a postarlo settimana prossima se non prima.
    Sono orgogliosa di me che son riuscita a finirlo sto maledetto capitolo

    I'm Only One Sweet Sacrifice

    Ci sono persone che dopo la morte andranno in paradiso, altre all'inferno e io andrò a Sovngard.

  2. #112
    sim dio L'avatar di Winged85
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    Re: I ' m only One

    Bentornata!
    Ho letto il capitolone!
    Certo che hai davvero tanta pazienza per le foto!! Molte rendono molto bene l'idea, un paio le ho trovate un po' "confuse" rispetto allo scritto, ma nel complesso mi piacciono!
    Lilith sembra proprio che stavolta si sia messa nei guai! Al di là del "piccolo dettaglio" della distruzione della città (), il Re l'ha catturata ma non ho ancora capito cosa intende farne, quindi sono di nuovo curiosa di leggere il prossimo capitolo!






  3. #113
    sim esperto L'avatar di Karolina Lilith
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    Re: I ' m only One

    Grazie per il tuo commento Winged !!! La storia risulta ancora molto confusa e misteriosa ma d'ora in poi si scopriranno molte cose sulla protagonista. Come già detta alcune foto sono state le mie fatiche. Alcune cose non avevo proprio idea di come rappresentarle e di certo il mio pc non mi ha aiutato anzì, tra le foto di dimensioni che diminuiscono quando vogliono e photoshop che non riesce a migliorare la qualità del gioco che mi dava 1 ora di gioco e basta ... Cercherò di fare meno foto a capitolo e più itineranti allo scritto ma... son fatta così io ù_ù
    Mi piacciono le missioni impossibili !!!

    O5- Home



    In una fortezza lontana, in un mondo distante, sotto nelle segrete giaceva un corpo pallido in fin di vita. Dietro una porta indistruttibile , su'n letto scomodo giaceva quel piccolo corpo apparentemente innocuo. Dalle finestrelle della porta non v'era possibile scoprir se il corpo era in vita poichè il suo torace non sembrò muoversi.



    Lilith era distesa, lì su quelle lenzuola bianche di lana in posizione fetale. Aveva una mano sotto la testa e l'altra poggiata sul braccio. Era vestita con solo una vestaglia bianca lunga detta ospedaliera. La vestaglia era ben legata dietro al collo e sulla schiena ben due volte in modo da non togliersi e aderire bene al corpo.



    Pian piano un azzurro vitreo freddo appariva sul suo incarnato da porcellana. I suoi occhi rividero la luce sicuramente troppo intensa accentuata dalle mura bianche. Fu come un tuffo nel bianco più puro della luce del sole. Lilith fece fatica a svegliarsi ed orientarsi tra quelle 4 mura di luce. Cercò di ricordare l'ultima visione sfocata che i suoi occhi videro.





    Intanto si alzò lentamente dal letto cigolante. Si tocco il collo con la mano sperando che sfregandolo il dolore dovuto alla cattiva posizione del riposo sparisse. Sbadigliò silenziosamente inspirando tutta l'aria della stanza col naso ed espirandola tutta con un ruggito silente.





    Il bianco della stanza le diede alla testa oppure fu a cause dell"incidente". Non riuscì a focalizzare ove si trovava e non riusciva a ricordare fluidamente cosa le stava capitando nel tempo presente. Si vedeva foto di ricordi di momenti presenti che man mano diventavano sempre più fluidi e compatti. La confusione regnava nella sua mente. Si sedette accovacciata accanto ad uno dei 4 muri guardandosi intorno. Le pareti erano fatte di un morbido materiale come quello dei cuscini delle poltrone. I bottoni non si sentivano quasi del nulla tanto erano morbidi ed incanalati nella soffice parete. Vi era una sola lampada a led in messo alla stanza che faceva anche da telecamera e altri sistemi di sicurezza. Un solo letto con le lenzuola bianche e il telaio in metallo scadente che rifletteva quella dannata luce. Il pavimento era composto da piastrelle azzurrastre grigie e linee biancastrognole o comunque di non un bianco puro. Lo stesso era per il soffitto. La stanza poteva benissimo essere rovesciata senza che nessuno se ne fosse accorto. Una sola porta di metallo talmente scuro che non rifletteva la luce. Non vi era null'altro in quel dannato tripudio al bianco.



    Spaesata si accartocciò su se stessa come a creare una sfera. Appoggiata al pavimento o forse soffitto , chi sapeva distinguerli, solo con la pianta del piede. La sua schiena posava dolcemente incurvata al muro morbido. Le mani quasi a formare una barriera di protezione la avvolgevano dolcemente. Il suo fu talmente basso che la frangetta riuscì a coprirle mezzo volto. E dalla sua manica spuntava solo un tatuaggio probabilmente in grafie orientali.
    ( Tra le virgolette la narrazione passa da 3 a 1 persona )

    " La luce mi accecava. Non riuscivo a vedere praticamente nulla a parte quella dannatissima luce. Non che vi era qualcosa da vedere apparte quel letto scomodissimo che mi fece venire quasi un torcicollo. Eppure tutta sta luce proveniva da una sola lampadina. Non era il mondo in cui ho vissuto fin ora. Non lo era. La luce era troppo intensa e l'aria troppo pulita. Doveva trattarsi del mondo Regnante, il mondo nel quale la magia era come la scienza e il suo nome era Heratris. Maledetta me che mi son fatta catturare. Maledetta , sì... Quasi un gioco di parole..."



    Si abituò all'ambiente probabilmente poichè cambiò la posiziona da difesa a completo relax. Fece scivolare le gambe in avanti e le distese sul pavimento tiepido. Posò una mano sul pavimento e l'altro braccio sul suo corpo. Tirò la testa indietro poggiandola al muro e socchiuse gli occhi.
    " Non sentì la solitudine. Sarà per il carattere o per abitudine. La luce dopo qualche minuti quasi non mi infastidiva più. Nonostante la situazione altamente drammatica era uno di quei pochi momenti della mia vita nei quali potevo rilassarmi ed abbassare le difese. Infondo ero chiusa in quella specie di gabbia solo che al posto delle grate usavano la luce. Dannazione quanto odio la luce! Si dice che quando muori vedi l'illuminazione di un tunnel. Bhè io non vedi nulla diverse volte. Quante stronzate si raccontano in giro... Ma nonostante la tranquillità del posto non riuscì ad rilassarmi del tutto. Un pensiero non riusciva ad uscire dalla mia mente. Un pensiero che non faceva altro che scaturire altri pensieri che portavano ad ricordi intensi e anche se riuscissi a scappare da quei pensieri non mi fu possibile farlo per i ricordi. "


    (Scusate questa ripresa stile the sims 1 )
    La sua mente iniziò a vagare nei suoi ricordi intensi e vividi senza una via d'uscita... Un 'immagine di anni passati le apparve nella testa ...
    " Quello era un luogo. Uno non qualsiasi ma comunque un luogo. Non era una casa tanto meno era casa mia. Non era nemmeno un tempio. Era un luogo indefinibile con indefinibile scopo e indefinibile ragione di esistenza. Lo odiavo? Forse...Lo odio? Non più. Quel luogo così lontano ma sempre così a me vicino. Non riusciva a fuggirne via. Era come una trappola o forse era come una parte di me? Quel luogo di tanti miei ricordi era ancora li nei miei pensieri nonostante io avessi cercato di eliminarlo in ogni modo possibile. Lui era lì, quel luogo. Ricordo bene , i colori sono ancora vivi, impressi nella mia mente come un marchio. Quelle mura di pietre pesanti col tetto di tegole scure erano sempre lì a delimitare il "nostro" spazio. Erano sempre lì pronte a dividerci dal mondo circostante ma anche dai mondi lontani. Un Luogo sicuro da certi punti di vista. "






    "Non vi era solo io in quel Luogo ma anche tanti altri bambini , adulti ed alcuni vecchi. I bambini erano i più strani. Passavano giornate intere a "giocare" a chissà cosa gli veniva in mente. Non mi fu mai spiegato quel termine "gioco" quasi per protezione nei miei confronti. Ero diversa da quei bambini e io lo sapevo. Lo sentivo ma nonostante ciò non sapevo bene il perchè. Ricordo il profumo di quel erba verde smeraldo morbida e soffice. Adoravo camminarci coi piedi scalzi poichè sembrava uno di quei tappeti nella sala della conoscenza. A dir la verità solo a me piaceva quel erba. Gli altri preferivano tagliarla sempre. In quel Luogo era difficile riconoscere la primavera dall'estate poichè avvolte una tardava a venire o non compariva proprio. L'inverno invece era diverso ogni anno ma quando nevicava quei bambini riuscivano a "giocare" anche nella neve. Ridevano e sorridevano tutto il tempo anche se non ne avevano motivo. Se erano lì , in quel Luogo con me, non doveva significare nulla di buono. "




    "Quel giorno li fissai dalla finestra del terzo piano. Dovetti salire sulla sedia per poterli vedere bene. Tutto questo in totale silenzio. Li fissavo ma non li ammiravo negli invidiavo. Non riuscivo proprio a capirli. Ricordo molto bene quella stanza del terzo piano. Stranamente era una delle poche stanze con i muri di pietra e non di legno o rivestite di decori. Il pavimento di bambù intrecciato emanava sempre lo stesso odore delicato che dopo un po' di tempo incominciò a piacermi. All'inizio lo trovavo nauseante ma ora sento nostalgia verso quel odore inconfondibile. I mobili erano forse tutti di ciliegio o giù di lì. Era un legno molto scuro e rosso. Accanto a me quella pianta sempre in vita. Mi dimenticavo sempre di annaffiarla ma lei era sempre lì, sempre più verde. "
    Ultima modifica di Karolina Lilith; 19th May 2013 alle 22:28

    I'm Only One Sweet Sacrifice

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  4. #114
    sim esperto L'avatar di Karolina Lilith
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    Re: I ' m only One







    " Quanti anni avrò avuto in quel ricordo, forse 4 forse 5. Mi è difficile dirlo. I miei capelli erano già belli lunghi neri come il carbone. Ero più alta della media dei bambini considerando che la maggior parte di loro era asiatica...Bassi come i tappi delle bottiglie di vino. Nonostante tutti condividevano tutto come ad esempio i vestiti i miei non li poteva indossare nessuno per la mia particolare ... particolare... corporatura. "



    " Il tempo non passava mai quando bisognava tradurre e trascrivere le vecchie scritture. Era una cosa di noia mortale. Per questo mi appoggiavo sempre a quella finestra che poi alla fine era un buco nel muro. Non aveva il vetro come la maggior parte delle finestre di quel Luogo.
    Accanto a me c'era seduto nella sua solita posizione di meditazione il mio maestro Lao che per combinazione il suo nome Lao Shi Fù era un modo per dire maestro della sua arte. La vita non è fatta di coincidenze. Ad un certo punto non ne potevo più del silenzio e gli chiesi:
    << Maestro Lao, cosa fanno quei bambini?>>
    << Probabilmente stanno sprecando il loro tempo in gioco >>- mi rispose con il suo tono di voce basso appena udibile dall'orecchio umano
    << Gioco? Maestro cosa intende ? >>- gli chiesi mentre rimunginavo sul termine della parola
    << Il gioco è ... una perdita di tempo. I bambini hanno tanto tempo da perdere. Troppo. >>- Tagliò corto con una frase da "filosofando" mentre non smetteva di muovere il pennello
    << Io non ho tempo? Dov'è il mio tempo? >>- gli chiesi con tono ancora innocente
    << Ajagara di cosa stai farfugliando ? Quale tempo vuoi che ti manchi ? >>- mi rispose con una domanda quasi senza darmi importanza
    << Anche io sono un bambino ma sono diversa. La mia diversità consiste nel fatto che io non ho il tempo che hanno loro? Questo cosa significa Maestro? >>- gli domandai mentre fissavo ancora quei bambini rincorrersi
    << Sei diversa . >>- Tagliò corto senza rispondermi veramente "




    " Mi sedetti sulla sedia non per stanchezza, non per noia, non per delusione ma poichè volevo la mia risposta. Mi sedetti per determinazione. Volevo la mia risposta e non avrei mollato la presa tanto facilmente.
    << Maestro Lao...>>- pronunciai il suo nome
    << Ajagara ... >>- pronunciò il mio nome posando il pennello
    Si fermò nello trascrivere e senza voltarsi verso di me mi disse :
    << Non è ancora il tempo >> "



    " Voltai il mio sguardo dall'altra parte e borbottai a voce bassa ma scandendo bene le parole:
    << Non è mai il tempo>>
    Non mi rispose subito ma respirò profondamente espirando rumorosamente. Ci fu silenzio per qualche istante e poi riprese parola saggia:
    << Un giorno saprai qual è il tuo vero destino Ajagara e fino a quel giorno dovrai accontentarti di ciò che ti verrà detto sbagliato o non detto.>>
    << Non ha senso >>- gli risposi decisa
    << Tante cose non hanno senso nè un motivo chiaro per noi ma questo non vuol dire che esse non ne abbiano uno per il mondo. Tutta la conoscenza viene data col tempo come i capitoli di un libro. Non puoi leggere il mondo in un solo capitolo. Ma una cosa è certa, il vero verrà sempre illuminato dalla luce prima della fine >> - Ecco il suo classico discorso pieno perle di saggezza creatosi da metafore ed euforismi con quel alone di mistero e un pizzico appena di filosofia "



    " Il mio sguardo freddo ritornò sulla figura del maestro. Avevo compreso , nonostante l'apparente difficoltà, il messaggio ma non vi era soddisfatta. Mi chiedevo perchè tutto quel mistero, quei segreti. Qual era il vero motivo per cui non mi poteva dire la verità? Cos'è che lo fermava a quelle frasi di ambigue interpretazioni? "



    " Mentre io riflettevo il maestro rimase in silenzio aspettando il momento "giusto" per dirmi una frase che desse più pace a lui che a me:
    << Ora vai Ajagara, torna prima del pasto. >>- disse con un tono quasi stanco come se non ne potesse più di rispondere o meglio non rispondere alla mia domanda
    Mi mandò semplicemente via come sempre forse per rilassarsi o forse per darmi pace. Probabilmente lo faceva per entrambi. Troppe domande portano ad una risposta a cui mai saremmo pronti. La conoscenza va dosata bene in quantità minime...
    << Sì ,Maestro Lao >>- Risposi mentre ero ancora seduta sulla sedia di ciliegio.






    Il tempo passava in quella stanza ma fu impossibile definirne la quantità. Le ore sembravano minuti e i minuti sembravano giorni. Non vi fu possibile sapere se era giorno o notte poichè quella luce non si spegneva mai. Lilith si addormentò , o meglio, riposò gli occhi stanchi ma non dormì per molto. O forse sì? Il tempo sembrava non passare mai ma allo stesso tempo sembrava volar via. La sua mente andò in confusione e decise di alzarsi e tornare sul letto scomodo per verificare cosa fosse davvero meglio: il pavimento o quel dannato materasso.



    Il verdetto fù che la sua stanchezza era maggiore della scomodità del letto tanto è vero che appena toccato il cuscino le si chiusero gli occhi. Restò immobile mentre dormiva. Forse era l'ambiente o forse aveva perso le sue forze ma ella dormì per lungo tempo.



    Sì alzò, sveglia dopo chissà quante ore o minuti e guardò la porta nera. Sì strofino la mano sul collo. Quel letto era davvero scomodo ma sempre meglio del pavimento. La stanza era uguale a prima se non per una tazza di legno con del cibo sopra. Lilith non sfiorò il cibo neanche con l'idea e torno nel suo spazietto preferito.



    Si sedette a terra accanto alla parte morbida. Piegò le gambe e vi poggiò le braccia consorte. Abbassò lo sguardo sperando che la sua lunga acconciatura potesse proteggere i suoi occhi come un paio di occhiali.
    Ultima modifica di Karolina Lilith; 19th May 2013 alle 22:39

    I'm Only One Sweet Sacrifice

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  5. #115
    sim esperto L'avatar di Karolina Lilith
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    Re: I ' m only One





    " Maledetta luce ! Quella lampada non si spegneva mai. Una costante fastidiosa quanto scomoda. Dovrebbero investire nei materassi se vogliono che i prigionieri sopravvivano fino alla condanna. Rischiano di morire di torcicollo.
    Non riuscivo a non pensare a cosa stava per accadere. Non per incertezza ma per il suo contrario. Sapevo cosa mi aspettava. Per questo non riuscivo a smettere di pensare a quei giorni tanto lontani... "



    " Non molto lontano da quel Luogo trovai un angolo di terra tranquillo intoccato dall'uomo e dimenticato dagli dei. Un posticino tranquillo, forse l'unico con gli alberi di ciliegio così fioriti , vivi. Quel rosa era così calmante, rassicurante che tutto svaniva. Ricordo ancora i profumi delicati e i fuori che mossi dal vento cadevano tra i capelli. Era ciò che per me poteva essere il paradiso. Se mai ci sarei andata sarebbe stato così. Essì, se mai ci sarei andata. Mai, per appunto. "



    " In quel angolino di paradiso in terra mi sentivo meno sola, meno abbandonata ma soprattutto al sicuro. Non mi importava del mio destino , di ciò che avrei dovuto fare nel domani. Non mi importava neanche di essere sola al mondo. Ero sola e unica, speciale ma non ne conoscevo nè la causa nè il perchè. Il mio piccolo corpicino fragile, spezzato e solo restava ad ammirare il sole calare da quel posticino. "



    " Riuscivo a rimanere lì ferma nella stessa posizione per ore. Riuscivo a smettere di pensare e di soffrire. Nulla aveva importanza in quelle "poche" ore passate sotto quel enorme ciliegio centenario. Nel mio cuore regnava la calma e la quiete. "



    " Fu lì che lo incontrai per la prima volta. Lui, che cambiò la mia vita. Penso spesso come sarebbe stato non conoscerlo mai e ogni volta immagino qualcosa di diverso ma con una sola costante. Sarebbe ancora vivo...
    Quei sandali neri con i calzini bianchi di seta insieme al suo completo di battaglia. Come me , come anche il mio maestro, lui era uno dei pochi che conoscevano le tecniche del combattimento più antico : Atma ki mutki ovvero la liberazione dell'anima nel linguaggio locale. Un'arte che a molti è costata la vita ma non fu il nostro caso."



    " Il suo viso era angelico. I suoi occhi neri profondi che sprizzavano felicità, Le sue labbra rosse e le guance colorate contrastavano il pallore della sua carnagione. I capelli corvini che cascavano giù come un fiume alpino. Riuscivi a vedere la sua bontà e la sua purezza d'animo solo guardandolo negli occhi. Il contrario dei miei occhi freddi vitrei pieni di dispiacere. "



    " La mia vita cambiò del tutto... Sotto quel ciliegio io incontrai il mio angelo custode, il mio cavaliere, la mia umanità..."



    " I primi giorni si sedeva semplicemente accanto a me silenziosamente. Non parlava ma ammirava il paesaggio insieme a me anche se ogni uno da solo. Tornavo sotto quel albero nonostante sapessi che lui sarebbe stato lì. A pelle riuscivo a sentire che lui era una di quelle persone di cui non avere paura. Ci volle quasi una settimana prima che disse questa frase:

    << Comunque il mio nome è Ju-gi (si legge iu-gi) . >>- ruppe il silenzio con la sua voce ilarica

    Non li risposi quel giorno ma il giorno dopo:
    << Mi chiamano Ajagara ...>>- mormorai sotto il naso quasi volessi non farmi udire
    << Lo so . >>- rispose sorridendo
    Non capivo all'inizio il suo umorismo nè il perchè sorridesse sempre come quei bambini ma col passare del tempo me lo feci spiegare..."



    " Al contrario del maestro Lao , Ju-gi mi spiegava sempre tutto. Mi faceva capire cose che non mi furono insegnate o che mi furono negate.
    << Sai cosa significa il tuo nome nella nostra lingua? >> - mi chiese curioso cercando di prendere confidenza

    << Il maestro mi ha detto che deriva dalla parola anima...>>- risposi con voce incerta quasi tratteggiata

    << Ajagara significa drago o meglio ciò che si intende come vita del drago. Sai perchè ti ha dato questo nome? >>

    << No....>>- cercai di rispondere ma altro non potevo dire

    << Il maestro Lao è stato anche il mio insegnante. Mi ricordo il suo modo complicato di spiegare le cose. >>- cercò di smorzare l'atmosfera che iniziava a farsi pesante

    << Già...>>- lo pronunciai quasi fosse un verso "



    " La nostra divenne pian piano amicizia. Ci incontravamo quasi ogni giorno sotto quel ciliegio e parlavamo avvolte per qualche minuto avvolte per ore...

    << Cos'è CASA ? >>- gli chiesi quasi intimidita dalla mia ignoranza

    << Come mai me lo chiedi? >>- mi rispose sorridendo

    << Sento gli altri bambini pronunciare la parola casa con una luce negli occhi. Sembra la cosa più bella che un bambino può avere. >>

    << La casa è... mmm... >>- cercò le parole giuste per farmi capire una parola tanto semplice

    << Per me la casa è dove sta il nostro cuore. >> - mi rispose soddisfatto

    << La gabbia toracica ?>>- gli chiesi stupita

    << Non quel cuore, intendo che la casa è il "luogo" ove sta il nostro affetto, dove stanno i nostri ricordi più belli, una persona che amiamo o quel qualcosa che ci fa sentire bene e sicuri. Questa è la casa >>- disse mentre mirava il paesaggio lontano quasi volesse vedere un qualcosa distante "



    " Lui era la mia casa ... grazie a lui non ero più sola abbandonata al mio destino. La bambina speciale non umana. Lui mi insegnò ciò che nessun altro voleva insegnarmi. "
    Ultima modifica di Karolina Lilith; 20th May 2013 alle 00:30

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  6. #116
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    Re: I ' m only One



    Mentre Lilith era persa nei suoi ricordi pieni di emozioni forti nel corridoio dietro la porta della stanza luminosa qualcuno arrivava silenziosamente. Quel corridoio grigio di pareti e pavimenti aveva molteplici porte tutte uguali , alcune con luce spente ed altre con luci accese. La stanza di Lilith era l'ultima in fondo al corridoio. La sua luce sembrava più intensa delle altre stanze quasi per cattiveria. Una persona vestita come gli angeli dell'incidente della caffetteria si stava avvicinando alla porta.



    Aprì la porta con una chiave unica al mondo diversa per ogni stanza ed entrò spavaldo nella stanza. Lilith non si fece infastidire dalla sua presenza e si limitò a guardare i suoi passi.

    << Vedo che non hai toccato niente eh? >>- disse l'angelo stupito
    Ella non gli rispose. Rimase immobile persa nei pensieri.



    L'angelo si chinò e raccolse il piatto di legno e mentre lo faceva chiese alla ragazza:
    << Persa nei pensieri eh? A cosa pensi ? >>

    << Home...>- rispose sotto voce

    L'angelo uscì dalla stanza e la richiuse.



    Lilith tornò subito a perdersi nei suoi pensieri appena chiusa la porta...

    "Dopo qualche tempo, forse mesi, Ju-gi iniziò ad accompagnarmi al mio Luogo . Era quasi come se mi stesse scortando per assicurarsi che nulla mi fosse d'intralcio. Conosceva bene la strada poichè anche lui aveva vissuto tempo fa in quel Luogo.
    In alto sopra le scalinate vi era sempre il maestro che ci vedeva arrivare. Non disse mai una parola"



    " Si limitava a fissarci dall'alto con superiorità. Mi faceva capire che non era una cosa che gradiva anzì, sentivo quasi come se fosse qualcosa di sbagliato ma non in generale. Solo per me. "



    " Per me vigevano regole diverse. Per lui io ero un qualcosa di unico che doveva essere "forgiato" in maniera giusta . Usava sempre quel termine. Forgiare. Ne capì il significato solo anni dopo.
    Il suo sguardo verso di me era sempre molto gelido ma quello verso Ju-gi era micidiale. Non doveva frequentarmi. Doveva starmi lontano. Non doveva contaminare la mia istruzione, la mia forgiatura. "



    " Ma Ju-gi non si faceva intimidire. Voleva aiutarmi ad essere normale; a trovare la mia umanità negatami dal maestro. Doveva lasciarmi andare...Nei suoi occhi vi nasceva la determinazione. Sentiva di dovermi proteggere nonostante io non meritassi la sua protezione. Lui era un'anima pura mentre io ero dannata fin dalla nascita, o meglio fin dalla morte."



    " All'inizio nulla ci fermava. Ci divertivamo a passare il tempo a fare le capriole sul pravo verde e a raccogliere i petali di ciliegio rosa. "



    " Accanto a lui riuscivo a sorridere. Mi sentivo come gli altri bambini. Mi sentivo innocente anche io. Imparavo il significato di parole come Casa, Amore, Famiglia di cui conoscevo solo l'etimologia . "



    " Accanto a lui mi sentivo libera come se nullo fosse il mio destino.
    << Ti proteggerò io Ajagara. Fai un fischio quando hai bisogno. >> - mi ripeteva sempre
    Non riuscivo a non sorridere a quelle parole ."
    Ultima modifica di Karolina Lilith; 20th May 2013 alle 01:27

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  7. #117
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    Re: I ' m only One




    " E mantenne la sua promessa. Più volte. Mi salvò dagli esperimenti del maestro che spesso erano quasi fatali per me. Alcune volte rimanevo immobile a dormire per giorni interi dopo quei esperimenti. Ma non lo faceva per il mio male ma per rendermi forte e potente. Diceva che dovevo essere forte per compiere il mio destino dettatomi dagli dei. Ma ero solo una bambina ... Ju-gi l'aveva capito...per questo continuava a salvarmi interrompendo il maestro. "




    "<< Ti voglio bene >>- mi ripeteva sempre quanto tornavo da lui piangendo dal dolore.
    Mi stringeva tra le sue braccia come per scacciare ogni male. Ma furono proprio questi gesti il motivo della sua disgrazia..."



    " In una notte buia ...


    << Ju-gi !!! >>


    Corsi da lui...In mezzo ai boschi... sotto la luna piena "




    " Io corsi... Corsi con tutte le forze ma..."




    " Non bastò... "




    "Fui io la causa della sua disgrazia...della sua morte"



    Entrò di nuovo l'angelo portando un secondo piatto. Il tempo di posarlo e girarsi avvertì una specie di chiamata. Si voltò e disse:
    << Sù ! Forza, pronta per il processo? >>


    FINE CAPITOLO 05- HOME § iNDICE§ iNIZIO CAPITOLO 06- Your sentence is

    Spero che il capitolo sia di vostro gradimento Non vedo l'ora di conoscere il vostro parere ma sopratutto conoscere i modi per migliorarmi quindi vi prego : scrivetemi dove e come ho sbagliato e cosa preferireste fosse diversa. Nonostante io scriva per me stessa mi piacerebbe far piacere (gioco di parole) la storia anche a voi

    Ultima modifica di Karolina Lilith; 4th July 2013 alle 21:26

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  8. #118
    sim dio L'avatar di Maru1e1a
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    Re: I ' m only One

    Karol, come ti ho già detto in bacheca, fai foto FENOMENALI, vorrei essere brava la metà di te!!
    Devo ancora leggere, sto recuperando un po tutti, ma aspettati presto un mio commento "vero"....bravissima!!!


  9. #119
    sim dio L'avatar di MarinaBlau
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    Re: I ' m only One

    anch'io devo ancora recuperare ma la copertina nuova è splendida!!! complimenti!!
    In her eyes she's always playing out some movies





  10. #120
    sim dio L'avatar di Winged85
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    Re: I ' m only One

    Io invece non devo recuperare
    Più si va avanti, e più questa storia mi piace!
    Questo capitolo poi sull'infanzia di Ajagara ha gettato un po' di luce sulla sua personalità, ma creato altre domande (tanto per cambiare XD). Ha avuto decisamente un'infanzia difficile e il maestro mi stava antipatico sin dalle prime battute. Troppo criptico U_U Per non parlare poi di quando hai fatto un accenno a quegli esperimenti E' ovvio che Ajagara sia una bambina speciale, ma da dov'è arrivata? Insomma, chi sono i suoi genitori? Erano anche loro delle "fenici"? E dove si trova quel Luogo? Sembra che sia una scuola normale, ma solo per Ajagara è una specie di tortura, povera piccola
    Mi spiace per com'è finita per Ju-Gi Chi l'ha ammazzato? E' stato il maestro malefico, vero?? L'ho detto, mi sta antipatico U_U
    E ora le tocca pure essere processata... Saranno pure angeli, ma a me sanno più di demoni, per come si comportano... Non so, non mi stanno troppo simpatici... Oh, ma ci sono un sacco di personaggi antipatici in questo diario! E l'unico carino e dolce, l'hai fatto fuori... Che amarezza XD
    Bellissime foto, quelle di Ajagara e Ju-Gi sotto al ciliegio sono molto "rilassanti", hai fatto benissimo i petali, sei davvero brava!






 

 
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