Balthazor: E tu cosa ne pensi Crowley?- chiese voltandosi verso il demone
Non aveva più scampo dalla discussione: ormai era stato coinvolto. Penso un attimo cosa rispondere. Doveva trovare le parole giuste per non affondare.
Crowley: Bhè ecco…io penso che stai dr…- non riuscì a finire la parola
Crowley fu interrotto dall’arrivo di uno dei soldati del Re. Aveva il respiro affannato e il viso sconvolto. In mano teneva una lunga spada priva di sangue. Correva verso i tre uomini. Perché aveva tanta fretta? Cosa voleva comunicare di così importante?
Il soldato arrivò di fronte ai tre uomini che lo fissavano sorpresi e impazienti. Si fermò un secondo e cercò di riprendere fiato dopo la lunga corsa. Il suo volto era sempre più preoccupato.
Anael: Respira. Cosa è successo soldato? Perché tutta questa fretta?- chiese premuroso il Re
Il soldato raddrizzò la schiena e si voltò verso i due demoni.
Il soldato: Sii Re, davanti a …- non finì la frase
Non sapeva come dirlo delicatamente. La presenza degli demoni nel castello era un evento molto raro e di certo mai positivo. Vi era un grande astio tra i due popoli che risaliva agli anni degli dei.
Anael: Tranquillo. Abituati a loro. Allora, cosa c’è di così preoccupante?- chiese di nuovo il Re
Il soldato si decise a parlare: La prigioniera. E’ scappata.
L’imperatore girò il volto verso il vuoto e con un sorriso di soddisfazione disse: Sapevo che non saresti riuscito a tenerla. Lo sapevo!
Il Re: Cosa?! Presto, prendetela prima che lasci il castello!
Il volto di Crowley divenne marcato. Le sopracciglia si abbassarono, gli occhi si socchiusero e la bocca si aprì da un lato come un ghigno malvagio.
Crowley: Sta volta non mi scappa. - disse sotto voce
Senza dire nulla corse via determinato più che mai. Aveva la sua seconda occasione.
Intanto Anael cercò di capire meglio come questo sia potuto accadere.
Il Re: Quanti uomini abbiamo perso?
Il soldato: Due sono incoscienti ma vivi. Tutto l’esercito la sta cercando. La prenderanno!
Balthazor: Non ne sarei tanto sicuro se fossi in te soldato.
Qualcosa non quadrava. Balthazor ci mise un secondo per capirlo ma quando finalmente lo scoprì rimase sorpreso e dubbioso.
L’Imperatore: Aspetta…Hai appena detto che non ci sono stati morti?
Il soldato: Sì signore.
L’imperatore: Non è possibile ! Ricontali imbecille !
Il soldato indietreggiò poiché si sentì minacciato dai modi di fare dell’Imperatore.
Il Re: Calmati Balthazor. - chiese cortesemente e con voce calma Anael
Balthazor: Lei non lascia mai vivi dietro di sé. MAI.
Lilith fece un grande salto che la portò all’altezza del corrimano della scala centrale. Poggiò i palmi delle mani su di esso e fece una capriola in avanti.
Intanto i soldati si stavano avvicinando sempre più a lei. Il rumore delle loro pesanti armature si poteva udire in tutto il castello. Accorrevano da ogni dove costringendo Lilith alla fuga verso il piano superiore.