L'inizio di tutto Capitolo 1 :
Mi dimenavo come una malata nel letto,ormai il sonno mi aveva ufficialmente abbandonata per fortuna non ero sola, con me c’era il mio dolce cuscino e i miei 3 stati di coperte non era ancora inverno infatti sudavo come un muratore, ma poco mi importava mi piaceva troppo sentire il peso delle lenzuola sopra di me,mi dava la sensazione di essere protetta soprattutto ora mi serviva che mi sentivo osservata.. come se qualcuno o qualcosa stesse la fermo in fondo alla camera a guardarmi
La mia camera era completamente buia in fondo erano si e no le 3:30 di notte.. e probabilmente quella figura che percepivo era solo frutto della mia fervida immaginazione, stava di fatto però che mi senti paralizzata infatti cercai di alzare il capo della testa almeno per vedermi o accennare un piccolo movimento.. ma niente, cominciò a salirmi un panico incredibile accompagnato da un calore al interno del mio corpo quasi come qualcuno avesse accesso il termosifone al interno!, tutto intorno a me sembro cominciare a tremare perfino il mio letto sembrava inghiottirmi quasi come se mi fossi sdraiata in una palude, tentai un ultima volta con tutte le mie forse di muovermi o almeno creare qualche rumore sperando che cosi mia madre sarebbe corsa al istante in camera mia a salvarmi…ma nulla lasciai stare e cercai riparo nel sonno.
“Driin Driin”
La sveglia comincio a suonare rovinando il mio sonno,buttai un veloce sguardo intorno alla stanza accompagnando da uno sbuffo e un forte malditesta… solo un breve e sfocato ricordo avevo di ieri sera..
“cosa diavolo sarà mai successo?”
“Propabilmente era solo un sogno quasi realistico”
Mum :
-Insomma Marie non hai sentito la sveglia?Alzati!- Come al solito ogni primo giorno di scuola mia madre urlava eccitata dalle scale,non avevo mai capito cosa ci trovasse di tanto bello sta di fatto che e' l'unico giorno in cui mi accompagna in macchina fino a scuola
Io :-
Sono sveglia mamma! E diamine non urlare di prima mattina!- Mum : - se urlo e perche voglio che tu non vada a scuola in ritardo, e poi diamine lo dico io vuoi sia uno sequel degli anni precedenti?ti ricordo che sei stata bocciata 3 volte! Hai perso parecchi anni bella mia.. Ma insomma non ti vergogni a essere in classe con quelli più piccoli?-
Mi limitai a indossare i vestiti per scuola,rispondendo avrei portato soltanto la discussione al infinito e conoscendo l’orgoglio di mia madre e il mio era meglio finirla seccamente qui e poi cosa diavolo voleva insinuare? Come se il fatto che sia stata bocciata per 3 anni consecutivi non mi abbia turbata assai non e’ colpa mia se il destino mi ha fatto ignorante..
-Fiù per fortuna i granchi sono ancora tutti fuori- Mia madre aveva sta abitudine di chiamare granchi gli studenti per via del loro modo veloce di entrare dentro appena scattava la campanella d’entrata
“e rinizia un altro anno di ****”
“Quanto hai ragione..”
cema o no.. fin da piccola ho avuto sto vizio di parlare da sola con la mia mente.. il bello e che questa mi risponde pure a tal punto da decidere di dargli un nome “Michael” quanto desideravo si trasformasse in una persona vera e propria sarebbe stato il mio ragazzo ideale che mi avrebbe capito e avrebbe consolato ogni volta ne avrei avuto bisogno ma sto genere di cose lo si vede solo nelle fiabe
Mum :-Maryyyyy! Guarda che sono entrati! Che fai dormi?-
Me : -
Ciao, va mamma!-
La salutai e corsi come un fulmine dentro la scuola, al ingresso ci stava gia una bidella con aria poco annoiata con in mano un cartello che puntava la classe per i nuovi allunni,senza perdita di tempo e come una maratoneta in pieno ritardo corsi verso la mia aula dove dentro c’erano gia i compagni in procinto di presentazioni,andai a sedermi sul unico banco ancora vuoto in fondo a destra del aula
Mi sembrava di guardare tutti dal insù,per via della mia età mi sentivo piu grande e piu matura di tutti questi individui,quindi poco mi importava se non avrei socializzato con nessuno come i vecchi tempi.
*passavano le ore e i prof man mano si presentavano
L’un l’altro seguito dagli alunni che sfiniti ripetevanoIl nome e cognome..*
Era finalmente l’intervallo ognuno andava per la sua strada..c’era chi gia sapeva dove andare e con chi parlare io mi limitai ad isolarmi con me stessa appogiandomi contro un muro come d’altronde ero abituata
Piu in la alla mia sinistra senza motivo fui catturata ad osservare un gruppetto che doveva essere della 4E e quindi la mia età.. se non fosse per i miei boccia menti in questo momento sarei a chiacchierare con loro..
“o forse no”
"Michael fatti gli affari tuoi " …. :- con chi stai parlando?-
scattai sbalzando al indietro con la coscensa di aver appena fatto una delle mie tipiche figure di emme,davanti a me spaventato e stranito quanto me un ragazzo coi cappelli castani e occhi nocciola chiari e belli come non li avevo mai visti, mi fissava scrutandomi dalla testa al ingiu,soffermandosi sfacciatamente sul mio petto facendomi salire i nervi senza pensarci mi alzai e gli sbrattai contro
Io:- Perche scusa? Una persona adesso per parlare deve avere qualcuno difronte? Non puo semplicemente parlare da sola? - sapevo di aver detto una cosa infondata e senza senso, ma dopo quella figuraccia dovevo pur ribattere in qualche modo
… : -Nono ci mancherebbe altro.. certo che puoi – Io : -Bene -_- allora sei pregato di lasciarmi in pace.- ...:-Non mi hai lasciato finire.. certo che puoi nei manicomi e nei centri specializzate nelle cure mentali- Mi faceva arrabbiare,frustare e stressare, avrei assolutamente dovuto arrabbiarmi o essere comunque frustata ma invece per qualche motivo mi sentivo felice a tal punto da volermi perfino complimentarmi per la battuta..ma soffocai subito quest’ultima idea
...:-Andrew Hai finito di violentare mentalmente le persone?- Mi girai sorpresa e intimidita
era una di quelle ragazze con la bellezza da vendere gia dal modo di vestirsi si intuiva il suo Stile aggressivo e quasi dark,emanava in me un aura incredibile con quei occhi grigi e capelli arancioni, accanto a lei ci stava un altro ragazzo molto simile a quello con cui stavo parlando l’unica differenza erano i colori dei cappelli e il modo di vestirsi uno sembrava un ribelle mentre l’altro uno che sembrava saperne lunga il classico maturo saggio
Andrew: -Veramente stavo solo assistende ad un fatto paranormale
- … : -Ma stai zitto! Come che non si vedesse lontano al miglio dove stanno puntando i tuoi occhi – mi sembrava di assistere ad un litigio amoroso che sembrava perfino volersi portare al infinito,decisi dunque di levare le tende.
.
..:-No aspetta!-
Io:
-Dimmi -
…:-Lascia che mi presenti, il mio nome e’ Diana Blues e sono di origini olandesi.. mentre il ragazzo con me si chiama federick e l’altro cretino andrew lo conosci gia.. –
Io:-
Emh.. P-piacere Maria Christler , 17,anni e frequento la prima e ..
-Andrew: -
Come scusa? 17 anni e Frequenti la prima? -
Io : -
Si..stata bocciata in passato..- Mi rispose annuendo e scambio uno sguardo di consenso con gli altri,il silenzio si creo nessuno sapeva più cosa dire ognuno cercava di sforzarsi nel cercare di trovare un argomento da riallacciare il filo ma nulla ero decisamente di troppo e non riuscivo più a sopportare quel aria che si era creata,fin da sempre i silenzi mi mettevano in soggezione voltandomi senza manco salutarli scappai in classe anche se in fondo mi senti un po’ pentita a lasciarli li senza manco salutarli,di sicuro avranno pensato che persona maleducata sia ma in fondo poco importava non erano niente per me e sicuramente non sarebbero mai stati miei amici,mai ne ho avuti e mai ne avrò!
come varcai la porta della classe la campanella di fine intervallo suono facendomi tirare un sospiro di sollievo, ancora 2 ore e sarei tornata a casa a sdraiarmi sul letto a dormire e mi sarei lasciate alle spalle questa dura mattinata..
Subito arrivo il prof che senza perdere tempo fecce cenno a tutti di tornare e sedersi e mettersi a tacere,fin ora i prof non mi avevano dato nessuna tanto erano sempre la solita fiaba e di sicuro a passare di alcuni mesi avrei litigato con uno di loro,la mattinata passo veloce il prof chiese di nuovo a tutti di presentarsi io come al solito feci una presentazione corta e cupa mentre tutti gli altri sembravano non vedere l’ora di buttare al vento il racconto della loro vità dal perché hanno scelto la scuola a come si vedono tra 2 anni,per mia fortuna non ascoltai nemmeno 1 parola di quello che dicevano mi ero limitata tutte le 2 ore ad ascoltarmi la musica senza farmi scoprire dal professore.
***
Erano finalmente finite le 5 ore più strazianti della mia vità e non vedevo l’ora di tornarmene a casa dove sicuramente i miei mi avrebbero fatto mille domande su come andata la scuola facendomi innervosire cosi da rispondergli male correre a chiudermi in camera mia a sentirmi triste e in colpa tutta la giornata
“Che bella vita di schifo..”
“Già veramente..”
...:-EHI MARIA!-
Io:-ehi! - risposi voltandomi velocemente spaventata e curiosa di chi potesse mai chiamarmi con tanta felicità
Io : -Ah sei tu.. –
Federick :-Vedo che sei molto felice di vedermi-
Io :- Nulla di personale , ma mi aspetta volo solo di vedermi chissa quale elfo alato che mi ricordava di ritirare il padellone d’oro-
Federick :-Comè? Vedo che il sarcasmo e il tuo ponte forte,andresti veramente d’accordo con mio fratello-
Io:-
Fratello ?-
Federick: -Si,Andrew quel tipo strambo…-
Io:- Ahsisinceramente avevo notato l’uguaglianza dei vostri bellissimi occhi e infatti mi era anche saltata l’idea che foste fratelli –
Federick – Wow! Bellissimi occhi! Che complimentose grazie,anche i tuoi però devo dire che mi hanno colpito o anzi ci hanno colpito.. in ogni caso si siamo fratelli gemelli purtroppo,lode a dio non ho il suo stesso carattere infantile –
Io: -Emh.. aspetta Perchè “ Ci hanno colpito?” non sono poi chissa chè confronto hai vostri e quella della vostra amica che non ricordo il nome.. che poi.. –
Federick : Scusa ma ora devo andare , Continuiamo il discorso un’altra volta-
Io:-M-ma c-come Ehi! a-aspetta!-
Federick: - Non posso io abito qui! E sono di fretta vienici a trovare qualche volta se vuoi- lo guardai correre e sparire lasciandomi con l’amaro in bocca avevo ancora tante cose da chiedergli volevo sapere di più su di lui.. mai nessuno si era preso la briga di parlarmi o addiritura passeggiare con me, in qualche modo parlare con lui mi aveva fatto piacere a tal punto da perdere di vista la mia strada e seguirlo fino a casa sua.. rimasi ferma ad osservare quel condominio che doveva veramente essere lussuossima dentro,un appartamento che non tutti avrebbero potuto permetterselo peccato pero che piu che attirarmi mi emetteva un senso di angoscia e paura.
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Forse era per colpa del altezza esagerata in fondo ne ho sempre avuto paura
No,era per un motivo più importante che mi aveva perfino fatto ritornare in mente il brivido e il tremolio della notte scorse..di quella figura in fondo alla mia camera che mi fissava e che mi sembrava di rivedere al interno delle finestre di quell palazzo… presa da un improvviso inquietudine scappai via corsi per e tutto il tragitto di casa fino a giungere stanca a casa dove salutando veloce i miei corsi in camera mia e guardandomi per qualche secondo attorno mi rimboccai dentro le coperte addormentandomi..cosa successe poi quella notte a venire..rimase ancora un mistero.
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