Discussione: [Sospeso]This is my Life

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p.s: Maru mi ha preceduta u_u

Oh che gentili che siete Tranquilli non mi sono scoraggiata, più che altro non volevo fare le cose di fretta ma volevo fare tutto con calma... Volevo prima prepararmi per bene i primi capitoli... Ma ora è successo un casino: mentre salvavo il gioco mi si è spento il PC e ho perso metà dei salvataggi, tra cui quello dei pg di questo diario D: Ma ho intenzione di creare dei nuovi protagonisti e di continuare la storia con loro... (il tempo di crearli, fare la nuova copertina, scattare le foto, cambiare alcuni particolari alla storia ed è tutto pronto da postare)
Spero di non metterci molto
Bye Bye

Capitolo 1 - La Catapecchia

Il taxi l'aveva l'asciata all'indirizzo giusto? A Emily non sembrava proprio.
Davanti a lei si ergeva una delle ville più belle e più sontuose di Twinbrook... O almeno così doveva essere...
Nel testamento Zio Tom aveva scritto che Emily avrebbe ricevuto il suo "più grande tesoro"
E invece Emily si ritrovava davanti un'autentica catapecchia,

l'autentica catapecchia che suo zio le aveva lasciato in eredità.
Emily non riusciva a realizzare il fatto che sarebbe andata a vivere in quel posto. Si porto la mano sui pantaloni in cerca del bigliettino nascosto in tasca, sul quale era scritto a caratteri eleganti l'indirizzo della nuova casa di Emily.
"E' proprio questa..." pensò.
Proprio in quel momento Emily sentì dei passi misti a dei singhiozzi provenire da dietro di lei, così si volto, e vide una donna con un'espressione triste in volto ed il trucco colato sulle guance, piuttosto paffute, probabilmente aveva da poco pianto.
La donna aveva due occhi scuri e allo stesso tempo luminosi, le sue labbra erano carnose ed erano mascherate da un acceso rossetto rosso, i capelli erano tenuti a bada da una sottospecie di chignon.

-E così tu sei la nipotina di Tom, e verrai ad abitare qui...- disse la donna tra un singhiozzo e l'altro.
-Si, sono io. per la precisione mi chiamo Emily...

-Piacere, Carmela.
-...Per caso lei sa dove sono andate a finire le innumerevoli proprietà di mio zio?
-Si, cara mia, lo so bene...Meglio di chiunque altra persona...Vedi, tutto è iniziato 15 anni fa, quando la moglie di Tom è morta e lui è stato malissimo, ha iniziato a pensare che essere ricchi non sere nella vita, quindi donò tutte le sue proprietà al comune di Twinbrook, compresa la sua sontuosa villa, ora divenuta orfanotrofio. Tuo zio era molto generoso.
-Mio zio era infinitamente generoso...
Emily cercava di essere felice per le buone azione compiute da suo zio defunto, ma dentro di sè si chiedeva perchè, perchè suo zio non le aveva lasciato nemmeno una delle sue ricche proprietà, perchè non aveva pensato alla sua nipotina, alla figlia che non aveva mai avuto.

Emily era così presa dai suoi pensieri che quasi non si accorse che Carmela se n'era andata.
"Non devo essere pessimista, magari all'interno è carina" pensò, riferendosi alla casa.
"L'unico modo per scoprirlo è entrarci".
Così dopo aver percorso la cigolante rampa di scale Emily era pronta ad entrare.

Posò la morbida mano sul pomello della porta, quasi titubante, poi entrò.

Continua nel post seguente >>>

"Oh... Sono messa bene... Sono messa MOLTO bene..."
Monolocale,

Un lercio divanetto vicino all'entrata, un vecchio letto matrimoniale al centro della stanza, un piccolissimo tavolo da pranzo con due sedie (tra l'altro le unice del lotto)...

Una stretta cucina e piccolo bagno con satitari trasandati.
Ma la cosa che Emily odiava di più era il legno che tappezzava le pareti.
Bisognava fare qualcosa. Ed Emily sapeva cosa fare.
"Per ora penso che una bella riverniciata basti".
Senza lavoro e con pochi soldi, non era il momento adatto per fare lavori in casa, ma Emily si era impuntata.
Aveva deciso di non chiamare operai, ma sarebbe stata lei stessa a occuparsi della riverniciatura.
Prese la valigia più grossa che si era portata, e ne estrasse una borsa di pelle, dove infilò il suo portafoglio e una borsa per la spesa (dove mettere i barattoli di vernice), dopodichè uscì.

Camminò per una buona mezz'ora prima di raggiungere il centro della città e pensò che forse per il ritorno era meglio chiamare un taxi.
Dato che era presto e lei era stanca (non era una persona molto atletica, anzi, l'unico sport che ha praticato in vita sua è stata la danza, per 3 anni) decise di fermarsi un'attimo al parco centrale della città.
Si sedette su una panchina, accanto ad una bella signora coi biondi capelli tenuti a bada da una strana pettinatura, la quale attaccò subito discorso con la timida Emily, che fu obbligata a raccontare ogni cosa della sua vita.

-....e così ora ho deciso di riverniciare un pò le pareti.
- Wow... Sei una ragazza tuttofare!
-Giulia non esageri...
-Devo assolutamente presentarti ai miei figli! Così lì abitui a darsi da fare. La mia figlioletta ha la tua stessa età e di sicuro le farà piacere passare del tempo con te. Mentre il mio bambino ha 13 anni ed è qui con me...
La donna chiamò Leonard con un sacco di nomignoli che nessun figlio vorrebbe sentirsi dire dalla madre
-Emily..

-Ti presento il mio cucciolo...
-MAMMA!
-... Si chiama Leonard
Nemmeno il tempo di presentarsi che Leonard si butta a flirtare con Emily, che dopo un pò non lo sopporta più

-Senti bimbo ho una decina di anni in più di te, va bene scherzare un pò e diventare amici, ma mettiti in testa che tra noi non succederà mai nulla di più.
-Ma l'amore non ha età mia dolce Emily.

-LEONARD! Smettila di comportarti da idiota, perlopiù con una ragazza dell'età di tua sorella! Chiedile scusa, subito!
-Mamma non rompere! So io cosa fare!
Un imbarazzante silenzio irruppe nell'aria, così Emily si ricordò della vernice che doveva acquistare, e la usò come scusa per andarsene.


Una volta tornata a casa dagli acquisti Emily decise di riposarsi un pò, magari leggendo qualcuno dei libri che zio Tom teneva in casa.
Fu così che passo il resto del pomeriggio, per cena mangiò un panino e la serà si addormentò presto.

Il giorno seguente Emily si diede subito da fare, indossò abiti più "da casa", stese del chellofan a terra e iniziò a verniciare. Per la serà finì tutto il locale, tranne io bagno, che completo l'indomani insieme alla seconda mano in sala. Oltretutto verniciò anche alcuni mobili, ottenendo un risultato soddisfacevole...


Emily si soffermò un'attimo ad ammirare il suo lavoro,

poi sprofondò in un pesante sonnellino... ...

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Grazie per aver letto questo primo capitolo ^^
Non succede nulla di chè, ma commentate pure.

ciao miki!
POvera Emily... lo zio che era tanto ricco poteva lasciare qualcosina in piu alla nipote... ma devo dire che lei è stata molto brava a ridipingere la casetta... decisamente, ora è moooolto piu vivibile!

aggiorna presto che sono curiosa di conoscere meglio Emily!!

Sembra intrigante... Credo che ti seguirò...!!

Capitolo 2- La festa parte 1

Le giornate a Twinbrook passavano veloci , e con esse passava veloce l’estate. Emily per il momento non aveva in programma di trovare un lavoro, ma prima o poi l’avrebbe dovuto cercare.
Tutte le mattine la sua sveglia suonava alle 5 e lei, ancora quasi addormentata, si vestiva frettolosamente e usciva di casa, per recarsi nel suo “piccolo angolino segreto”.
Bastava percorrere qualche decina di metri per ritrovarsi sulla sponda di un piccolo fiumiciattolo, Emily si era affezionata molto a quel posto, quesl posto da cui tutte le mattine osservava il sorgere del sole.
Si sedeva sulla sponda del fiume e guardava all’orizzonte, in attesa dell’arivo del suo amato sole, e ogni volta che lo scorgeva sentiva il cuore battere più forte, lui si ergeva maestoso, con quel suo potere di colorare le cose d’arancio.
Poi lo sguardo di Emily cadeva sul fiume, sul riflesso che il sole regalava all’acqua.
Capitava alcuni giorni in cui , terminato quell’istante, Emily tornava a casa, o altri in cui si appoggiava all’erba, chiudeva gli occhi e si lasciava accarezzare dal leggero venticello, o altri ancora (questi più rari) in cui portava con se una vecchia canna da pesca trovata nella “catapecchia”, con la quale si esibiva in una improvvisata pesca, senza esche o altro.
Quel giorno era uno di quelli in cui Emily pescava, quando Leonard sbucò fuori pian piano dal nulla.
A passi felpati l’adolescente si avvicinò a Emily,

E ad un tratto…


-BUU!
Emily dallo spavento lascio cadere la canna da pesca , solo dopo qualche secondo realizzò il fatto che Leonard era piombato dietro di lei e le aveva fatto un brusco scherzo.
-Sei matto!?- esordì Emily dopo essersi ripresa –mi hai fatto prendere uno spavento!
La ragazza non se la prese molto, sapeva che era inutile fare l’offesa con Leonard, quindi iniziò ad interrogarlo sul perché ed il per come si trovasse lì.
-Vedi… Mia sorella organizza una festa in questi giorni.
-Fantastico! Mi piacciono le feste!-Emily stava mentendo, lei ODIAVA le feste, sarà forse perché quasi tutti i suoi compagni di scuola non la invitavano quando c’era una festa, e lei non capiva mai il perché.
-Bene…. E’ questo sabato…
Leonard squadrò da testa a piedi Emily, poi aggiunse:
-Mia sorella vorrebbe che ti vestissi… elegante.



Appena sentì la parola elegante Emily pensò subito ad una bella camicetta bianca, “magari sopra ad una bella gonna nera…” .
-Certo ci sarò!

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Eccola su una poltrona rosa dall’aspetto comodo, il suo sguardo attirato dal giardino dei vicini, e lei che si lasciava ipnotizzare dai rami degli alberi che si muovevano, sincronizzati, in una danza piena di grazia.

La sua tranquillità fu interrotta solo dall’arrivo di suo fratello, che irruppè nella sua stanza senza preavviso.
-Leonard! Quante volte ti ho detto di bussare?
-Scusa Amber, ma ho una notizia da darti. Vedi, tu mi dai sempre il permesso di invitare un mio amico alle tue feste… Questa volta ho invitato la ragazza appena arrivata in città.
-Quale scusa?- Solo in quel momento Amber posò gli occhi sul fratello.
-Quella di cui ti ha parlato mamma l’altro ieri- Amber guardò il soffitto sopra di lei, come per cercare di ricordare di che ragazza parlasse Leonard, poi d’un tratto il flash:
-AH! La sfigata! Certo che me la ricordo.
-Non chiamarla sfigata! Solo perché non indossa sempre jeans e t-shirt super attillati non vuol dire che sia una sfigata. E poi se la conosci meglio capisci che simpatica, bella e intelligente.
Con un movimento lento e tranquillo Amber si alzò dalla poltrona, guardò dritto negli occhi suo fratello e poi… scoppiò:


-Giuro che se i miei amici pensano che sono stata io ad invitare “quella”…
-Quella si chiama Emily- Leonard indietreggiò.
-… tu hai smesso di vivere!
-Stai calma. Ho solo invitato una ragazza ad una tua festa, se non ti piace puoi anche non frequentarla.
La bionda si limitò a lanciargli un’occhiataccia, poi uscì dalla stanza.

Continua nel post seguente >>>

Il giorno della festa era arrivato.
Emily, come aveva già deciso, indossava una camicia bianca, infilata dentro una gonna corta nera.
Come era sua abitudine prese un taxi, che la lasciò esattamente davanti alla casa di Amber e Leonard.
Scesa dall’auto rimase per qualche istante ad osservare la facciata della casa, una musica pop proveniente da dentro arrivava fino alle orecchie di Emily, e dalle finestre fuoriuscivano luci blu e rosse.
“Ommamma” pensò d’istinto la ragazza.

Appena entrò in casa vide che tutti smisero di ballare e le si avvicinarono, incuriositi dalla presenza di un’estranea.


Emily si sentì parecchio a disagio, con tutti quegli occhi puntati addosso.
Ma ciò che le preoccupava di più era il suo aspetto: le altre ragazze avevano dei vestitini corti e alla moda ed il trucco agli occhi, lei invece aveva quella camicia che ora le appariva così sciatta e quella gonna che faceva molto “nonna”.


Pian piano tutti le si sono avvicinati, quasi a formare un cerchio



Emily si guardava a destra e a sinistra, cercando di sorridere, poi mentre guardò Amber lei fece una faccia terribile, quasi come la disprezzasse.

Mentre la musica a tutto volume continuava gli occhi dell’indifesa ragazza diventarono sempre più lucidi e umidi, ma Emily non voleva piangere davanti a tutti, per questo si avvicinò lentamente alla porta, per poi uscire di corsa.

Ora poteva piangere tranquillamente…
Ma non si era accorta che qualcuno l’aveva seguita…


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Ho voluto cambiare tipo di immagini, ho aggiunto il bordo nero e una lieve modifica, se ho tempo tra qualche giorno modifico le foto anche del primo capitolo
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto
Ah...
Grazie Vavi e sammy per aver commentato

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