[Sospeso]Scarbron - Capitolo 3

[Insersil]

Eccomi, ho deciso anch'io di cominciare quest'avventura. Volevo già da tempo scrivere qualcosa e ora che è arrivata l’ispirazione, credo che condividere con voi il mio lavoro sia un buon modo per migliorarmi. Purtroppo avrò sicuramente problemi con le foto e saranno poche, ma migliorerò. Ciò che più mi preoccupa è che il mio modo di scrivere possa risultare infantile per alcuni. Ho a malapena tredici anni, nessuna esperienza in campo e, perché no, anche un po’ di paura per delle eventuali recensioni negative, ma passione e volontà non mi mancano, credo che facciano parte della ricetta per produrre qualcosa da leggere piacevolmente. Il resto degli ingredienti, spero di trovarli man mano che il tutto prende forma.
Bona legi!



>miniatura<

Presentazione

Una ragazza, perfino inesistente per alcuni, il uso nome è Jordan. Nessuno sa nient’altro di lei, nemmeno i suoi compagni che la vedono camminare per i corridoi di scuola ogni giorno. Nessuno si è mai interessato a parlarle. La sfigata. Sempre seduta all'ultimo banco della classe, capelli color carota e lentiggini ovunque. Sensibile, introversa, solitaria e dall'autostima sottozero. Ma allora, se davvero è così insignificante, perché prendiamo lei come protagonista di questa storia? In realtà, Jordan, non è inutile come tutti credono, solo dopo quindici anni della sua esistenza, però, lo capirà. Ci penserà Leight, a far sbocciare la sua vera natura, portandola con sé nel suo mondo. In seguito all'arrivo di Lui però, si verificano varie sparizioni nella scuola. Questo farà sì che Jordan non sia subito disposta a seguirlo e che preferisca, piuttosto, continuare la sua vita così com'è.
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Prologo

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3

[Insersil]

Prologo



Non ho mai creduto nell'esistenza di qualcosa che fosse al di là del normale. Sono sempre stata dalla parte del “Non vedo, non credo”. È impossibile, dicevo io, davanti a tutto ciò che non conoscevo. Volevo prove di ciò che mi veniva detto. Forse solo per paura, paura di qualcosa di cui non ho nessuna certezza, qualcosa di sovrannaturale. Tutto ciò finché non incontrai lui. Una persona talmente vicina a questo mondo fantastico da essere stata perfino chiamata a farne parte. La sua non fu una scelta. Lo hanno voluto e l’hanno preso. Ora, vogliono anche me... E non so più in cosa credere.

[mettiu]

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Buona permanenza,
lo Staff

[Valentinasims700]

Wow la protagonista è uguale a me XD
mi attira il diario ^^
non vedo l'ora di vedere il primo capitolo!

[Insersil]

«Jo, svegliati!» Fino a prova contraria, io sono sveglia. Semplicemente non voglio alzarmi dal letto. E comunque, nessuno mi ha ancora esplicitamente ordinato di farlo. «Jordan, farai tardi!» Farò tardi, che supposizione attraente... Facendo tardi potrei saltarmi un’ora di umiliazione, un’ora devastante che potrebbe essere eliminata dall’elenco di tutte quelle che ho passato negli ultimi mesi. «Jordan Weeth…» Mia madre si mette ad urlare, sta utilizzando la tecnica del chiamarmi con nome e cognome, per accentuare il fatto che si sta incavolando, e non poco.

Mi tiro su di scatto, sono solo in intimo e rabbrividisco quando il mio corpo abbandona il calore delle coperte. Ho perso la battaglia. La guardo male mentre mi sorride compiaciuta. Mi alzo dal letto, infilo un maglione caldo e mi avvio con passo lento verso il bagno, lei invece se ne va tutta soddisfatta al piano di sotto. Non capisce, non ci riesce proprio. I piedi nudi toccano le mattonelle fredde della sala da bagno. Guardo ciò che riflette quella lastra di vetro appesa al muro. L’orto di carote che mi ritrovo in testa sta degenerando, almeno potrei provare a pettinarmi qualche volta. Poi mi lamento dell’umiliazione, me la sto proprio cercando.

Dopo aver curato il giardino arancione passo ai vestiti. Mi guardo svariate volte allo specchio per controllare l’accostamento di colori e intanto il cumolo di abiti dietro di me si fa sempre più grande. Concludo in fine con un bel “chi se ne frega” e metto l’ultima cosa provata.

Scendo le scale con il broncio in faccia. Passando davanti la cucina mi accorgo della colazione sul tavolo, ero così impegnata a prepararmi che me ne sono completamente dimenticata. Ignoro la tazza piena di cereali e vado alla porta d’ingresso.

...

[Insersil]

Percorro il vialetto di casa, fa davvero freddo. Vorrei piangere. Quando fa freddo non riesco a piangere, le lacrime non escono. È una cosa strana, credo, ma anche positiva. Mi impedisce di fare il doppio delle volte la figura della pappamolle.
Il buon giorno si vede dal mattino? Sono proprio fregata allora.

Cammino. Non faccio mai in tempo a prepararmi all'idea di passare una giornata in quell'edificio che me lo ritrovo davanti, sempre troppo presto. La mia scuola fuori è gialla, dentro e bianca. Punto, non c’è altro. E' a due piani, di cui uno interrato. Sottoterra ci sono le aule, niente finestre per cui. La odio. Lei e chi la frequenta. È presto, le lezioni inizieranno tra parecchio e l’entrata è praticamente deserta a parte per un paio di studenti. Sembrano impazienti per qualcosa, si sussurrano all'orecchio tra loro. Io, ovviamente, non ne so nulla. Di certo nessuno verrà a dirmi cosa sta accadendo, nessuno mi parlerà per il resto della giornata. Forse è meglio dire per il resto dei mesi.

Manca ancora mezz'ora alla campanella vado per dirigermi alla classe. Oltrepasso l’ingresso, a testa bassa. Camminando mi fisso la punta delle scarpe, altri due ragazzi occupano il corridoio, ridono di me. Li ignoro, ormai ci ho fatto l’abitudine. Entro nell'aula senza bussare, sono certa che dentro non ci sia nessuno. Chi è così squilibrato da passare gli ultimi minuti di libertà della mattina nella stanza in cui ne passerà alti trecentosessanta? La risposta è piuttosto ovvia: io. Bussare sarebbe solo una formalità. Inutile e ridicola, come me. Ciò che vedo all'interno della classe mi stupisce. Noto una presenza, non è né un prof né un bidello che cerca di pulire all'ultimo minuto. È un ragazzo, seduto sulla sedia del banco nella zona più remota della classe, il posto degli sfigati. La mia sedia.

Lo guardo in faccia, non riesco a fare nessun collegamento con le mie conoscenze, me lo ricorderei se l’avessi incontrato, anche solo una volta. Sì, perché è bellissimo. Capelli neri e lucidi, viso d’angelo e fisico d’atleta. E poi gli occhi… Sono chiarissimi, si notano perfino da dove mi trovo, non capisco se siano azzurri o grigi ma sicuramente sono stupendi.

Appunto, devo far attenzione, sono proprio questi “fighi” che se la prendono con me. Almeno, soprattutto loro. Se ora andassi lì a dirgli che è la mia sedia mi beccherei la sua mano stretta a pugno in faccia. Ma se mi siedo da un'altra parte ci penserà il resto della classe dopo. L'unica soluzione è uscire dalla stanza e rifugiarsi in bagno fino alla campanella, quanto tutti gli studenti arriveranno e i miei compagni di classe gli faranno notare che quella non è la sedia adatta a lui. E' adatta a me. E' l'unica con le gambe storte, appena ti ci siedi se non fai attenzione cadi a terra. Mi volto in direzione opposta ed esco dalla stanza. Cammino frettolosamente verso il bagno per rifugiarmici fino alla campanella. Mi avvicino a quelle classiche porte con il disegno dell’omino in gonnella. Chissà perché non possono direttamente scrivere “maschi” e “femmine” invece che quei disegnini per ritardati. Fino a prova contraria, sanno tutti leggere qui. Mi chiudo dentro. Mando al diavolo l’igiene e siedo a terra.

Eccole, le lacrime che stamattina non sono arrivate, stanno facendo la loro entrata adesso, scorrendo sulle mie guance.
La mia vita è uno schifo. Non posso nemmeno sedermi al mio posto che rischio di essere picchiata. Fatemi uscire da questo incubo, vi prego. Voglio solo svegliarmi e sapere che è stata tutta una finzione.

[bestsimmina]

Da quello che hai scritto fino ad ora, tutto avrei pensato tranne che fossi una ragazza di tredici anni!!Brava davvero,sai l'italiano molto meglio di gente di mia conoscenza che ha quasi il doppio dei tuoi anni!!Cmq la storia mi intriga non poco,già mi sono fatta un'ideuzza...attendo il primo capitolo!!E in bocca al lupo!!

[Insersil]

Grazie mille ragazze! [e visto che nella sezione Legacy ho fatto la tamarronah e non ho ringraziato mettiu per il benvenuto, lo faccio ora: grazie!]

Il primo capitolo mi rendo conto che sia piuttosto corto, ovviamente sarà la prima e l'ultima volta, giusto per farvi fare un'idea sulla protagonista. Le foto d'ora in poi saranno anche più curate e di più, ho avuto qualche problema con materiale personalizzato ed ho litigato col gioco. Non fate caso al fatto che Jordan stia andando a scuola senza una borsa, o per lo meno un misero libro ^^""
Comunque mi auguro che dopo aver letto non abbiate pensato di aver perso tempo ;)

[Vavi(:96]

Wow.... il tuo diario mi piace e Jordan mi sta già simpatica^^
Comunque non preoccuparti del tuo modo di scrivere è perfetto!!
Aggiorna presto<3

[Eclisse84]

Sconvolta dal leggere la tua età... da come scrivi sembri molto più grande! I miei complimenti!
Non avevo fatto caso alla mancanza dello zaino, fino a quando non lo hai specificato...buon segno, vuol dire che mi hai coinvolta, anche se il capitolo è durato poco, ma si prospetta una storia interessante, ti seguirò di sicuro!