II CAPITOLO
Quella notte non dormii, pensai a quando completai la mia metamorfosi, alla sensazione del veleno che invase ogni vena… Quella sera ebbi una particolare sete, una vittima non mi saziò. Così, mentre stavo tornando a casa, notai un giovane uomo che studiava le stelle... Pensai di poterlo riconoscere in futuro: occhi verdi, capelli rossastri, altro poco più di me ed un fisico esile. Fatto sta che mi avvicinai a lui ed iniziai a parlargli del più e del meno. Gli chiesi se potessi bere un po’ del suo sangue, lui mi sorrise maliziosamente e mi fece bere. Il problema fu che ero abbastanza sazia, e uscì una buona dose di veleno… Lui non se ne accorse, ed io feci finta di non saperne nulla… Lo liquidai lasciandogli il mio numero falso, e me ne andai sopraffatta dal senso di colpa.
Il giorno dopo, di mattina presto mi armai di forza di volontà e lo cercai ovunque. Poi, dopo due ore, trovai la casa. Iniziai a bussare nervosamente a causa della bruciatura.
“Avanti... Muoviti ad aprire ‘sta porta!” Pensai.
“Si?” Sentii da dietro la porta la sua voce e sussultai.
“Ehm, eh… Ciao sono la ragazza dell’altro giorno, posso entrare?”
“Ma i vampiri non possono uscire con il sol..”
“APPUNTO, APRI ‘STA PORTA PRIMA CHE DIVENTO UN ARROSTICINO!”
Sentii una risata e la porta si aprì. Non ricordavo neanche il suo nome, ma mi accolse con un bellissimo sorriso.
Mi invitò a sedermi, ma prima, feci una cosa che non mi sarei mai aspettata.
Lo baciai. Lo baciai perché ero piena di sensi di colpa, lo baciai come per farmi perdonare. Sentii le sue labbra sottili premere contro le mie… Lui ovviamente non rifiutò il bacio, e continuò a baciarmi. Poi si staccò con le guance colorate di rosa e mi guardò.
“:o.O:Oh, ehm… Piacere, Joseph.” Disse balbettando, in un misto tra il compiaciuto ed il confuso.
“Ehm… Delilah, Delilah Farmster.” Risposi sorridendo.
Quel pomeriggio parlammo del più e del meno, ma non ebbi il coraggio di raccontargli cosa avevo combinato. Arrivò la sera, e gli chiesi se mi avrebbe sfamata anche quel giorno. Lui sorrise e mi fece servire, ma il suo sangue non era più puro. Sentii una punta di veleno che mi fece staccare con una sensazione di amaro in gola. Ritornarono i sensi di colpa, e lo liquidai dicendo che dovevo proprio andarmene, ma Joseph mi ribaciò e si avvicinò al mio orecchio.
“È la prima volta che una donna mi piace così tanto... Domani alle 16 vogliamo andare a mangiare?”
“Alle 18, prima ho problemi... Sai… Il sole…”
Lui annuii, ed io me ne andai.
Perché lo avevo baciato?! Non aveva assolutamente senso tutto ciò…
Il giorno seguente, fui svegliata alle quattro del mattino per un buon motivo... Infatti Kismet diventò adulto, e lo potetti cavalcare!
Cavalcammo per tutta la città, si sentivano solo i suoi passi e nient’altro. Per un momento, fui in pace con me stessa…
Scusate per le poche foto >.< Purtroppo
Pensavo che non avrei mai postato la storia! In questa prima parte quindi,
ci saranno non troppe foto.. Ancora scusa!:(