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  1. #111
    sim § L'avatar di sweet-pepper99
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    Re: Cygni b

    Wow!! Questo diario mi piace sempre di più..ho potuto leggere solo ora entrambi le parti del capitolo e colgo l'occasione per dire che sono troppo felice che Jordan sia riuscita a sfuggire dall'odioso padre e dal viscidissimo Jonsy.. (non puoi capire quanto lo odio!!)

    Comunque non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.. aggiorna presto!!
    -Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita. Gradino dopo gradino. E ogni gradino era un desiderio. Per ogni passo, un desiderio a cui dicevo addio. Non siamo pazzi quando troviamo il sistema per salvarci. Siamo astuti come animali affamati. Non c'entra la pazzia. È genio, quello. È geometria. Perfezione. I desideri stavano strappandomi l'anima. Potevo viverli, ma non ci son riuscito.-
    Sweet-pepper99


  2. #112
    sim dio
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    Re: Cygni b

    Acqua questo diario diventa sempre più bello e interessante
    Che dire sono felicissima per Jordan che è finalmente riuscita a fuggire da quella trappola e da Jonsy brutto nonnetto maniaco è__é
    ​E altrettantofelice che Keira l'abbia trovata visto che si è fatta male alla caviglia.
    Spero che Jordan non venga trovata c:


    Said where you goin’ ?what you gonna do? I been lookin’ everywhere I been lookin’ for you

    Eowyn

  3. #113
    sim magnifico L'avatar di purple__ever
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    Re: Cygni b

    Ho letto già letto ieri ma non ho avuto il tempo di commentare! Sìììì, Keira e Jordan insieme. Adoro il nome Lena, è dolcissimo, ed è commovente che Jordan abbia deciso di usare proprio il nome di sua madre :')
    Padma e Keira si prenderanno cura di lei, anche se sono curiosa di sapere cosa inventerà Jordan sul "passato" di Lena. Keira ha notato subito che Lena è una ragazza di città, si chiederà dove sia la sua famiglia o perché fosse fuori casa durante la tempesta... E sono ancora più curiosa di sapere come reagiranno le due donne quando scopriranno (se lo faranno) di trovarsi di fronte alla Sacerdotessa!
    Mi piacerebbe vedere anche la reazione del popolo alla scomparsa della loro Sacerdotessa... Ma non è detto che il Sindaco decida di rivelarlo, d'altronde Jordan è sempre rinchiusa nella torre e nessun cittadino potrebbe mai a sapere che è scomparsa (almeno che non ci sia una talpa tra le ancelle )
    Anche se in questa seconda parte del capitolo non si è visto, Jonsy rimane tra le mie preoccupazioni principali Aspetto il prossimo capitolo, complimenti come sempre

  4. #114
    sim esperto L'avatar di ComandantePerla
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    Re: Cygni b

    Ciao Acqua,
    Che devo dire...che la tua storia mi affascina sempre di più! Scrivi stupendamente e rendi pensieri ed emozioni in un modo tale che quando leggo mi sembra di viverle insieme a Jordan....
    Sono contenta che sia riuscita a fuggire! Fuggire lontano da quel suo odioso padre e da quello psicopatico di Jonsy.....avevo pensato che potesse esserci del buono in lui, ma ora mi rendo conto che è solo un malato di quelli pericolosi!
    Le fotografie della fuga nella notte sono stupende e riescono a raccontare benissimo la corsa affannosa di Jordan alla ricerca di un riparo ed inseguita dal peggior nemico di tutti: la paura....
    E finalmente le due sorelle si sono incontrate .....non so spiegarti perchè, mi è venuto istintivo definire "sorelle" Jordan e Keira.....
    Aggiorna presto, non vedo l'ora di conoscere il seguito della storia






  5. #115
    sim dio
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    Re: Cygni b

    Eccomi qui, ho recuperato gli ultimi 3 capitoli!
    Che dire, Acqua... con questa storia mi hai letteralmente conquistato! adoro sia lo scritto, sia le foto, l'ambientazione in sé per sé, l'atmosfera stessa. Inoltre narri talmente bene che le emozioni di Jordan le rendi talmente "tangibili" che è come se mi trovassi dentro al racconto.
    Sono felicissimo che Jordan/Lena sia riuscita a fuggire da quella vita che non le appartiene, che le hanno imposto. Sono felicissimo, inoltre, che sia riuscita a scappare dal palazzo e dalle mani di quello scienziato maniacale e ambiguo! e che colpo di scena! ha incontrato Keira, che rientra decisamente tra i miei personaggi preferiti di questo Diario.
    Aspetto il prossimo aggiornamento

  6. #116
    sim dio L'avatar di Acqua&Sapone
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    Re: Cygni b

    Citazione Originariamente Scritto da sweet-pepper99 Visualizza Messaggio
    Wow!! Questo diario mi piace sempre di più..ho potuto leggere solo ora entrambi le parti del capitolo e colgo l'occasione per dire che sono troppo felice che Jordan sia riuscita a sfuggire dall'odioso padre e dal viscidissimo Jonsy.. (non puoi capire quanto lo odio!!)

    Comunque non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.. aggiorna presto!!
    Ciao sweet pepper! Finalmente sono tornata dal mare e posso rispondere ai vostri commenti!
    Hai proprio ragione, anche io sono felice che Jordan abbia avuto l'occasione di fuggire, sono occasioni che capitano una sola volta nella vita!
    Grazie di cuore per il tuo commento!

    Citazione Originariamente Scritto da stella56757 Visualizza Messaggio
    Acqua questo diario diventa sempre più bello e interessante
    Che dire sono felicissima per Jordan che è finalmente riuscita a fuggire da quella trappola e da Jonsy brutto nonnetto maniaco è__é
    ​E altrettantofelice che Keira l'abbia trovata visto che si è fatta male alla caviglia.
    Spero che Jordan non venga trovata c:
    Beh dai, Jonsy non è proprio vecchissimo, forse i capelli bianchi da albino ti traggono in inganno
    Però hai ragione nel definirlo maniaco, anche se si è disperato nell'essersi reso conto che Jordan era fuggita...
    Vedremo se verrà trovata o no

    Citazione Originariamente Scritto da purple__ever Visualizza Messaggio
    Ho letto già letto ieri ma non ho avuto il tempo di commentare! Sìììì, Keira e Jordan insieme. Adoro il nome Lena, è dolcissimo, ed è commovente che Jordan abbia deciso di usare proprio il nome di sua madre :')
    Padma e Keira si prenderanno cura di lei, anche se sono curiosa di sapere cosa inventerà Jordan sul "passato" di Lena. Keira ha notato subito che Lena è una ragazza di città, si chiederà dove sia la sua famiglia o perché fosse fuori casa durante la tempesta... E sono ancora più curiosa di sapere come reagiranno le due donne quando scopriranno (se lo faranno) di trovarsi di fronte alla Sacerdotessa!
    Mi piacerebbe vedere anche la reazione del popolo alla scomparsa della loro Sacerdotessa... Ma non è detto che il Sindaco decida di rivelarlo, d'altronde Jordan è sempre rinchiusa nella torre e nessun cittadino potrebbe mai a sapere che è scomparsa (almeno che non ci sia una talpa tra le ancelle )
    Anche se in questa seconda parte del capitolo non si è visto, Jonsy rimane tra le mie preoccupazioni principali Aspetto il prossimo capitolo, complimenti come sempre
    Anche a me piace moltissimo il nome Lena, anche se devo dire che di solito non riscuote molto successo quando lo propongo
    Riguardo il passato di ''Lena'' ne vedremo di tutti i colori, è un aspetto della vicenda che mi ispira moltissimo. Ovviamente qualcuno degli abitanti del deserto si potrebbe insospettire o chiedersi da dove venga la donna..
    Jonsy è apparso solo nella prima parte di questo capitolo, tra l'altro mi è piaciuto un sacco fargli le foto mentre bestemmiava perchè Jordan era scappata


    Citazione Originariamente Scritto da ComandantePerla Visualizza Messaggio
    Ciao Acqua,
    Che devo dire...che la tua storia mi affascina sempre di più! Scrivi stupendamente e rendi pensieri ed emozioni in un modo tale che quando leggo mi sembra di viverle insieme a Jordan....
    Sono contenta che sia riuscita a fuggire! Fuggire lontano da quel suo odioso padre e da quello psicopatico di Jonsy.....avevo pensato che potesse esserci del buono in lui, ma ora mi rendo conto che è solo un malato di quelli pericolosi!
    Le fotografie della fuga nella notte sono stupende e riescono a raccontare benissimo la corsa affannosa di Jordan alla ricerca di un riparo ed inseguita dal peggior nemico di tutti: la paura....
    E finalmente le due sorelle si sono incontrate .....non so spiegarti perchè, mi è venuto istintivo definire "sorelle" Jordan e Keira.....
    Aggiorna presto, non vedo l'ora di conoscere il seguito della storia
    Beh, per ora posso dirti che sono ''sorelle nella sventura'', vi sarete certamente resi conto che a Vaniant e dintorni c'è qualcosa che non va, a prescindere dalla vita personale dei protagonisti (che, d'ora in avanti, saranno Keira e Lena).
    Sono molto felice che anche a te piaccia il mio stile di scrittura, ho sempre un sacco di remore ma alla fine esce abbastanza scorrevole per fortuna
    Ti sono piaciute le foto della fuga notturna? Sono contenta, c'ho messo un'ora a farle
    Grazie di cuore anche a te per il commento

    Citazione Originariamente Scritto da mettiu Visualizza Messaggio
    Eccomi qui, ho recuperato gli ultimi 3 capitoli!
    Che dire, Acqua... con questa storia mi hai letteralmente conquistato! adoro sia lo scritto, sia le foto, l'ambientazione in sé per sé, l'atmosfera stessa. Inoltre narri talmente bene che le emozioni di Jordan le rendi talmente "tangibili" che è come se mi trovassi dentro al racconto.
    Sono felicissimo che Jordan/Lena sia riuscita a fuggire da quella vita che non le appartiene, che le hanno imposto. Sono felicissimo, inoltre, che sia riuscita a scappare dal palazzo e dalle mani di quello scienziato maniacale e ambiguo! e che colpo di scena! ha incontrato Keira, che rientra decisamente tra i miei personaggi preferiti di questo Diario.
    Aspetto il prossimo aggiornamento
    Grazie mettiu, ribadisco che le foto mi hanno stressata, sono stra-felice che vi piacciano!
    Io mi sono appassionata a questa storia, molto più di quello che mi aspettavo, sarà perché è il mio primo diario? Chi lo sa, io ce la metto tutta
    Anche per me Keira è uno dei personaggi migliori, soprattutto perché riesce a passare sopra ai propri pregiudizi e rancori personali rivelandosi simile a sua madre, almeno nel carattere.
    Attualmente sto scrivendo il 6° capitolo, quindi l'aggiornamento non tarderà ad arrivare.
    Grazie ancora a tutti

  7. #117
    sim dio L'avatar di Acqua&Sapone
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    Re: Cygni b

    Immagina.
    Immagina una spiaggia senza mare,
    un sole senza ombra,
    un'ombra senza sole e una stella senza notte.
    Benvenuti a Gohl, dove non c'è nessuno e
    da nessuna parte ci sono tutti.


    CAPITOLO VI - Parte 1

    Il mondo nuovo



    Quando le due donne uscirono dalle gallerie della cava il cielo era ancora buio, ma le prime stelle facevano già capolino tra le nubi di fine tempesta e l’orizzonte andava schiarendosi molto velocemente.
    Il passaggio non era altro che un buco tra le montagne, Keira l’aveva scoperto per caso quando l’avevano mandata su per il precipizio a cercare un operaio che si era smarrito tra le rocce.
    Poco prima di giungere alla grotta Lena perse i sensi. Anche Keira era stremata dalla fatica nel sorreggere sia lei che l’otre pieno d’acqua che teneva nella sua bisaccia, così l’adagiò lentamente sulla sabbia e fece lo stesso con l’acqua.
    Sorrise tra se pensando alla faccia che avrebbe fatto sua madre quando l’avesse vista arrivare con quel doppio carico.
    Inoltre, quasi sicuramente, la Vanatiana che stava trasportando si sarebbe svegliata con una sete del diavolo ed il suo furto sarebbe stato quasi vano; non se ne preoccupava ma sorrideva, perché sapeva che sua madre l’avrebbe curata come voleva la legge del deserto.
    I Morok, gli abitanti di Gohl, erano ben diversi dai freddi e scostanti cittadini di Vaniant che immolavano una bimba appena nata ad un Dio che non si era mai rivelato loro, essi si aiutavano e proteggevano l'un l'altro, vivendo all’ombra di una civiltà che ignorava quasi totalmente la loro esistenza.
    Erano nomadi, ma conoscevano l’ospitalità e la fratellanza, concetti che la quasi maggioranza dei cittadini della capitale ignoravano vivendo nella paura verso il prossimo e l’esterno.
    I Morok infatti si nascondevano dai Vanatiani sfruttando l’enorme catena di monti che si erigeva nei pressi della città, dove essi avevano i propri rifugi quando le oasi del deserto si prosciugavano. Molti di loro rubavano acqua dalla cava da almeno un secolo per poi ripartire, mentre Keira e sua madre erano ormai diventate delle sedentarie.
    La ragazza si domandava se la pioggia fosse arrivata anche a casa, riempendo il loro pozzo per garantire almeno un paio di mesi d’acqua potabile.
    Ridendo a quell’idea ridicola si sedette su di una duna, osservando i primi raggi dell’ alba di inizio anno nuovo che sorgevano ad est e tornavano a colorare il cielo.



    Il Sole Blu, che fino a quel momento era rimasto nascosto dietro a spesse nubi giallastre fece il suo ritorno in scena, mostrandosi già particolarmente alto nel cielo rispetto a quello Rosso che invece sembrava faticare oltre il ciglio dell’orizzonte, pigra stella innocua ma compagna di una serpe dai sonagli argentei.
    Il tempo scarseggiava, doveva affrettarsi a raggiungere la grotta dal momento che sua madre si alzava sempre molto presto, al mattino.
    Svegliò Jordan e la convinse ad affrettarsi:
    “Perdonami, ma l’alba sta sorgendo, il sole blu è già risalito. Io porto un carico pesante e devi aiutarmi ad arrivare a destinazione. ”
    Jordan annuì in una smorfia di dolore, mortificando Keira che già si sentiva in colpa per non averla lasciata dormire.
    “Hai ragione” fece Lena cercando di rialzarsi “Non è prudente viaggiare nel deserto con entrambi i soli nel cielo, potremmo morire a causa delle radiazioni”.
    Keira non sapeva di cosa stesse parlando, ma la osservò in silenzio immaginando altre mille cose che Lena probabilmente sapeva mentre a lei erano state negate o semplicemente omesse.
    A cosa si riferiva quando parlava di radiazioni? Non le sembrava di aver mai sentito quella parola, nemmeno dagli anziani o da sua madre.
    Jordan cercò di alzarsi da sola, ma la caviglia non resse il suo peso, così si rimise seduta in una smorfia di dolore.



    “No, non puoi camminare, non sforzarti. Ormai manca poco” annunciò Keira.



    Sorridendo come se non si potesse fare a meno di lei, allungò il braccio verso Jordan, la quale lo guardò con aria afflitta ma decisa.
    “Avanti, ho muscoli per reggerti ancora un altro pò, ma se vogliamo fare in fretta dobbiamo muoverci”
    Jordan guardò quella ragazza che l’aveva portata via dal suo inferno personale, la quale sghignazzava di autocompiacimento.
    “Non siete molto resistenti alle avversità voi cittadini” la prese in giro poi “Se si fosse rotta del tutto avrei dovuto portarti in braccio!”
    Jordan si indispettì ma era talmente contenta di essere lontana dalla Torre che non diede peso alle poco velate insinuazioni della ragazza.
    “Beh, per nostra fortuna non lo è” rispose sorridente, nonostante il pulsare alla caviglia che non le dava tregua.
    Keira notò le macchie scure sotto i suoi occhi, segno che la poverina era ormai allo stremo delle forze, così smise di scherzare e decise di rimettersi in cammino attraverso il deserto.




    “Dai vieni, casa mia è dietro quelle montagne laggiù” sospirò Keira porgendole il braccio per alzarsi.

    Dopo meno di un’ora scesero in un’aspra vallata ornata da rocce di ogni forma che emergevano dal mare di sabbia che le circondava come scogli nel mare. Proprio nascosta dietro alla roccia più grande c’era la grotta di Keira, la quale era diventata raggiante già alcuni metri prima, accelerando il passo ormai esausto che la stava massacrando.
    “Ci siamo” annunciò “Io vivo lì con mia madre, nella grotta.”



    Jordan era trafelata, non riusciva a credere che della gente potesse vivere in una grotta. A dire il vero non ne aveva mai vista una, ma dai racconti di Jonsy, il quale si era occupato anche della sua istruzione, doveva essere soltanto un buco nelle montagne eroso dal vento e dalle intemperie.
    “Va bene.” Rispose interdetta.
    Keira notò per la prima volta dalla sera prima in cui l’aveva trovata nella cava che Lena non diceva mai grazie.
    Non che l’etichetta fosse importante per i Morok, assolutamente, eppure le sembrava un atteggiamento inconsueto per una cittadina.
    E poi quella giovane donna tanto bella e sofferente non l’aveva già ringraziata con gli occhi ogni volta che l’aveva guardata? Ma si, di cosa si lamentava, aveva certamente compiuto una buona azione, un’azione di cui andare fieri.
    La condusse attraverso i cunicoli che scendevano nelle tenebre con una torcia in mano che aveva acceso all’ingresso, respirando ormai a fatica mentre avanzavano nell’oscurità.
    Giunte nel corridoio che portava all’antro in cui riposava sua madre Keira mostrò a Jordan un piccolo angolo in cui c’erano soltanto dei vecchi materassi poggiati direttamente in terra e un tavolino di legno sul quale erano riposte tutte le erbe e le pomate curative di Pamla.




    “Aspettami qui, vado a prenderti dell’acqua e avverto mia madre del tuo arrivo. Siedi sul mio letto, non è molto bello ma ti assicuro che è comodissimo!”



    Jordan le sorrise con occhi semi-chiusi, la gamba doveva farle molto male.
    Keira sorrise di rimando e scomparve più in là, dove un’altra torcia illuminava debolmente la fine della caverna.
    Jordan, quasi pallida e stremata dallo sforzo, si sdraiò quasi subito sul quell’insospettabile giaciglio, trovandolo più comodo di quanto non si aspettasse. Il dolore era diventato piuttosto forte nelle ultime due ore, forse perché non era stata a riposo ma aveva percorso alcuni chilometri in piedi e a passo incerto nella sabbia delle dune.
    Eppure sentiva che poteva fidarsi di quella ragazza così strana, così diversa da lei sia nell’aspetto che negli abiti.
    E poi c’era quella cicatrice che le deturpava l’occhio sinistro. Come poteva accadere che una donna si rovinasse il viso in quel modo quando erano i robot a fare tutto il lavoro? Pensandoci meglio capì che era già assurdo il fatto che delle persone potessero vivere all’aria aperta su Gohl senza rimanere uccise dalle radiazioni o per la carenza d’acqua.
    Dunque suo padre e Jonsy le avevano mentito, era possibile sopravvivere nel deserto, Keira ne era la prova lampante.
    Mentre era assorta in queste scioccanti rivelazioni si addormentò.
    Keira trovò sua madre che stava accendendo il fuoco.



    Sospettava fortemente che non avesse dormito neanche un minuto, il suo giaciglio era intatto.
    La donna, dall’udito ancora fine, la sentì arrivare quasi subito.
    “Ti avevo detto di fare in fretta!” sbraitò Pamla voltandosi verso la figlia.



    Keira si impietrì, non aveva il coraggio di rivelarle che, oltre a metterci il doppio del tempo, aveva portato a casa anche una donna ferita.
    “Pioveva moltissimo, ci sono stati i fulmini di cui mi parlavi” cercò di giustificarsi mentre le porgeva l’otre dell’acqua.
    Pamla allora sospirò, spaventata da quelle luci di morte che scendevano dal cielo e felice di rivedere la figlia sana e salva. Poi Jordan, alias Lena, tossì nel sonno.
    Era distante da loro solo qualche metro, così Keira non potè esitare oltre.
    “E’ una ragazza, si è ferita durante la tempesta e non può camminare. Le ho detto che tu saresti riuscita a guarirle la caviglia, non credo sia rotta, forse con l’erba Glitch..”
    “E’ una cittadina?” chiese Pamla in tono grave.
    “Credo di si” ammise Keira “Ma l’ho trovata nella cava, era svenuta e non riusciva neanche a svegliarsi”.
    Pamla s’incamminò nella direzione in cui aveva sentito tossire Jordan.
    “Mamma..” cercò di tergiversare Keira mentre seguiva sua madre come un’ombra “Pensi che possa aver sbattuto la testa?”
    “Ne sono quasi sicura e spero che tu non l’abbia fatta dormire ancora, potrebbe esserle stato fatale”
    Keira capì perché Lena le appariva così stanca e non era riuscita a svegliarla subito, nella cava.
    “No, grazie a Dio l’ho tenuta sempre sveglia” confessò Keira con un sospiro di sollievo.

    Continua...
    Ultima modifica di Acqua&Sapone; 16th August 2014 alle 17:19

  8. #118
    sim dio L'avatar di Acqua&Sapone
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    Re: Cygni b



    Pamla, giunta davanti a Jordan, la sollevò tra le braccia e la svegliò di nuovo, facendo in modo che tenesse la testa in alto e si appoggiasse alla roccia dietro di lei. Le occhiaie scure che aveva intorno agli occhi non lasciavano presagire nulla di buono.
    “Come ti chiami?” le chiese mentre sua figlia osservava la scena mordendosi il labbro inferiore.
    “Lena. Si chiama Lena” rispose Keira.
    Pamla ordinò alla figlia di portarle dell’acqua e alcune erbe che conservava in un’anfora accanto al braciere, poi cercò di svegliare Lena.
    Quando Keira tornò la madre stava bagnando un lembo del suo vestito e rinfrescando la fronte alla donna ferita, la quale agitava debolmente la testa perché non riusciva a restare sveglia.



    “Di sicuro avrai la febbre, ora ti preparo qualcosa che dovrai bere, intesi Lena?” disse Pamla a Jordan, che in quel momento non ricordava nessuno dei suoi due nomi.
    Mentre la madre preparava la sua panacea personale per Lena, Keira era rimasta in piedi accanto alla ragazza e la sorvegliava impedendole di dormire.
    “Andiamo, non ce la fai a restare sveglia un altro po’? Sembri una gnui!” la schernì ridendo. Gli gnui erano gli infanti ancora incapaci di camminare o di restare svegli dopo una vigorosa poppata.
    “Non sono una gnui..” sussurrò Jordan che ormai riusciva a tenere gli occhi aperti solo grazie al sostegno della roccia dietro di lei.
    “Come hai detto? Non ho sentito..” insistette Keira che mascherava la sua preoccupazione facendo la sciocca.



    “NON SONO UNA GNUI!” gridò allora Jordan, che avrebbe voluto prenderla a schiaffi perché non la lasciava dormire in pace.
    Pamla, intenta a miscelare la medicina per Jordan al suo tavolino, rise di gusto.
    “Allora la nostra bella Vanatiana ha anche una voce. E che voce!!!” disse voltandosi e porgendole il preparato contro le infezioni.
    Mentre Jordan lo ingurgitava senza protestare Pamla chiese altre informazioni a Keira.
    “Ha perso sangue dal naso mentre eravate in viaggio?”
    “No, non mi pare. Credo che sia solo esausta e con la caviglia infiammata”
    “Bene.”
    Quando Jordan ebbe preso quell’amarissimo rimedio contro la febbre Keira l’aiutò a sdraiarsi.
    “Ora cerca di riposare, a parte la tua gamba sembra tutto in ordine. Se avessi riportato un’emorragia cerebrale l’avresti vomitato.” le disse Pamla mentre portava via la ciotola dalla quale aveva bevuto Jordan.
    Era una situazione davvero bislacca, ma le cose marciavano sicuramente bene per lei.
    Era stata accolta da due donne molto generose, non poteva essere trovata perché la grotta sorgeva in un luogo totalmente isolato e nascosto dal deserto e la proprietaria di casa aveva una naturale predisposizione per la medicina e le erbe curative.



    Nel delirio di una febbre sempre più alta Jordan si addormentò, ignara del fatto che, dalla sua Torre, già cominciavano ad uscire le prime pattuglie di robot che la cercavano in lungo e in largo, ma solo entro i confini di Vaniant.



    Parte 2



    Jonsy, come Pamla, non aveva dormito affatto, ma continuava a programmare i droidi con tutte le informazioni inerenti
    Jordan che riusciva a reperire e li mandava fuori alla ricerca della donna che amava e che aveva perduto in maniera tanto sciocca da sentirsi un inetto; si rimproverava di non averla affiancata a dieci, venti, cento robot invece che solo a due, si rimprovarava di non essere riuscito a prevedere la tempesta con sufficiente anticipo perché era nel suo laboratorio a leccarsi le ferite e a piangere su se stesso ricordando i bei tempi andati.
    Veloj invece, dopo una rinvigorente dormita, aveva fatto chiamare Imane, non potendo più rimandare con lei il discorso matrimonio ed erede ora che Jordan era sparita nel nulla.
    La donna si presentò alla Torre in un provocante tubino nero, forte del fatto che il Sindaco voleva vedere solo lei, senza sua madre al seguito.
    Trovò il suo promesso sposo sul padiglione più alto, quello in cui Jordan passava la maggior parte del tempo ad osservare il suo piccolo reame che diceva di amarla ma la voleva prigioniera.



    “Veloj, cosa fai quassù?” chiese avvicinandosi a lui.
    L’uomo guardava oltre il parapetto della terrazza e, proprio come sua figlia, pareva non udire la voce di Imane, la quale capì immediatamente che qualcosa non andava.
    La sera prima era stata riaccompagnata a casa dall’autista del Sindaco, ma nessuno l’aveva ancora informata dell’accaduto, in quanto Veloj era sceso dall’auto senza neanche salutarla.
    “Quanti anni hai Imane?” chiese lui senza smettere di fissare l’orizzonte.
    Lei si stupì di questa domanda, sua madre era il suo parente più prossimo e lei e Jordan erano praticamente gemelle, nate lo stesso anno anche se in mesi diversi, Jordan all’inizio della semina e Imane al raccolto di Seconda Cerimonia, ossia quando il Sole Blu tramontava per la seconda volta e rendeva il cielo oscuro per oltre dieci giorni.
    Si sentiva leggermente indispettita da questa domanda, ma cercò di non darlo a vedere.
    “Ne compirò 20 durante la prossima Cerimonia. A proposito, dov’è tua figlia? L’aver saltato quella di ieri dovrà essere stato penoso per lei.. Permettimi di…” ma lui la interruppe, voltandosi di scatto verso di lei.
    “No! Ora devi ascoltarmi! Quello che sto per dirti è estremamente confidenziale, non devi riferire nulla di quanto ti dirò, nemmeno a tua madre.”
    Imane si spaventò, non aveva mai ricevuto confidenze così riservate dal Sindaco.
    “Mettimi alla prova.” Rispose senza abbassare lo sguardo. La sua fierezza ed i modi aristocratici colpirono Veloi piuttosto positivamente, tanto che egli non ebbe più dubbi e confessò:
    “La Sacerdotessa non si trova più nella Torre. E’ fuggita durante la tempesta.”



    Il cuore di Imane fece capriole di gioia, ma la sua espressione rimase artificiosamente cinerea e buia.
    Si avvicinò ad uno dei lettini di Jordan e vi si sdraiò sopra lentamente con il suo discutibile fare sinuoso che aveva ereditato da sua madre.



    “Hai intenzione di cercarla, immagino..” disse poi per non tradirsi.
    “E’ naturale! Tutte le mie guardie sono già state incaricate di setacciare la città, nemmeno un angolo dovrà rimanere oscuro ai loro occhi. Stiamo parlando di mia figlia…”
    Veloj non era un bravo attore come lei, Imane capì subito che, se Jordan fosse stata rinvenuta morta o si fosse nascosta talmente bene da non essere ritrovata mai più, suo padre il Sindaco avrebbe comunque continuato la sua vita, vita che adesso includeva anche lei. Formulata questa supposizione non le sembrò affatto fuori luogo sorridergli.
    “Ma si capisce. E’ la Sacerdotessa, figlia del Sindaco e di Lena degli Arpax. Non è certo una lurida schiava della cava.”
    Veloj, incoraggiato da quest’affermazione, si rincuorò. Ogni creatura, su qualunque pianeta di qualunque sistema solare di qualunque galassia sa distinguere il Bene dal Male, o almeno così qualcuno aveva detto, migliaia di anni prima.
    Che poi Veloj avesse deciso di seguire un sentiero buio e ornato di menzogne a nessuno doveva interessare, tantomeno a lei.
    Al posto di sua figlia che l’aveva tradito e ingannato davanti a lui c'era Imane, colei che avrebbe risanato il suo rapporto con il popolo e dato alla luce tanti figli finché non sarebbe giunto l’erede maschio.
    “Helsa mi ha detto che non vedi l’ora di sposarti. Mi ha detto anche che vuole elevare la vostra posizione sociale, ora che tuo fratello è morto e non può più prendere il mio posto.”
    “La morte di Romj è stata infausta anche per te.” Annuì Imane.
    “Domani sera celebreremo il nostro matrimonio, lo celebreremo nei Giardini, dopo la Cerimonia che avrebbe dovuto tenersi ieri.”
    Imane trasecolò, alzandosi in piedi per chiedere spiegazioni.



    “Non penso proprio di riuscire ad organizzarmi in meno di un giorno. Ho bisogno di tempo, per…”
    Ma lui non la lasciò continuare:
    “Tu domani sera sarai mia moglie” ripetè digrignando i denti e afferandola con ferocia.
    “Dopo aver messo in piazza la sostituta di Jordan il popolo vedrà che il Sindaco prende di nuovo moglie e che la Sacerdotessa acconsente all’unione”
    Dopodiché la prese con rabbia facendole pagare la sua insolenza nel modo più amaro.




    Ultima modifica di Acqua&Sapone; 17th August 2014 alle 12:52

  9. #119
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    Re: Cygni b

    Nel peggiore dei modi?!?
    Ma...ma...Veloj...
    Spero che Jordan non torni mai più in questa gabbia di matti!

  10. #120
    sim dio L'avatar di valuccia85
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    Re: Cygni b

    Sono davvero felice che Jordan/Lena sia riuscita a fuggire da quell'inferno e spero resti lontana il più a lungo possibile da esso. Keira e Pamla si sono rivelate davvero due donne forti, altruiste e di buon cuore. Non hanno abbandonato la nostra bellissima fanciulla al suo destino, ma l'hanno aiutata e sostenuta fino all'ultimo... persino curata! Spero che in loro compagnia Jordan possa finalmente scoprire gioie e dolori della vita vera, visto che finora è stata imprigionata in una gabbia dorata che le ha portato solo tanta sofferenza
    Il Sindaco... beh... che dire... sinceramente mi fa schifo. Molto più di Jonsy sinceramente. Almeno quest'ultimo soffre per la scomparsa improvvisa di Jordan a conferma, come sostenevo anche un paio di commenti fa, che ci tiene davvero a lei. In modo malato, ma ci tiene. Suo "padre", invece? Ma che razza di genitore è? Addirittura organizzare un matrimonio il giorno dopo la scomparsa della figlia... ma che pena! Si vede che Jordan gli serve solo per i suoi scopi. Pure quella vipera di Imane: ti ha presa con forza e trattata di m***a? Ben ti sta, tiè! <.<
    Foto stupende, scenografie sempre spettacolari e dettagliate e scritto impeccabile *.* Complimentissimi davvero cara *.*










 

 
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