Discussione: [Sospeso] Dark House

La sua casa aveva un'aria che non tranquillizzava nessuno, nessuno.

Ispirato ai film "Il Giardino Maledetto", "Buffalo Dream" e al fumetto "Wizards of Mikey"



I genitori l'avevano lasciata da un pezzo.
L'avevano lasciata nel forte vento che circondava la piccola cittadina in cui viveva.
Stava con sua nonna. Ma per lei era come se non ci fosse.
La solitudine la incartava come se fosse stata un regalo.
I pensieri scorrevano nella sua mente, senza sosta.
E quel pizzico di mistero che stava nella sua vita, si trasformò in ben altro.


Prologo
Primo Capitolo "E' l'ora di cambiare aria!"
Secondo Capitolo "Se c'è una Maledizione"
Terzo Capitolo "Il fantasma della porta accanto"
Quarto Capitolo "La Stanza della Mamma"
Quinto Capitolo "La Chiave"
Sesto Capitolo "Sogno Astratto"
Settimo Capitolo "La Tomba" (Parte Prima)
Ottavo Capitolo "La Tomba" (Parte Seconda)

Marchio kalimero!
Un ringraziamento speciale a Mary...
Spero che piaccia a tutti!

L'ho cambiato perchè mi era venuto solo quello degli uccelli per rappresentare la tristezza della bambina... Quello di ora fa parte della storia

Dark House
Primo Capitolo

"E' l'ora di cambiare aria"

Amy si svegliò di buon umore. Sapeva che quello sarebbe stato un giorno importante. Si alzò dal suo divano sbadigliando e barcollò un po' per la stanza. Era Sabato e la scuola non c'era. <<Che bello, un altro giorno>> disse lei con un'aria felice. Aveva un sorriso che le andava da un orecchio ad un altro.



Sua nonna, Evangelin era ancora fra le braccia di Morfeo, ovvero stava dormendo come un ghiro. Amy non abitava in una famiglia benestante, anzi si potevano definire quasi poveri. Inoltre, non aveva i genitori e questo la rattristava ancora di più. Ma quel giorno era felice, felicissima di essere così com'era.
<<Nonna, è l'ora!>> disse ad Evangelin, che ancora sonnecchiava.



<<Ma l'ora di che cosa?! E' Sabato! Via mocciosetta!>>
E si rimise a dormire tranquillamente, senza pensare di aver infranto uno dei sentimenti della nipote. Lei se ne andò ancora più felice di prima. Molto felice. Era una bambina vivace e solare, (come si può ben vedere). Due ore dopo si recò ancora dalla nonna.
<<Sei pronta per svegliarti adesso, nonna?>>



<<Ecco, guarda che mi tocca fare adesso. Sì, sono pronta. Accidenti a quando ho detto che mantenevo questa bambinetta!>> gracchiò.
Amy aveva sentito bene, ma stette zitta, non disse una parola proprio perchè voleva molto bene a sua nonna.
La colazione è il primo momento importante della giornata. Eccole a tavola, con bicchieri di tè davanti al naso.
La nonna è sconvolta, non si sà* perchè, la nipotina è felice e contenta, non si sa come.
<<Nonna, a te manca mamma?>> chiese con una vocina timida la piccola.
<<Certo che mi manca, che ti credi che sia un mostro?>> gracchio ancora, ma con un tono più alto, Evangelin.



Amy pensò <<Ma cosa le ho fatto... Forse è che sono troppo piccola, mah...>>. A questo punto il morale della bambina si tirò giù.
Era come se alla nonna non importasse niente di sua nipote, come se non fosse mai esistita. La gente strana è dappertutto. <<Penso positivo>> pensò quella povera bestiolina.
Bestiolina era come la trattava Evangelin... Di solito, le nonne sono molto affettuose, ma Amy non credeva di averne una così buona e premurosa come forse ne avevano gli altri.
Dopo pochi minuti, andò a lavarsi e decise di andare in biblioteca a leggere un libro. A lei piaceva molto la lettura, soprattutto se si trattava di lettura fantascientifica.
Prese la bicicletta e si mise in viaggio, con il consenso di Evangelin.



Intanto lei stava sfogliando un catalogo per case.



Sì, voleva trasferirsi. <<Ah, questa no, questa costa troppo>> e così via finchè non ne trovò una adatta. <<Eccola!>> esclamò felice. Era una casa cupa, buia.
Sembrava maledetta da fantasmi e stregonerie varie. Beh, lei non era superstiziosa ed Amy... Non le importava niente di lei perciò era perfetta!

Il giorno dopo alle sei del mattino era già* ad urlare ad Amy di svegliarsi. Con lei non aveva concordato niente. Urlava forte. Così la piccola si svegliò, prese un libro, due vestitini e un pigiama, li mise in una misera valigia di cartone e partì, salutando quella dimora come se fosse stata sua madre.

La casa sarà* maledetta?
Lo vedremo nel prossimo capitolo!

Kalimero.

Dopo svariati tentativi, ho trovato il titolo che più si addiceva alla storia, spero che piaccia a tutti voi!

Dark House
Secondo Capitolo

"Se c'è una maledizione"

Il viaggio fu molto lungo, in taxi.



Amy non si sentiva bene, aveva il mal d'auto. Quando uscì, per fortuna, non sentì più niente e la sua pancia si rimise subito.
La casa aveva un esterno terrificante. Ecco che la bambina si avvicinò al cancelletto dell'entrata. Evangelin la fermò subito <<Dove credi di andare Amy?>>.
La poveretta rispose con voce acuta e bassa <<Volevo entrare, nonna>>.
<<Senza il mio consenso non puoi fare niente, sei solo una mocciosa!>> le urlò la nonna che si era avvicinata a sua volta alla casa.



Era cupa, aveva cespugli appassiti, come gli alberi e il resto delle piante.
Evangelin pensò subito <<Sarà* stato un acquisto sbagliato? La polizia esiste in questa... città*?>>.
Invece Amy pensava come sempre da ottimista <<Bella casa, chissà* quanti misteri. Speriamo che ci sia un letto per me!>>...
Tutto sembrava stregato. Entrarono e nell'atrio giaceva un silenzio assoluto. La porta non aveva la chiave, né la serratura. La nonna era spaventata.



Amy era felice, sempre con il suo sorrisino semplice. Le luci mancavano, c'erano solo candele.
Evangelin camminava a stento tenendo per mano, schifata, la nipote. <<Che mani appiccicose... Ai miei tempi!>> pensava ancora.
Poi la piccola vide qualcosa <<Aiuto!>>.
Evangelin, che si era distratta guardando una scultura, si girò di scatto e non vedendo niente di spaventoso urlò d'impulso <<Zitta mocciosa!>>.

I giorni passavano e la casa si faceva sempre più spettrale. Almeno Amy aveva la sua camera, dove leggere e riposare.
Il Sabato successivo Evangelin stava pranzando, da sola.



<<Nonna, perchè non mi hai chiamato a pranzo?>> chiese la bambina.
<<Fatti miei!>> disse con tono alcolizzato la nonnetta. Infatti aveva bevuto un bel po' di vino.
Allora Amy prese un tozzo di pane e se ne tornò in camera, a leggere.



Questo fino al pomeriggio. Il paese era soleggiato, pieno di luce e di serenità*.
Solo la loro casa era grigia e scura. Amy finì finalmente il suo libro e chiamò la nonna.
<<Evangelin! Evangelin, dove sei finita?>>. Nessuno rispose.
Allora Amy fece un giro della casa, correndo.
Sua nonna era sdraiata sul vecchio divano, non stava bene.



La nipote ebbe subito l'idea della Casa Maledetta.
<<Come stai nonna?>> le chiese.
<<Vai via, non mi sento affatto bene>>.
I dottori arrivarono e fecero le analisi, sotto la chiamata di Amy. Dissero che sua nonna non stava affatto bene.
Era ancora in vita, ma in coma profondo. Ebbene sì, poteva morire. Qualcosa per curare c'era, ma costava milioni e milioni.
Allora non potevano fare niente, la nonna cadaverica, restò sul divano.
Ora era come se Amy fosse davvero sola, tra la brezza che avvolgeva la sua casa fantasma. Sì, ormai l'aveva denominata così.

Prologo:

I genitori l'avevano lasciata da un pezzo.
L'avevano lasciata nel forte vento che circondava la piccola cittadina in cui viveva.
Stava con sua nonna. Ma per lei era come se non ci fosse.
La solitudine la incartava come se fosse stata un regalo.
I pensieri scorrevano nella sua mente, senza sosta.
E quel pizzico di mistero che stava nella sua vita, si trasformò in ben altro.