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Risultati da 11 a 20 di 35
  1. #11
    sim dio L'avatar di Foxylla
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    Re: Un Soffio Di Te

    Mannaggia ! Vabbè, come ha detto Mary magari ti viene un capitolo migliore di quello che hai perso !

  2. #12
    sim audace L'avatar di simminaJade
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    Re: Un Soffio Di Te

    Lo spero davvero.... mi dispiace che già* ho avuto problemi e gia vi faccio aspettare

    Grazie ai suoi lunghi baffi che mi solleticano
    inizio ogni giorno ridendo.



  3. #13
    sim audace L'avatar di simminaJade
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    Re: Un Soffio Di Te

    [center:2sdk7p5s]Capitolo 1: Una nuova vita



    Ed eccomi qua, seduta su una sedia, ad una scrivania da quattro soldi. Sono passati ormai cinque anni da quel giorno. Proprio oggi, il 15 giugno, è l'anniversario del giorno in cui ti ho perso per sempre. Non avrei mai voluto dover scrivere tutto questo, non capisco ancora a fondo la credenza che dice che se vuoi superare qualcosa devi far trascorrere gli anni. Io ancora non riesco a sopportare il non averti più accanto a me. Vorrei poter scrivere di essere riuscita a superare il lutto, di essere andata avanti con la mia vita, di essermi risposata e aver avuto i figli che avrei voluto avere con te. Ma tutto questo trasformerebbe il mio libro in un libro fantastico e non in una storia vera.

    Quattro anni e otto mesi fa mi sono trasferita in una piccola casa in una cittadina chiamata Flowerbel, a pochi chilometri da dove abitavo prima. Una volta arrivata alla porta d'entrata sono rimasta ferma a fissarla.



    Avevo la chiave in tasca, ma qualcosa mi impediva di prenderla e infilarla nella serratura. Non era la paura di essermi trasferita in un posto completamente sconosciuto, dove non avevo alcun amico. Era il tuo ricordo. Il ricordo del nostro primo giorno insieme dopo il nostro matrimonio. La nostra casa era così bella, così nostra.
    Stavamo alla porta e ci abbracciavamo dolcemente, guardandoci negli occhi, io pensavo di non voler entrare: volevo rimanere così il più a lungo possibile.



    Tu non facevi altro che ripetermi quanto mi amassi, ed io come non potevo farlo ? Sin da quando ci siamo conosciuti ti ho amato. Mi ricordo ancora quel giorno: ero appena entrata nell'aula di chimica, il secondo anno al college. Il professore annunciò l'arrivo di un nuovo studente che si era trasferito da New York, e in quel momento sei entrato tu.
    Avevi i capelli cortissimi, come li hai portati per tutti gli anni in cui siamo stati assieme; i tuoi occhi avevano un colore bellissimo: un castano scuro talmente profondo da potermici perdere. Potrei descrivere ogni singolo particolare di quel giorno: il sole che entrava dalla finestra e faceva brillare il microscopio sul mio banco; la lavagna con quella macchia mai andata via; la tua maglietta azzurra che ti stava così bene, ma ormai ogni volta che ti penso ti vedo come eri l'ultimo giorno in cui ti ho visto, baciato, abbracciato, toccato.



    Finalmente, dopo quei 10 minuti di ricordi, sono riuscita ad aprire la porta. Un profumo di nuovo invase le mie narici e i miei occhi dovettero abituarsi a quella vista: non ero abituata a vedere la cucina in fondo alla stanza e non a destra dell'entrata, non ero abituata a quel pavimento, a quelle finestre, a quei colori, a quel silenzio.
    Andai al piano di sopra per controllare che le mie valigie fossero tutte al loro posto, poi tornai in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare. Come ultima cosa controllai che la scrivania fosse di mio gradimento, ma mi ritrovai un legno di pessima qualità*. "alla fine mi serve per appoggiarci un pc, andrà* bene lo stesso", pensai.
    Passai la serata davanti alla televisione senza mai prestare attenzione veramente allo schermo, e alle dieci e mezza decisi che era ora di andare a dormire.
    Misi le lenzuola al letto, chiusi le finestre e mi infilai sotto le coperte, non troppo convinta di riuscire a chiudere occhio.



    Il mattino dopo mi svegliai alle sei. Non avevo dormito un granchè quella notte. Da quando te ne sei andato il mio sonno era svanito; ogni mia ragione di vita era svanita.
    Andai in bagno e mi infilai sotto la doccia, l'acqua era calda al punto giusto e mi lasciai cullare, abbandonandomi alla tristezza e al dolore. L'acqua nascondeva le lacrime che scorrevano veloci sul mio viso e non riuscivo a non pensare a te.



    Non riuscivo, non riesco, a vivere in tua assenza. Una volta provai a raggiungerti, per sentire ancora le tue parole dolci sussurrate al mio orecchio. Presi una manciata di pillole a me sconosciute, ma una volta arrivata al momento, non riuscii ad ingoiarle. Mi sentii così vigliacca: tu te n'eri andato e chissà* cosa avevi provato in quel lungo momento, quanto dolore e paura... ed io non riuscivo ad ingoiare un po' di pillole bianche. Alla fine le buttai nel cestino in cucina e mi limitai a finire la bottiglia di scotch.

    Dopo la doccia mi sono messa un paio di pantaloncini e un semplice top giallo e decisi di andare a fare un giro in centro, magari avrei pure trovato un lavoro. Sicuramente anche una piccola città* come quella aveva un giornale locale che necessitava di una scrittrice che non chiedeva uno stipendio troppo alto.
    Mi ricordai, però, di aver venduto la mia macchina.. quella che mi regalasti tu per il mio venticinquesimo compleanno.
    Quindi ho preso il telefono e ho chiamato un taxi. In un quarto d'ora ero in centro. Incredibile come alle otto del mattino ci potesse essere così tanta vita in una città* così piccola. La gente era ovunque, ognuno impegnato a far qualcosa: chi parlava al telefono, chi correva verso il lavoro, chi passeggiava con l'amica, chi portava in braccio il bambino. In ogni angolo c'era qualcuno.
    Mentre contemplavo la vitalità* di Flowerbel, vidi all'angolo della strada un enorme edificio con il cartello "Flowerbel's city journal".



    Un palazzo così sicuramente non significava piccolo giornale locale, quindi rimasi sorprendentemente felice della notizia: un giornale grande aveva sicuramente bisogno di un nuovo impiegato. Mi diressi verso la porta d'entrata cercando di respirare con calma e facendo esercizi di controllo della respirazione. Nonostante il mio "panico da palcoscenico" ero decisa a chiedere un lavoro, quindi aprii la porta.
    Al centro della sala c'era una scrivania che decisamente non si adattava all'arredamento e seduta su una sedia che sembrava chiedere aiuto, c'era una donnona dai capelli corti e biondi dall'aria piuttosto simpatica.
    Donna: "ciao cara ! posso esserti utile in un qualche modo ?"
    Io, un po' imbarazzata dal suo sorriso a più di trendadue denti , le risposi che stavo cercando un lavoro e che in precedenza avevo lavorato per un giornale scrivendo racconti e ogni tanto qualche articolo.
    La donna mi accompagnò nella sala d'aspetto e mi disse che sarebbe andata ad avvisare il suo capo. Dopo una manciata di minuti tornò e mi disse: "seconda porta a sinistra, il capo ti aspetta. Buona fortuna pasticcino!"



    Mi diressi verso la porta indicata e bussai. Una volta entrata rimasi a bocca aperta: sembrava di entrare in un palazzo. Le pareti erano nascoste da enormi dipinti dall'aria molto costosa e ovunque nella stanza c'erano piante, sculture e decorazioni di ogni genere. In fondo c'era una scrivania con una sedia che aveva l'aspetto esagerato di un trono reale e seduto su di essa c'era un uomo calvo, con dei baffi talmente folti da nascondere il labbro superiore.
    Il colloquio andò benissimo e il capo, che mi ricordava tanto un vecchio zio un po' fuori di testa, mi diede il semplice incarico di scrivere un racconto al giorno da pubblicare sul giornale per distrarre un attimo i lettori tra una pagina sportiva e una politica.

    Dopo aver ottenuto un lavoro, decisi che potevo tranquillamente comprarmi una macchina, dato che ero ormai sicura di avere un guadagno mensile. Chiesi informazioni ad una signora che passava e mi disse che in fondo alla strada c'era una vendita di auto usate a poco prezzo. La ringraziai e mi diressi a piedi verso il posto.



    Quando arrivai mi feci un giretto in mezzo a tantissime auto vecchie, di ogni genere e colore, ma una in particolare mi colpì: era azzurra e piccolina. Sembrava che mi stesse chiamando, così la comprai, costava pure pochissimo: 3'500 dollari !
    Mentre tornavo a casa, seduta sul sedile della mia nuova macchina, ripensai al giorno in cui mi regalasti la MINI cooper verde chiaro che tanto avevo amato.
    L'immagine di te che mi abbracciavi davanti all'auto mi rimase impressa per tutto il tragitto.
    La giornata la passai davanti al computer, scrivendo le bozze di alcuni racconti per il giornale. Avevo cinque giorni a disposizione prima di cominciare a lavorare, quindi avrei potuto scriverne una decina, in questo modo a lavoro avrei avuto la giornata leggera.
    Quella sera andai a dormire presto e stranamente riuscii ad addormentarmi subito, o almeno subito dopo aver rivangato i miei ricordi assieme a te...

    [/center:2sdk7p5s]

    Grazie ai suoi lunghi baffi che mi solleticano
    inizio ogni giorno ridendo.



  4. #14
    sim dio L'avatar di archisim
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    Re: Un Soffio Di Te

    complimenti sembra molto curata come storia.. non ho letto tutto perche mi si incrociano gli occhi oggi, ma la prima impressione è che sia un bel diario

  5. #15
    sim audace L'avatar di simminaJade
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    Re: Un Soffio Di Te

    ti ringrazio alla fine mi è venuta meglio di quello che è andato perso ! sono soddisfatta eheh
    ahah vabbè continuerai quando non ti si incrociano gli occhi

    Grazie ai suoi lunghi baffi che mi solleticano
    inizio ogni giorno ridendo.



  6. #16
    sim dio L'avatar di Sonia
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    Re: Un Soffio Di Te

    un capitolo veramente bello, curato e scritto molto bene... la storia poi è interessante quindi non vedo l'ora di leggere il seguito... complimenti simminaJade

    Se è si, va bene...
    Se è no, vattene a quel paese

  7. #17
    sim dio L'avatar di riccardino_96
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    Re: Un Soffio Di Te

    Wuao simminajade devo dire che scrivi molto bene! Complimenti!!!
    Il capitolo è molto bello!!!
    Sono un tuo nuovo lettore

  8. #18
    sim audace L'avatar di simminaJade
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    Re: Un Soffio Di Te

    Grazie mille sonia e riccardino sono davvero contenta che vi piaccia come scrivo !
    Davvero davvero contenta

    Grazie ai suoi lunghi baffi che mi solleticano
    inizio ogni giorno ridendo.



  9. #19
    sim audace L'avatar di simminaJade
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    Re: Un Soffio Di Te

    [center:hjdlwkfy]Capitolo 2: La prima visione



    Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte, avevo appena fatto un sogno talmente realistico d'avermi spaventata: avevo sognato te... il mio amore perduto, nel momento in cui aveva perso la vita. Era come se anche io fossi stata li con te in quel momento e non potevo fare assolutamente niente per aiutarti. Vedevo te che ti agitavi ed io ero bloccata come da una forza invisibile.
    Mi sono messa un giacchetto e sono uscita di casa, decisa a raggiungerti. Ho cominciato a correre, correre e correre fino a non avere più fiato.. ed ho infine raggiunto il cimitero in cui ti trovavi.



    Il cimitero era grande e mi sono messa a camminare lentamente, prendendo fiato e intanto cercando il piccolo pezzo di terra in cui si trovava il tuo corpo, ormai per me irraggiungibile.
    Non avevo nessuna idea di dove potesse trovarsi, perchè il giorno del tuo funerale non ho avuto il coraggio di dirti addio.. e sono rimasta a casa a piangere sul letto, pensando a tutti gli amici e i parenti che ti salutavano.
    Dopo una decina di minuti sono arrivata finalmente davanti alla tua tomba e l'ho trovata così... vuota, senza un fiore ne un pensiero.



    Sono rimasta a guardarla per almeno un'ora... o di più, non ne avevo nessuna idea... la mia vista era ormai annebbiata dalle lacrime che riempivano i miei occhi.
    Stavo per andarmene, quando ho sentito un leggero vento che mi fece smuovere i capelli. Quel soffio aveva il tuo profumo.
    Mi girai e mi trovai davanti a te. Non capivo... eri tu ed eri vivo o era un fantasma ? La tua sagoma era sfocata, ma non capivo se erano le lacrime o no.



    La testa cominciò a girare, girare, girare e girare sempre più forte. Mi sentivo leggera... non capivo più dove ero, ne cosa stava succedendo.
    Ad un tratto diventò tutto nero... ed io svenni.



    Mi risvegliai alle nove del mattino nel mio letto. Non ricordavo cosa fosse successo. Mi alzai e andai a farmi una doccia... e mentre mi sciacquavo i capelli mi ricordai ogni singolo dettaglio di ciò che era successo quella notte.



    Una sola domanda in quel momento mi girava per la testa: come diavolo avevo fatto a tornare a casa ?
    Mi vestii distrattamente e scesi al piano di sotto. Non avevo molta fame così mi limitai a bere un succo di frutta e mi sedetti alla scrivania a continuare il mio lavoro.

    Mentre battevo le dita veloci sulla tastiera, il campanello suonò. "chi potrà mai essere ? non conosco nessuno qui.." pensai. Mi alzai dalla sedia e raggiunsi la porta, che per mia sfortuna non aveva lo spioncino.
    Quando aprii mi ritrovai davanti a Sasuke, la mia migliore amica di sempre.
    Sasuke: "TARAAAAA ! ODDIO QUANTO MI SEI MANCATAAA BRICIOLAAA!" mi disse abbracciandomi forte a se.



    Tara: "Suki, ma cosa ci fai qua ? Come.. come hai fatto a sapere il mio indirizzo ? Non dovresti essere qui."
    Sasuke: "ma non essere ridicola Tara ! Sono la tua migliore amica, e tengo a te... e so che stai soffrendo. Tu hai bisogno di me ed io ho sentito il tuo bisogno, tutto qua"
    La guardai... quanto mi era mancata. Ero scappata senza dire niente a nessuno, nemmeno a lei che mi aveva sempre aiutata e sostenuta in ogni occasione.
    Ad un tratto sentii il bisogno di dirle ciò che avevo visto al cimitero.. così le chiesi: "Suki... che ne dici di andare a pranzo fuori ?"



    Mentre mangiavamo cercai il modo giusto per affrontare l'argomento, ma quando stavo per dirle qualcosa.. lui apparse proprio li, davanti ai miei occhi. Mi guardava e di nuovo quel lieve vento mi portò il suo profumo.
    La voce di Suki riportò alla realtà : "Hei Tara allora ? Ti va bene ?"
    Tara: "Ehm... scusa Suki non ti ho sentita, cosa dicevi?"
    Suki: "Ti ho chiesto se ti andrebbe bene che restassi per un po' da te"
    Tara: "oh... ehm, ma si non c'è problema"
    Mentre parlavo continuavo a guardare verso di lui, che era li e sembrava non volesse andarsene. Mentre Sasuke pagava il conto io rimasi a guardarlo incantata, fino a che un uomo non gli passò attraverso correndo e lui scomparve.

    Quella sera Suki andò a letto a leggere ed io rimasi in sala davanti al caminetto, ripensando a ciò che avevo visto.
    Suki: "Tar, non vieni a dormire ? E' tardi ormai.. sono quasi le due e sei qui dalle nove davanti al caminetto".
    Mi alzai dalla poltrona e andai vero il caminetto, per attizzarlo un po'. Le risposi che sarei arrivata subito, ma in realtà non ne avevo l'intenzione.



    Rimasi davanti al caminetto senza far nulla fino alle 4 del mattino. Mi alzai dalla poltrona, spensi il caminetto e mi incamminai lentamente verso le scale. Mentre salivo gradino dopo gradino, il sonno si faceva sentire.
    Raggiunsi il letto e mi infilai sotto le coperte. Suki dormiva beata come una bambina.



    Capii che sarebbe stata una storia incredibile e senza senso, persino più di quelle che scrivevo per il giornale.[/center:hjdlwkfy]

    Grazie ai suoi lunghi baffi che mi solleticano
    inizio ogni giorno ridendo.



  10. #20

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    Re: Un Soffio Di Te

    interessante, un fantasi. mi piace, aspetto il continuo per commentare meglio

 

 
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