Discussione: [Sospeso] Falso Sorriso

Wow, grazie!! Molto gentile... Sono quasi commossa
Proverò a fare i link nascosti per l'indice, grazie!

Adesso son curioso di sapere chi è questa bambina... Quindi aggiorna presto!!!

Paura nella notte

Ero lì seduta da qualche minuto, in silenzio, poi, spazientita, mi diressi verso la porta, uscii ed entrai in camera di mia sorella, facendo rumore aprendo la porta. Non l'avevo fatto apposta, ma comunque mi sarebbe servito per svegliarla. Lei si rigirò tra le lenzuola e continuò a dormire sotto il mio sguardo impaziente. Mi avvicinai al letto, mentre nella mia testa rimbombava la voce che piangeva e la sentivo vicina, come se fosse lì, nella stanza. Cominciai a chiamare Clare:-"Clare! Clare, svegliati!"- Lei si rigirò di nuovo, ma questa volta aprì gli occhi e mi trovò davanti. Mentre mi guardava con gli occhi socchiusi per la stanchezza, sussurrò:-"Mmh...Cosa c'è, Susy? Mmhh...Va' a dormire"- Richiuse gli occhi di nuovo e io, seduta sul letto, le diedi uno scossone:-"Clare! Come fai a dormire? Non la senti?"- Lei si girò, guardandomi con un occhio chiuso e uno socchiuso:-"Eh? ...Avrai fatto un incubo! Lasciami dormire...Mmh..."- Fece per riaddormentarsi e io le diedi un altro scossone:-"Clare! Devi svegliarti! Non so che fare! Credi che dovremmo andare a vedere?"- Aprì gli occhi e mi guardò stranita:-"Ma chi? Siamo in piena notte!"- Io la guardai aggrottando la fronte:-"Clare, la senti? C'era anche ieri, continuava a piangere! Non riesco a dormire...vieni fuori con me a vedere?"- Lei si mise seduta e parlò:-"Eh? Ma chi piange?"- Io la guardai sopresa:-"Come chi?! La ragazza! Quella che piange!"- Lei mi fissò per qualche minuto:-"Hai fatto un incubo, Susan...Torna a letto e lasciami dormire"- si distese e chiuse gli occhi. Mi alzai di scatto dal letto, spazientita. Ma quale incubo! La ragazza continuava a piangere, e la sua voce mi tormentava continuamente, rimbombandomi nella testa come se avessi degli altoparlanti. Chiusi gli occhi, sperando con tutta me stessa che fosse solo un sogno, ma li riaprii ed io ero ancora lì. Con quel suono angosciante nelle orecchie e davanti a me, Clare che dormiva, ignorando la ragazza che si disperava da qualche parte. Parlai forte questa volta, Clare doveva aiutarmi:-"Clare! Svegliati e vieni con me! Adesso!"- Lei teneva gli occhi chiusi. Sbattei i piedi e lei aprì gli occhi di scatto, sedendosi sul letto e guardandomi, arrabbiata:-"Susan, io non vengo da nessuna parte! Tu hai sognato e adesso torna a letto e lascia dormire me, per l'amor del cielo! Io domani mattina devo andare a lavorare e anche tu!"- Mi fissò per qualche secondo, e capii che da lei non avrei ottenuto nessun aiuto. Dovevo uscire da sola e cercare la ragazza che piangeva. Lei si distese di nuovo e chiuse gli occhi. Io rimasi in silenzio, lì ferma, ad ascoltare quel pianto che mi consumava per l'impazienza e mi stringeva al petto un'angoscia che non riuscirei a descrivere.

Che cosa dovevo fare adesso? Uscire, e mettermi a vagare tra gli alberi, e per la strada, alla ricerca di una disperata che piangeva? Che pazzia. Ad un tratto sentii un rumore in salotto. Sembrava il rumore di una porta che si apriva. Oddio, pensai. Un ladro. Però, con grande sorpresa, sentii che non faceva piano per non svegliare i proprietari della casa, ma che aprì la porta senza preoccuparsi del rumore, tant"™è che sentii anche i suoi passi lenti nella stanza accanto. Senza pensare, aprii la porta lentamente, e feci qualche passo avanti per vedere chi fosse il malvivente. Non so neppure per quale motivo lo feci, visto che avrebbe potuto avere una pistola o chissà* cos"™altro e spararmi da un secondo all"™altro. Mi mossi piano e vidi davanti a me, a qualche metro di distanza, una figura scura, che si stagliava nell"™oscurità*. Mi sembrava un uomo, ma era come se fosse stato avvolto da una nube scura che mi impediva di vedere i lineamenti del suo viso. Sembrava solo una figura nell"™oscurità*, che chissà* cosa voleva da me. Dentro di me il mio cuore batteva così forte, e io sentivo che stavo per gridare forte, ma ci fu un pensiero che mi fermò. Ero lì davanti a quella figura misteriosa da qualche secondo ormai, e lui non aveva neppure fatto un movimento, non mi aveva messo una mano sulla bocca per impedirmi di gridare, e neppure tirato fuori un"™arma con cui farmi fuori. Ero scandalizzata. E adesso? La ragazza continuava a piangere e io stavo per impazzire. La voce continuava a rimbombare nella mia testa, come i suoi singhiozzi e i suoi versi tristi, mentre una figura oscura mi fissava, nel bel mezzo della notte, a pochi metri da me, nel mio salotto. Ad un tratto, mi venne in mente Clare; allora, feci un profondo respiro, e corsi per il breve tratto che mi separava da camera sua. Aprii la porta, in fretta, la richiusi dietro di me con la chiave e vi spostai davanti la poltroncina di fianco. Forse non sarebbe servito granchè a proteggerci da lui, ma non sapevo che altro fare. Pregai dentro di me tutti i santi del mondo, e vidi Clare, seduta sul letto che mi fissava:-"Susy, che succede?"�- Io sospirai e dissi:-"C"™è qualcuno di là*, credo che sia un ladro o non lo so"¦"�- Volevo continuare, ma lei mi interruppe scattando in piedi:-"Cosa? Oh mio Dio! O santo cielo! E adesso? Oh mio Dio"¦ti ha visto?"�- Io risposi:-"Ho sentito dei rumori e sono andata di là*"¦"�- Lei cominciò a saltare dalla paura:-"Oddio! No, no! Ti ha visto! Siamo morte, morte! Ci farà* fuori!"�- Io la presi per un braccio come per fermare i suoi saltelli, e parlai, con una calma che non mi sarei mai aspettata da me stessa:-"Ehi, calmati! So che non è la tipica situazione in cui riesci a stare calma, ma dobbiamo sbrigarci, dobbiamo chiamare la polizia! Hai qui il cellulare?"�-

Sperai con tutta me stessa che la risposta fosse sì, perché non avevo nessuna voglia di attraversare il breve tratto per raggiungere la mia stanza, perché se mi avesse visto quell"™uomo, mi avrebbe di certo uccisa, anche se la prima volta che lo avevo visto non sembrava intenzionato a muoversi. Lei mi guardava con gli occhi sbarrati e i capelli spettinati, mentre io le tenevo un braccio per far sì che non si agitasse:-"Io"¦Sì, sì, sì! Ce l"™ho! Nella giacca!"�- dicendo questo si divincolò dalla mia stretta, e si diresse verso la sua giacca saltellando per l"™angoscia. Lo afferrò con la mano tremante e compose il numero sulla tastiera:"�"¦1"¦1"¦3, sì, sì, ecco!"�- le tremava la voce e la capivo. Mise il cellulare all"™orecchio e aspettò per qualche secondo mentre spostava il peso da una gamba all"™altro, nervosamente. Poi parlò, quasi gridando:-"Oddio, salve! Salve, sono Clare Raimond, c"™è un ladro in casa mia, ho visogno d"™aiuto! "¦Sì, sì, vivo al"¦13 di Wartoow Street! Faccia presto!"�- parlava di fretta e mi chiedevo come la persona dall"™altra parte facesse a capire ciò che diceva.

Io mi ero seduta sul letto e la guardavo, con occhi stanchi ed impauriti. Lei chiuse la chiamata e tornò ancora a saltellare:-"Oh mio Dio! Non posso morire, non posso! Sono così giovane! Oddio"¦Ok, ok"¦Adesso vengono e ci salvano! Oddio!"�- Cercava di stare calma e respirare profondamente, ma non ci riusciva. D"™improvviso mi tornò in mente quella notte, nella casa dei nostri genitori, quando ancora ero una piccola bambina di 6 anni e Clare era una minuscola bimba di 3 anni. Faceva freddo e pioveva quando sentii papà* gridava al piano di sotto, mentre la mamma piangeva. Non capivo bene quello che dicevano ma c"™era qualcuno insieme a loro. Così, scesi al piano di sotto, silenziosamente, e vidi mamma e papà* con le mani dietro alla testa e un uomo vestito di nero che gli puntava una pistola addosso. Stavo per piangere, quando corsi di sopra, presa da una paura folle. Poi il ladro se ne andò portando via i nostri più preziosi averi mentre la mamma continuava a piangere e papà* cercava di rassicurarla. Non gli dissi mai che avevo visto quello che era successo e Clare non seppe mai nulla di questo. Era il ricordo più terrificante che avevo della mia infanzia. Ora mi tornava tutto in mente come un"™ onda anomala e non riuscivo a non ricordare quella paura pazza che mi stringeva al petto, quasi impedendomi di respirare. E se avesse il ladro ucciso mamma a papà*?

Clare continuava a parlare, camminando avanti e indietro per la stanza, ripetendosi di stare calma, perché non le sarebbe successo nulla. Poi sentii dei rumori provenire dal salotto. Sussultai e scattai in piedi. D'improvviso sentimmo uno sparo. Clare si mise a piangere. Io l"™abbracciai e la feci sedere sul letto, vicino a me. Che cosa dovevo fare per proteggerla? Sentii ancora dei rumori e poi silenzio. Clare continuava a singhiozzare. D"™improvviso mi resi conto che la ragazza non piangeva più. Ero sollevata da questo punto di vista, almeno non dovevo essere angosciata per due cose. Rimanemmo lì sedute, immobili, ad ascoltare per diversi minuti, in cui l"™uomo non fece più alcun rumore. Magari se n"™era andato. Ma non avevo sentito nessuna porta chiudersi, o almeno qualche rumore che poteva assomigliarvi. Poi sentimmo la sirena della macchina della polizia e sospirammo di sollievo, mentre Clare aveva smesso di piangere.

Ci alzammo e quando sentimmo che qualcuno buttò giù la porta, corremmo in salotto e vedemmo un poliziotto che analizzava la stanza, mentre altri poliziotti analizzavano il prato del giardinetto. Non c"™era l"™uomo che avevo visto nel salotto, con le manette. Il poliziotto alzò lo sguardo verso di noi:-"Salve. Io sono Frank Morrow"¦Immagino che voi siate coloro che ci hanno chiamato per un"™emergenza"�- Spostò lo sguardo da Clare a me. Clare era ancora scossa, così parlai io:-"Sì, siamo noi. Vi ha chiamato lei, io sono sua sorella: Susan. E"¦il ladro?"�- Clare lo fissò con due occhi sbarrati e lui spostò lo sguardo verso la porta:-"Ecco"¦credo che sia scappato, anche se, francamente, non so da dove sia entrato e da dove sia uscito, perché"¦i vetri di tutte le finestre sono intatti e la porta era chiusa a chiave"�-


Capitolo 4 : Progetti

Qualcosa mi dice che il pianto che sente la protagonista sia solo un allucinaszione (occhei è lampante ), però lo sparo l'hanno sentito tutt'e due... Quindi qualcuno c'era... Mi ha preso questa storia

Originariamente Scritto da pagliuzza

Originariamente Scritto da Aleit

Qualcosa mi dice che il pianto che sente la protagonista sia solo un allucinaszione (occhei è lampante ), però lo sparo l'hanno sentito tutt'e due... Quindi qualcuno c'era... Mi ha preso questa storia

quoto ...ci voleva proprio un diario di questo genere
Secondo me qualcosa c'entra anche con l'aiutante, quella ragazza timida là*...Forse avrà* qualche ruolo positivo nella storia o magari la sua comparsa in scena potrà* avere a che fare con queste allucinazioni...bo, non so. Cmq qualche ruolo significativo secondo me ce l'avrà* perchè è un personaggio particolare, inoltre tu l'hai delineato abbastanza dettagliatamente quindi non credo sia solo un personaggio di sfondo...servirà* a qualcosa! Aspetto solo di capire a cosa... (menomale che sei veloce veloce tu a sfornare capitoli, non reggerei troppa attesa e poi ti assillerei ).

Quante ipotesi!! Sono contenta che la storia vi abbia preso così tanto quasi da scrivere voi la storia per me..

Originariamente Scritto da Foxylla

Ci credi che ho letto tutto col fiato sospeso ? Specialmente quando Susan vede l'uomo che la fissa.....Non vedo l'ora che aggiorni ! Anche secondo me c'entra qualcosa Alisee !

Oh, allora sono riuscita nel mio intento...non l'avrei mai detto!!

Originariamente Scritto da Foxylla

Ci credi che ho letto tutto col fiato sospeso ? Specialmente quando Susan vede l'uomo che la fissa.....Non vedo l'ora che aggiorni ! Anche secondo me c'entra qualcosa Alisee !

beh sì.. più "falso sorriso" di quello.......!
(a meno che il titolo non sia una strategia narratologica, in pratica una trappola, una "falsa attesa" )