[center:1qhs70nt]"Lullaby"[/center:1qhs70nt]
[center:1qhs70nt]Diedi uno sguardo al pianoforte sul palco. Sembrava proprio che mi aspettasse, che iniziassi a suonare. Vidi entrare un"™altra coppia nel teatro. Si sedettero e si misero in attesa. Lo spettacolo sarebbe iniziato a momenti, e tutta quella gente aspettava di sentirmi suonare. Ormai conoscevo quel brano a memoria, mi era bastato suonarlo poche volte e già le note erano diventate come una parte di me, che lo volessi o no, erano rimaste scolpite nella mia memoria. Guardai un"™altra volta il pianoforte e poi nuovamente la sala già piena. Facce sconosciute e impazienti facevano capolino dalla porta del teatro per poi prendere posto. Sospirai. Guardai ancora il pianoforte sul palco e scostai le tende, per poi avvicinarmi allo strumento. Prima di sedermi guardai il pubblico che applaudiva. Sorrisi, feci un piccolo inchino per ringraziare e mi sedetti al piano. Osservai per qualche secondo i tasti bianchi e neri e, nel silenzio della sala, presi a suonare piano, quasi che volessi imprimere tutte quelle note nelle teste della gente, perché non se le dimenticassero, così come io non le avevo dimenticate. Il suono si diffondeva nel teatro rompendo il silenzio che si era creato, e intanto, nella mia testa riaffioravano i ricordi degli avvenimenti accaduti due anni prima.[/center:1qhs70nt]
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