Discussione: [Sospeso] Pure Love (can save my life?) → New: Cap.6

• [center:2inm59do][/center:2inm59do]

• [justify:2inm59do]Penelope, una giovane regista emergente, viene messa sotto contratto da una produzione cinematografica gestita da Carl Defoe. Affinché possa scrivere la sua sceneggiatura in un ambiente sereno, Carl le mette a disposizione una confortevole villetta nella tranquilla Sunset Valley. Sin dai primi giorni Penelope approfondisce la conoscenza di Carl, che si rivela essere una sorta di piacione manipolatore, ma nel frattempo s"™imbatte pure in un adolescente simpatico quanto maldestro, tale Jeremia. Ad infrangere la quiete che dovrebbe garantire a Penelope lo sviluppo del suo film sarà* una biondina affascinante quanto misteriosa: Clarissa... E molti mesi dopo Penelope, racconterà* proprio questa storia, la loro storia...[/justify:2inm59do]
  
  
  
  Introduzione
  Capitolo I - 10 luglio
  Capitolo II - Sonniferi e Kebab
  Capitolo III - Ferrari California
  Capitolo IV - Un panino senza maionese
  Capitolo V - Google Docet
  Capitolo VI - E' la cosa giusta?
  
  
  
  [center:2inm59do][/center:2inm59do]
  [justify:2inm59do]Nota per i lettori incerti: Questo diario vuole essere un racconto dentro un altro racconto. Io sono la voce narrante, e descrivo i fatti che accadono nel presente. Penelope, la protagonista, sta invece sceneggiando un periodo della sua vita, scrive così di episodi che ha vissuto in prima persona. Ciò che Penelope sta scrivendo nel presente non è altro che una sceneggiatura destinata alle sale cinematografiche. La storia si racchiude in un lasso di tempo di 6 mesi: si parte dalla fine andando a ritroso nel tempo. Un ultima precisazione: quando scrive Penelope il carattere usato é il corsivo, mentre la voce narrante utilizza il font normale del forum.
  [/justify:2inm59do]

Introduzione


[justify:2kpglbe6]Quattro pareti tinteggiate di bianco fanno da cornice ad un esile corpo di donna addormentato su un letto disordinato. Dopo una notte di tormento le lenzuola trovano finalmente pace e tra le pieghe aggrovigliate quasi a bozzo di farfalla, nascondono un tumulto di emozioni. D'improvviso un lungo bip bip spezza quello strano silenzio che precede l'alba. Una mano affusolata si allunga verso il comodino, afferra un cellulare malridotto e si ritrae velocemente sotto le coperte. Un lungo sospiro sembra assorbire il bagliore che un momento prima era ben visibile.


Adesso tutto tace.

[center:2kpglbe6][/center:2kpglbe6]

Ore 12 am, Penelope emerge dalle lenzuola, si stropiccia gli occhi e sbadiglia rumorosamente. Non fa in tempo ad alzarsi di scatto che un senso di angoscia le stringe la gola. Raggiunta la grande finestra della camera da letto inspira profondamente, come dopo una lunga corsa. Nemmeno oggi Dio ha esaudito la sua drammatica e disperata richiesta. E' ancora viva. Meglio così, la storia é lunga da raccontare e Penelope ha il compito di condividere con noi questo strampalato pezzo della sua vita. La visione si sposta velocemente dalla camera da letto al bagno. Qui i vapori di una doccia troppo calda offuscano la scena, l'unica cosa chiara é che Penelope sta piangendo. Sentite il tonfo delle lacrime? Sono così dense e piene di rabbia che sovrastano lo scroscio dell'acqua.[/justify:2kpglbe6]


[center:2kpglbe6]« Un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità*, miseria, inermità*, nulla. » C.Pavese[/center:2kpglbe6]



[center:2kpglbe6]« indice | capitolo I »[/center:2kpglbe6]

Grazie, a presto con il Capitolo I

[justify:14fbjxjm]Capitolo I - 10 luglio

Penelope Cohen ha 31 anni e vive da 6 mesi a Sunset Valley sulla strada che si staglia a picco sull'Oceano. Si é trasferita in questa cittadina dopo aver firmato un contratto con la The Sims Film, un'importante casa di produzione cinematografica gestita da Carl Defoe, un egocentrico quarantenne che pare riversare le sue ambizioni nel lavoro e nel collezionare belle fidanzate. Il motivo principale del trasferimento da Bridgeport a Sunet Valley è da attribuire alla tranquillità*, al "cambiamento d"™aria"� che le dovrebbe ispirare la stesura di un nuovo progetto.

[center:14fbjxjm] [/center:14fbjxjm]

Prima di continuare con la storia é necessario per la comprensione del lettore un piccolo passo indietro. Torniamo a 10 mesi fa, quando Penelope viveva ancora a Bridgeport ed il suo tanto amato "Creep" aveva appena vinto il premio come miglior film al festival indipendente di Twinbrook. Preciso per chi non fosse un culture di sims film che "Creep" é la prima commedia sceneggiata e diretta da Penelope Cohen.

[center:14fbjxjm][/center:14fbjxjm]

Vincere il Ciprinide d'oro al festival di Twinbrook era un'evento straordinario per una giovane donna sconosciuta al grande pubblico, soprattutto tenendo in considerazione che concorreva con il suo film d"™esordio. Se la notizia della nomination era stata per Penelope un fulmine a ciel sereno, la vittoria fu un vero e proprio Tsunami. Un giorno indimenticabile. "Creep" fu girato in digitale, a basso budget con l'aiuto di un bravo direttore della fotografia, un volenteroso team tecnico ed gruppetto di attori provenienti dall'accademia di cinema di Bridgeport, dove qualche anno prima Penelope si era diplomata a pieni voti. Trovare lo staff per concretizzare la sceneggiatura non fu difficile perché tutti nella scuola erano a conoscenza della seria professionalità* della giovane regista. Il budget invece fu sponsorizzato da un privato appassionato di film d'essai che vedeva in Penelope uno "strano incrocio"� tra Jane Campion e Lars Von Trier. Indubbiamente la vittoria del premio le fruttò una certa visibilità* tanto che uno dei produttori della The Sims Film propose alla signorina Cohen di entrare a far parte del proprio team. Questa offerta non si poteva proprio rifiutare, ma il contratto conteneva due fondamentali clausole: l'obbligo di una sceneggiatura completa nell'arco di un anno ed il trasferimento a Sunset Valley, in una casa messa a disposizione dalla produzione. L'intento era di tenere lontano Penelope dalla confusione cittadina per riuscire a sviluppare un progetto vincente, in grado di sbancare i botteghini, ma che mantenesse "un certo stile"�. La scelta fu quasi obbligata, Penelope Cohen il 10 luglio firmò quel pezzo di carta che gli cambiò per sempre la vita.

[center:14fbjxjm][/center:14fbjxjm][/justify:14fbjxjm]


[center:14fbjxjm]« indice | introduzione |capitolo II »[/center:14fbjxjm]

Originariamente Scritto da Stefizzi

Come inizio sembra molto promettente e molto misterioso! Mi piace molto!!!!!!!
Aspetto il primo capitolo per capire l'affermazione che hai fatto sulla sua morte... (fa un pò paura...)

Nel frattempo non posso che essere d'accordo con Cesare, parole troppo poetiche e vere per poter far finta che siano false....

Grazie! Dal capitolo I non si può ancora capire il perché ho scelto di inserire quel passaggio.. magari un po' più avanti