L'inizio è molto interessante.... ti seguirò... aggiorna presto sono curiosa!
Wow complimenti, mi affascinano racconti gialli e di mistero, scrivi bene e non ho nessuna critica da farti Anche io ho creat una simserie tv .. se ti va seguila si chiama "il mistero del cuore" Ah, aggiorna presto che fai stare in ansia i tuoi fan, compresa me, un bacio Gigia
Bello davvero l'inizio!
Mi ricorda molto il film Amabili Resti, che mi ha sconvolta e colpita un sacco!!
Ovviamente immagino che seguirai la tua personale trama e che questa sia solo una somiglianza, ma detto ciò hai guadagnato una lettrice, perché questo inizio mi ha decisamente catturato.
Mi piace anche molto come scrivi, il discorso è perfettamente calzabile ad una ragazzina pur esprimendo concetti pesanti e imprtanti, hai saputo rendere al meglio la narrazione per ora.
Attendo il seguito sperando che arrivi presto!
Bravo! =D
Deja Vu ☆ Jingle Jangle
She read about people she could never be, and adventures she would never have
Posizionare sims & oggetti su tutte le superfici - Scattare foto realistiche in TS3
1fratto antani può essere imbrunato ma non postanato ....
Già*, Amabili Resti.Originariamente Scritto da Stefizzi
Ho apprezzato molto il libro e il riadattamento cinematografico, e mi sono permesso di trarne lo " scheletro " sul quale costruire il prologo della mia storia, in effetti. Ovviamente mi sono premurato di organizzare una trama differente e spero solo di non cadere in qualche cliché di dubbia utilità* che possa rischiare di appesantire i capitoli e renderli noiosi.
A breve inserirò il capitolo uno.
Ancora grazie a tutti per i commenti!
Niente di me è originale; sono il risultato dello sforzo di tutti quelli che ho conosciuto.
si si questo diario mi piace.
scrivi molto bene.. le foto mi piacciono... complimenti è un genere che adoro..
Se è si, va bene...
Se è no, vattene a quel paese
[center:1msle2h7]Ciao Ulrich, un personaggio di un tuo diario è stato taggato!
Se ti va di rispondere al tag, vai nel topic
"10 Things About..."[/center:1msle2h7]
Il personaggio in questione è: Precious
Il diario è: Precious.
Hai ricevuto il Tag da: Eclisse84
Dall'avvento della mia morte sono cambiate molte cose. La vita delle persone che conoscevo sembra scorrere più grigia e indolente. Il giorno del mio funerale il cielo era plumbeo. Uno di quei giorni dall'aspetto surreale, che sanno di domeniche invernali quando ci si sveglia la mattina tardi. I giorni in cui le nuvole sembrano immobili. Il giorno del mio funerale non mancava nessuno del quartiere. Non mi sono mai sentita così importante in tutta la mia ( seppur breve ) vita. Hope mi ha portato dei fiori gialli e rossi, fasciati stretti in un nastro azzurro.
Lui è il mio migliore amico -Hope. Sebbene sia muto,i suoi occhi insinuano in me una sensazione lontana che non so definire, simile alla dolorosa nostalgia di una vita mai vissuta. Ma sento anche di voler fuggire. Con Hope ho passato i migliori anni della mia vita, e per questo devo ringraziarlo.
Questa donna e quest'uomo sono Christine Rose e Alexander Marshall, i genitori di Hope. Persone molto infelici.
Al mio funerale non hanno portato che lacrime. Lui è un medico legale. Lei una casalinga.
La loro casa profuma sempre di rose e di biscotti alla vaniglia. Dietro le tendine azzurre al primo piano c'è la camera di Hope,
liliale e bianca quasi quanto il suo viso.
Ricordo la mattina della mia morte, quando stavamo facendo colazione e io giocavo con la cannuccia scuotendola dentro il mio succo di frutta.
« Penso che potremmo andare giù alla collina oggi pomeriggio. » Gli Dissi.
Hope annuì sorridendo.
Amo la collina perché è un posto tranquillo, ricco di odorosi cespugli di sambuco e grosse vespe dorate.
Sognavo che, da grande, avrei abitato lì per tutta la vita dipingendo le farfalle seduta nella mia veranda immaginaria della mia immaginaria casa bianca sulla collina. Quel giorno correvo scalza con Hope lungo i viottoli di terra caldissima, coi capelli intrisi di luce. Poi fu ora di tornare a casa.
Quel pomeriggio tornavo da casa di Hope.
« Vieni via con me piccola Precious. Solo per un attimo. » Mi disse una voce.
Seguii il mio assassino dietro la casa dei Maple, che erano partiti tre mesi fa per una vacanza in un posto di mare tipo quelli che si vedono negli opuscoli sul fondo dei carrelli della spesa, oppure infilati nelle cassette delle lettere.
« In un film di cui non ricordo il nome qualcuno disse che l'infazia finisce quando scopri che un giorno morirai. »
La voce si interrupe per un attimo, poi riprese.
« Tu sai cos'è la morte Precious. » La sua non sembrava né una domanda né quantomeno un'affermazione. Rimasi zitta.
« Non è colpa tua Precious, devi perdonarmi. Sono senza controllo e tu non puoi farci proprio niente. » Sembrava delirare. Concluse e mi voltai. - Ero stordita dalle sue parole. - L'ultima cosa che mi ricordo di aver fatto prima di morire sono stati due passi nell'erba fresca del terreno dei Maple. Poi il mio omicida mi afferrò per le spalle e non sentii più niente.
Mia madre si accorse quasi subito della mia scomparsa. Una volta tornata a casa mi cercò in cucina, nella mia e nella sua stanza da letto. Nel salotto e anche in giardino. Poi si presentò davanti casa di Hope.
Il signor Marshall aprì la porta - E' un uomo robusto, sulla cinquantina. Capelli biondi, occhi castano chiaro.
Nasconde una bontà d'animo difficilmente intuibile dal suo sguardo mesto.
« C'è Precious ? » Mia madre tagliò corto, con l'angoscia che le bussava alle porte del cuore.
« E' andata via poco fa, mi sembra. Vuoi entrare un momento Amanda? » Le domandò.
« No. »
« Che succede? »
« Non trovo.. Non c'è Precious, sei sicuro che.. Non è lì? » Gli occhi di mia madre stavano implorando.
« Possiamo controllare assieme se preferisci. Magari è ancora qui. » Metodico. Risposta quasi banale.
« No, vado a controllare se è.. Tornata a casa. Magari.. » Ma un singhiozzo la interruppe.
« Non ti preoccupare Amanda. » Rispose lui.
Il signor Marshall si massaggiò il collo con una mano, poi allungò gli angoli della propria bocca in un sorriso gentile e incoraggiante. Mia madre di quel sorriso se ne infischiò alla grande. Si voltò e se ne andò con una mano sul petto, ascoltando il cuore che batteva dolorsamente nella sua gabbia di costole.
Quella sera, quando si rese conto che cercarmi per la sesta volta in giro per casa non sarebbe servito a niente, ( se non a farle venire uno dei suoi drammatici attacchi d'ansia vedendo sul tavolino i miei disegni coi gatti. ) chiamò la polizia.
Arrivarono immediatamente, in una scia di luci rosse e azzurre facendo un gran baccano con le sirene.
Mia madre parlò di me, come le fu richiesto. Parlò di Precious di appena dieci anni, capelli rossi col addosso il vestitino rosa che le piaceva tanto.
Qalche lentiggine. Un metro e trentanove per una trentina di chili. E no, mai manifestato segni di ribellione.
Infondo ha soltanto dieci anni, suvvia. Soltanto dieci anni.
E scoppiò a piangere.
Niente di me è originale; sono il risultato dello sforzo di tutti quelli che ho conosciuto.
Che pena che mi fa povera bimba e povera mamma...
Our wills and fates do so contrary run
Il primo capitolo mi ha trasmesso tenerezza per la povera mamma, complimenti.. aspetto il continuo
Ooh povera mamma... chissà* quanti pensieri le sono passate per la testa...
Se è si, va bene...
Se è no, vattene a quel paese