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  1. #71
    sim dio L'avatar di Sonia
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    Re: La terza torre

    che bello e romantico questo capitolo... mi è piaciuto molto...
    perchè Achille con il passar del tempo ha cambiato il colore delle Ali? che sia diventato malvagio?

    Se è si, va bene...
    Se è no, vattene a quel paese

  2. #72

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    Re: La terza torre

    Citazione Originariamente Scritto da mary24781 Visualizza Messaggio
    Che bel capitolo romanticoso <3 Quel ricordo si riferisce a Maya vero? Aspettavano un bimbo quindi? Quanti misteri, aspetto il capitolo prossimo :O
    no, Maya in questo capitolo non c'è ancora ci vorranno parecchi capitoli per incontrarla.
    Che p**** stare senza internet.
    Comunque quella è Angelica...(quello sarebbe stato il suo futuro se non fosse morta).

  3. #73

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    Re: La terza torre

    Citazione Originariamente Scritto da Sonia Visualizza Messaggio
    che bello e romantico questo capitolo... mi è piaciuto molto...
    perchè Achille con il passar del tempo ha cambiato il colore delle Ali? che sia diventato malvagio?
    Il colore delle ali è cambiato perchè quando stava con angelica era un angelo... poi ha deviato....

  4. #74

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    Re: La terza torre

    terza parte



    "Dolceata basta" achille mi tolse con forza il libro dalle mani scaraventandolo sulla parete di fronte, Mi blocco con il peso del suo corpo mettendosi su di me bloccandomi le braccia sopra la testa e con l'altra mano mi accarezzava il fianco.

    Lo guardai torva.



    "Quel libro ti fa avere brutti incubi" disse.

    Continuai a guardarlo, non ero sicura che quel libro fosse reale o almeno finche la protagonista non aveva mensionato quel flask bach.

    "A scuola dicono che dobbiamo leggere" ribattei.

    Achille scosse il capo,
    "Ma qui siamo in vacanza e comando io" mi guardò malizioso e iniziò a farmi il solletico, combattemmo per qualche minuto poi si stancè e mi guardò negli occhi, lo accarezzai,



    era insoddisfatto.
    Io non soffrivo il solletico, c'era solo un posto in cui lo soffrivo ma non mi sembrava il caso di dirlo, solo Jonathan lo aveva scoperto un giorno mi leccò le labbra per togliere un pò di maiosene (in modo non normale. Qualunque persona normale avrebbe preso un fazoletto) e scoppiai a ridere.

    Si, le slinguazzate in viso mi fanno soffrire molto il solletico.

    Da quel giorno Jonathan mi torturava cosi, questo aveva fatto nascere molte gelosie i primi tempi con Giacomo finche Jonathan non gli aveva spiegato la situazione e da quel giorno anche Giacomo sapeva il mio segreto.

    "Tu non soffri il solletico?" mi chiese.

    Scossi il capo e sorrisi, sentivo le sue mani farmi grattini sul ventre.

    "Questa e una brutta cosa" disse, senza togliersi da sopra di me e continuando a farmi grattini sul ventre era piacevole ed eccitante.
    "Che significa dulceata?" chiesi, mi incuriosiva il francese anche se non lo sapevo, quel nome era cosi piacevole sulle sue labbra ancora di più, era quasi fatto per me quel soprannome, come se lui lo avesse sempre usato.

    "Significa che sei dolce" rispose.

    Sospirai, il mio stomaco si lamentò per la fame, il mio corpo reagiva nelle situazioni sbagliate.

    Arrossi e distolsi lo sguardò da lui,

    "La mia bambina ha fame" lo disse in modo rude, non c'era niente di delicato in quella frase, niente di dolce nonostante il soprannome "bambina". Era diverso forse il "mia" mi era sembrato strano.

    Io non ero sua, ma nonostante questo mi prese in spalla come se fossi stata un sacco di patate, battendo una mano sul mio sedere iniziò a camminare,



    urlai, gli tempestai la schiena di pugni, imprecai addirittura ma Achille mi mise giù solo in cucina.

    La colazione era nel forno, oggi era il turno di Jonathan per trovare la legna e Giacomo era andato con lui.

    Achille mi porse il piatto e io divorai tutto senza nemmeno aspettarlo.



    "Quando ritorneremo a casa?" chiesi prendendo una manciata di cereali inzuppandola nel latte.



    "Dopo la befana" rispose.



    Annui, ero soddisfatta della colazione almeno il mio stomaco non avrebbe emesso rumori molesti e imbarazzanti per un bel pò.

    "E' stato un gesto carino cedermi la tua stanza" lo ringraziai in ritardo.



    "Ma non capisco come fai a dormire" conclusi.



    "nemmeno io ci dormo, sto sul divano quando non dormo con te" rispose, mentre si stiracchiava sulla sedia.

    Arrossi per il dato di fatto che per due notti consecutive avevamo dormito insieme.

    Non chiesi perchè mi aveva anche messo il pigiama, sarebbe stato troppo imbarazzante, non c'era bisogno che per vedermi nuda mi spogliasse.

    Le mie nudità erano finite sul web tempo prima, ci aveva pensato mia madre, c'era stato un grosso scandalo avevano messo anche gli assistenti sociali, ma chiunque cede ad una buona somma di denaro.

    "Usciamo?" mi propose, annui feci per alzarmi per lavare i piatti ma Achille mi fermò,

    "Va a vestirti qui ci penso io" mi fece notare che ero ancora con la casacca e la culotte, mi senti terribilmente in imbarazzo, ero scesa parecchie volte a fare colazione in pigiama ma avevo sempre messo un pantaloncino.

    Mi passò l'indice sulle labbra, poi lo leccò.



    Lo trovai molto sexy, fu lento e non smise di guardarmi, ci fu eccitazione e guduria quando estrasse il dito dalla bocca per dire "Avevi lo sciroppo d'acero".

    Scossi il capo e sali in camera, mi sdraiai sul letto pensando a cosa mettere, c'era una flebile luce non stava nevicando.



    Uscire significava fare un giro in torno al castello e fermarsi al lago.

  5. #75
    sim dio L'avatar di Sonia
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    Re: La terza torre

    Mmh interessante.. quindi Achille, sembra che abbia intenzioni serie con la sua Dolceata...
    curiosa di sapere cosa succede arrivati al lago...

    Se è si, va bene...
    Se è no, vattene a quel paese

  6. #76

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    Re: La terza torre

    Quarta parte



    "Chissà dove si sono cacciati quei due" dissi guardando Achille, sè nè stava disteso nella neve come sè fosse sabbia, come se non provasse minimamente freddo.



    "Andiamo a cercarli?" proposi, ma scosse il capo.
    Mi aveva proibito di inoltrarmi nel bosco da sola.
    Sbuffai è mi strinsi nelle spalle, si gelava l'abbigliamento che avevo scelto non era adatto alla temperatura.

    Sentì abbaiare in lontananza.
    "Sashaaa" chiamò Achille.

    Vidi il cane lupo avvicinarsi,



    Achille si alzò è lo accarezzo.



    Non avevo intenzione di avvicinarmi, non avevo paura dei cani o almeno non avevo paura dei cani di piccola taglia.

    "Va a cercare quei due" Achille lasciò il cane che corse verso il bosco.

    Mi guardò, "perchè non possiamo andare in città?" chiesi.

    "Perchè non avete il permesso." rispose sedendosi di nuovo accanto a me,



    annui. Cosa mi aspettavo di darmi alla pazza gioia?

    Mi stavo divertendo non com'ero abbituata ma questa vacanza mi stava dando spazio di conoscere Achille, anche se all'iniziò sembrava una punizione per entrambi.

    Non ci sopportavamo e Marica lo aveva fatto apposta, sapevo che quando saremmo tornati Marica avrebbe rosicato di brutto a vederci "amici" perchè era questo che eravamo vero?

    Non lo sapevo nemmeno io.

    Forse era cosi perchè sapeva che dovevamo convivere per un pò di tempo, dovevo tenermi in allerta soprattutto quando saremmo tornati, qualcosa mi diceva che tutto sarebbe tornato come prima.

  7. #77
    sim dio L'avatar di Sonia
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    Re: La terza torre

    che bella lei con questi capelli...

    ma come fa Sasha a capire chi sono quei due da cercare?
    ha forse un tipo di legame con Achille? è questo uno dei suoi poteri?

    uffina... mi abbandoni sempre con più domande di prima...

    Se è si, va bene...
    Se è no, vattene a quel paese

  8. #78

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    Re: La terza torre

    Citazione Originariamente Scritto da Sonia Visualizza Messaggio
    che bella lei con questi capelli...

    ma come fa Sasha a capire chi sono quei due da cercare?
    ha forse un tipo di legame con Achille? è questo uno dei suoi poteri?

    uffina... mi abbandoni sempre con più domande di prima...
    forse sasha è un cane speciale... quindi sa chi/cosa/quando deve cercare.
    Dal prossimo capitolo ci saranno + indizzi...

  9. #79

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    Re: La terza torre

    Una storia dolorosa

    14


    "Si papa, tutto ok. Stiamo qui ad aspettare che le vacanze finiscano. Poi torniamo al correzionale."
    dissi a mio padre, le telefonate settimanali non erano state interrotte anche se venivano effettuate da un cellulare. Avevamo più tempo libero.


    "Bene" rispose mio padre.

    "Tu cosa si dice li? La strega che dice?" chiesi riferendomi a mia madre.

    "Io sono sommerso dal lavoro, quest'anno niente vacanze. Tua madre si è incazzata molto"

    rispose.
    Sorrisi stavo per aprire bocca quando Achille entrò nella mia stanza,



    sospirai. Tempo scaduto.

    "Ci sentiamo la prossima settimana" lo salutai.

    Mi salutò, era dispiaciuto e ancora arrabbiato, aveva cercato in tutti i modi di togliermi da quel correzionale e farmi avvicinare a casa ma il giudice non aveva voluto sentire ragioni.

    Sosteneva che l'allontanamento da casa mi sarebbe servito a rimettere i piedi a terra e a comportarmi da ragazza normale.

    Il giudice non sapeva niente di me, per questo parlava cosi.

    Diedi il telefono ad Achille che sorrise ed usci, non avevo niente da fare e mancavano ancora due ore al pranzo, mi accesi una sigaretta.



    l'occhio mi scivolo sul diario.

    Lo presi e iniziai a leggere.


    Cos'è l'amore?

    "Madre, Cos'è l'amore?" domandai a mia madre, mancavano tre giorni alla festa ma lei aveva deciso che oggi ci saremmo riposate per qualche ora per un thè.
    Caterina aveva borbottato, ma mia madre non l'aveva ascoltata.



    mia madre sospirò e mi guardo. "Devi provarlo per capirlo" rispose.

    "Tu lo provi!" affermò dopo qualche minuto, lei sapeva tutto di me, potevo parlarle senza problemi lei non mi rinfacciava niente.

    A volte era più un amica, mi dava consigli per declinare gli inviti di Samuel gentilmente.

    E' sapeva anche dei miei incontri nella torre con Achille, certo avevo omesso la sua dichiarazione e l'offerta di scappare.
    "Io ti direi di aspettare. Qualunque cosa tu abbia in programma con Achille o Samuel. Aspetta di sentirti pronta" disse.


    Sospirai è scossi il capo, il problema non era farsi avanti il problema era mio padre.

    Cocciuto com'era non mi avrebbe lasciata andare facilmente.
    "Papa mi lascerà andare?" chiesi.
    Lei mi sorrise "Brontolerà" disse finendo di bere il suo thè, "Ma io ti appoggerò in qualunque sceltà" mi consolò.
    "Per quanto riguarda i due spasimanti, non posso consigliarti, non vorrei avere lo scrupolo della tua infelicità." ragionò come se stesse decidendo i turni per la pulizia.
    "Ma..." stavo per rispondere quando mi azzitti.

    "Non e importante chi e più benestante. Ma chi ti rende felice, chi non vedi l'ora di incontrare, chi ti fa battere il cuore quasi a farlo uscire fuori dal petto e chi ti regala grandi gioie con un piccolo gesto."

    Rimasi in silenzio per qualche minuto, mi misi le mani sul capo.



    Solo uno dei due rispondeva a quei quesiti, Achille.

    "Come facciò a non ferirlo?" mia madre sapeva a chi mi riferivo, me lo fece capitire con un sorriso, "Non c'è un modo tesoro. In ogni modo uno dei due soffrirà." concluse alzandosi.

    La guardai allontanarsi.

    "Giorno" Samuel si avvicinò lentamente.

    Lo guardai sedersi.



    scossi il capo e feci per alzarmi quando lui parlò.



    "E' ineducato non salutare il tuo padrone" disse asprò.

    Mi permisi di guardarlo torva, "Voi non siete il mio padrone" gli risposi con lo stesso tono.

    Non potevo accettare che mi trattasse come un'oggetto, ma da quando mi ero allontanata da lui aveva preso questi comportamenti.

    "Ha ragione. Non sono ancora il suo padrone. Ma ricordi che questa residenza è mia e quando mia madre morirà. Questo castello sarà mio. Tu sarai mia"



    fu la prima volta che provai terrore.

    Aveva ragione? No! Achille mi avrebbe protetto. Mi avrebbe portato via, gli diedi un'ultimo sguardo stavo per replicare, ma decisi di non rispondere.

    Abbassai il capo è mi incamminai verso la cucina, ci sarebbe stato qualcosa da fare per me.



    Stanca è affamata arrivai nella torre.



    Il camino era già acceso e per terra c'erano delle cose da mangiare.



    Ero riuscita solo a prelevare un pezzo di pane dalla dispensa, ma Achille aveva già preparato tutto quelli per terra erano piatti cinesi,

    una volta gli avevo detto che mi sarebbe piaciuta provare la cucina cinese. Caterina aveva origini cinesi quindi cucinava spesso per Calliope.

    Sorrisi felice.

    "Pensavo che ti avrebbe fatto felice trovare tutto pronto" disse.
    Sentì il suo petto appoggiarsi alle mie spalle, è mi rilassai nel suo cullare calmo.



    "Mi siete mancata" mi baciò il capo.

    Sorrisi imbarazzata, era una situazione nuova per me, nessuno era mai stato cosi gentile nemmeno Samuel non che ne avesse mai avuto occasione e sapevo che non ne avrebbe mai avuta una.

    Primo perche presto sarei andata via con Achille secondo perchè mia madre non avrebbe mai accettato un legame con lui.

    Ci avvicinammo al divano e ci inginocchiammo per gustare la cena,
    Dopo ci sedemmo sul divano per rilassarci e Achille mi prese il viso tra le mani.


    "Dolceata, vi amo" mi sussurrò all'orecchio, quella frase mi fece impazzire. Sorrisi, avevo il fiatone. Achille mi porto tra le sue braccia facendomi sedere sulle sue gambe, mi prese la mano e la mise sul suo petto

    "Riditelo" balbettai.

    "Vi amo" Achille mi baciò, ancora e ancora.

    Finche non ci addormentammo.


  10. #80

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    Re: La terza torre

    Seconda parte



    "Dolceata" mi chiamò achille,


    abbassai il libro quasi intrance.


    Rilessi l'ultima parte. "Dolceata se stai ancora leggendo quel libro mi incazzo, scendi a mangiare"
    gridò per le scale.
    Iniziarono a tremarmi le mani, il respirò si affannò, il cuore inizio a battermi all'impazzata.
    Scossi il capo e chiusi il libro, non era possibile ciò che stavo pensando, anche Achille aveva letto il diario e aveva imparato quel termine. Qualunque pensierò che possa essere lo stesso achille non deve passarti per la testa. "Neve ragiona, non è possibile." Mi dissi.
    "Cosa non e possibile?"
    Achille era a braccia conserte che mi osservava



    Scossi il capo e sorrisi.

    Achille si avvicinò mi tolse il libro tra le mani e mi prese in spalla.



    mi dimenai, gridai di mettermi giù. Ma fu inutile.

    Mi mise giù in cucina, Jonathan e Giacomo stavano gia mangiando.

    Mi sedetti ed Achille mi porse il piatto.



    Non era possibile tenere un discorso, perchè achille e Jonathan si punzecchiavano e io e giacomo eravamo costretti a disattivare la solita bomba.

    Non era una convivenza facile, tra jonathan e achille non si potevano tenere discorsi, non se erano nella stessa stanza e questo mi infastidiva.

    Amavo entrambi... no! Non amare nel senso di amare. Amare nel senso di amicizia, credo.

    Comunque, cosa diavolo mi stava succedendo?

    "Dulceata perchè sei silenziosa?" mi disse achille.


    "Perche la chiami cosi?" si intromise Jonathan prima che potessi rispondere.



    guardava achille in modo torvo, sapevo che Jonathan era geloso nei miei confronti, ma perchè se la stava prendendo tanto?

    "La chiamo come c**** mi pare!" rispose achille in tono astioso.



    "Non c'è bisogno di alterarsi cosi" sussurrai..



    "No, tu non la chiami in nessun modo. Devi stare lontano da lei" rispose Jonathan alzandosi dalla tavola.



    "Perchè se no che fai?" lo provocò Achille, accendendosi una sigaretta.



    C'era tensione nell'aria, ma perchè?

    "Basta" si intromise Giacomo, "Sistemate le vostre scaramucce altrove" finì alzandosi e togliendo i piatti.



    Scaramucce? No, dovevo capire cosa c'era sotto.

    Mi alzai da tavola e me ne andai in camera furiosa.

    Chiusi la porta a chiave.



    Mi abbracciai, improvvisamente mi percorsero brividi di freddo.

    L'ondata di lacrime mi travolse, perchè stavo piangendo? Perchè il comportamento di Jonathan mi sconvolgeva cosi tanto?

    Mi sdraiai sul letto e mi accesi una sigaretta.



    perchè era tutto cosi strano? Era iniziato tutto da quando avevo iniziato a leggere quel maledetto diario!

    Lo presi tra le mani e lo scaraventai sulla parete.



    Ogni descrizione, ogni nome, ogni sensazione o emozione provata da lei. Era mia o meglio la sentivo mia. Perchè?

    Stavo diventando pazza?

    "Dulceata" achille era dietro la porta.



    spensi la sigaretta e mi portai le gambe al petto fissando la porta.



    "Neve aprì questa dannata porta" diede un pugno contro di essa,



    sobbalzai.

    Ero nervosa e spaventata, per una piccola lite, no. Non poteva essere solo per quello.

    Era per quel diario; Achille, Virginia, Marica.

    Tutti nomi che conoscevo.

    "Neve" achille gridò di nuovo, lo senti allontanarsi, era furioso.

    Sospirai, dovevo parlare con Jonathan.

 

 
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