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Risultati da 381 a 390 di 506
  1. #381
    sim dio L'avatar di saphira_84
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    Re: Situazione - Sesta parte

    Gruppo 2 - SCARLETT MARSHALL

    Mi posiziono davanti al grande orologio a pendolo con le gambe divaricate e la mano sinistra appoggiata sul fianco, mente la testa poggia pigramente sull'altra mano.
    Lo fisso attentamente cercando un qualcosa, qualsiasi cosa di strano o di anomalo.
    L'orologio ha due quadranti, uno più piccolo sopra e quello più grande sotto, la prima cosa che mi balza agli occhi è che entrambi i quadranti sono fermi e segnano due ore diverse: le 15:00 esatte il più piccolo e le 01:15 l'altro.
    Mi sporgo maggiormente verso le lancette strizzando gli occhi e mi accorgo che non solo sono ferme, ma sono state pure incollate. Trovato! Ecco la stranezza che cercavo.
    Sposto il mio sguardo verso il basso e noto che pure il pendolo è in una posizioni insolita, infatti pende a destra, ad uno sguardo più attento noto che pure il pendolo è stato incollato.
    “Cosa vorrà mai significare tutto questo? Che senso ha incollare delle lancette? Pensa Scarlett pensa”, mi ripeto mentalmente massaggiandomi la fronte.
    Arrivo alla conclusione che chi ha fatto questo voleva di certo lasciare un indizio. “Complimenti Scarlett tu si che sei una persona intelligente, si si davvero perspicace” penso deridendomi da sola.
    Il pendolo sembra quasi che voglia indicare una direzione, guardo a destra e non vedo nulla di insolito: librerie, una finestra e una lampada. "Ma le lancette ferme e incollate cosa possono significare?"
    Comincio a camminare irrequieta avanti e indietro picchiettandomi la fronte con la mano, come se volessi far uscire qualche idea geniale, quando sento il maggiordomo schernire Matt «Ho appena compreso che non può aver assassinato lei, la Signora.Temo le manchi l'astuzia, fondamentale per un piano così ben architettato. Mi dica, signor Groenfire: crede davvero che la Signora non abbia già tentato, con uomini di molto più forti di lei, a scansare le librerie? Sono saldamente inchiodate alla parete: irremovibili»
    Ecco appunto era quello che pensavo, Carmen aveva già tentato di far spostare le librerie, l’idea di Matt mi era sembrata fin da subito banale U_U.
    Inchiodate ha detto il maggiordomo? E se magari ci fosse un passaggio segreto come nei film, dove tiri un libro, si fa partire un innesco che fa girare il muro ed entri in un'altra stanza?. Le idee di Matt saranno pure banali ma le tue mia cara sono proprio assurde.
    Mi riposiziono davanti all'orologio fissando i due quadranti e mi balena in testa un’idea: “E se le lancette ferme indicassero dei numeri? 3, 1, 15”.
    Per quanto assurdo e improbabile non riesco a scartare del tutto l’idea del passaggio segreto dietro alle librerie. “E se i numeri indicassero il libro da tirare?”.
    Continuo a pensare che l’idea sia illogica, ma tanto non ho nulla da perdere. “ Il peggio che mi possa capitare e che ritrovi in mano un vecchio libro polveroso” esclamo senza accorgermi di aver dato voce ai miei pensieri.
    Ripensando ai numeri letti nei quadranti dell’orologio, 3, 1, 15, decido di tentare di tirare il 15° libro del 1 ripiano della libreria partendo da desta.
    Mi avvicino quindi alla libreria designata, alzo il braccio verso il quindicesimo libro del primo ripiano e lo tiro verso di me senza tante speranze che succeda qualcosa, nello stesso istante sento il telefono fisso squillare.
    Ultima modifica di saphira_84; 15th March 2013 alle 13:48

  2. #382
    L'avatar di Daniela Alberghini
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    Re: Situazione - Sesta parte

    Azione rivelante da parte di Scarlett.
    Turnazione del Gruppo 2 bloccata
    In attesa dell'intervento del Master (a breve)

  3. #383
    sim onniscente L'avatar di Dina Caliente
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    Intermezzo - Sesta parte (Enigma dell'orologio)

    Hai detto di cercare nella terza libreria da destra. Quindi, a partire dalla finestra di destra, calcoli ben tre librerie e giungi a quella appena sulla sinistra dell'orologio.


    Ti sporgi per raggiungere il primo piano in alto e conti quindici libri, sempre da destra. Giungi a un libro rosso leggermente inclinato verso sinistra.


    Lo afferri a te. Nel momento in cui lo togli dalla libreria, sentite tutti un "click". Che si sia attivato qualche meccanismo? Per adesso non sembra muoversi ancora nulla.


    Ti rigiri il libro tra le mani e noti che sulla copertina, al posto di un eventuale titolo, c'è un suggerimento:


    Lo segui e apri il libro. Tutte le pagine sono completamente bianche, con l'eccezione delle prime due. Di cui una contiene una scritta a penna, mentre nell'altra qualcuno ci ha incollato quelli che sembrano essere frammenti di pagine di un qualche libro.


    Qual è la prossima mossa?





    (50 punti esperienza a Kia Taxim per il suggerimento.
    100 punti esperienza a Scarlett Marshall per la semi soluzione dell'enigma.
    Enigma completo al 50%... Proseguite.)



    Turnazione gruppo 2:

    • Scarlett Marshall
    • Master
    • Alice Rebeck
    • Kia Taxim
    • Matt Groenfire
    • Adrian Upton
    • Derek Root
    • Svetlana Sokolova
    • Maggiordomo Alexander

  4. #384
    sim dio L'avatar di saphira_84
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    Re: Intermezzo - Sesta parte (Enigma dell'orologio)

    SCARLETT MARSHALL

    Nel momento esatto in qui l’afferro sento un click, sembra quasi si sia attivato un meccanismo, mi blocco un attimo e respiro profondamente. Quindi la mia idea strampalata non era del tutto insensata? Mi guardo attorno ma nulla si è mosso. Ancora incredula mi rigiro il libro tra le mani, noto che sulla copertina c’è scritto APRIMI, seguo il suggerimento e apro il libro, tutte le pagine sono bianche ad eccezione delle prime due.
    La prima contiene una scritta a penna “SE LA TANA VUOI TROVARE, LA LEVA GIUSTA DEVI TIRARE. QUAL E’ LA FIABA DA TROVARE? QUESTO E’ UN GRANDE ROMPICAPO, FAI IL PUNTO E TORNA A CAPO.”, mentre nell’altra sembra che qualcuno ci abbia incollato dei pezzi di pagina di un qualche libro, reprimo l’angoscia che mi sale solo al pensiero che qualcuno abbia strappato delle pagine ai dei libri, e non tardo a riconoscere gli estratti di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll. Non potevo non riconoscerlo era il mio libro preferito da bambina.
    Quindi devo trovare un leva?Forse la leva è proprio il libro di Alice nel paese delle Meraviglie? Ma ci metterei una vita a trovarlo qui ci sono troppi libri. Rileggo più e più volte il rompicapo e mi viene in mente una cosa: all’inizio del libro Alice scivola giù per un tunnel, in questa stanza l’unico posto dove si possa nascondere un tunnel è il camino. L’idea è strampalata, ma non che quella di prima sia stata più sensata. Quindi decido di continuare ad assecondare il mio istinto, mi avvicino al camino con il libro ancora in mano, mi inginocchio e mi allungo per guardare dentro in cerca di qualche leva.
    Ultima modifica di saphira_84; 15th March 2013 alle 13:47

  5. #385
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: Situazione - Sesta parte

    GRUPPO 4 - Vera Wright


    Quando finalmente riesco a sollevare la pietra noto con grande piacere che la mia intuizione non era poi del tutto assurda. Infatti, nonostante ora abbia le braccia totalmente bagnate e abbia toccato qualcosa di molto viscido sul fondo dell'acquario ( ) per fortuna sono anche riuscita a trovare qualcosa! Inizialmente non riesco ad identificare l'oggetto, ma poi realizzo che si tratta di una chiave dalla forma strana. E' una chiave a forma di picche! Quale altra stramberia aveva in mente per noi Carmen?
    Afferro la chiave e la tiro fuori dall'acqua, sorridendo soddisfatta. Speriamo che ci sia utile per uscire presto da questo posto!
    Il mio sollievo però dura solo pochi istanti, perchè subito dopo sento la ragazza sotto al letto urlare a squarciagola, muovendo ossessivamente le gambe e provocando dei rumori allucinanti...temo che finirà per rovinare quel letto costosissimo!
    A seguito del suo primo urlo il piccolo cagnolino di Carmen esce di corsa da sotto il letto correndo ovunque nella stanza in cerca di uscita...poveretto chissà come deve essersi spaventato! La ragazza urla come un'ossessa...che si sia fatta male??? Se solo si calmasse riuscirebbe ad uscire...
    Resto un attimo a fissare il letto senza sapere che fare (avvicinarsi potrebbe anche essere pericoloso visti gli strani movimenti delle gambe della ragazza!) quando d'un tratto il forzuto Desmond mi si avvicina e mi chiede se può parlarmi. Che vorrà dirmi? Ho notato che poco prima stava controllando i documenti sul camino...che abbia trovato anche lui qualcosa?
    Bene..qui bisogna agire e non continuare a perdere tempo. Quindi, cercando di apparire calma e decisa (e non è facile con la ragazza che urla come una dannata ) comincio a parlare.
    <<Allora ragazzi, cerchiamo di RESTARE CALMI>> alzo la voce, sperando che mi senta anche la poveretta sotto al letto e smetta di dimenarsi, <<dobbiamo cercare di collaborare TUTTI per uscire al più presto da questa villa. Per fortuna il mio tentativo ha avuto successo ed ora abbiamo un mobiletto chiuso ed una chiave. Dunque vediamo se la chiave è quella giusta e cerchiamo di aprirlo. Desmond, tu vieni con me così nel frattempo potrai parlarmi di quello che vuoi....voialtri per favore aiutate quella poveretta ad uscire dal letto e vedete se si è fatta male così potremo poi muoverci tutti insieme...data la situazione, preferirei non ci dividessimo.>>
    Così dicendo mi avvicino al mobiletto che Malva ha precedentemente trovato chiuso. Mi volto in direzione di Desmond, incintandolo con gli occhi a raggiungermi, e senza perdere altro tempo infilo la chiave. Sarà quella giusta? E cosa ci sarà dentro al mobiletto? Speriamo di non fare un buco nell'acqua...

  6. #386
    sim dio
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    Re: Situazione - Sesta parte

    Gruppo 4 - Malva Dawson

    Fortunatamente, dentro l'acquario Vera trova una chiave con sopra inciso un picche.
    <<ACCENDETE LA L...>> grida qualcosa, la ragazza corpulenta da sotto il letto. Poi, si ode un ringhio, seguito da un gran boato... SHERRY?!

    - - - - - - - -

    6 Mesi fa...

    È un pomeriggio troppo caldo di fine estate, e come al solito il lavoro chiama; ennesima telefonata dalla Knight. Per terapia? non lo so, so solo che ultimamente è solita chiamarmi giorno e notte, feriali e festivi, in preda a crisi depressive e alterazioni umorali.
    << È urgente. Malva, potresti passare alla Mansion?>> è da tanto che ricevo sue chiamate, ovviamente la signora snobba anche il fatto di sforare il limite massimo di sedute disponibili, d'altronde non è la mia unica paziente. Ma dalla chiamata di oggi, dietro quel suo tono di voce, posso dedurre che si tratti di qualcosa di serio.
    Arrivata davanti il portone di casa, mi faccio accogliere dal maggiordomo, il quale mi accompagna elegantemente allo studiolo della Knight: <<Grazie mille, Alexander>> ...ma grazie di cosa? oddio, sento andarmi il viso in fiamme, devo smetterla di imbarazzarmi così facilmente in sua presenza! fortuna che grazie al mio colorito è difficile intravedere quando le gote si fanno rosse.
    Il maggiordomo, con un inchino, si dilegua dal corridoio.
    <<Con permesso>> avanzo, con educazione.
    <<Accomodati>> mi accoglie lei, impaziente.
    <<Ti ho chiamata per una seduta, questo è palese; tuttavia, e spero apprezzerai la novità per il tuo mestiere monotono, questa volta non è per me>> Non è per lei? cioè?
    <<Conosci la mia autista, Kia? Mora, capelli a caschetto, perennemente attaccata alle auto? L'ho vista l'ultima volta una quarantina di minuti fa, in garage, ad occuparsi del maggiolino di Edgar. Quel rottame può fruttarmi fior di quattrini, se sistemato adeguatamente. In ogni caso l'ho mandata a chiamare e non è ancora arrivata>>
    come al solito, posso pensare a questioni di affari, soldi, soldi e affari.


    <<Perciò...?>>
    le domando; cavolo, pessima mossa Malva! non meravigliarti di ricevere risposte acide, soprattutto in questa "situazione delicata".
    <<Perciò? Non è ovvio? Mi sembra ridicolo che io debba aspettare l'arrivo di un mio dipendente. E non è la prima volta che accade. Ultimamente è distratta, fin troppo riservata... Ho paura che stia architettando qualcosa. Serve che scendi a cercarla con la scusa di chiamarla per me. E cerca di decifrare cosa diavolo le passa per la testa. Sono molto preoccupata per la mia incolumità. Voglio dire: quella donna guida la mia macchina. Con me dentro. Devo essere certa di potermi fidare. Credo che con lo stipendio da capogiro che ti pago, non dovrebbe essere un problema svolgere semplicemente il tuo mestiere. Giusto?>> risponde al mio quesito, quasi stizzita. Poi, riprendendo... <<Sfrutta le tue doti da terapeuta per scrutar meglio nella mente della ragazza, ovviamente far questo ti procurerà ulteriori compensi per i tuoi servigi.>>
    <<Perfetto, qualche minuto e sarò di ritorno.>>...non esito a accettare "gli ordini" da lei assegnati. Ovviamente non può che turbarmi far questo, ma coi tempi che corrono son disposta pur a lavare, spazzolare e portar fuori a fare i bisogni il suo barboncino malefico, vista la somma che mi propone la megera... di certo posso trarne beneficio.
    Appena scese le scale, passando davanti l'arcata che da sulla sala da cocktail noto effettivamente una ragazza che, pensierosa, osserva l'esterno (o qualcuno?) della Mansion dalla finestra.



    <<Kia...?>> domando, cautamente.
    <<Si?>> mi risponde, senza distogliere lo sguardo dalla finestra.


    <<Salve Kia, sono Malva, la terapeuta della Knight. Ti sta cercando da tanto, e a quanto pare si tratta di cose urgenti. Fossi in te andrei di sopra nel suo studio, onde evitare alcuni dei suoi isterici piagnistei.>>

    Finalmente, la ragazza si gira.


    <<La signora oltre ad avere una schiera di servitori personali schiavizzati, un fidanzato molto più giovane di lei, una dottoressa personale dalle prorompenti forme… ha anche una terapeuta personale, quindi?>> Ma... cosa vorrebbe insinuare?
    <<C-cosa?>> le domando io, per aver la situazione più chiara.
    <<No, mi scusi Malva, stavo pensando fra me e me, ovviamente lei non c'entra niente con il mio irascibile carattere di oggi...>> mi spiega Kia, con una strana luce negli occhi, <<anzi, grazie per il suo disturbo nel venirmi a cercare... conosco le esigenze di Carmen...>> aggiunge l'autista.
    <<Si figuri, Dovere.>> Dovere, tsk, diciamo che io dovrei esser pagata per ben'altro, ma ahimè, Carmen ha tutta una sua logica.
    <<Come mai non ha risposto alla prima chiamata?>> le chiedo; curiosare un pochino penso che mi sia anche concesso, dopotutto.
    <<Ah si, è vero. Quasi me ne scordavo… oggi ho dovuto sbrigare urgentemente alcune faccende di carattere personale, ecco il perché del mio ritardo.>>
    faccende personali? ma non era alle imprese con il maggiolino del vecchio Edgar? lo sguardo della ragazza si fa ancor più misterioso... come se dovesse tener in segreto qualcosa.
    Sia maledetta la mia professione, che mi fa prestar attenzione ai minimi particolari.
    La cosa certa è che Carmen è a dir poco infastidita del suo ritardo, perciò cerco di tagliar corto e ritornare nello studiolo assieme alla ragazza.
    <<Il dovere ci chiama, giusto signorina Kia?>> esordisco, avanzando verso le scale, voltandomi verso l'interessata e rivolgendole un sorriso. Carmen sarà senz'altro su tutte le furie.


    - - - - - - - -

    <<AIUTOOOOOOOOOOOOOO C'E' UN MOSTRO CATTIVO!!! AIUTOOOOOOOOOOO SALVATEMIIIIIIIIIIII!>> grida terrorizzata e singhiozzante Sherry, da sotto il letto.
    <<Il letto sembra posseduto, non si può fare qualcosa? Chessò un esorcismo!>> mi chiede il tizio moro con l'auricolare; <<Ma io sono solo una psicoterapeuta!>> gli rispondo quasi urlando, per farmi sentire in mezzo a tutto quel trambusto. Ovviamente, sono conscia di essere una psicoterapeuta un po'... "particolare", non lo nego. La mia è una professione apparentemente stramba... ma di certo non pratico esorcismi.
    Nel frattempo, da sotto il letto vediamo uscire il barboncino di Carmen, che impaurito corre imperterrito per tutta la stanza, e la ragazza corpulenta a quanto pare è rimasta incastrata sotto il letto.
    <<Allora ragazzi, cerchiamo di RESTARE CALMI>> ci invita Vera, gridando anch'essa, cercando di attirare pure l'attenzione della povera Sherry.
    <<dobbiamo cercare di collaborare TUTTI per uscire al più presto da questa villa. (...) Desmond, tu vieni con me così nel frattempo potrai parlarmi di quello che vuoi....voialtri per favore aiutate quella poveretta ad uscire dal letto e vedete se si è fatta male così potremo poi muoverci tutti insieme...>> Ciononostante, mentre lei e il Bodyguard stanno per infilare la chiave nella serratura del mobiletto, io e il resto del gruppo -forti anche del consiglio avuto da Vera- andiamo a soccorrere la povera ragazza.
    <<Ehm, voi due...>> mi rivolgo infine io, ai due gemelli asiatici; <<Non è che potreste darci una mano? sapete... qui non si parla certo di pesi leggeri, e poi, come si suol dire... l'unione fa la forza, no?>> di certo non possono star lì come due stoccafissi.
    Con ciò, mi appresto a prendere la corpulenta caviglia della ragazza, aspettando anche l'aiuto del resto del gruppo, così da "disincastrarla"... sperando anche di non finire la delicata operazione con un polso slogato.

  7. #387
    L'avatar di Daniela Alberghini
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    Gruppo Uno

    Gruppo Uno

    Ancora una volta l'intuito di Aaron è fruttuoso. Bene, meno tempo da perdere.
    Mi affretto ad aprire la porta dello studio ed è proprio come lo ricordavo, essendo Carmen un'amante dell'ordine è tutto al posto giusto.


    Quando sono entrata qua per la seconda volta, Carmen non era tanto contenta di ciò che ero venuta a comunicargli riguardo le analisi che mi aveva dato da fare...



    ...

    Entro con passo deciso verso la scrivania che mi sembra il primo posto adatto dove cominciare a cercare. Noto anche un PC, di Carmen senza dubbio.
    «Aaron che ne dici di vedere se c'è qualche file interessante qui? Magari proprio il codice per uscire da questa casa» Provo a dare un'idea su dove mettere le mani.
    La scrivania ha quattro cassetti, provo ad aprire il primo a destra sperando di trovare subito qualcosa... Se non al primo, provo al secondo... Se dovessi fallire anche qua andrei sul terzo e il quattro... Dovrà pur esserci qualcosa in uno di questi, no?
    Mentre cerco alzo lo sguardo e noto la porta chiusa, forse da Albert o Amy che sono rimasti fuori a bisticciare, ma non mi interessa. Quello che mi interessa adesso è uscire di qui, non preoccuparmi della gente che discute. Mi sembra invece di sentire un urlo in lontananza... Mi fermo un attimo. Sarà la mia immaginazione.
    Continuo la mia ricerca e con la coda dell'occhio capisco che Violet ha compreso di non aver fatto una mossa astuta. Oh Signore, lanciarsi contro la porta... Ma davvero?
    «Ovvio mal di testa. Dovresti prendere qualcosa per il dolore, credo che nel bagno qui vicino ci sia un'armadietto per i medicinali» Cerco di aiutarla. Guardo anche la sorella coi capelli corti, che mi pare di aver sentito si chiami Vivienne. «Vivienne, tu come ti senti? Capisco che non è cosa di tutti giorni... Se ti serve un tranquillante lo trovi sempre lì...» Chissà...istinto materno oltre che medico. Ovviamente non mi aspetto che mi rispondano.
    "Continua a cercare, continua a cercare..." Penso...

  8. #388
    sim §§§ L'avatar di Maurizio Alberghini
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    [Quest GdR] GRUPPO UNO

    Gruppo Uno


    Bingo! La chiave ce l'aveva ancora la vecchia, come pensavo! Del resto, per quel poco che la conoscevo ero strasicuro con non avrebbe lasciato ad Albert la possibilità di curiosare in giro indisturbato.
    Eli ritorna compiaciuta, trionfante per la scoperta appenarealizzata.
    «Brava la mia "piccola bambola"», sussurro con un filo di voce appena percettibile, mentre la ragazza mi passa accanto baldanzosa e spalanca finalmente la porta dell'ufficio. Entriamo tutti , uno per uno dentro, mentre Albert ed Amy invece si attardano fuori.
    Rimango subito colpito dal posto, mentre ascolto distrattamente Beth perdere tempo con le arieti umane di poco fa.
    E' un ambiene sobrio, lo sospettavo. Un fine parquet ricopre il pavimento. Nulla di particolarmente appariscente ma di pregevole fattura, è chiaro.
    L'arredameno stesso è perfettamente in linea col quello del resto della casa.
    «Aaron che ne dici di vedere se c'è qualche file interessante qui? Magari proprio il codice per uscire da questa casa»
    Il pc è sicuramente la prima cosa che avevo in mente di controllare, avendolo visto sulla scrivania, quindi alla proposta di Eli non trovo obiezioni di sorta e seguendo il suo suggerimeto mi accomodo sulla poltrona, alzando il monitor del notebook.
    Lo schermo è ancora tutto nero. Chissà se è spento o è impostato il risparmio energetico.E se ha impostato una password? Spero ardentemente di no.
    Aspettando di ricevere segnali di vita dal Pc, osservo Elizabeth frugare i cassetti della scrivania, elegante ma dal colore insolito.
    Per facilitarle il compito mi sposto con la poltrona leggermente indietro, così che lei possa passarmi davanti e guardare meglio.
    Vengo inondato da ondate del suo delicato profumo, una fragranza che la rende ancor più eccitante, tanto eccitante da non riuscire resistere.
    Mentre inarca leggermente la schiena, intenta a controllare uno degli scomparti, mi sporgo leggermente in avanti e poggiando delicatamente la mia mano sinistra sulla sua vita le sussurro:
    «Mmm...Cos'è? Egoist nr.5?» Ricordo che una volta aveva scritto su Simbook che adorava quel profumo.
    Magari c'ho azzeccato?
    Sorridendo, senza aspettare la sua risposta, mi ritiro indietro, abbandonandomi di nuovo sulla poltrona, mentre con fare disinvolto ma discreto, cercando di non farlo notare agli altri, lascio scivolare la mia mano dal suo fianco verso il basso, sfiorandole sensibilmente le morbide e sensuali curve del lato B*.
    Ritorno quindi ad osservare il pc e solo ora mi accordo della minicassettiera posizionata sul lato anteriore dello scrittoio.
    Chissà se si apre? Provo subito a vedere armeggiandoci...





    * N.B: ho messo "lato B" in grassetto perchè visto che a quello di Elizabeth gli manca solo la parola, almeno gli rendo omaggio personificandolo
    Ultima modifica di Maurizio Alberghini; 15th March 2013 alle 00:59

    "...Niente..." [cit.]

  9. #389
    sim onniscente L'avatar di Dina Caliente
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    Secondo intermezzo situazione sei - enigma dell'orologio

    Intermezzo situazione Gruppo 2




    Scarlett, vai a controllare il camino, che fortunatamente per te è spento.


    Ti avvicini, t'inginocchi e scruti con occhio critico. Inizialmente ti sembra di non notare niente di particolare. Ad un'ultima occhiata, però, riesci a scorgere una piccola maniglia posta sul "soffitto" del camino. Che sia quella la leva di cui parlava il libro? L'afferri e la tiri verso il basso. Istantaneamente sentite tutti nella stanza, come uno stridio di mattoni. Vi girate verso la libreria e potete notare una nuvoletta di polvere che si propaga ai piedi di quella più vicina all'orologio, quella da cui Scarlett aveva preso il libro. Passa ancora qualche istante e...


    ...la libreria si apre.
    Nel frattempo, il telefono continua a squillare...


    (Scarlett Marshall puoi aggiungere ulteriori 150 punti esperienza alla tua scheda PG. Complimenti, hai risolto l'enigma!)





    Turnazione:

    • Alice Rebeck
    • Kia Taxim
    • Matt Groenfire
    • Adrian Upton
    • Derek Root
    • Svetlana Sokolova
    • Scarlett Marshall
    • Maggiordomo Alexander




    Nota: Foto cordialmente fornite da Daniela Alberghini (altrimenti non ce l'avrei fatta a postare entro oggi!), che saranno considerate come "foto" alla prossima assegnazione collettiva dei punti esperienza.

  10. #390
    sim dio L'avatar di Winged85
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    Re: Secondo intermezzo situazione sei - enigma dell'orologio

    GRUPPO UNO

    Violet Landgraab

    Questa stramaledetta porta è decisamente più robusta di quanto pensassi! Decido all'istante che non appena metto piede fuori da questo incubo rincaro la dose quotidiana di pesi. Odio risultare debole.
    Sgrano gli occhi quando vedo mia sorella che carica la porta sperando di abbatterla e mi scanso appena in tempo per evitare di trovarmi in mezzo tra lei il legno massiccio.
    -Vi, tutto bene? Ma che ti è saltato in mente, potevi sfasciarti la spalla!- mi preoccupo quando la vedo dolorante dopo l'impatto.
    Non faccio in tempo a pronunciare queste parole che la dottoressa torna -nemmeno mi ero accorta che si era allontanata- e tiene in mano qualcosa. Si avvicina alla porta, che pochi istanti dopo emette un click e si apre. Ha trovato la chiave, probabilmente sul… Ok, è meglio se non ci penso.
    Entrano la dottoressa seguita dal biondo, e Violet, Juni l'avvocato ed io li seguiamo a ruota. Inaspettatamente, questo ambiente mi risulta familiare…

    **********

    -Ti prego zia, lasciami entrare!-



    -Non è un posto per bambini, quello-



    -Farò la brava, lo giuro!-



    Carmen mi guarda di sottecchi, valutando le implicazioni della mia richiesta, e alla fine cede, foss'anche solo per farmi smettere di piagnucolare.
    Le trotterello dietro mentre lei procede verso la porta del suo ufficio e alla fine la apre, lasciandomi entrare nel mondo degli adulti, assolutamente proibito a noi bambini.
    Mi guardo intorno affascinata: Carmen ha sempre esercitato su di me un certo fascino. Anche se consapevole che i bambini non devono piacerle molto, l'avevo sempre vista come una donna elegante, che viveva in una bella casa e indossava sempre bei vestiti. Mi aveva sempre incuriosito quel misterioso mondo oltre quella porta, di fianco al quel quadro buffo. Lì si riunivano i grandi quando volevano parlare senza essere disturbati da noi piccoli e per me era sempre stato il posto in cui sarei potuta entrare quando fossi stata "grande" anch'io. Aver avuto il permesso di entrarvi era come essere stata accettata nel mondo degli adulti.
    Curioso davanti alle librerie ma passo oltre, perché quei vecchi tomi polverosi non m'interessano affatto, anche perché anch'io ho delle librerie a casa. Però la scrivania… Quella sì, che è interessante! Sembra proprio una di quelle scrivanie che si vedono nei film: perfettamente ordinata, con solo un vaso di fiori rose rosa a rendere meno austero il posto. Mi siedo sulla sedia di Carmen e faccio finta di essere la proprietaria di quel luogo. La mia attenzione viene però catturata da quello che mi sembra un portagioie, come quello della mia mamma.



    Allungo la mano per aprire i cassettini finemente lavorati -chissà quante cose belle contengono!-…
    -Cosa pensi di fare?- chiede la voce irritata di Carmen, in piedi davanti a me. Non ha uno sguardo amichevole.



    -Volevo solo…- abbozzo timidamente, sentendomi proprio come la bambina che sono, imbarazzata di essere stata beccata a fare qualcosa che, chiaramente, non dovevo.
    -Non importa. Hai visto l'ufficio, ora esci. Vostra madre vuole tornare a casa e ti sta cercando.- mette subito fine alla discussione lei con fare perentorio. Non ho il coraggio di guardarla in faccia mentre le sfilo davanti, diretta alla porta.

    **********

    Ecco, uno dei pochi ricordi che ho di Carmen mi appare davanti in un rapido flashback. Naturalmente, non poteva che trattarsi di un momento in cui mi rimprovera. Chissà mai cosa c'era dentro quella piccola cassettiera, la stessa che tuttora -noto al primo sguardo- è poggiata sulla scrivania. In effetti, non è appoggiata, ma è parte integrante della stessa.
    -Forse non dovrebbe rivolgercisi così, si potrebbe pensare che sia stato lei a…- la voce della ragazza che era con noi svanisce nel rumore della porta che si chiude alle nostre spalle. Cosa stava per dire? Perché la porta si è chiusa? Colpo di vento? Chiusura automatica? Andiamo, non scherziamo.
    Tralasciando per un attimo questo bizzarro evento -preferisco pensare "bizzarro" piuttosto che "inquietante"-, la prima cosa da fare sarebbe naturalmente quella di aprire cassetti e cassettini della scrivania, ma la dottoressa vi si avvicina rapida ed inizia ad aprire quelli grandi, seguita a ruota dal biondo, che ha ricevuto l'invito di dare un'occhiata ai file del portatile. Si accomoda sulla sedia e mentre attende che il computer si accenda, si rilassa contro il sedile. E' una mia impressione, o sta guardando la dottoressa -la cui schiena, e il relativo "fondo" è a pochi centimetri da lui- con lo stesso sguardo con cui un predatore fissa la sua preda? La dottoressa è una bella donna, per carità, ma fissarla in maniera così palese è a dir poco da villani. Comunque, non è questo il problema principale.
    -Vivienne, tu come ti senti? Capisco che non è cosa tutti i giorni… Se ti serve un tranquillante lo trovi sempre lì…- dice rivolgendosi a me e cercando di aprire i cassetti.
    Capisco che abbia cercato di essere gentile e in un certo modo le sono riconoscente, ma non sono proprio una bambina. -Grazie doc, ma ora mi sento molto meglio- le rispondo. Forse il mio sorriso risulta un po' tirato, ma non è che finora questa casa si sia rivelata piena di persone ben disposte nei miei confronti, un minimo di diffidenza penso sia normale.
    Mentre lei cerca e il biondo ci lancia sguardi della serie "ma con chi sono capitato?!" -quando non è impegnato a guardare la dottoressa-, io penso a cosa potrei fare per rendermi utile.
    Poi mi viene in mente il quadro che avevo notato nella camera d'attesa dell'ufficio, quello che raffigurava una strega. Presa com'ero a tentare di entrare, non ci ho più pensato.
    Rivolgendomi a nessuno in particolare, annuncio: -Io torno nella sala d'attesa, magari sarà un'altra stupidaggine ma volevo guardare il quadro della strega. A voi non sembrava un po' fuori posto?- chiedo. Senza attende la risposta, mi accingo ad aprire la porta per poi staccare il quadro dalla parete per osservarne anche il retro. Sia mai che ci sia qualcosa di utile, "nel" o dietro al quadro.
    Ultima modifica di Winged85; 20th March 2013 alle 22:38






 

 
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