Discussione: [Quest GdR] Omicidio a Bellavista

Gruppo 5 - Derek Root

Busso. Suono. Busso ancora. Sto seriamente perdendo la pazienza. Nessuno ha intenzione di aprire questa dannata porta? Suono il campanello un'altra volta, e in attesa di una risposta mi giro per dare un'occhiata ai miei compagni di sventura. Anche loro si stanno dando da fare: il cinese palestrato scrive qualcosa al cellulare, probabilmente cerca di contattare qualcuno all'interno della villa. Ho perso di vista il cinese grassoccio e il ragazzino sfigato. Non vedo più nemmeno la balena. Strano, non dovrebbe essere difficile notarla...
Passano i minuti e tutto tace. Busso ancora una volta, ma lo faccio più per disperazione che per altro. Il telefono del cinese squilla, ma il portone rimane sigillato. Mi sento un idiota a stare qui in piedi, forse è il caso di scambiare due chiacchere con qualcuno. Sono fermamente convinto che chi fa da sé fa per tre, ma in questo caso non so davvero che altro fare. Il ragazzo dai capelli rossi sembra quello con la faccia più sveglia. <<Hey, sai se...>>. Vengo interrotto dal rumore di un'auto in lontananza. Non me ne intendo di macchine, ma a giudicare dal suono del motore dev'essere una vera bestia! Infatti pochi secondi dopo arriva una splendida automobile arancione, che come minimo costerà quanto il mio appartamento. Improvvisamente il tempo sembra essersi fermato. Dal veicolo scende un uomo giovane di innegabile fascino, che con fare molto spocchioso ignora tutti i presenti. Alza lo sguardo, e non posso fare a meno di notare i due occhi verdissimi, leggermente inquietanti. Dev'essere sicuramente un invitato. La sua faccia mi è familiare, forse è un attore? Ma perché dovrebbe venire alla festa della vecchia? Che sia l'ennesimo toyboy?
Ad un tratto il giovane viene verso di me, e mi accorgo solo ora che lo sto fissando in un modo abbastanza...inappropriato. Distolgo subito lo sguardo. Ora è a pochi passi da me, eppure fa come se non ci fossi.
Suona il campanello. Ora che è così vicino posso osservarlo meglio: è poco più che un ragazzo, credo abbia solo qualche anno più di me. Nemmeno lui riceve risposta, e inizio a chiedermi che diavolo stia succedendo dentro questa dannata villa. Suona ancora, sbuffa, e bisbiglia qualcosa: <<Non è questo il modo di trattare un Mangiamorte>>. Mangiamorte. Mangiamorte! Ma sì! Ecco chi è, altro che attore! Adrian Mangiamorte, giovane rampollo della famiglia Mangiamorte. Dubito esista un solo sim in tutta Simland che non lo conosca, almeno di nome. Non ne so molto, ma senza ombra di dubbio è un riccone: basta questo per farmelo stare antipatico. Ma non è certo il momento di fare gli schizzinosi: mi serve aiuto per entrare, e lui sembra un ottimo investimento. Figuriamoci se un misero maggiordomo si mette a discutere con Adrian Mangiamorte. Sono sicuro che anche Carmen lo teme. E sono anche sicuro che il caro Mangiamorte non abbia una così buona opinione della vecchia, come tutti del resto. Potrei fare leva su questa cosa per farmelo amico? Mi schiarisco la voce: <<Non ho ricevuto risposta nemmeno io, che organizzazione tremenda. Ma d'altronde, cosa possiamo aspettarci da Carmen? Viscida e tirchia com'è, avrà assunto del personale incompetente per risparmiare>> Fingo una risata. <<Adrian Mangiamorte, vero? È qui per un motivo particolare?>>

Gruppo 5 - Sherry Looney - Turno 2

Aver girato tre volte l'intero perimetro della villa non ha portato alla scoperta di nessuna porta segreta, laterale, secondaria e a nessun condotto di ventilazione... Disdetta!
"Non è giusto" penso fra me e me... "nei film, il protagonista trova sempre il modo di entrare..."

Ma io non sono una tipa che si sconforta così... "una festa non è una festa se non ci sono io! Quelle persone strane la dentro lo capiranno... vedrai se non lo capiranno... " continuo a pensare li, sperduta nel giardino di quella immensa villa e continuando a guardarmi intorno, senza però ottenere alcun risultato soddisfacente...
"E adesso che faccio?"
Il dubbio mi assilla... "sfondo la porta? Entro da una finestra dopo averla rotta? Ecco, idea! Mi isso sul tetto e mi calo dalla canna fumaria dei camini in stile babbo Natale... anzi, pardon, Babba Natale!" <<Ci sarà almeno un camino in questa dannata villa no?>> Ancora una volta mi accorgo di aver parlato da sola ad alta voce... ma non fa niente... tempo fa ho letto su una rivista americana, che chi parla da solo è più intelligente degli altri...e sicuramente sarà così!
Alzando gli occhi al cielo, o meglio, sul tetto e sulle pareti esterne della villa mi accorgo con immenso dispiacere che non è possibile issarsi sul tetto per mancanza di appigli, e io non sono ancora spiderwoman, e anche cercando nel giardino ragni radioattivi, ahimè non ne vedo...
<<NON E' GIUSTO! >> urlo letteralmente in mezzo al giardino sperando di farmi sentire da chiunque nel raggio di due miglia...
Non permettendo a me stessa di scoraggiarmi e rinunciare, decido di ritornare al portone principale per studiare la situazione... "potrei per esempio provare a entrare di soppiatto senza farmi notare da nessuno... e poi mescolarmi e confondermi con gli altri invitati! Si, mi sembra un piano fattibile!" continuo iperterrita a cervellarmi...
E così, armata di un nuovo piano e tanta determinazione, mi avvio alla volta dell'ingresso principale.
Sento il motore di una macchina in avvicinamento e questo mi fa accelerare il passo... che sia il principe azzurro venuto a intercedere per me?
C'è solo un modo per scoprirlo... andare a vedere di persona!

Gruppo uno

Matt sembra titubante, ma alla fine accetta l'invito di Aaron e si appropinqua a noi per bere qualcosa.
«Ciao Aaron! Elizabeth... sei incantevole! Mi unisco volentieri, avevo proprio voglia di uno scotch» Sorrido al complimento di Matt. In effetti, speravo proprio di fare colpo con questo vestito su tutti i presenti. Anche se è chiaro che ciò che attira veramente l'attenzione è quello che il vestito contiene: me! Aaron mi ha guardato tutto il tempo come se volesse spogliarmi con gli occhi! Che quegli occhiali da sole che porta siano a raggi X?
Noto Matt smanettare qualche secondo con il cellulare per poi riportare la sua attenzione su di noi. «Elizabeth, per caso conosci quell'uomo in compagnia del signor Landgraab?» Chiede, mentre arrivano i drink che abbiamo ordinato «Ecco a voi, signori» Esclama la barista per poi andare a servire altri clienti, tra cui Albert Landgraab.
Lancio uno sguardo all'uomo di cui mi chiede Matt. «Parli di Tony. Tony De Pasquale. Non lo conosco personalmente ma so che lavora con Albert, è l'amministratore della sua società... E come vedi, sono anche in buoni rapporti, almeno così sembrerebbe» Rispondo pensando all'utilità di ascoltare i pettegolezzi delle domestiche e delle Lady del paese. «Tra l'altro...» Riprendo giusto prima di sorseggiare il mio cocktail «Secondo me Tony ha un interesse sentimentale per la tua Carmen. Sai, una donna romantica come me le nota queste cose...» Concludo, facendogli l'occhiolino.
Eeh Matt, un ragazzo così giovane con una donna così grande come Carmen... Potrebbe essere veramente innamorato...si dice che l'amore non ha età, no? Peccato, se non fosse stato "occupato" ci avrei fatto un pensierino, ma è andato a scegliersi la paziente che mi paga più profumatamente di tutti. A proposito, Carmen si sarà ricordata di prendere le pillole che le ho prescritto? I miei numerosi pensieri vengono interrotti da un ragazzo che non conosco che ha alzato la voce... «Devo trovare Carmen assolutamente»
«Voi invece conoscete quel ragazzo biondo che parla da solo?» Chiedo ad Aaron e Matt, mentre finisco di bere il mio drink...

Gruppo tre
Flora White

Che cosaaaa? Penso tra me e me, anche se ho voglia di urlarlo, mi trattengo… mi sento bloccata, lui mi intimorisce, la verità è che mi ricorda troppo mio padre.



Nell’ultimo periodo, mi riferisco a quello precedente alla sua sparizione, era freddo ed impassibile proprio come lui, quasi come un automa privo di emozioni, dal suo sguardo non trapelava nulla, proprio come Alexander!

Cerco di allontanare da me quel ricordo e di concentrarmi sulle parole che ho appena ascoltato... "caccia al tesoro", questa faccenda mi puzza di fregatura e se volesse incastrarci per qualche suo piano strampalato? Non potrei neanche rifiutarmi, verrei licenziata seduta stante ed ho troppo bisogno di questo lavoro.
Così raccolgo un pò di coraggio e domando : "Sceglieremo noi chi seguire o ci è già stato assegnato qualcuno dalla Signora?"

Sicuramente non collaborerò con Matt... il boy toy, la "padrona" ha dimostrato più volte il suo dissenso nel lasciarci soli nella stessa stanza... e se fosse uno dei nipoti? Mi sentirei squadrata da capo a piedi da quei ricchi figli di papà,in qualunque modo vada non sarò sicuramente a mio agio, almeno non devo servirli e sentirmi trattata come una schiava! Riflettendoci però... ho un vantaggio in questa situazione, conosco questa casa meglio di tutti, probabilmente sono l'unica che ricorda ogni angolo a memoria, nessuno saprebbe muoversi come me, in fin dei conti è come se fosse casa mia, ci sono nata e cresciuta qui!

Sesto gruppo - Vivienne

Io e Violet ci ritroviamo finalmente davanti alla porta della cucina, ma blocco la mano in tempo prima di toccare la maniglia quando sento la voce del maggiordomo provenire dall’interno.
So che origliare non è una bella cosa, ma d’altra parte non sembra esserci nessuno qui in giro, chi mai potrebbe dirmi niente??
Ascolto ciò che il pinguino ha da dire e rimango decisamente confusa: una caccia al tesoro? Dove siamo finiti, in uno show per bambini?
Andando per deduzione logica, credo che il pinguino abbia parlato con i dipendenti di Carmen, dal momento che devono “seguire gli ospiti”. Carmen deve aver perso qualcosa di davvero importante per mettere in piedi una pagliacciata simile, per far partecipare i suoi illustri ospiti ad uno stupido gioco e far loro fare, ancora una volta, quello che vuole lei.
Ho la testa che scoppia di domande, ma la mia attenzione è catturata solo da una: cosa diavolo ha perso?? Ora capisco cosa vuol dire che “la curiosità è femmina”: sebbene reputi tutto ciò un’assurdità -una specie di follia per ricchi e annoiati- le parole del maggiordomo mi hanno incuriosito molto.
Un’idea si fa strada nella mia mente: e se aggiungessimo un po’ di pepe a questo gioco, inseguendo gli “inseguitori”? Certo, come “piano” ha bisogno di essere affinato e ritoccato, ma se Carmen ci tiene tanto a ritrovare questo oggetto, non oso pensare alla sua faccia nel momento in cui dovessi essere io a trovarlo!
Mentre un sorriso mi sale alle labbra, realizzo che il maggiordomo ha finito di parlare e che potrebbe avviarsi verso l’uscita, quindi verso di noi, da un momento all’altro. Sto per muovermi, quando sento chiedere ad un’altra voce, questa volta una donna: << Sceglieremo noi chi seguire o ci è già stato assegnato qualcuno dalla Signora?>>
Sono tremendamente tentata di rimanere lì ad ascoltare il seguito, ma forse ho già sentito più del dovuto e decido di non tentare troppo la sorte. Mi allontano silenziosamente verso il lato opposto della sala -santo cielo, quanto è cupa ed inquietante con queste lampade rosso sangue!- e mi avvicino alla rampa di scale di fronte a me, quella vicino alla finestra che dà sulla piscina. Mentre faccio un cenno a mia sorella per dirle di avvicinarsi, lancio un’occhiata all’esterno e mi rendo conto di quanto sia enorme e di quanto io poco ricordi di questa casa.
Da quello che posso vedere, sembra che ci sia del movimento nella grande stanza di fronte a me -il salone? la biblioteca? la camera degli ospiti? Boh!-, nell’altra ala della casa e ho addirittura l’impressione di aver visto Carmen, ma visto che sono mezza cieca senza i miei occhiali, non ci metterei la mano sul fuoco.