ghghghghg ma bellissima questa prima storiella!!!!!
ghghghghg ma bellissima questa prima storiella!!!!!
OMG ma è fantastica questa storiella, non la conoscevo.
e sono rimasta felicemente sorpresa del figliolo (leggasi Bonazzo) : Q________________ della quarta mamma.
Se è si, va bene...
Se è no, vattene a quel paese
Ciao dani
troppo forte questa storiella!
furbetta la quarta mamma!
Se ti interessa, qui trovi la mia Legacy e il mio angolo ministorie!
Sophie Birillo Sfida delle sfide
Emily Cross Il volere popolare
stommale è bellissima
Our wills and fates do so contrary run
HAHAHAHAH!! Bravissima, sono morta dalle risate e le foto sono ben fatte! spero di vedere/leggere altre storielle v.v
• Il Mistero Di Sunset Valley
Era un sabato sera come tanti a Sunset Valley, un insolito sabato sera uggioso di fine estate, di quelli che sembrano venuti apposta per rovinare i piani degli ultimi vacanzieri. “Il classico, noiosissimo, sabato sera sprecato” l’avrebbe definito qualcuno.
Ma che piovesse o meno, a Victoria, Christine e Caterina poco importava.
Loro l’avrebbero trascorso insieme, come sempre.
Non potevano essere più diverse, loro tre, sia nell’aspetto fisico che caratteriale. Divertente e disinibita, Victoria amava sempre stare al centro dell’attenzione, non mancando occasione per mettersi in mostra. Era l’esatto opposto di Caterina, un’ingenua adolescente rotondetta, coi capelli di un bellissimo nero lucente ordinatamente pettinati in due code ben separate che le donavano un aspetto vagamente infantile ed ingenuo.
E poi c’era lei, Christine. Era la classica ragazza della porta accanto, semplice e dall’aspetto acqua e sapone. Il perfetto collante tra le così diverse Vicky e Cat.
Stavano in classe insieme fin dalle elementari e nonostante passassero insieme la maggior parte della giornata, le tre ragazzine si sentivano in dovere di condividere anche il week-end. Sembrava che il tempo trascorso insieme non fosse mai abbastanza. Amiche per la pelle. Sorelle.
Quel sabato erano proprio a casa di Christine, una graziosa villetta tipicamente americana, col giardino davanti ed un cortiletto sul retro con tanto di cuccia e cane annesso.
Aveva due sorelle maggiori che studiavano al college e quando non tornavano per i week-end potevano usare i loro letti per dormire insieme.
Il pigiama-party di quella sera andava avanti da ore e la stanza, tempestata di poster di boyband dagli sguardi tronfi, era ormai irriconoscibile.
«Se mia madre entra qui, ci ucciderà» intervenne Christie, ma il sorriso garbato stampato sulle labbra non aveva affatto l’aria di essere uno stop.
La solita vecchia tattica. Paventare l’ipotesi di un rimprovero era sufficiente per allarmare la pacata Caterina. Quanto bastava alle altre due per mettersela in mezzo tirandole una raffica di cuscinate in pieno viso, di quelle che non dovrebbero affatto far male ma che, ahimè, fanno della sorpresa la loro forza.
«Non vale, su! Christie, tua madre prima o poi si arrabbierà così tanto da perdere la testa!» provò a protestare Cat, ma fu subito ammutolita.
«Come Sir Lakey!!!» Scoppio a ridere Victoria.
«Chi?!» Risposero in coro le altre due.
«Ma sì, dai...Non ditemi che non conoscete la storia di Sir Lakey...» si rabbuiò Victoria, scontenta di non essere riuscita a divertire con quella che credeva essere una battuta irresistibile.
«Sir Lakey! Il Cavaliere senza Testa...» Il tono esortativo non aveva sortito alcun effetto.
Niente di niente.
Scontenta, scaraventò il cuscino alle sue spalle senza curarsi di cosa avrebbe potuto distruggere e si avvicinò all’interruttore della luce.
«Forza, sedetevi», intimò spegnendola, mentre con voce più flebile si consolò. «È incredibile che debba insergnar loro tutto...» mentre tentoni cercava la lucetta tascabile che Christie teneva sul cassettone proprio di fronte al letto.
«È una storia che avrebbero dovuto raccontarvi i vostri genitori...» Ripartì mentre con mano ferma provava ad accendere la torcia, cliccando più volte su di un bottoncino nero mentre una luce intermittente divampava sul suo viso. «Ma visto che loro non riescono a fare bene il loro lavoro, ve ne parlerò io», aggiunse alla fine con un tono più serio.
Le prese per mano e le fece accovacciare ai suoi piedi, intorno a lei, così da poter catturare per benino la loro attenzione.
«Bene...mmm...da dove comincio? Ah, sì...» deglutì sonoramente, poi riprese «È una vecchia leggenda... ma sapete come sono fatte le leggende, no? Hanno sempre un fondo di verità, quelle furbacchione...», disse tirando un pugno immaginario ad una leggenda.
«.…Correva l’anno 1660, quando in una boschetto appena fuori da Sunset Valley, proprio in riva ad un torrente, fu ritrovato il corpo privo di vita di Sir Lakey uno dei primi abitanti nonchè uomini più importanti della città a quel tempo»
Fece una lunga pausa e proprio mentre Christie la bionda si apprestava a chiedere cosa ci fosse di così strano in un assassinio di campagna, riprese a raccontare: «Zitta tu...fammi finire. ...La cosa più agghiacciante fu che il corpo fu ritrovato privo di testa! Qualcuno l’aveva preso alle spalle e....ZACK»
A quelle parole, la mano che teneva la torcia scattò contro il palmo dell’altra, mimando una sorta di ghigliottina abbozzata.
Il volto di Christie si annebbiò leggermente, mentre Cat portò istintivamente le mani sul suo collo, massaggiandoselo delicatamente.
Sorridendo di sottecchi, Vicky continuò «Sembra che Lakey sia stato decapitato con la sua stessa scure, rinvenuta proprio accanto al suo cadavere, conficcata profondamente in un ceppo. Nessuno però trovò mai tracce del colpevole e nessuno riuscì mai a comprendere i motivi di quel sanguinario delitto. Lakey era benvoluto da tutti in città»
«Beh, ma che c’è di così leggendario in questa morte?» provò ad obiettare Cat, stranamente curiosa ma già pentita della sua insolita intraprendenza.
Vicky non aspettava altro.
«Beh, ma non è finita qui» Sorrise.
«...Anni dopo, durante una battuta di pesca, due pescatori trovarono un nuovo sentiero e seguendolo arrivarono ad un piccolo torrente non segnato sulle mappe. Lo stesso torrente in riva al quale Lakey venne ucciso. L’aria era lugubre e umida, molto pesante per via della nebbia fitta che era calata nel giro di pochi attimi. Dal momento che con quella visibilità non si sarebbero nemmeno accorti di una lumaca che gli mangiava l’esca, decisero di tornare a casa» ... si interruppe di colpo, deglutendo...
«Questi uomini, lasciano sempre le cose a metà e si arrendono subito alle prime difficoltà...» la interruppe Christie.
Dopo una serie di risatine stridule, Victoria riprese a raccontare: «Era calata la notte quando i due pescatori finalmente raggiunsero la strada principale, ma fu proprio in quel momento che si accorsero di non essere soli...»
Cat prese ad ansimare sommessamente, ma Vicky non se ne curò, anzi, incalzò: «Era come se una strana presenza li stesse seguendo. Ma era più che una semplice entità. Era reale, pesante. Qualcosa nell'oscurità si era avvicinata fin troppo senza che loro se ne fossero minimamente accorti. Li osservava attraverso i cespugli, come se mille occhi, sparsi in tutte le direzioni, si nascondessero nel buio pesto della boscaglia. Quei poveracci non ebbero nemmeno il tempo di capire da che parte stesse per arrivare il pericolo quando un’ombra scura, vagamente odorante di zolfo, piombò loro addosso. Probabilmente morirono all'istante, insieme...
Li trovarono il giorno dopo, l’uno accando all’altro, decapitati anche loro. Da non credere, eh?» Concluse infine saccente, ammirando lo sguardo vuoto di Cat.
«E poi? E poi? E poi?» elemosinò la ragazzina paffutella.
«E poi niente» Intervenne la bionda Christie. Con tono scettico, cercò di distogliere l’attenzione di Cat. Conosceva troppo bene la sua amica e sapeva benissimo che continuare con quella storia le avrebbe fatto passare la notte insonne. E se Cat non avesse dormito, ovviamente non ci sarebbero riuscite neanche loro.
«Sono solo storielle che si raccontano ai ragazzini per farli stare buoni in casa quando i genitori si allontanano per il week-end. Non crederai mica a queste sciocchezze?!», la schernì.
«Oh, chiudi il becco tu!», non la fece finire Vicky, continuando: «Lo dici solo perché hai una fifa matta. La conoscono tutti questa storia. Chiunque in città potrebbe confermartelo. Leggenda o no, è morta della gente in quel bosco. E gli anziani dicono che ancora oggi il Cavaliere senza Testa si aggiri ancora in cerca del suo capo...»
«Potrebbe essere ovunque per quel che ne sappiam...»
Ma Vicky non terminò la frase.
“Cricricricricricricriiiii...”
La porta prese a scricchiolare improvvisamente, mentre una cenerea patina si allargò sul viso delle tre giovani, lasciandole alquanto interdette.
La spavalda Vicky cercò rifugio dietro le amiche, anche loro spaventate a morte.
Durò solo pochi attimi, ma fu come se il tempo si fosse fermato.
“Miauuuu”
Barricate dietro uno dei letti, le teste basite delle ragazze fecero capolino. Prima Cristie, poi Cat. Alla fine, nascosta dietro le altre, anche Victoria si decise a venir fuori sbottando. «Dannata palla di pelo!»
«Oh, Minnie, sei tu. Non darle retta, tesoro mio» La consolò Cristie, mentre la micia le ballonzolava incontro festosa, col solito row-row delle fusa in sottofondo.
«Certo però anche tu, chiamare un gatto Minnie...» si ricompose Victoria, mentre si stendeva sul suo letto.
Christie avrebbe voluto replicare, ma sapeva che era inutile con Vicky e si limitò a consolare il gattino.
Ormai esauste e diciamolo pure, ancora un po’ agitate, decisero che ne avevano abbastanza di storie dell’orrore per quella sera. Si distesero ognuna sul proprio letto, mentre Minnie si appallottolava accanto ai piedi della sua padroncina e finirono di stuzzicarsi vicendevolmente, finchè il Morfeo non le prese una per volta.
L’ultima ad addormentarsi fu Caterina. Non riuscì a prendere sonno con facilità, mentre il respiro delle sue amiche si era già fatto lento e pesante, e ripensò alle parole che le aveva detto Victoria, alla possibilità che lì fuori, da qualche parte, ci fosse un cavaliere errante in cerca della sua testa.
Ma probabilmente era solo un racconto per spaventare i bambini e tenerli buoni...
Un Ringraziamento speciale!
A Dina per aver riletto e controllato il testo!
Questa storiella è ovviamente ispirata al film "Il Mistero di Sleepy Hollow"
Ma figurati. Da controllare non c'era nulla, anzi: grazie a te per avermi fatto leggere la storia in anteprima. Piuttosto! Al contrario della tua cortesia nei confronti del foro, io questa storiella l'ho letta giusto prima di andare a dormire e il tipo senza testa che compare nell'ultima foto mi ha un po' inquietato. Fortuna che vicino alla finestra ci dorme mia sorella, se no 'sta notte la passavo in bianco a controllare!
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Oh Minnie mi hai fatto venire un colpo!! xD Bellissima storia Dani, davvero!! Ho sempre adorato la storia di Sleepy Hollow!!
Le foto..poi..perfette!!!! Ma che te lo dico a fare...! xD Anch'io però avrei dovuto leggerla prima di andare a dormire.. :/ Ancora brava!!!^^
bellissima come storia, foto pazzesche!!!! davvero brava Dani