I ricordi. Possono essere l'unica salvezza, ma anche quell'arma letale che affligge e abbatte.
Questo accade a Lenore Ashton.
Seduta sul divano nel suo piccolo appartamento, i ricordi la tormentano. Lierin. La sua amata sorellina, ora non c'è più. E non bastano i ricordi di una vita passata assieme, a rammentarglielo, anche il televisore fa la sua parte.
Lierin è morta. Il pensiero colpisce ancora una volta violentemente. Trattenere le lacrime è impossibile, nulla potrà mai colmare quel vuoto che è rimasto nel cuore.
E nessuno al mondo riesce a portare un po' di rispetto per una sorella distrutta dal dolore. Perché il mondo non si ferma quando soffri, il mondo va avanti. Con o senza di te. E puoi solo decidere se lasciarti trascinare nell'abisso o tentare di recuperare, di andare avanti. Di fingere che nulla sia successo. E quando arriva quella telefonata di lavoro che ti obbliga ad assistere alla riunione, ti rendi conto che è il momento di fare la scelta. E sai che anche se la persona più cara al mondo oggi non c'è più, avrebbe voluto che vivessi anche per lei.
«Arrivo subito» Sussurra Lenore tra le lacrime, impossibili da trattenere.
Con un sospiro di rassegnazione, la ragazza si dirige in bagno e si lava il viso. Controlla allo specchio se c'è modo di far sembrare gli occhi meno gonfi. Ma il trucco viene in soccorso, nascondendo il dolore dietro una maschera di bellezza.
Eppure, quando perdi una sorella gemella, be'... E' difficile non rivederla in ogni gesto che fai, per quanto quotidiano sia.
Ma l'importante è andare avanti. Avanti, sempre avanti. Pur sapendo che nessuno le darà giustizia. Perché la polizia non fa il suo mestiere. Forse la loro mente è troppo annebbiata dagli zuccheri per riuscire a capirci qualcosa di un caso d'omicidio.
«Sempre avanti» Si ripete Lenore, mentre la sua voce le sembra tanto uguale a quella della sorella.
Svogliatamente, si avvicina alla divisa che aveva lasciato per terra, già una settimana prima. Ancora non ha avuto il coraggio di cambiar nulla, da quella notte...
Da una veloce stirata con le mani e indossa l'uniforme. Il lavoro chiama.
Asciugandosi ancora una volta le lacrime, si avvia alla macchina. Va al lavoro. E ogni speranza in una giustizia l'abbandona.
Ma è un errore non credere nella Giustizia. Perché, prima o poi, qualcuno riuscirà a far tornare l'equilibrio nell'universo. Anche se, a volte, può non essere con la via più ovvia...