Amarti... per sempre. - Una favola semplice
Mi chiamo Claudia e oggi è stato un giorno davvero speciale, per me. Sono esausta, credetemi, e non so nemmeno come mi sia venuto in mente di rileggere insieme a voi alcune pagine del mio vecchio diario. Alla mente riaffiorano una marea di ricordi che sembrano lontanissimi nel tempo e che mi hanno fatto tanto soffrire. Oggi, rileggendole, mi riempiono di infinita tenerezza e riescono persino a commuovermi un po'.
Ma cominciamo dal principio.
Questa sono io. O meglio, ero io, solo qualche anno fa. Una ragazza normale, apparentemente felice. Già, perchè nonostante quel sorriso, dentro di me covava un gran magone. Basta leggere quello che scrivevo nel mio diario segreto...
"Vi è mai successo di innamorarvi perdutamente di un ragazzo che non ricambia il vostro interesse? Sì?
Ma certo! Succede a milioni di ragazze e succede di continuo, da quando esiste il mondo. So già a cosa state pensando: all'inizio ci stai proprio male, ti consumi per lui e per quel sentimento che ti sembra così immenso eppure così inutile, perchè non porta altro che nuova sofferenza. Ci perdi il sonno, l'appetito, la gioia di stare con chiunque altro che non sia Lui. Arrivi a toccare il fondo e magari finisci anche più giù, perdendo fino all'ultimo brandello di dignità che ti è rimasta. Ma poi capisci che... "Nessuna notte è infinita!" e una bella mattina ti svegli e scopri che nel frattempo il mondo ha continuato a girare e che ci sono miliardi di altre persone, sulla faccia della terra. Il tuo fantastico Uomo dei Sogni non ti sembra più tanto speciale e magari ti accorgi che l'amore, il solo unico e vero, è sempre stato da tutt'altra parte!
Be', avete ragione. Alle volte è proprio così, infatti. Ma non per me. E sapete perchè mi sento di affermarlo con tanta sicurezza? Ebbene, perchè il mio colpo di fulmine è scoccato la bellezza di tredici anni fa; mi ha letteralmente stravolto la vita e non si è ancora esaurito.
A questo punto devo per forza raccontarvi com'è andata. Vi sembrerà incredibile, ma avevo solo sette anni, quando ho conosciuto Valentina, colei che da quel momento in poi sarebbe diventata come una sorella, per me.
"E che c'entra lei, adesso?" vi starete chiedendo.
C'entra eccome, perchè Valentina è la sorella minore di Alessandro, il ragazzo di cui vi sto parlando da mezz'ora. Tutto chiaro, adesso? Immagino di sì.
All'epoca, lui aveva già sedici anni e mi ignorava completamente. Figurarsi!
Da piccola sono sempre stata piuttosto cicciottella e per diverso tempo ho dovuto portare un orribile apparecchio per i denti. Lui non perdeva occasione per per prendermi in giro e certe volte era davvero odioso. Mi aveva persino affibbiato un orrendo soprannome che non sto qui a ripetere. Comunque, col tempo ho fatto molti progressi e quando finalmente sono riuscita a collocare i chili in più nei punti giusti e ho detto addio all'odiato apparecchio, be'... Alessandro si era già arruolato nell'esercito e si era trasferito ad ottocento chilometri da casa mia. Niente male, come sfiga, eh? Non vi dico i pianti che mi sono fatta!
Ormai sono quasi quattro anni che vive lontano e in questo frattempo ho avuto davvero pochissime occasioni per rivederlo. Ma oggi è un giorno speciale. Approfittando di una licenza, Alessandro ha deciso di trascorrere qualche giorno insieme alla sua famiglia e questo pomeriggio arriverà in città.
Non sto più nella pelle dalla gioia e direi che si vede...
E' stato un vero supplizio seguire le lezioni in facoltà, questa mattina, ma almeno sono riuscita a tenere la mente occupata, altrimenti avrei rischiato di impazzire. Sapete, sono 245 giorni che non lo vedo e... Be', potete immaginare il mio stato d'animo!
Non mi aspetto che succedano grandi cose: probabilmente mi liquiderà con una delle sue solite battute di spirito e continuerà ad ignorarmi, come ha sempre fatto fin'ora.
So che sarà così e non mi faccio illusioni, ma ho deciso di andare a salutarlo comunque.
Appena finite le lezioni, accompagnerò Valentina a casa e finalmente lo rivedrò.
-Ehi... Bentornato a casa!- Mi trema la voce e ho le ginocchia di gelatina, mentre mi tuffo fra le sue braccia.
-Ciao, Crocchetta! Che piacere, rivederti.- Ridacchia lui, rispolverando quell' orrendo soprannome, che mi ha sempre fatto montare su tutte le furie.
Stavolta però non riesco proprio ad arrabbiarmi. Mentre mi stringe fra le braccia e respiro il profumo del suo dopobarba mi sembra di volare dritta in Paradiso. Per darmi un contegno, però, mi riprendo subito e gli mollo un leggero pizzicotto sui fianchi. Non sia mai che si accorga che gli sbavo dietro da una vita!
Si mette a ridere e cambia subito discorso, così ci ritroviamo a parlare del più e del meno, da bravi conoscenti, finchè non gli squilla il cellulare e sparisce in un'altra stanza per rispondere. La telefonata si protrae più a lungo del previsto e siccome per me si è fatto tardi, devo scappare via senza salutarlo.
La mattina dopo non ho lezione e ne approfitto per sbrigare delle commissioni. Mi accingo a rientrare a casa mia quando un clacson attira la mia attenzione.
Vedere Alessandro è sempre un piacere, ma -accidenti a me!- farmi beccare accaldata e coi capelli tenuti su alla bell'e meglio con un elastico, non è proprio il massimo. Comunque sia, non ho altra scelta e gli vado incontro.
-Ciao...- Mi fa, con quella voce sexy. -Cercavo giusto te!-
D'un tratto mi si è asciugata la lingua e tutto quello che riesco a dire è: -Cercavi me?... E perchè?-
-Ho chiesto a mia sorella di passare un po' di tempo insieme, questo pomeriggio, ma lei dice di avere già un impegno con te. Mi chiedevo se per caso ti andrebbe di uscire tutti e tre insieme, per questa volta.-
Sto iperventilando. Ho gli occhi fuori dalle orbite e ho una voglia matta di mettermi a saltellare in mezzo alla strada. Ovviamente non lo faccio.
-Be', ecco...- Distolgo lo sguardo sul traffico, giusto per fare un po' di scena e tenerlo sulle spine per qualche secondo.
-Ok! Nessun problema...-
Mi perdo nel suo sorriso smagliante mentre con le dita mi pizzica leggermente una guancia. -Allora passiamo a prenderti più tardi. Ciao, Crocchetta!-
Ragazzi, sono così eccitata che comincia a piacermi anche quel soprannome!
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Valentina è dalla mia parte, naturalmente. E' l'unica persona al mondo che conosce il mio segreto e, in cuor suo, spera sempre che tra me e suo fratello nasca qualcosa. Anche per questo ha organizzato apposta un programma accuratissimo, al quale Alessandro non riuscirà a sottrarsi facilmente. Ci rechiamo al Centro Commerciale per dare un'occhiata alle vetrine e dove ci raggiunge anche Riccardo, il fidanzato di Vale. Iniziamo a girare per i negozi, il nostro hobby preferito, e Alessandro stranamente non sembra affatto annoiato.
Tra i tanti film in programma al multisala, tocca a noi ragazze scegliere il titolo del film e ci basta una rapida occhiata per trovarci già d'accordo.
Il film sulla nostra famiglia di Vampiri preferiti non possiamo proprio perdercelo.
E dopo il film è il momento del secondo grande amore della mia vita: la pizza, ovviamente! Non so resistere davanti ad una buona "Marinara" e, a quanto pare, nemmeno Alessandro.
La serata sta volgendo al termine e presto per me sarà ora di tornare a casa. Valentina e Riccardo, intanto, non perdono occasione per sbaciucchiarsi ogni cinque minuti e senza nessun ritegno.
-Senti... Ti dispiace se ce ne andiamo da qualche parte, a prendere un po' d'aria?- Mi chiede ad un tratto.
-Veramente... si sta facendo tardi. Dovrei tornare a casa.-
-Non so tu, ma io sono stufo di reggere il moccolo a quei due laggiù. Facciamo solo due passi, non ti farò fare tardi, te lo prometto.-
A parte che mi sembra di sognare ma, tutto sommato, non ci vedo nulla di male ad accettare il suo invito. Anzi, direi che non potrei desiderare di meglio, pertando salutiamo i due innamorati e usciamo dal Centro Commerciale.
L'aria primaverile è fresca e piacevole e un vecchio faro, in lontananza, rende tutta l'atmosfera molto romantica.
-Mi stavo chiedendo... Non ce l'hai un ragazzo?-
-Chi, io? Non in questo periodo.- Rispondo, un po' sulle mie. Non posso certo raccontargli che non c'è mai stato nessuno d'importante nella mia vita! Mi riderebbe in faccia, come minimo.
Lui sembra rifletterci su, per qualche istante. Poi sorride. -Mi prendi in giro? Com'è possibile?-
Continua...