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  1. #171
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  2. #172
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    Lo ZeroSum era uno dei locali più in voga della città. Ogni notte, fino alle prime luci dell’alba, il locale brulicava di gente desiderosa di divertimento, alcool, droga e sesso…ma anche di persone “pulite” che lo frequentavano solo per svagarsi e stare in compagnia. Owen era una di queste persone. Non amava la discoteca, la musica assordante che ti impedisce di sentire la voce del tuo interlocutore, la puzza di fumo e la gente ubriaca che ti cade addosso…ma i suoi amici amavano sballarsi e frequentare la disco con la speranza di rimorchiare ragazze facili , per cui si adattava. Che poi adattarsi è una parola grossa….appena arrivati i suoi amici si dileguavano. Chi al centro della pista, chi nel bagno con la facile di turno…chi ubriaco crollava sui divanetti del privè . Di conseguenza Owen passava la maggior parte del tempo al bancone del bar osservando la gente.





    Era sempre stato un ottimo osservatore, una di quelle persone che parla poco ma ascolta tanto e riesce sempre a darti ottimi consigli. Se un suo amico aveva qualche problema era il primo ad accorgersene e cercava in ogni modo la soluzione più semplice ed appropriata.
    Quella sera in particolare il locale era ancora semi vuoto, erano appena le 22 e Owen sapeva che si sarebbe riempito nelle successive due ore. Non capiva perché i suoi amici avessero deciso di uscire così presto…aspettare lì seduto al bar per le successive sei ore non lo entusiasmava affatto e nonostante i patetici tentativi non riusciva proprio a divertirsi e scatenarsi come i suoi amici.
    Assorto nei suoi pensieri bevve un sorso di Coca Cola e per un secondo si sentì stupido…Coca Cola in un posto come quello? Pensò di avere la scusante che doveva guidare e di certo a fine serata sarebbe stato l’unico sobrio, ma in effetti almeno un Campari poteva concederselo.





    Un secondo prima di ordinare un Campari Tass al mixologo incrociò lo sguardo di una ragazza. Lunghi capelli biondi le incorniciavano il viso, la sua pelle era chiarissima, quasi innaturale…gli occhi di un azzurro incredibilmente bello che fissavano il cocktail che teneva sul tavolino. Non sembrava una ragazza facile, anzi. All’apparenza sembrava una ragazza molto semplice, dolce. Girava ritmicamente il suo cocktail come se stesse aspettando qualcosa…o qualcuno. Owen non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Aveva qualcosa che stonava con la sua bella persona e Owen notò subito, osservando la sua espressione, che i suoi occhi trasmettevano una profonda tristezza. Si sentì come in dovere di farla stare meglio, di cancellare quell’ombra dai suoi occhi.




    Sembrava decisamente fuori posto in quel locale. Indossava un grazioso vestito da sera, di quelli che ti aspetteresti di vedere al ballo di fine anno oppure ad un ricevimento importante, non in una discoteca squallida come quella. Il rosa antico del vestito si sposava perfettamente col colore della sua pelle e dei suoi capelli, il fisico asciutto e magro risaltava armoniosamente avvolto da quell’abito stupendo, probabilmente di alta sartoria. Possibile che una così bella ragazza non avesse un accompagnatore? E possibile che nessuno tra gli idioti nel locale l’avesse ancora notata?
    Abbandonando l’idea del Campari ,Owen si diresse verso la ragazza sconosciuta, quasi incantato dalla sua bellezza e dall’aria triste che rovinava i suoi lineamenti fini.
    <<Ciao>> disse quando arrivò vicinissimo alla ragazza <<Posso sedermi?>>




    <<Si certo>> rispose lei <<Fai pure>>
    Prima che le parole della ragazza raggiungessero il cervello di Owen passò qualche minuto. La sua voce era così melodiosa, dolce, sembrava quasi surreale. Non aveva mai sentito qualcosa di così bello e armonioso. Quella ragazza sembrava veramente un angelo.
    Finalmente, ridestandosi dal sogno ad occhi aperti si sedette e riprese a parlare.
    <<Piacere, io sono Owen, ti ho vista per caso lì dal bancone, sembra che tu ti stia divertendo quasi quanto me stasera>> disse, quasi stupendosi dell’elevato numero di parole di senso compiuto che era riuscito a mettere in fila nonostante il suo cervello stesse per andare in tilt.
    <<Piacere Owen>> rispose lei <<Io sono Eva…e si non mi sto divertendo molto, sai non sono abituata a frequentare questi posti. Sono qui solo per le mie amiche…ma ora non so dove si siano cacciate>>
    <<Oh non preoccuparti>> rispose Owen, contento di aver trovato qualcosa in comune con lei <<Sono nella tua stessa condizione. Anche i miei amici si sono volatilizzati. Magari sono insieme…chi lo sa!>>
    Eva rise, un sorriso dolce e sincero che la rendeva ancora più bella, se possibile. <<Speriamo che i tuoi amici siano gentili come te allora, sai ci tengo molto alle mie amiche>>
    Owen sentì un tuffo al cuore nel vederla ridere e scherzare…finalmente quell’espressione triste era svanita e gli occhi di lei brillavano accompagnati dalle luci colorate della discoteca.
    Passarono tutta la serata a parlare, del più e del meno senza un preciso argomento. In realtà Owen a malapena ascoltava le cose che lei raccontava perché era totalmente e inspiegabilmente incantato dai suoi occhi e dalla sua voce… per non parlare poi del suo profumo, un misto tra rosa e lavanda che gli inebriava il cervello, mettendo in standby i suoi pensieri.
    “Può un angelo essere sceso sulla terra per venire a parlare con un fallito come me? “ pensò Owen, col cuore colmo di gioia per la presenza della ragazza.




    Le ore passavano veloci, ben presto si fecero le tre e gli amici di Owen con un sms lo informarono che sarebbero tornati a casa in taxi per non disturbarlo, visto che lo vedevano in compagnia, cosa assolutamente incredibile per uno come lui. Così i due ragazzi capirono di essere rimasti da soli e passata un’altra mezzora decisero di tornare a casa. Eva gli raccontò che suo padre era molto apprensivo e che sicuramente la stava aspettando sveglia quindi non le sembrava il caso di fare troppo tardi.
    <<Owen ti dispiacerebbe darmi un passaggio? Sai credo di aver bevuto troppi drinks stasera e non mi fido a guidare la mia macchina da sola>> domandò Eva, lievemente a disagio probabilmente per la paura di disturbare, non immaginava infatti quanto questa richiesta avesse reso felice Owen.
    <<Ma certo ci mancherebbe! Vieni…>> rispose prontamente lui.

    Pioveva quella sera. A giudicare dalla strada completamente bagnata e piena di pozzanghere stava piovendo già da un bel po’, ma da dentro la discoteca era impossibile rendersene conto. Il sollievo che provò Owen sapendo che avrebbe riportato lui a casa Eva invece di farla guidare un po’ brilla e con quella pioggia fu immenso.




    Il tragitto verso casa di lei fu decisamente breve, la ragazza disse di abitare in una villetta accanto al cimitero, cosa che odiava, ma purtroppo non potevano cambiare casa quindi aveva imparato a conviverci. Owen rimase un po’ perplesso, di certo non doveva essere facile per una ragazza abitare a due passi dal cimitero, ma poi si disse che di certo era peggio non avere proprio una casa.
    <<Aspetta accosta qua>> disse ad un tratto la ragazza.
    <<Ma manca ancora un po’ a casa tua ti bagnerai tutta! Preferisco accompagnarti fino alla porta!>> replicò Owen decisamente contrariato.
    <<Ma no Owen casa mia è proprio dietro l’angolo, sono arrivata non preoccuparti! Sai mio padre è un tipo molto geloso preferisco non farmi vedere mentre scendo dalla macchina di un ragazzo alle 4 di notte>> si giustificò Eva.
    <<Allora ti accompagno a piedi e non mi faccio vedere…almeno ti riparo con l’ombrello>>
    <<Davvero Owen non preoccuparti…non ce n’è bisogno>> rispose la ragazza scendendo frettolosamente dalla macchina.
    <<Quanto sei testarda! Portati almeno il mio ombrello, così non ti bagnerai…e magari domani mattina quando verrò a riprenderlo mi permetterai di offrirti un caffè…che ne dici?>> rispose Owen sgattaiolando prontamente nel lato passeggero e porgendo dal finestrino l’ombrello ad Eva. Lui non avrebbe mai richiesto indietro un ombrello ad una ragazza, ma se questo gli avrebbe permesso di rivederla era disposto a fare anche la figura del taccagno.




    <<Tu sei uno che non molla mai eh? Va bene ok>> disse Eva esasperata.
    <<Allora ciao Owen…e grazie di tutto>>
    <<A domani allora Eva! Buonanotte>>
    <<Si…ciao…>>
    Così dicendo la ragazza si allontanò dalla macchina e si diresse verso la sua abitazione.

    Owen aspettò un po’…quando la vide svoltare l’angolo ripartì per vedere se entrava in casa, ma non la vide. Evidentemente aveva accelerato il passo, doveva aver paura di camminare al buio. “Che testarda! Potevo accompagnarla dentro!” pensò innervosendosi, non sopportava l’idea che lei potesse avere paura o sentirsi sola.
    Ma se una cosa aveva capito di Eva era che se decideva una cosa difficilmente cambiava idea, inoltre non voleva che avesse problemi col padre per colpa sua. Forse lasciarla andare da sola era stata la scelta migliore.
    Quella notte non riuscì a dormire…continuava a sognare Eva, la sua voce, il suo profumo, il tocco delicato delle sue mani sulla sua pelle mentre ballavano. Era come stregato. Il giorno dopo però l’avrebbe rivista…e chissà…magari da un caffè sarebbe passato a una cena, un cinema, posti tranquilli senza il caos della discoteca. Voleva sentire bene e forte la sua voce…senza la musica che ti rimbomba nelle orecchie. E chissà magari sarebbe riuscito a conquistarla, lei era perfetta, di certo poteva meritare di meglio, ma lui già sentiva di provare qualcosa di forte per lei…e l’amore vale più di tutto, è la cosa più bella che puoi donare ad una persona.
    Tra mille pensieri riuscì finalmente ad addormentarsi, speranzoso sul futuro suo e della dolce Eva.




    Il mattino dopo Owen era pronto già alle sette, ma gli sembrava decisamente troppo presto. Così decise di sbrigare alcune faccende di lavoro al pc per ingannare l’attesa e per pensare a qualcosa che non fosse Eva…gli era entrata in testa e non lasciava spazio per nient’altro. Non aveva provato mai nulla di simile, si sentiva completamente sopraffatto, ma era felice. Felice di averla conosciuta, felice di poter avere una possibilità con una ragazza speciale come lei.
    Alle 10 uscì, passò dal fioraio a comprare un mazzo di fiori e andò spedito verso il cimitero, svoltò l’angolo e si presentò davanti casa di Eva. Passarono 15 minuti buoni prima che trovasse il coraggio di suonare il campanello. E se non volesse vederlo? Se anzi le desse fastidio? Se fosse già impegnata con qualcuno?
    Quando finalmente si decise suonò e attese di vedere il suo viso angelico comparire sull’uscio.
    Suonò una seconda volta, niente.
    Al terzo tentativo, sentì finalmente dei passi avvicinarsi alla porta e una signora anziana gli aprì.
    <<Giovanotto posso aiutarti?>>
    Owen prese coraggio e disse <<Buongiorno signora, cerco Eva sono un suo amico>>
    Appena finì di pronunciare queste parole vide il volto della donna contrarsi ed incupirsi. Si chiese se non fossero troppo gelosi della loro figlia, infondo era adulta.
    <<Ma che scherzi idioti!>> Urlò la donna prima di sbattergli la porta in faccia. Owen rimase impalato davanti la porta chiedendosi cosa mai avesse detto per scatenare una simile reazione. Era solo un amico, mica un maniaco o uno spacciatore!




    Sospettando che probabilmente non sarebbe stata una buona idea suonare di nuovo si allontanò triste da quella casa e tornò verso la macchina. Passando davanti il cimitero notò il guardiano intento a sistemare dei fiori sulla tomba di un ragazzo poco più che trentenne e decise di provare a chiedergli informazioni. Magari poteva sapere qualcosa visto che la casa era proprio adiacente al cimitero.
    <<Scusi signore, posso disturbarla?>>



    <<Certo certo! Dimmi pure>> replicò il guardiano
    <<Io sto cercando una ragazza, l’ho conosciuta ieri sera, si chiama Eva, abita qui vicino>>
    spiegò brevemente Owen.
    Il guardiano pensò per un po’ a tutte le persone che abitavano in quella zona e alla fine disse di non conoscere nessuno con quel nome.
    <<Ma ne è sicuro?>> insistette Owen <<L’ho accompagnata io ieri sera a casa. Guardi abita proprio in quella casa lì, quella con la staccionata bianca>> concluse.
    Anche questa volta Owen notò il volto dell’uomo incupirsi e contrarsi e quasi stava per correre ai ripari immaginando una reazione simile a quella della madre di Eva. Ma fortunatamente il guardiano sembrò più diplomatico e non si infuriò.
    <<Senti ragazzo>> disse dopo una lunga, interminabile pausa <<io non so chi hai riportato a casa tu, ma se vuoi ti posso portare da Eva, la figlia dei Reynolds che abitano in quella casa lì>>
    <<Oddio grazie mille non sa che favore che mi fa, stavo iniziando a preoccuparmi>> esultò Owen <<mi porti da lei la prego!>>
    Senza aggiungere altro il guardiano si girò e cominciò ad addentrarsi ancora di più nel cimitero. Owen non capiva, che ci fosse una scorciatoia interna, una stradina, che portava a casa di Eva?
    Giunti davanti ad una bella lapide dall’aria molto recente il guardiano si fermò.




    <<Eccola>> disse <<Questa è Eva Reynolds, morta tre anni fa mentre tornava da una festa in una delle sale cocktail della città. Poverina aveva bevuto un pò troppo, non era abituata e non reggeva l’alcool…poi quella dannata notte pioveva. Ha sbandato e ha centrato in pieno quell’albero lì all’angolo…non c’è stato nulla da fare>> raccontò il guardiano con gli occhi lucidi, dalla sua voce traspariva un forte rammarico, evidentemente era affezionato alla ragazza e aveva sofferto anche lui per la sua morte.
    Owen sgranò gli occhi nel vedere la foto incorniciata sulla lapide. Era lei, la sua Eva. Con i lunghissimi capelli biondi, la pelle chiara e gli occhi azzurri come il mare. Morta. Tre anni prima. Non poteva essere…
    <<Ma che strano>> disse il guardiano interrompendo i pensieri di Owen <<qualcuno deve aver lasciato qui l’ombrello>>
    Di scatto Owen si girò, accanto alla lapide di Eva, poggiato ad un cespuglio, c’era il suo ombrello ancora gocciolante ripiegato accuratamente..



    Lo raccolse e sentì il profumo di Eva invadergli le narici. Poggiò delicatamente i fiori che aveva comprato poco prima per Eva sulla sua lapide, fiori rossi come la passione che li aveva uniti la sera prima in quel disperato tentativo di Eva di rimediare all’errore commesso tre anni prima.





    Per poi girarsi e tornare alla macchina sentendo già le lacrime fuoriuscire copiose dai suoi occhi.





    <<Se solo fossi arrivato prima. Addio Eva…non ti dimenticherò mai>>

    A volte una scelta sbagliata può cambiare radicalmente la vita e purtroppo alcune volte non c’è modo di porvi rimedio.

  3. #173
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Finalmente sono riuscita a terminare la ministoria Spero che vi piaccia Mi scuso in anticipo perchè ci sono un paio di foto in più...ma la storia andava messa tutta insieme, non aveva senso dividerla in due Vi chiedo consiglio inoltre anche per il genere...come posso catalogarla? Drammatico? Horror? Non sono molto esperta di questo genere ^^ (me love love a vita XD)
    A presto!

  4. #174
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    Sul mare a quadretti, coi pesci che cantano.....
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    Che storia romantica.... triste, ma taaanto romanticaaaaaaaa

    Chissà magari il ciovine va alla facoltà di scienze, si fa dare una pozione e resuscita il fantasma
    (il bello di the sims)

  5. #175
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Ciao Eli
    Sai che in effetti non ci avevo pensato alla pozione??? Vabbè dai, diciamo che Owen non lo sa XD
    Grazie di essere passata e aver letto

  6. #176
    sim dio L'avatar di Stefizzi
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    Non so proprio come catalogarla neanche io... Stavo pensando che è fantasy più che horror, ma drammatica ci sta anche bene!
    Mi servono rinforzi...

    cmq la storia è bellissima, tu scrivi divinamente e non so come ti possano venire certe idee, sicuramente sarebbe bello approfondire meglio questa storia per capire come mai lei si manifesta in questo locale e soprattutto quando e quante volte... sisi proprio bellissim!!!!!
    Deja Vu Jingle Jangle
    She read about people she could never be, and adventures she would never have
    Posizionare sims & oggetti su tutte le superfici - Scattare foto realistiche in TS3

    1fratto antani può essere imbrunato ma non postanato ....

  7. #177
    Super Moderatore L'avatar di Twilighterstar88
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    hai pubblicato la nuova storia!!!!!
    Appena ho letto "Zerosum" ho pensato a Revhenge e a John ... ero convinta che alla fine sarebbero sbucati fuori i vampiri, e non ti nascondo che quasi fino alla fine era quasi certa che anche Eva si sarebbe scoperto, essere una vampira...e invece??? un fantasma...
    storia bellissima... mentre raccontavi sembrava quasi di essere li con loro a sentire quello che dicevano o a notare il modo in cui Owen ammirava Eva... quasi scendeva una lacrimuccia a vedere la lapide di Eva... sarebbe fantastico un seguito (magari anche con finale tragico).
    Bravissima!!! Concordo con Stefizzi, scrivi divinamente.... (e anche questa ministoria, io la vedrei come un diario), anche tu come mary hai il potere di farmi incollare alle tue parole, ero come in trance mentre leggevo e sono rimasta di sasso a leggere il finale... stupendo!!!!
    ho notato che non è possibile dare un voto alle ministorie, ma io te lo do lo stesso: 10 e lode!!! (meritatissimo)

  8. #178
    sim dio L'avatar di francesca9435
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    espressione mentre leggevo ---->
    Wow!! io adoro le storie in questo modo!!
    Lei in realtà era un fantasma!!! e chi se lo aspettava?
    Brava, brava e brava! mi piace!!
    NON CLICCATEMI.

    Per mettermi i piedi in testa ci vuole Ben Affleck!! [cit.]


  9. #179
    sim onniscente L'avatar di candylove
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    Concordo con tutti ! La storia è fantastica e tu scrivi benissimo Anche le foto sono molto realistiche!
    Non me lo sarei mai aspettata che lei fosse un fantasma
    Bravissima Sere!
    Le mie ministorie: Roxtales









  10. #180
    sim dio L'avatar di Dado99
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    Sìììì! Una nuova storiella! *_________*

    Già io pensavo a Owen che trovava la ragazza e poi vivevano per sempre felici e contenti xD e invece non sai come ci sono rimasto quando ho visto la lapide con la foto di Eva sopra

    Ma povero Owen Vogliamo il seguito! xD

    Per la classificazione non saprei...se hai intenzione di fare un seguito, magari dopo si riuscirà a capire meglio Se invece rimane così allora o è Fantasy o Drammatica secondo me (mò si scopre che Owen è pazzo O_o )

    Bravissima Sere, scrivi benissimo e anche le foto sono fantastiche!

 

 
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