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  1. #291
    sim dio L'avatar di saphira_84
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    Re: Sweet Stories - Ti porto con me

    Sere ma che storiella dolce dolce
    Ho capito subito che si trattava di un micio ma mi è piaciuto un sacco leggerla.... sei sempre bravissima
    Mi hai fatto davero emozionare...
    Questa storia potrebbe benissimo essere usata come campagna contro l'abbandono degli animali...

  2. #292
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: Sweet Stories - Ti porto con me

    Grazie ragazze
    Siete troppo buone **
    Vale io e te restiamo le meno sveglie a quanto pare
    Sono favorevole ad usarla per una campagna contro l'abbandono degli animali Saphi! In questo periodo purtroppo è tragica per loro
    Grazie ancora a tutte!

    Sto lavorando alla prossima storiella U_U Vi tengo aggiornati **

  3. #293
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    Re: Sweet Stories - Ti porto con me

    Ma tipo che *____________*
    Ti seguo anche qui!
    Voglio sapere se Cole la paga u.u

  4. #294
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: Sweet Stories - Ti porto con me

    Ma grazie ricky **
    Hahahaha si tornerà anche Cole! Tranquillo
    A presto!

  5. #295
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Epilogo

    Esperin e Ryuk - Parte I


    Nonostante siano passati anni ricordo ancora perfettamente quel giorno che decretò la fine alla guerra e la nascita del nuovo Regno, riesco ancora a rivivere l’incredulità, la paura e lo sconcerto che provai in quello spiazzale nell'assistere ad eventi che avrebbero cambiato in modo irreversibile il corso della storia, stravolgendo il nostro modo di vivere e facendo crollare ancora altre certezze legate alla mia famiglia ed alla mia vita prima di quella guerra. Col passare del tempo ogni cosa ha trovato il suo equilibrio e riesco anche ad ironizzare sulla statua di sale che devo essere sembrata dall'esterno, ma in quel momento ero talmente sconvolta da non avere la lucidità necessaria per capire e razionalizzare quello che stava accadendo, rimasi totalmente spiazzata e confusa. In pochi istanti mi ero vista strappare dalle mani tutto ciò che avevo di più importante, la presenza costante di Drako nella mia vita, prima con la sua orribile morte e poi con l’ammissione involontaria di una verità tenuta nascosta per troppo tempo sotto una fitta nube di menzogne, ma anche le certezze che avevo sul nostro rapporto, sostituito da quello con una donna dalla quale mi sentivo profondamente tradita.



    Vidi inoltre svanire la possibilità di iniziare la mia vita con Ryuk lontano da tutto a causa di una condanna che, seppur eticamente giusta, ci avrebbe precluso la possibilità di vivere insieme la nascita del nostro bambino, momenti che qualche visita sporadica in carcere non avrebbe potuto compensare, e persino il legame con la mia Dea, con l’acqua e l’energia che avevo sempre sentito parte imprescindibile di me stessa… ed al posto di tutto questo restava soltanto la rabbia nei confronti di una donna che non accettavo di chiamare sorella e la felicità di saperla ancora in vita dopo la paura di averla persa per sempre, al di là di ogni altra cosa.

    Niente più mostro dell'Auspex, phuf, Grazie Shen
    Non cominciare Ryuk...questa è la parte seria del racconto, non rovinarla con le tue battute!

    Dunque... dopo interminabili minuti di smarrimento, con i prigionieri ormai nelle loro celle e gli alleati giustamente ricompensati, non sapendo che altro fare rientrai nelle mie stanze a Luna di Diamante, rimasi seduta sul letto ancora in armatura e con le mani sul viso per non so quanto tempo fin quando non fu proprio Reneè a raggiungermi con l’intenzione di chiarire.



    Esperin….” entrò piano con quello sguardo che da un lato esprimeva dispiacere ma dall'altro anche la ferma convinzione di aver fatto ciò che era necessario e questo non fece altro che alimentare la mia rabbia “Permettimi di spieg-” “NO! ” le urlai contro dopo essermi alzata dal letto ed averle dato uno schiaffo in pieno viso “Sta zitto...zitta!



    Ero arrabbiata e tremendamente confusa, mi allontanai d'istinto da lei con gli occhi arrossati, più la guardavo e più mi sembrava un'estranea “Per anni ho creduto di volerti sposare, per anni ti ho guardato in quel modo…sono persino entrata nelle tue stanze. Dei, che schifo!” urlai ancora, fuori di me dal nervoso "Tu...tu sapevi che era nostro fratello e sei stata con lui!” aggiunsi ancora, con sdegno sempre maggiore, non riuscivo ancora a credere a quella verità che mi sembrava totalmente inconcepibile.



    La vidi provare a replicare ma non avevo alcuna intenzione di continuare il discorso, non in quel momento, non riuscivo a ragionare “Non voglio ascoltare nulla, non mi interessa quello che hai da dirmi. Esci dalle mie stanze.” Reneè capì che non era il momento di insistere ed io continuai ad ignorarla nei giorni seguenti, limitandomi a rivolgerle la parola solo se strettamente necessario.

    Questi intrecci tra fratelli mi ricordano qualcosa....Casata Lannister, pure loro hanno un leone sullo stemma come i Leithien, copioni
    Non sei affatto divertente, per fortuna la realtà era ben diversa...bleah!

    Poco tempo dopo Reneè mi informò della decisione di abdicare in mio favore ed ottenne in risposta il mio rifiuto, sarebbe stata un'ottima Regina, ne ero consapevole nonostante fossi ancora arrabbiata con lei, in pochi giorni aveva già ottenuto il consenso del popolo ad aveva grande esperienza alle spalle, anche se in forma diversa, inoltre il sangue che scorre nelle sue vene la rendeva la legittima erede. Il mio posto invece era altrove, lontano da quelle mura dorate che non sentivo più casa mia e da quell'ambiente nel quale non ero più a mio agio, desideravo soltanto poter lasciare il Castello al più presto ed impegnare il mio tempo in altro, prospettiva che divenne più concreta il giorno della prima visita settimanale alle prigioni. Raggiunsi la sua cella durante l'orario di visite e mi avvicinai alle sbarre senza dire nulla, limitandomi a guardarlo con espressione triste.



    Dovevate vedere che faccia aveva lei, mi sono tanto sentito Drako il giorno del Giudizio o forse era la barba incolta...
    E dovevate vedere lui, mancavano soltanto un'amaca ed una noce di cocco a completare il quadro!

    Comunque, rimasi a fissarlo in silenzio mentre si alzava per raggiungermi, stava affrontando quella condanna con lo spirito giusto, considerandola come lo strumento che gli avrebbe permesso di mettere un punto al passato ed era consapevole che Reneè avesse fatto un enorme sforzo per mettere da parte il suo desiderio di vendetta unicamente per me, ma io nonostante tutto non riuscivo a mostrarmi altrettanto ottimista "Ti preferisco con gli abiti corti" fu la prima cosa che mi disse e mi chiesi chi mai avrebbe ironizzato in questo modo ad appena pochi giorni da una condanna, fatto sta che con quella battuta cretina riuscì a strapparmi un sorriso, come al solito, ed era ciò di cui avevo bisogno in quel momento "Allora la prossima settimana indosserò un abito corto, così tutti potranno ammirare le gambe della tua bellissima moglie" risposi ironica, prendendo la sua mano attraverso le sbarre ed incrociando le mie dita alle sue.



    Non era così ironica la prima volta che ci ho provato al campo
    Intendi quella volta che ti ho urlato contro di essere inopportuno, egocentrico, narcisista, rozzo e che mai e poi mai sarei stata con te? Sono stata molto coerente in quei giorni, si... ma vogliamo parlare del tuo se me la da non la rifiuto mh?


    Tornando a quel giorno... dopo qualche altro scambio di battute la conversazione divenne più seria, decidemmo di sfruttare quei mesi per iniziare a costruire la nostra futura casa e l'idea di impegnare il tempo in qualcosa di concreto mi risollevò subito il morale "Come procedono le cose al Castello? Hai parlato con la Regina?" chiamarla mia sorella o Reneè faceva quasi più senso a lui che a me...che trauma.



    "No...e non ho intenzione di farlo" risposi di getto, ancora arrabbiata ed intenzionata a gettarmi tutta quella storia alle spalle senza più doverne discutere, ma lui mi guardò seriamente, stringendo ancora la mia mano "Quella notte, quando sono andato a casa sua, ad uccidere sua madre, ad appiccare il fuoco alla sua abitazione... non c'eri, non puoi sapere cosa ha vissuto, cosa ha visto. Ho sfregiato Efrem sotto i suoi occhi, un mio soldato ha tentato di ucciderla, ero convinto che lo avesse fatto. Non oso immaginare come abbia vissuto in tutti questi anni" cercò di spronarmi a parlarle ed a comprendere le motivazioni di una decisione che poteva essere sicuramente considerata giusta o sbagliata per molti versi ma che, secondo lui, era anche comprensibile soprattutto per una ragazza appena adolescente, tutte cose di cui in realtà ero già cosciente ma la delusione e la rabbia erano ancora troppo predominanti.



    Non risposi alle sue parole quel giorno anche perchè non ne ebbi materialmente il tempo dato che pochi istanti dopo Niniel, venuta a far visita a Dahmer, mi venne incontro e mi abbracciò allegra "Esperin! Bel luogo dove incontrarsi eh? Hai portato le arance?" mi disse ironica rivolgendo poi un occhiolino a Ryuk che ricambiò con una battuta a tono.



    Ho sempre preferito i meloni...Ahia... ahia.. LE MELE, volevo dire le MELE!
    Volevo ometterla...cretino!

    Nelle ore seguenti la ragazza mi raccontò dei suoi progetti e dell'intenzione di tornare al villaggio di suo padre, anche se non aveva ancora deciso la data della partenza, e fui contenta che lentamente la sua situazione familiare stesse prendendo la direzione giusta e che avesse accantonato il comprensibile astio nei suoi confronti, almeno in parte, per chiarire la situazione.



    La spronai ad andare subito ed in questo non mostrai effettivamente molta coerenza dato che ero la prima a rifiutare il confronto con Reneè, ma poco tempo dopo intuii che mi avesse dato ascolto dato che non la incrociai più nelle prigioni, come mi confermò lei stessa nella prima delle tante missive con cui restammo in contatto.

  6. #296
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    Epilogo

    Io invece, sbollita la rabbia iniziale, cercai di razionalizzare l’accaduto sia perchè grazie a Ryuk iniziai a vedere le cose da una prospettiva differente e sia perchè ero consapevole che, considerate le premesse, questa storia poteva terminare con un epilogo ben peggiore, scampato unicamente grazie all'intervento di una magia potente e propria solo degli Dei, qualcosa che andava ben oltre le nostre capacità di comprensione e di cui ancora ero all'oscuro, convinta che Lantis fosse mio fratello e che quindi Shen fosse il frutto di un’unione contro natura.

    Quel bambino è inquietante, tutta la tua famiglia è inquietante, tra dragoni, mutaforma, maremoti, mostri dell'Auspex e succhia poteri
    Non siamo affatto inquietanti, siamo solo forti, bellissimi, intelligenti e...smettila di sbuffare, torniamo al racconto

    Strinsi in poco tempo un bel rapporto con lui, era un bambino sveglio ed intelligente, curioso di scoprire il mondo ed in grado di porsi interrogativi che spesso mi lasciavano sconcertata e sorpresa data la sua tenera età, mentre Reneè lo guardava con quell’affetto e quell’orgoglio che solo gli occhi di una madre amorevole sanno trasmettere.



    A volte restavo ad osservarla in disparte, contenta che fosse finalmente più serena e col sorriso sulle labbra assieme a suo figlio dopo tanti anni trascorsi a chiedermi quale fosse il segreto che la tormentasse, con la speranza di riuscire ad essere per il mio bambino una buona madre come stava dimostrando di essere lei.



    Col passare del tempo avevamo anche ripreso a parlare un minimo senza discutere ma ero sempre molto fredda nei suoi riguardi, mi stavo abituando ormai a pensare a lei come a mia sorella e ad...una donna, la rabbia aveva lasciato il posto ad altro, non saprei neanche spiegare cosa...fatto sta che non riuscivo a comportarmi diversamente e non sopportando tutta la situazione finii con l’allontanarmi da lei e da Luna di Diamante, impiegando il mio tempo principalmente nella costruzione della nostra casa a Kattegat, come avevamo deciso.
    Sfruttammo le risorse ancora in nostro possesso prima che Ryuk uscisse di prigione e rinunciasse definitivamente al casato, così ordinai ad un gruppo cospicuo di uomini dell’Adamantem guidati da Solid, il soldato dall’aria burbera ma dal cuore d’oro che aveva scortato me ed Elen al villaggio dei Telpë, di raggiungere il terreno che mio marito mi aveva mostrato tempo prima per iniziare i lavori, dopo l’impegno nella guerra furono tutti ben lieti di impiegare le proprie energie in qualcosa di positivo.



    Non è vero, lo hanno detto solo perché hanno paura di te, tsk!
    Ed invece erano tutti disponibili e gentili, dovevi vedere alcuni come si prodigavano per soddisfare le mie richieste... No, non saprai mai i loro nomi, smettila

    Ammetto che in quell’occasione non mi dispiacque più di tanto poter organizzare la struttura della casa, del giardino e la successiva disposizione delle stanze e dell’arrendamento senza le noiose intromissioni di mio marito, fu davvero divertente ed impegnativo costruirla unicamente secondo il mio gusto, anche se lo informavo costantemente sui progressi durante le visite in carcere….forse con qualche piccola omissione, per non rovinargli la sorpresa.



    Tenete presente questa frase: piccola omissione. Non aggiungo altro!
    Ehm...

    Cooomunque non decisi tutto da sola, anche se Ryuk insiste nel dire il contrario. Seguii alla lettera i preziosi consigli di Will, che nel frattempo avevo portato a Kattegat assieme alla sua compagna, quelli di Elen che spesso mi faceva compagnia mentre il suo compagno, Cullen, era impegnato con gli altri soldati nella costruzione della casa, ed anche quelli di Agatha che divenne ben presto mia ancella.



    Meno male Agatha e non Ricciarda!
    Paura eh!

    Inizialmente la sua presenza fu una richiesta di Reneè che non era affatto tranquilla nel sapermi costantemente in viaggio nel mio stato e senza scorta e nonostante non ne fossi entusiasta, dato che non ritenevo necessario che fosse costretta a sacrificarsi e seguirmi ovunque, scelsi di non replicare per non discutere ancora. Successivamente tra noi si instaurò un rapporto che andò ben oltre i rispettivi ruoli, anche perché chiarii ben presto di non sopportare più determinate formalità, e si tramutò in un’amicizia sincera che si è poi consolidata negli anni.



    La casa venne costruita in tempi relativamente molto brevi, i soldati misero impegno e dedizione nell’eseguire gli ordini che avevo impartito loro non solo per senso del dovere ma anche per rispetto e lealtà al loro Lord e dopo qualche mese, quando il mal di schiena iniziò a darmi seriamente fastidio, assieme alle caviglie gonfie ed al peso del pancione, impartii a Solid le ultime disposizioni riducendo man mano le visite a Kattegat, in corrispondenza di quel periodo durante il quale anche Elen mi comunicò che sarebbe partita con Cullen diretta a Capo Tempesta. Era da un pò in realtà che non la vedevo molto in forma, mostrava sintomi che conoscevo ma ai quali sembrava non voler dare importanza.



    "I primi due mesi è stato così anche per me, tra la nausea ed i giramenti di testa continui, poi inizia ad andare meglio" le dissi con un sorriso, ed anche se quel giorno pensò che mi stessi sbagliando, poco dopo ebbe la conferma di essere effettivamente in dolce attesa, Cullen lasciò l'armata Leithien per seguirla a Capo Tempesta, dove ci recammo per il loro matrimonio...ma questa è un'altra storia.

    A proposito... non ho più trovato la mia cravatta, pensi che se...
    RYUK, ho detto che è un'altra storia!
    .... o-ok
    Cominciai quindi a passare la maggior parte del tempo al Castello, avvertendo sempre più il peso delle questioni rimaste in sospeso con Reneè e con Lantis, al quale non avevo ancora mai avuto il coraggio di far visita, oltre alla mancanza di Ryuk al mio fianco che iniziava ad influire sempre di più sul mio umore già precario a causa dei continui sbalzi dovuti agli ormoni.



    Cercavo comunque di non darlo a vedere, soprattutto in presenza di Reneè, per non farle pesare una decisione che avevo finito col comprendere ed accettare nonostante i contatti tra noi fossero ancora ridotti al minimo. Alinor più di tutte mi fu vicina in quei mesi...contribuendo, lo ammetto, sia a risollevare il mio umore con la sua simpatia e sia a quei chili di troppo che misi in gravidanza con tutti i dolci che accompagnavano le nostre lunghe chiacchierate.


  7. #297
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    Epilogo

    Quelle giornate sembravano non passare mai, aspettavo con impazienza quel poco tempo durante le visite in carcere che potevo trascorrere con Ryuk a parlare dei nostri progetti, rendeva tutto più reale e meno lontano. Ricordo che una volta vennero con me anche Auron e Reika, alla donna non mancava molto prima del parto, probabilmente meno di un paio di mesi, la sua era stata per i primi tempi una gravidanza abbastanza delicata per cui era la prima volta che seguiva il compagno nelle visite alle prigioni "Papà, vedo che ti sei preso una vacanza eh? Ma quando esci di qua c’è un pò di lavoro per te…un bel pò" disse il ragazzo ironicamente mentre a mio marito si erano illuminati gli occhi nel vederli.



    Auron aveva già visto la discreta casetta che avevo fatto costruire e forse alludeva proprio a quello ma mi limitai a sorridere divertita “E poi muoviti, che non ci sposiamo senza te” aggiunse subito dopo accarezzando il pancione della sua compagna, la quale intimorita dalla situazione non aveva ancora proferito parola, nonostante fosse normalmente di buona compagnia.



    Signor Ryuk, Auron le somiglia veramente molto” mi trattenni dal ridere per non metterla a disagio, lo era già decisamente troppo rispetto alle altre occasioni in cui avevo avuto modo di parlarle, ma sentirlo chiamare in quel modo era troppo ilare “Signore si dice ai vecchi, chiamami solo per nome. Mio figlio ha scelto bene, ma anche tu hai gusto, è uguale a me” Tsk, il solito narcisista… quando si dice che il lupo perde il pelo ma non il vizio, finché gli va bene e non perde anche altro “In effetti, se arriva alla tua età così…” replicò lei spontaneamente, rendendosi conto solo in un secondo momento della gaffe ed arrossendo visibilmente imbarazzata, guardando prima Auron e poi me “M-mi scusi Signora Fenner” si affrettò a dirmi dispiaciuta, mentre tutti scoppiammo a ridere divertiti, ripetendole ancora una volta che doveva chiamarci per nome senza troppi formalismi, ormai eravamo una famiglia.



    Lo devo dire: Bella gnocca, mio figlio non poteva deludermi
    Ricordati che non ci sono più guaritori da un pezzo, Ryuk

    Quando andarono via rimasi giusto qualche altro minuto con lui prima che avvisassero di uscire, tempo durante il quale mi spronò nuovamente a chiarire con mia sorella mentre accarezzava e baciava il pancione come suo solito e quella volta gli promisi che presto l'avrei fatto, ero cosciente che fosse diventato inutile e stupido rimandare ancora.



    Il giorno che finalmente decisi di andare a parlarle la trovai nelle stanze di nostro padre, non era la prima volta che vi si recava, ogni tanto sentiva il bisogno di estraniarsi dal resto e sentirlo più vicino.



    Era immersa nei propri pensieri ad osservare il quadro raffigurante la mia famiglia, nostro padre, mi avvicinai in silenzio senza sapere cosa dirle o se chiederle in fin dei conti scusa io per prima per aver rimandato troppo a lungo quella conversazione, ma quando si accorse della mia presenza si voltò a guardarmi e non fu necessario dire altro "La notte in cui è morto mi sono mostrata a lui, gli ho raccontato ogni cosa e lui... non aveva più forze, non ha aperto neanche gli occhi, ma ha sorriso. E' stato il più bel sorriso che io abbia mai visto."



    Mi avvicinai ancora di qualche passo e mi ritrovai ad osservare con un sorriso malinconico i lineamenti dolci e decisi del volto di nostro padre raffigurato sulla tela, felice che almeno negli ultimi istanti abbia potuto conoscere una verità purtroppo preclusa anche a lui per colpe altrui. Osservai poi le altre figure ritratte accanto a lui, la felicità nei nostri sguardi e pensai a quanto fosse stato difficile per lei amare e vivere giorno dopo giorno il proprio padre senza potergli rivelare la propria identità, restando sempre in disparte come un'estranea per mantenere fede alla decisione presa, pensai anche a quanto fosse ingiusto che non fosse presente in quel ritratto di famiglia e soprattutto a quanto fosse stato difficile accantonare la propria vendetta nei confronti di mia madre e mio marito, una vendetta a cui io non avevo neanche minimamente pensato di rinunciare quando avevo avuto l'occasione di togliere la vita a Niniel... e mi sentii stupida, perchè in quei sei mesi avevo pensato solo a me stessa.



    "Sono stata egoista, mi dispiace. Ho riversato su di te tutta la rabbia, la frustrazione e lo sconcerto che ho provato quel giorno perchè così era più semplice andare avanti per la mia strada, senza ascoltare quella parte di me che invece soffriva per ciò che sei stata costretta ad affrontare in passato a causa di persone che amo. Io non capisco, non capisco le tue ragioni, non capisco il motivo del tuo silenzio dopo tanti anni, non capisco di te e di Lantis, non capisco cos'è successo in quello spiazzale... so soltanto che quando ti ho vista a terra priva di vita è morta anche una parte di me, in qualsiasi forma tu fossi" mi sorrise e mi sentii subito meglio, come spesso mi succedeva in passato in sua presenza, ci sedemmo e sentii quel muro che avevo innalzato tra noi crollare del tutto nel momento in cui iniziammo a parlare sinceramente.



    Mi raccontò tutto, senza tralasciare nessun particolare. Mi parlò di sua madre, della donna che era e del discorso che le aveva fatto da piccola sulla necessità di non rivelare chi fosse suo padre per un bene più grande. Della notte in cui morì e del suo disperato tentativo di fuga, della scoperta del dono dei Martell, dell'aiuto di Zed e della scelta di iniziare una nuova vita lontano dalle persone che voleva proteggere.



    Mi ricordò della prima volta che mi vide e che le sorrisi, affacciata alle mura di Luna di Diamante assieme a mia madre ed a mio fratello... o almeno a colui che credevo tale e che invece era mio cugino e figlio di Raiden, una verità che lui già conosceva e che l'aveva indotto a trascinarla davanti al Giudizio con false accuse per farla tacere.



    Infine mi parlò di Shen, dell'immenso dono che possedeva e della profezia che con lui aveva trovato compimento, ma anche del difficile periodo della gravidanza e della successiva inevitabile separazione. Tutto acquisì in senso, ogni dubbio, ogni particolare mi fu finalmente chiaro e, sebbene il nostro rapporto probabilmente non sarebbe più tornato ad essere come prima, mi ritrovai a pensare che forse sarebbe potuto essere migliore, ora che non c'era più quel segreto ingombrante tra di noi.



    Già, niente più segreto, ma c'era altro di ingombrante tra voi... ahiaaaa, l'affetto... che hai capito? Un immenso, penso terza misura abbondante, di affetto
    Lo sai che se ti sentisse ora ti farebbe rientrare il setto nasale, vero?

  8. #298
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Epilogo

    La strinsi in un abbraccio, uno dei tanti in realtà ma il primo nella sua reale forma, e ritrovai in quella stretta la stessa persona che mi era stata vicina per anni e che avrebbe continuato ad esserlo in futuro "Stai meglio senza barba" scherzai per smorzare la tensione dato che entrambe avevamo gli occhi già lucidi, prima di slacciare la catenina che avevo al collo e riporre l'anello nel palmo della sua mano, stringendola poi a pugno attorno ad esso.



    "Quando me l'hai donato non sapevo cosa significasse il tuo gesto, non stavi dicendo addio solo alla vita al Castello ed al ruolo di Primo ma anche al tuo passato ed a Reneè, ora finalmente sei libera di riprenderti la tua vita ed è giusto che lo indossi." Annuì commossa infilando l'anello di Ysotta al dito e la salutai con un altro abbraccio dicendole che andavo a riposare, ma lei sembrava avere tutt'altra intenzione "Prima vieni con me" mi prese la mano e mi guidò fuori dalla stanza.



    "Dove?" domandai perplessa, seguendola attraverso il lungo corridoio anche se dal suo sorriso avevo già intuito che fosse qualcosa di bello "E' ora di liberare tuo marito" mi fermai di scatto e la guardai incredula sorridendo per qualche istante prima di sentire nuovamente gli occhi lucidi, avevamo finalmente superato le incomprensioni e posto le basi per un rapporto più solido e sincero ed a momenti avrei riavuto anche mio marito, avremmo vissuto insieme i primi istanti di vita del nostro bambino, non riuscirei a descrivere la gioia che provai in quell'istante e nel saltargli letteralmente al collo con tutto il peso piuma di sei mesi di gravidanza quando uscì dalla cella, incurante del suo aspetto trasandato e della presenza di Reneè, delle guardie e degli altri detenuti.



    Mi strinse ed accarezzò il pancione finalmente senza le sbarre a limitarne i movimenti, senza quello sguardo triste che a volte non riusciva a nascondermi nel pensare che non lo avrebbe visto nascere, e capii che da quel momento sarebbe andato tutto bene.

    La mia schiena lo ricorda ancora quel salto
    Credo proprio di avergli procurato uno strappo muscolare quella volta... colpa degli ormoni! Comunque lasciatelo dire, quella barba che avevi era davvero orrenda!

    Quello stesso giorno Ryuk rinunciò al proprio casato ed ai propri averi in favore della Corona e prese il cognome di Rose che sarebbe stato anche il mio e dei nostri figli, potevamo finalmente lasciare il Castello ed iniziare la nostra nuova vita insieme, non avevo intenzione di attendere oltre ma a differenza dei mesi precedenti non volevo più che Reneè ne fosse esclusa, né lasciare nulla in sospeso "Devo fare un'ultima cosa prima di andare via, torno subito" gli dissi nello spiazzale di Luna di Diamante dove era già pronta la carrozza per raggiungere Kattegat.



    Mia sorella intuì subito e mi diede il consenso così salii al primo piano delle prigioni dove era rinchiuso Lantis, era la prima volta che lo rivedevo dopo quella mattina nello spiazzale e la prima volta che tornavo a parlargli dopo quel nostro ultimo incontro in Neutra, quando dissi addio al fratello che avevo amato e che credevo morto. Era seduto con gli occhi fissi al pavimento, con quell'aspetto trasandato che lo rendeva quasi irriconoscibile e quello sguardo perso e rassegnato che tanto collideva con l'aria arrogante e presuntuosa che ero ormai abituata a vedergli stampata sul viso, ma dentro di me pensai che fosse solo la prigionia a renderlo più...umano, è questo il termine più appropriato per descrivere l'impressione che mi diede in quel momento.



    "E così tu sapevi di non essere un Raeghar..." fu l'unica cosa che riuscii a dirgli quando sollevò lo sguardo su di me, continuavo a rivedere davanti agli occhi il momento in cui aveva trapassato con la sua arma il cuore di Drako e quel guizzo di soddisfazione nei suoi occhi, poco prima della disperazione, che alimentava costantemente la mia rabbia ed il mio odio nei suoi riguardi "Ne ho avuto la certezza solo quando Raiden mi ha parlato" accettare che non fosse mio fratello, che fosse figlio del Dio che più sentivo distante dalla mia natura, da quello che ero, fu l'ennesimo trauma di quel periodo "Ma non ti sei fatto scrupoli a condannarla a morte quando te ne ha parlato o ad accordarti con quell'infame per ucciderla" ribattei con astio alle sue parole, ancora rancorosa per le sue scelte, per il suo tradimento.



    "Avevo paura di perdere il controllo. Non sapevo nemmeno che fosse... lei. Come non lo sapevi tu. Non le avrei mai fatto del male... non le farei mai del male" "Non cambia nulla che non lo sapessi, Drako era un fratello per noi e tu hai..." stavo per continuare a contestare le sue parole ma mi fermai con sforzo e mi limitai a sospirare deviando lo sguardo altrove.



    Discutere non aveva più senso, rivangare quella storia non avrebbe cambiato le cose, era tutto inutile, come era stato inutile fargli visita. Si portò le mani al viso, sembrava stanco, rassegnato, probabilmente tutta quell'assurda storia stava continuando a tormentarlo nelle lunghe giornate d'isolamento, al di là delle verità e delle colpe di ciascuno.



    "Non ho giustificazioni per quello che ho fatto. Potrebbero infliggermi qualsiasi cosa, non me ne importerebbe. Niente potrà punirmi di più dell'avere lontani mio figlio e la donna che amo... del vedere l'odio nei tuoi occhi" mi sorprese cambiando modo di porsi e rimasi in silenzio ad osservarlo, mi sembrò di rivedere qualcosa di mio fratello nell'uomo che avevo davanti ma illudermi mi avrebbe fatto troppo male così ignorai quella sensazione "Oggi lascio il Castello, inizierò una nuova vita lontano da qui con Ryuk ed il nostro bambino" abbassai lo sguardo e mi allontanai dalle sbarre per andarmene, sapevamo entrambi che non sarei tornata più, era meglio così "Spero che ritrovi te stesso, sarà la tua unica compagnia" non aggiunsi altro e lui non rispose, se non qualche istante dopo, prima che svanissi dalla sua visuale "Ho sempre preteso che fossero gli altri a tenere la mia luce viva... ora ho capito che posso trovarla in me stesso. Ti auguro di essere felice, Esperin... sorella... perchè per me sarai sempre mia sorella"



    Non mi voltai verso di lui, quelle parole riportarono nella mia mente il ricordo di quello che eravamo, di un amore che sarebbe rimasto immutato al di là del sangue e delle menzogne "Non mi importa del sangue, ho amato mio fratello e sofferto per averlo perso. Vorrei credere che le tue non siano solo belle parole, che in te ci sia ancora qualcosa di lui, ma non ci riesco Lantis. Sarò felice, saremo felici, lontano da te."



    Quel giorno lasciai le prigioni ed il Castello col cuore più leggero, finalmente libera di voltare pagina ed entusiasta di mostrare a Ryuk la nostra nuova, modesta casetta.

    Modesta... ora tocca a me raccontare
    Ok... ma so già che dovrò intervenire, ti conosco troppo bene

  9. #299
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    Re: Sweet Stories - Esperin e Ryuk Parte I

    YASSS FINALLY YASSS!!! Ho toccato quote altissime leggendo!!!! A parte che esperin con il vestito turchese e quei capelli è veramente bellissima ma ok, concentriamoci sulle cose importanti. Bella l'alternanza tra il racconto di Esperin e i commenti, è come se stessero parlando proprio direttamente a noi lettori (cosa voluta immagino), sono molto curioso di scoprire a chi effettivamente stiano parlando (anche se ho già idee EHMEHMEHMRICKARDEHMEHM) e soprattutto quanto tempo è passato, voglio una foto con Esperin e Ryuk vecchiettini insieme Parlando di Esperin... devo dire che la rabbia (o meglio, il rancore) nei confronti di Reneè ci sta tutta, nonostante comprenda le sue motivazioni, serviva del tempo per permettere alla ferita di chiudersi e mi è piaciuta tanto la scena della riconciliazione, si sono comportate proprio come due sorelle e per quanto mi manchi Drako () Esperin meritava di ritrovare sua sorella e di avere almeno la possibilità di instaurare un rapporto con lei (ok, ci ha messo un po' di tempo... ma come ho già detto, era necessario). HO RISO A "STA ZITTO... ZITTA" ANCHE SE ERA UNA SITUAZIONE TRAGICA perché commentando l'epilogo pure io mi trovo a fare gli stessi errori, ma va bene così. Vabbé le scene con Ryuk non penso ci sia bisogno che le commenti, potrebbero anche parlare dei pannolini sporchi del bimbo e le amerei comunque, ho apprezzato in particolare la comprensione di Ryuk nei confronti dell'astio che Reneè prova per lui e si tratta dell'ennesima dimostrazione del cambiamento che è avvenuto (in modo magistrale) nel corso del gdr. Sono contento che Esperin stia anche diventando amica di suo nipote, Shen è un personaggio interessantissimo e spero di vederlo ancora in questo epilogo, perché è tenerissimo e perché vorrei scoprire come si evolve il rapporto con Esperin ma perché no, anche con Ryuk e i cuginetti (scusate.). Ho adorato tutti i cameo, da Niniel ad Alinor, passando per Elen, Auron, ecc ecc, è bello vedere queste dinamiche e la loro evoluzione anche nel post-guerra, mi spiace solo che tutti i personaggi siano stati oscurati dal cameo più importante: IL GATTO DI ESPERIN <3 <3 <3
    Tenerissime Agatha ed Esperin, ho proprio sorriso quando ho visto la foto di loro sdraiate sul carro, bellissimo finale anche per la nostra sguattera preferita
    Dulcis in fundo (si fa per dire) arriva il tanto atteso (dal sottoscritto ehheeheh) confronto con Lantis, che si è svolto proprio come immaginavo e come speravo.
    Insomma per concludere questo commento insensato mi aspettavo un finale molto zuccheroso per i ryusperin e per ora mi state accontentando, vi chiedo cortesemente di non rovinarmi la vita perché sono molto instabile e ho bisogno di una gioia ok? Grazie.
    Ho scritto di getto come una vera fangirl, tanto non è importante la logica, contano solo i sentimenti (i miei)
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  10. #300
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    Re: Sweet Stories - Esperin e Ryuk Parte I

    Che dire...un epilogo molto bello che mi ha particolarmente emozionato.
    Esperin è sempre più bella e Ryuk anche se in prigione e "trasandato" è bello lo stesso!
    Mi è piaciuta mmolto la narrazione ( io non so proprio da ch eparte cominciare, sono sincera U_U) come anche le battute tra una parte e l'altra del testo, mi aspettavo una riconcigliazione con la sorella e un chiarimento con Lantis e dirò che non sono stata delusa dall'esito.
    Foto molto belle, ironiche e dolci, davvero ben riuscite, come anche le location.
    Complimenti Sere e complimenti anche ad Ecli per aver creato questi due bellissimi e strampalati pg.
    E poi....il gatto bianco! Un felino dolcissimo!
    Sono curiosa di leggere il seguito.
    Ultima modifica di DELTAG; 23rd July 2016 alle 11:06

 

 
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