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  1. #341
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: Sweet Stories - Esperin e Ryuk Parte III

    Questa cosa che ci avviciniamo alla fine non è che mi piaccia proprio tanto, ma ricaccerò indietro e lacrime e anche stavolta proverò a scrivere un commento decente
    Stavolta la prima cosa che commento sono le foto: Sere giuro che ti sei davvero superata, sono tutte meravigliose e sottolineo tutte, è chiaro che non hai mai pensato "vabbe questa la faccio un po' così, mi rompo, tanto le altre sono belle", no, ti sei dedicata con lo stesso impegno a ogni foto e la cosa si nota tantissimo! Davvero fantastiche, forse la mia prefe è la prima, quella del bacio, e anche tutte quelle con rickard... non riesco a scegliere aiuto
    Madonna ma Esperin mamma è insopportabile. NO DAI SCHERZO, tenerissima, e poi diciamo che è sempre stata un po' la mamma dei reietti dai quindi le viene naturale. RYUK NELLA CULLA è forse la cosa più dolce che abbia mai visto, mi rimangio tutto, è questa la mia foto preferita (ebbene sì, anche stavolta sto scrivendo di getto, strano eh). Carino il riferimento a Dahmer che ha costruito la culla, adoro questi piccoli cenni perché lasciano intendere che comunque i rapporti e le amicizie continuino ad andare avanti e non siano stati troncati semplicemente con la fine della guerra
    La copertina coi micetti ha vinto tutto.
    Il gelato col cinghiale <3 che ricordi indelebili.
    Ryuk e Rickard che si dedicano al giardino ma!!! Li amo forse troppo, anche questa scena è stata immensamente tenera, e come sempre mi sto ripetendo ma cosa ci posso fare? Più vado avanti e più tutto diventa tenero
    Esperin che si arrende e si unisce ai giochi di marito e figlio è un'eroina, io ti capisco Esperin, che schifo la terra che schifo gli insetti CHE CORAGGIO CHE HAI AVUTO.

    E poi finalmente nasce Rose <3 Rickard e la sorellina mi hanno ucciso, le ha mandato un bacetto quando è nata che tenerezza Giustamente l'esperienza aiuta i neogenitori per la seconda volta e riescono ad affrontare l'arrivo di Rose con più serenità. Poi insomma, hanno anche l'indispensabile aiuto di Will e Willa, tra genitori ci si intende. Ma Agatha? Chi è questo losco figuro? Ho bisogno di notizie

    Ryuk che si lascia soggiogare da Rose è il tipico papà innamorato pazzo della figlia, e riesco perfettamente a immaginarmelo XD Un abbraccio a Caccola (non troppo forte) martoriata dal baldo Rickard (Caccola rimane il mio personaggio preferito di questo epilogo, ci tengo a ribadirlo)

    E finalmente arriviamo al momento lacrime. Ovviamente prima o poi ci doveva essere un momento lacrime, e sono contento che sia stato questo, perché è stata davvero una scena bellissima Anche io, come Ryuk, penso che Rose sia felice e soprattutto fiera di suo figlio. I bimbi che portano i fiori sulle tombe, l'abbraccio di Esperin e Ryuk... mi sono immaginato il tutto in un silenzio meraviglioso, magari interrotto solo dal cinguettare degli uccelli... ripeto, una scena bellissima, davvero!

    Poi Lantis. Lantis è sempre un tasto dolente, ma Esperin piano piano sta trovando la sua pace... bellissimi i ricordi, la septa fa morire, ma col sorriso scende anche una lacrimuccia... soprattutto per papino OVVIAMENTE ma anche per tutto quello che è stato perso: infatti le immagini di Esperin e Lantis da bimbi cozzano tantissimo con lo scambio di battute del presente, anche se c'è uno spiraglio di luce... e sto iniziando a desiderare anche io la riappacificazione (non avrei mai pensato di dirlo)

    "MAMMA CHE VUOL DIRE IN BIANCO?" MADRE DEGENERE

    La demolizione di Farardon ha un grandissimo significato simbolico, finalmente Ryuk ha superato tutto quello che quella casa rappresentava, e... che bella la gif, giuro che mi sono emozionato a rivedere tutti quei momenti

    Non posso non citare anche i due nuovi protagonisti del mio cuore: Petolo e Ruttino

    E arriviamo alla fine. Già dalla pancia più grande del solito avevo sospettato qualcosa, ma era troppo belloh per essereh veroh E INVECE! Gemelli <3 Qua mi avete dato il colpo di grazia: DRAKO. Ma voi siete degli assassini. Vi giuro mi è salito il magone: lo sguardo che si scambiano Esperin e Reneè, chissà quante cose erano contenute in quello sguardo, e poi le lacrime negli occhi di tutti, ma in particolare di Ryuk, il lungo silenzio di Esperin... e poi quel nome sussurrato: Drako. Non è specificato se sia stato sussurrato o meno ma mi sono immaginato così la scena, come se tutti in cuor loro sapessero già che sarebbe stato quello il nome e aspettassero solo che Esperin lo pronunciasse. È una mia interpretazione, eh, ma voglio credere che sia andata davvero così. Forse è la mia scena preferita di tutto l'epilogo, insieme a quella in cui al matrimonio Ryuk osserva Esperin avvicinarsi sulla barca e pensa che le onde siano mosse da Rickard
    Questo dovrebbe essere un epilogo felice pieno di arcobaleni, perché ho il magone?

    Bene anche stavolta ho finito, confesso che sono terrorizzato dalla quarta parte, non so neanche perché. Probabilmente perché è l'ultima e non sono affatto pronto
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  2. #342
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    Re: Sweet Stories - Esperin e Ryuk Parte III

    Peyyyy
    Non sai quanto mi fanno piacere i tuoi commenti, sono sempre sentiti e pieni di entusiasmo, ripagano degli sforzi fatti
    E' vero, mi sono impegnata molto nelle foto di questo capitolo e ti ringrazio per averlo notato, più che altro mi è proprio piaciuto farle e mi sono divertita molto sia perchè ho potuto sfruttare le milioni di pose per toddler che ho scaricato e che amo, sia perchè mi piace tanto la loro storia e sia perchè era l'ultimo mio post di Esperin e ci tenevo molto. Personalmente le mie preferite sono quelle di Ryuk e Ric nella culla, è una scena dolcissima ed Ecli sa che quelle che avete visto non sono neanche la metà delle foto che ho fatto con quella posa, ma anche quelle di Esperin e Lantis da piccoli e quelle dei bimbi che lasciano le rose sulle lapidi di Mayla e Rose...è scesa anche a me la lacrimuccia per entrambe le scene Sono contenta che ti siano piaciute
    Entrambi si sono dimostrati dei bravi genitori, presenti ed amorevoli, Ryuk sembra tornato bambino (Esperin: tornato? Lo è sempre stato!) quando gioca con loro mentre Esperin cerca di essere più severa... ma non ci crede nessuno xD Però dai apprezziamo l'impegno, soprattutto con l'orto ed in cucina
    Ci piaceva l'idea di mostrarveli un pò nella quotidianità di quegli anni, con i bimbi piccoli a cui badare, i rapporti da consolidare (soprattutto con la dolce Adele, altra scena che personalmente ho amato tanto anche se solo accennata) e la casa da portare avanti, dopo i tanti problemi e dolori del passato, soprattutto per Ryuk, soffermarci a descrivere questa tranquillità familiare era il minimo.
    Anche io penso che la scelta di demolire Faradorn fosse la più giusta, inizialmente volevamo sfruttarla in qualche altro modo ma rappresentava troppo per la bg di Ryuk, quindi è stato meglio così. Mi sono divertita troppo a fare quella gif, quante facce schifate che faceva Esperin *imbavaglia Ryuk
    Lantis... sicuramente la nota dolente di questo epilogo, almeno finora. Ci piaceva l'idea di far notare questo contrasto tra presente e passato ma anche la difficoltà di Esperin nel superare quello che è successo ed i tentativi di Lantis di riavvicinarsi alla sua famiglia. Sapevo che quelle foto ti avrebbero fatto cambiare idea su una possibile riappacificazione (sono CM, ho messo papino ) ma il ricordo della morte di Drako è vivido più che mai ed era inevitabile, come hai fatto notare anche tu, la scelta del suo nome per il secondo bimbo. Mi piace molto la tua interpretazione, corrisponde quasi del tutto a come immaginavo quel momento mentre scrivevo, ed in particolare mi ha commosso la foto in cui Esperin e Reneè si guardano, come giocatrice sono davvero molto soddisfatta del rapporto che si è creato tra le due nel corso del GdR
    Grazie del commentone e dei complimenti...ma ora forza a produrre la tua seconda parte, qui siamo tutti in attesa

  3. #343
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    Re: Sweet Stories - Esperin e Ryuk Parte III

    A proposito, ho realizzato che si trattava dell'ultimo post di Esperin solo dopo aver terminato la lettura, perché pensavo "vabbe ma c'è ancora la quarta parte, va tutto bene", senza ricordarmi che era un epilogo condiviso e che la quarta parte sarà dal punto di vista di Ryuk. È stato un trauma. Ma so che volerò lo stesso alto nel cielo blu cobalto
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  4. #344
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    Re: Sweet Stories - Esperin e Ryuk Parte III

    Citazione Originariamente Scritto da Pey'j Visualizza Messaggio
    A proposito, ho realizzato che si trattava dell'ultimo post di Esperin solo dopo aver terminato la lettura, perché pensavo "vabbe ma c'è ancora la quarta parte, va tutto bene", senza ricordarmi che era un epilogo condiviso e che la quarta parte sarà dal punto di vista di Ryuk. È stato un trauma. Ma so che volerò lo stesso alto nel cielo blu cobalto
    Esperin: Tanto dovrò intervenire, Ryuk non è obiettivo U_U

    *nasconde la lacrimuccia da ultimo post

  5. #345
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    Epilogo Shayla

    Epilogo Shayla - I Parte



    Di quello che accadde quel giorno nello spiazzale di Luna di Diamante, tra la confusione e lo stupore generali, ricordo più di ogni altra cosa il profondo sollievo che provai per me e per le persone a cui tenevo quando la Regina ordinò la nostra incarcerazione. Sinceramente, dopo il tradimento di Efrem, pensai che saremmo stati condannati all'ergastolo o alla pena di morte senza esitazione, ancora ignara di tanti retroscena di quella storia che solo col tempo divennero più chiari. Probabilmente il mio sembrerà un pensiero egoistico ma l'atteggiamento imparziale e clemente che la donna adottò quel giorno mi convinsero, più di ogni altra verità che seppi poi su di lei, della sua legittimità al trono e della sua capacità di regnare su Dohaeris, dato che si stava dimostrando molto più adatta di quanto avrebbe mai potuto esserlo Efrem, e fui felice dell'epilogo che ebbe quella guerra nonostante il periodo che fui costretta a scontare in carcere.



    Mi ritrovai in quella cella claustrofobica quasi senza rendermene conto, trascinata per un braccio da un soldato, l'unica cosa che ebbi la prontezza di fare quando vidi che le altre guardie stavano requisendo armi ed eventuali oggetti personali fu di approfittare di una sua distrazione per nascondere la mia collana, non avrei mai permesso che finisse nelle mani di qualcun altro. Così quando mi perquisì trovò soltanto il pugnale che sapevo mi sarebbe stato tolto e la lettera di Daphne che mi strappò dalle mani più per dispetto che per dovere, poi chiuse le sbarre lasciandomi sola.



    I primi giorni furono effettivamente traumatici, non tanto per la presenza delle sbarre o per l'assenza di riferimenti temporali a scandire lo scorrere delle ore e dei giorni, la vita al monastero mi aveva infatti abituata a sopportare quella noiosa ripetitività.



    Neanche per l'assenza della magia e del mio fuoco ai quali prima di quella guerra ero ricorsa solo per divertimento o profitto, fu la solitudine ad essere decisamente frustrante soprattutto perchè mi ero appena riscoperta più socievole di quanto avessi pensato di essere negli anni.



    Proprio per questo da subito sfruttai ogni occasione per avere contatti con gli altri, magari con un rapido scambio di battute o semplicemente di bigliettini, tradizione a cui diede il via Daphne con me ed Andreus nel tentativo di spezzare la monotonia di quei giorni.



    Le loro celle erano frontali alla mia, per fortuna, mentre sulla destra riuscivo a malapena ad intravedere quelle più distanti di Kaleb e di mio nonno, temetti per quest'ultimo a causa della sua età avanzata ma nei mesi si mostrò molto più resistente e tenace di tutti noi messi assieme, dimostrando ancora una volta la stoffa della propria generazione.




  6. #346
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    Epilogo Shayla

    Le urla di rimprovero delle guardie erano all'ordine del giorno, avevo imparato in pochi giorni a riconoscere ognuno di loro, era il mio passatempo preferito. Ne studiavo l'atteggiamento e le movenze, dai più seri e ligi al dovere ai più clementi che generalmente chiudevano un occhio, fino ad arrivare a quelli che mi divertivano di più...



    ...quelli che con qualche moina o battuta si avvicinavano alla cella con quella ridicola espressione lasciva sul viso.



    "Siete così prevedibili, vi svendete per due gambe più facilmente di una meretrice" commentavo ironica prima di allontanarmi, tra le risate trattenute a stento degli altri prigionieri.



    Ripresi a leggere più assiduamente, una passione che mi aveva tramandato mia madre ma che col tempo avevo accantonato, la Regina fu clemente anche in questo e ci permise di ottenere libri e materiale per scrivere o disegnare, così da impiegare il tempo in maniera costruttiva.



    Riuscii a procurarmi i testi che mia madre mi leggeva da piccola e cominciai a trascrivere su carta i progetti da realizzare una volta libera da quelle sbarre, come se leggere tutto nero su bianco lo rendesse più concreto e reale. Cercai di comunicare anche con Kaleb ma la sua cella era troppo distante e scambiare bigliettini era impossibile, tanto meno sperare che qualche guardia fosse così ben disposta da fare da messaggero.



    Così dovetti desistere e tutto quello che potemmo scambiarci in quei primi tempi furono semplici e rapidi sguardi nei momenti di distrazione delle guardie, imparai a conoscerlo meglio giorno dopo giorno semplicemente da questo.



    Lo scorrere di giorni sempre uguali fu interrotto circa dopo un mese o due dal trambusto che sentimmo provenire dalla cella di Daphne, una guardia la portò di peso in infermeria ma si rifiutò di dirci altro, rispondendoci in malo modo e mettendoci a tacere.



    Qualche giorno dopo la trasferirono altrove e grazie ad Andreus, attraverso uno dei nostri bigliettini, seppi che stava bene e che l'avrebbero tenuta in osservazione per precauzione, eravamo molto preoccupati per lei ma dovemmo purtroppo farci bastare queste informazioni almeno fin quando non uscimmo di prigione, il suo stato di salute fu un pensiero costante per tutti noi in quei mesi.

    Non mi lamento tuttavia di quel periodo, a parte la noia, anche perchè al contrario di molti altri ebbi la fortuna di incrociare ben presto un volto amico che mi garantì un sostegno che non mi sarei mai aspettata di trovare in quel luogo "Shayla Bolton...?" mi disse una mattina una giovane ragazza, probabilmente della servitù, che stava spazzando il corridoio dopo il cambio di guardia.



    La guardai perplessa, non l'avevo mai vista ed il suo viso non mi riportava alla mente alcun ricordo "Si?" domandai incuriosita, alzandomi e lasciando cadere sulle spalle la ciocca di capelli che stavo rigirando tra le mani, il nero della tinta era ormai svanito, lasciando nuovamente posto al mio rosso naturale.



    La vidi titubante e sperai che non fosse la moglie o fidanzata di qualche assiduo frequentatore del mio bordello, ci mancava solo la tizia gelosa ed intenzionata a prendermi di mira "Mi chiamo Martha, non mi conosci" si guardò attorno furtiva, le guardie erano dall'altro lato del corridoio e così si avvicinò ancora di più alle sbarre, abbassando la voce per non farsi sentire.


  7. #347
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    Epilogo Shayla

    "Mia sorella lavorava...con Claire" non scese nel dettaglio ma mi fu subito tutto chiaro sentendo pronunciare quel nome "Era a Capo Tempesta quel giorno e...devo ringraziarti, seguendo il tuo esempio è tornata a casa ed ha scelto di cambiare vita" le rivolsi un sorriso, quell'incendio in fin dei conti oltre a soddisfare un nostro effimero desiderio di vendetta aveva aiutato anche un numero cospicuo di ragazze che invece di cercare lavoro in un altro bordello del paese scelsero una strada migliore "Ha fatto la scelta giusta, sono contenta per voi" risposi ancora a bassa voce, per non rischiare di metterla nei guai.



    "Se posso aiutarti in qualche modo non esitare a chiedermelo, la mia famiglia ti deve molto" fu così che da quel giorno grazie a Martha riuscii a comunicare anche con mio nonno e con Kaleb, limitatamente a quelle poche volte al mese che alla ragazza spettava il turno di pulizie della prigione.



    Iniziai così a porre le basi del rapporto con mio nonno che si dimostrò da subito desideroso di raccontarmi la storia della nostra famiglia e di mia madre oltre che di conoscere la mia, ben presto superai la titubanza ed iniziai a parlargli in modo più spontaneo e con il sincero desiderio di costruire qualcosa, anche perché le parole di Martha, quando mi raccontò di come sembrasse commosso nel ricevere le mie missive, pur restando composto come suo solito, mi colpirono molto e fecero crollare le mie ultime barriere. Ero davvero felice di averlo ritrovato e non vedevo l’ora di conoscere anche mia nonna Eloise, rimasta a casa sotto sorveglianza, mi aveva parlato così tanto di lei e del castello dei Bolton ad Asshai, finito nelle mani dei Feralys con quel matrimonio combinato che mise fine alla ribellione, che mi sembrava di conoscerli da sempre, come se gli anni passati senza la mia famiglia si fossero dissolti nel nulla. La mia cella era ormai invasa da missive, divenne il mio passatempo preferito.



    Se con mio nonno mi lasciai andare gradualmente, con Kaleb fu invece estremamente naturale fin da subito parlare sia del nostro passato che dei progetti per il futuro, senza dover nascondere nulla di quello che ero stata o di quello che avrei voluto fare né timore di essere giudicata, ma anche scherzare sulle nostre abitudini e sui nostri difetti, non nego di aver più volte sorriso come una ragazzina leggendo le sue parole e puntualmente in quei casi mi arrivava un biglietto di Andreus con qualche presa in giro, stessa cosa che facevo io con lui non appena mi dava spunto per qualche battuta ironica.



    Fui molto felice quando Claire venne a trovarmi assieme a sua figlia, è sempre stata una donna forte e determinata ma per la prima volta la vidi realmente serena e spensierata e fui orgogliosa di essere riuscita a liberarla dal peso di amministrare quel bordello e di essere alle dipendenze degli Urthadar.



    Non stava attraversando un bel periodo, a Capo Tempesta erano tutti molto restii a dare lavoro a chi proveniva dal nostro ambiente ma non era tipo da lasciarsi abbattere ed era molto fiera della sua scelta, mi ripromisi che avrei cercato di aiutarla una volta uscita di prigione. Sua figlia era appena adolescente in quegli anni, una ragazza dolce ed acqua e sapone, era stata una fortuna per lei che la madre l'avesse tenuta lontana dal nostro mondo preservando quell'ingenuità tipica della sua età che noi avevamo perso troppo presto.



    A volte, quando ero certa che non ci fossero guardie, riprendevo tra le mani la collana di mia madre, non la toglievo da anni e mi sembrava tremendamente strano non poterla indossare, nel silenzio assoluto della cella quel semplice contatto mi aiutava a sentirmi meno sola, come se lei fosse lì con me.



    Un giorno Martha si avvicinò con un sorriso alle sbarre e mi disse che assieme alla solita missiva Kaleb mi aveva mandato anche altro e lasciò scivolare tra le mie mani un bracciale, lo aveva realizzato intrecciando i fili della coperta, lo capii subito dal colore uguale a quella del mio letto, lo indossai subito contenta del suo pensiero e lessi poi il breve contenuto del biglietto.



    Non staremo qui per sempre, ci attende ancora tutto là fuori
    Poche e semplici parole, tipico di lui, ma che avevano un significato profondo per entrambi e nonostante la prigionia, la solitudine e la noia mi sentii fortunata, perché quei mesi al di là di tutto furono più significativi della maggior parte della mia vita in giro per bordelli.



    Ho vissuto per anni in una prigione, ma adesso ho un motivo per attendere che finisca
    Martha si allontanò con il mio messaggio tra le mani ed appena mi fu possibile approfittai della distrazione delle guardie per sporgermi maggiormente dalle sbarre, col bracciale in bella vista, fino ad incontrare quel suo sorriso che mi mancava così tanto.


  8. #348
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    Epilogo Shayla

    E finalmente quel giorno arrivò, la Regina attraversò il lungo corridoio delle prigioni ed aprì personalmente ogni singola cella, mi inchinai quando fu il mio turno e nonostante non rientrassi nelle sue simpatie fui certa che potesse percepire il mio rispetto nei suoi riguardi, al di là del passato.



    Indossai subito la mia collana mentre un soldato, forse l'unico che in quei mesi avevo trovato simpatico per il suo aspetto bonario ed i modi gentili, si avvicinò per restituirmi il mio pugnale e la lettera di Daphne.



    "E questa?" mi chiese con una finta perplessità, notando la collana già al mio collo ed intuendo che l'avessi tenuta nascosta.



    "...il regalo di un ammiratore segreto?" risposi quasi ponendo a mia volta una domanda ironica, non sentivo affatto il bisogno di giustificarmi ed anche lui in realtà aveva l'espressione divertita "Forza...sparisci" non me lo feci ripetere due volte, afferrai di corsa le mie poche cose ed uscii dalla cella.



    Mi resi conto, dopo aver aspettato per un anno ed immaginato tante volte quel momento, di sentirmi totalmente spaesata, come se non sapessi come gestire tutti i progetti che avevo in mente da mesi, Andreus mi travolse con un abbraccio e poco dopo alla sua stretta si sostituì quella più composta di mio nonno.





    Mi guardai intorno e vidi solo sorrisi di gioia ed allegria, sorrisi di uomini e donne che finalmente potevano riprendere in mano le proprie vite, fin quando non incontrai lo sguardo sorridente di Kaleb che stava avanzando verso di me e sentii una morsa al centro dello stomaco e la tremenda voglia di corrergli incontro.



    Non disse nulla, portò una mano sul mio polso in una carezza, proprio in corrispondenza di quel bracciale col quale ci eravamo scambiati tante promesse, poi mi strinse a sé e restai semplicemente senza fiato ancora prima che le sue labbra toccassero le mie in un bacio dolce ed irruento al tempo stesso, che ricambiai senza esitazione.




  9. #349
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    Epilogo Shayla

    Quella stessa sera raggiunsi con lui ed Eddard l’Altura per accertarmi delle condizioni di Daphne della quale non avevamo avuto più notizie con l’intenzione, se la situazione fosse stata tranquilla, di ripartire il giorno dopo per raggiungere i miei nonni ad Arbor, dove si erano trasferiti dopo la fuga da Asshai.



    Chiacchierammo senza sosta durante tutto il tragitto, come a voler recuperare il tempo perso, negli occhi di Eddard lessi sincera curiosità nei riguardi miei e di ciò che aveva intuito ci fosse tra me e suo figlio, una curiosità che sottintendeva la propria approvazione e che annullò il mio imbarazzo, anche se non parlammo esplicitamente del nostro rapporto.



    Sorrisi nel vedere l'espressione di Kaleb quando arrivammo all'Altura, gli si illuminarono gli occhi e percepii chiaramente la sua felicità e l'importanza di quel luogo nella sua vita, non solo perchè era la sua casa e perchè presto avrebbe riabbracciato i suoi cari ma anche perché aveva contribuito a formarlo ed a spingerlo a compiere determinate scelte delle quali era orgoglioso.



    Non incontrammo nessuno all'esterno, a parte ovviamente le guardie, Kaleb prese così la mia mano e raggiungemmo preoccupati il salone dove ero stata accolta la prima volta, con la speranza che quel malore che aveva colpito Daphne in carcere fosse effettivamente dovuto alla gravidanza, come tutti avevamo supposto.



    Quando la vidi, addormentata sul divano con i capelli disastrati, le occhiaie a segnare il viso e con i due...anzi TRE gemelli di pochi mesi a saltarle addosso, sorrisi di gioia e pensai che finalmente tutta quella brutta storia fosse parte del passato, capii subito che sarei rimasta più di una notte per aiutarla con le tre piccole pesti, almeno fin quando ne avesse avuto bisogno.





    Kaleb ed Eddard si commossero e rimasero senza parole, presero in braccio Ysotta e Kol, dei quali ancora non sapevamo i nomi, e fui subito certa che sarebbero stati uno zio ed un nonno presenti ed amorevoli, come poi si sono dimostrati.



    Per quanto mi riguarda non ero mai stata molto pratica con i bambini, in realtà credevo di non avere né le capacità né la pazienza necessaria per crescerne ed educarne uno, mi sentii quindi davvero impacciata in quel momento ma cercai di essere di aiuto per lasciare a Daphne qualche altro minuto di tranquillità, così presi in braccio il terzo bambino, quello che più di tutti sembrava urlare al mondo chi fosse suo padre.





    Stava piangendo senza interruzione e provai a giocare con lui con movimenti impacciati, stranamente in pochi istanti si calmò ed iniziò a sorridermi "Tale padre..." la guardai e scoppiai a ridere mentre il bimbo, Efrem Jr, guardò curioso la sua mamma ed i tre sconosciuti che avevano stravolto la routine di quei mesi.



    "Questo bambino ha già capito tutto" replicai con ironia e poi andai a sedermi accanto a lei per abbracciarla, tartassandola di domande per sapere tutto di quei mesi e della gravidanza, mentre Serene corse ad abbracciare suo marito ed Alena suo cognato. Dimenticavo...anche Ysotta suo fratello, imitando tutti noi.


  10. #350
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    Epilogo Shayla

    Fu una bellissima serata, mangiammo tanto e brindammo alla fine di quel periodo di reclusione ed alla felicità che i tre piccoli terremoti avevano portato in casa, mi sentii accolta ed in famiglia come e più della prima volta anche se io e Kaleb avevamo scelto di procedere con calma e non ufficializzare ancora il nostro rapporto, mentre Daphne ed Alena continuavano a punzecchiarmi per sapere di noi.



    Quando i bambini crollarono per la stanchezza aiutammo Daphne a portarli nelle culle ed andammo a fare una passeggiata sul pontile dove un anno prima ci eravamo scambiati quel primo bacio, al chiaro di luna ed illuminato dalle fiaccole era ancora più suggestivo.



    Restammo in silenzio ad osservare il panorama stretti in un abbraccio, felici di quella libertà tanto agognata e di quella vicinanza che ci era stata preclusa dagli eventi, quella sera mi sentii davvero completa con lui, la sua famiglia ed i miei nonni finalmente parte della mia vita e non furono necessarie altre parole.



    Non so quanto tempo restammo in giardino, quando gli dissi di rientrare fu evidente che lo stessi facendo controvoglia, semplicemente perchè il giorno successivo avremmo dovuto svegliarci presto ed era il caso di riposare qualche ora. Lo sguardo che mi rivolse sembrava esprimere lo stesso pensiero ma si limitò a darmi un altro bacio e ad accompagnarmi nella stanza che sua madre aveva fatto preparare per me.



    Davanti la porta mi guardò ancora in quel modo, con quel desiderio negli occhi che poteva ritrovare anche nei miei, non sapevo come comportarmi, era la prima volta che cercavo di costruire qualcosa con un uomo al di là dell'attrazione ed avevo paura di sbagliare, effettivamente era la prima volta per entrambi da quello che mi aveva raccontato del suo passato quindi la situazione, finalmente reale e non più una semplice prospettiva futura, fu decisamente imbarazzante. "Buonanotte allora..." fu lui ad anticiparmi ed io mi persi di nuovo nei suoi occhi e sulle sue labbra quando mi baciò ancora, chiaramente non aveva alcuna voglia di andare via né io di lasciarlo andare, mi limitai tuttavia a salutarlo impacciata, come aveva fatto lui poco prima "Buonanotte Kaleb..."



    Entrai nella stanza e mi stesi sul letto ripensando a quella bellissima giornata, a come era cambiata la mia vita ed alla bella notizia dei gemelli, alle sensazioni che Kaleb riusciva a farmi provare solo guardandomi o tenendomi tra le sue braccia ed all'assurda comodità di quel letto dopo un anno di carcere.



    Sorrisi chiudendo gli occhi, ero stata davvero fortunata a scegliere di seguire Efrem quella notte nel fienile e sperai che anche le altre ragazze che per scelta o costrizione erano finite a svendere il proprio corpo per denaro avessero una simile fortuna. La fortuna di non essere più sole, come era successo a me nel momento stesso in cui avevo varcato l'ingresso del monastero, la fortuna di essere amate dalla propria famiglia, dai propri amici, magari anche da un uomo per il quale non si è solo un bel corpo da possedere.



    Per Kaleb ero molto di più, lo sentivo, e lui lo era per me.... effettivamente, pensai, dopo tutto quello che ci eravamo detti e promessi in un anno di sguardi e missive, dopo il modo in cui mi aveva trattata fin dal primo momento, quando ancora non lo meritavo, non era affatto necessario cercare ancora altre conferme da parte sua o da parte mia, era evidente che entrambi desiderassimo stare insieme e che quel nostro stupido disagio di poco prima presto sarebbe svanito nel nulla.

    Così quando bussarono alla porta e mi ritrovai nuovamente Kaleb davanti sorrisi, sia perché dal suo sguardo capii subito le sue intenzioni, sia perchè probabilmente si era fatto le mie stesse domande giungendo alle medesime conclusioni, quindi pensai che fossimo già più in sintonia di quanto credessi.



    "Stavo pensando..." entrò nella stanza chiudendo la porta alle sue spalle e mi cinse la vita con un braccio, avvicinando il mio corpo al suo.



    "...che abbiamo aspettato abbastanza" sentii il suo respiro sul mio viso, le sue labbra scendere sul mio collo ed il suo profumo farmi perdere totalmente il controllo e beh... si, pensai che avessimo decisamente aspettato abbastanza.




 

 
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