Che dire, se non...WOW!
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La mia Sfida delle Sfide : Biondo da impazzire!
La mia Sfida del Volere Popolare: Niente è nelle tue mani
Ciao Sere,
eccomi qui, con un po' di ritardo, a commentare Shayla.
Come già ti ho detto in mp, so pochissimo di lei, ma questa può essere comunque un' occasione per iniziare a conoscerla, mentre nel frattempo, recupero anche la sua bg.
Innanzi tutto devo dire che è una simmina bellissima, una vera panterona, e non faccio fatica ad immaginare quanto fosse richiesta ed ammirata, nei tempi in cui era una celebre cocotte!
E' una donna dura e coraggiosa, che non perde la calma neppure nel momento dell'arresto, e pensa a proteggere quanto ha di più prezioso (la collana della madre)
Non si abbatte e non si dispera, ma sfrutta il periodo della prigionia per rilassarsi, ed accrescere le sue conoscenze.
Forse questo è il periodo più tranquillo della sua vita....in cui scopre l'amicizia, il nonno e soprattutto ...l'affascinante Kaleb!
Il tutto grazie anche all'aiuto della giovane "postina" Martha.....
Commovente l'incontro con Claire, che costituisce per lei una grande soddisfazione, e la conferma che alcune persone, che intuisco per lei molto care, sono riuscite finalmente ad avere una vita serena.
Ma soprattutto la scena della liberazione e l'abbraccio con Andreus, la cui splendida ed intensa foto mi sembra un po' la sintesi della nuova vita che si prospetta ora per Shayla.
Poi il viaggio (che occhiate le lancia Kaleb...è per caso innamorato? ) l'incontro con Daphne e i bambini, e finalmente un po' di serenità, e di amore.....
Bellissima storia e foto come sempre, e complimenti davvero per questo personaggio affascinate, che hai saputo tratteggiare benissimo, soprattutto con quello che non hai detto su di lei Approfondirò sicuramente il personaggio di Shayla, ne vale la pena: do per scontato l'esito di questo epilogo, ma tu....non farci aspettare troppo il seguito....
Un abbraccio e a presto!
Eccomi U_U
Shaylona, sì perché Shayla è riduttivo. Una donna con la D maiuscola quella che è diventata la nostra EX meretrice, tutto si riduceva a quel termine, a quello stile di vita più che lavoro, con la quale ce la presentasti la prima volta: un png che sembrava messo a caso in un post di Ryuk. Invece eccola qui, con il suo bel percorso personale, si è evoluta tanto durante questi due anni, anche se in game sono stati poco più di due settimane, ma non si cambia di punto in bianco, almeno non così in fretta, la donna che è ora aveva scelto di nascondersi dietro quella figura da "facile" (avanti a tasche colme di denari) e scontrosa.
E' stato bello vedere come ha saputo cogliere il "bello" dell'incarcerazione, un modo per avvicinarsi alla lettura, per ricordare sua madre e legare col nonno. Devo ammettere che non riesco più a vederla con i capelli rossi, per me sta decisamente meglio con quella bella chioma nera ed è anche una delle poche sim che sta meglio senza trucco. Shaleb il fratellone di Daphne ha saputo abbattere quel preconcetto che lei stessa aveva sulla propria vita passata, ovviamente lui è perfetto... non poteva essere il contrario U_U Mi piacciono molto insieme e mi piace molto come lei abbia legato con Edd. L'incontro con gli amici è stato toccante, lei con Andreus e Daphne formano un bel terzetto, ma probabilmente sono di parte Sono molto curiosa della seconda parte *_* ci sono questioni rimaste in sospeso e vorrei vederla nelle vesti di una donna finalmente fiera e felice della propria vita. Scritto e foto sempre al top, neanche a rimarcarlo :P
L'ultima foto lascia intendere tutto.. EHEHEHEHEHEHE
Aspetto presto l'aggiornamento, mi raccomando U_U
Ahahah grazie Ricky
Ciao Perla
Come sempre grazie per i tuoi commenti così sentiti e partecipi, nonostante tu sappia poco dei personaggi ed in particolare di Shayla, li apprezzo molto
Sono contenta che la sua caratterizzazione ti sia piaciuta, sono stata molto in difficoltà con lei almeno inizialmente e mi fa piacere che alla fine sia venuta bene ed abbia seguito il proprio percorso, fino a cambiare totalmente e desiderare tutt'altro rispetto ai primi post. Non avevo fatto progetti per lei, in realtà neanche con Esperin, ma con la seconda è stato più semplice sia per il carattere che per i collegamenti importanti che aveva con i png principali mentre Shayla è uscita fuori molto più lentamente e grazie a fattori esterni, come l'amicizia con Daphne ed Andreus.
Esteticamente mi piace molto e l'ho subito trovata perfetta per il ruolo che le volevo dare, con i capelli rossi soprattutto U_U Presto però tornerà al nero, col quale sembra più naturale
Come hai notato anche tu ne ha passate tante ed il suo carattere, in particolare il cinismo che mostra in determinate circostante, è scaturito da tutte queste esperienze ma adesso anche lei ha rivalutato tante cose e tante priorità soprattutto grazie al periodo in carcere che le ha permesso di fare chiarezza e coltivare rapporti che al termine del GdR erano ancora nella fase iniziale, in particolare con Kaleb e col nonno. Per quanto riguarda Claire hai intuito bene, è una donna importante nella sua vita, gestiva il bordello per cui lavorava alle dipendenze di Aiden. Le ha insegnato come comportarsi, come difendersi e come farsi valere per non finire male in quell'ambiente quindi le deve molto. Quando Shayla e Daphne hanno dato fuoco a quel bordello Claire ha potuto cambiare vita e tornare dalla figlia adolescente, come sperava da tempo di fare, e sono rimaste in contatto.
Kaleb è stato un collegamento totalmente inaspettato, nel senso che inizialmente non avevo minimamente pensato di dare un risvolto romantico alla sua storia, ma anche questo mi ha aiutato molto a farla evolvere e beh...quelle occhiate direi che sono reciproche
Ti ringrazio per i complimenti ed aspetto allora il tuo parere conclusivo su di lei quando avrai recuperato la bg
A presto!
Ecli
Grazie del commento, mi fa piacere leggere il tuo punto di vista e le tue impressioni su un mio personaggio, considerata la tua esperienza e bravura nel gestirli, soprattutto su Shayla della quale non sono mai stata del tutto convinta.
Era un pg nato per gioco e per movimentare i ribelli, sfruttando un tuo post dove avevi bisogno di una comparsa a caso, pensavo che sarebbe rimasta la stessa dall'inizio alla fine invece ha avuto anche lei un bel percorso che non avevo programmato affatto ed è proprio questo il bello dei giochi di ruolo. Devo ringraziarti anche in questo caso - si prima o poi la smetterò - perchè è cambiata molto soprattutto per merito dei legami con i tuoi pg/png e con Andreus, ma soprattutto perchè sia tu che Sims mi avete indirizzata molto con lei che a differenza di Esperin non aveva alle spalle collegamenti importanti da sfruttare per sviluppare la propria storia.
Anche a me piace di più col nero quindi presto tornerà a farsi la tinta u_u Però devo dire che col rosso era assolutamente perfetta per quel ruolo
Sicuramente non è cambiata all'improvviso, semplicemente è cresciuta in quel mondo e non aveva mai pensato o desiderato di vivere in modo diverso fin quando non l'ha provato sulla propria pelle, scoprendo legami di amicizia ed amore che non aveva vissuto mai se non con sua madre da bambina, e questo le ha fatto rivalutare tutto.
Daphne smettila U_U"Shaleb il fratellone di Daphne ha saputo abbattere quel preconcetto che lei stessa aveva sulla propria vita passata, ovviamente lui è perfetto... non poteva essere il contrario U_U
Il risvolto romantico non era assolutamente previsto per lei, a differenza di Esperin che da subito avevo immaginato in un lieto fine da mulino bianco indipendentemente da come si sarebbero evoluti i suoi collegamenti in game, con Shayla è stata una sorpresa ed effettivamente è stato lo stesso anche dal suo punto di vista xD L'atteggiamento di Kaleb ed il fatto che anche lui non fosse stato un santo in passato l'hanno aiutata molto a lasciarsi andare in quel senso ed a smettere di considerarsi inadeguata per una relazione stabile.
Il terzetto piace tanto anche a me Ma te l'ho detto già nel commento a Daffina...sono bellissimi
Spero di aggiornare presto *voglia di fare le foto vieni a me*
Grazie
Epilogo Shayla - Parte II
I giorni passati all'Altura furono molto belli e frenetici, i bambini ci tenevano costantemente impegnati ed io e Kaleb non impiegammo molto a superare quel disagio iniziale che in realtà da quella prima notte insieme capii essere solo mio, lui si faceva molti meno problemi su di noi e su come comportarci in presenza della sua famiglia così finii ben presto col fare lo stesso, abituandomi all’idea di farne ormai parte.
Ci offrimmo spesso di badare ai bambini, tre terremoti erano davvero difficili da gestire, non eravamo per nulla portati ed eravamo certi che non ne avremmo avuti tanto presto di nostri ma cercammo comunque di aiutare Daphne in quei mesi impegnativi, permettendole di respirare.
Quando decisi di raggiungere i miei nonni, i quali nel frattempo mi avevano riconosciuta come nipote ed offerto di andare a vivere da loro, Kaleb si offrì di accompagnarmi e rimase qualche giorno sia per conoscere la mia famiglia che per passare del tempo assieme lontano da pannolini sporchi e biberon, ormai il nostro incubo quotidiano.
I miei nonni furono molto felici di questo mio gesto e lo accolsero in modo molto caloroso, forse fin troppo, finirono infatti col riversare su di me tutte le attenzioni che non avevano potuto dedicare a mia madre.
Kaleb fu molto paziente nonostante ogni volta lo tempestassero di domande ed a me non dispiacque affatto, ero passata dal non avere una famiglia ad averne una fin troppo presente e numerosa, includendo i Baratheon, e ne ero molto felice.
Ovviamente Kaleb piacque subito ad entrambi, soprattutto a mio nonno che spesso e volentieri lo trascinava con sé in qualche battuta di caccia o attività simili, mentre io strinsi in breve tempo un bellissimo rapporto con mia nonna, siamo andate subito d’accordo io e lei, era la donna più dolce e buona che avessi mai conosciuto e mi ricordava tanto mia madre non solo caratterialmente ma anche esteticamente, amavo le serate passate insieme a leggere e parlare.
Rispetto alla magione dei Bolton ad Asshai, quella ad Arbor era decisamente più modesta ma ai miei nonni non importava, dopo gli intrighi e le discussioni nate durante il periodo in cui furono consiglieri dei Feralys desideravano soltanto stare in tranquillità. C'era un bel giardino ed un paio di camere in più per gli ospiti, una delle quali fu ovviamente destinata a Kaleb per quei giorni, ma non credo abbia mai visto la carta da parati che ne rivestiva le pareti interne.
La nostra frequentazione procedeva bene nonostante il cambiamento, l'Altura non era poi così lontana da Arbor e continuammo a fare avanti e indietro per alcuni mesi, principalmente ero io a spostarmi dato che desideravo essere di aiuto a Daphne con i gemelli, non avevamo avuto più notizie di Efrem dopo la sua scarcerazione ed a volte l'umore della ragazza inevitabilmente ne risentiva quindi cercavo di non lasciarla sola e di distrarla...
...anche se i gemelli la tenevano già costantemente impegnata, soprattutto da quando avevano iniziato a camminare...anzi, a correre in giro per casa distruggendo tutto.
Non ricordo esattamente quanti mesi dopo la scarcerazione, forse due o tre, ero all’Altura con Andreus a scherzare sull’ennesimo disastro che avevano combinato i bambini, il piccolo Efrem in particolare, il quale si era appena addormentato tra di noi sul divano dopo aver stremato sia la madre che la povera Alena. "Stai meglio mora, sembri meno battona" scherzò a bassa voce per non farsi sentire dagli altri, con quel suo solito sorriso stampato sul viso che a volte rendeva impossibile serbargli rancore "Grazie Andreus, sai trovare sempre le parole giuste" replicai con un mezzo sorriso sarcastico e fingendomi offesa.
Ad un tratto però il ragazzo assunse un’espressione più seria e mi disse che pochi giorni prima era stato al matrimonio di Ryuk e della Raeghar dove aveva incontrato Adamantia Feralys. Rimasi molto stupita quando aggiunse che la donna desiderava parlarmi per, a suo dire, rimediare ai torti commessi in passato dalla sua famiglia nei confronti dei Bolton e porre fine all’astio tra le due casate, pensai ovviamente ad un secondo fine ma il ragazzo mi rassicurò che sembrasse sincera, opinione confermata anche da sua sorella Cassandra, molto amica della donna.
Si era proposta di raggiungere la magione dei miei nonni la settimana successiva e decisi di acconsentire, curiosa di scoprire cosa avesse in mente, mentre Kaleb fino a quel momento immerso nelle scartoffie assieme ad Eddard sollevò il capo e mi disse che mi avrebbe accompagnato per stare più tranquillo, strappandomi un sorriso. Non ero abituata a questo genere di attenzioni e non avevo mai fatto affidamento su qualcun altro per sentirmi più sicura, era piacevole sapere di poter contare su di lui, sulla mia famiglia e sui miei amici anche se non avevo mai avuto alcun bisogno di essere protetta.
I miei nonni non furono molto entusiasti dell’incontro ma erano curiosi come me di scoprirne le motivazioni, così quando quel giorno la donna arrivò ad Arbor la accolsero con educazione nonostante l’astio, invitandola ad accomodarsi in salotto e scambiando qualche frase di circostanza.
Stranamente Adamantia sembrò molto più cordiale di quanto mi avesse mostrato in Neutra durante quel nostro primo incontro, nonostante l’immancabile aria arrogante tipica della sua casata. La squadrai in silenzio mentre conversavano tra loro, notando che anche esteticamente sembrasse diversa da come la ricordavo, meno truccata e meno agghindata ma pur sempre altezzosa, probabilmente aveva fatto uno sforzo immane entrando in quella stanza così umile, dal suo sguardo era evidente, tuttavia non disse nulla e la cosa decisamente mi stupì.
Ben presto, stranita da quella situazione, spostai il discorso sull'argomento principale di quella visita inaspettata “Mi ha sorpreso molto la tua richiesta Adamantia, soprattutto considerato che tra le nostre casate non scorreva buon sangue già da prima della guerra e del diverso schieramento. Direi di spostare il discorso sul motivo della tua visita, se sei d’accordo.”
Lei mi osservò in silenzio per qualche istante, prima di annuire "D'accordo, non ho intenzione di trattenermi più del necessario. Dopo la fine della guerra ho avuto modo di riflettere su molte cose e... la faccio breve, non è necessario che tu e la tua famiglia" il suo sguardo passò da me ai miei nonni, i quali erano ovviamente coinvolti in questa questione molto più di quanto lo fossi io, lo sapevamo entrambe "continuiate a pagare per colpe che non avete commesso."
"Si tratta di una storia vecchia, di un rancore tra due nobili casate che non ha più senso di esistere dal momento che ciò che l'aveva provocato è svanito. E' questo il motivo per cui sono qui, presto resterò l'ultima dei Feralys e dopo di me ogni cosa legata a questo nome si estinguerà per sempre, ma prima che ciò accada è mia intenzione rimediare ai torti commessi. Presto la Regina mi restituirà i territori di Asshai e voi potrete riavere la vostra casa e tutto quanto era in vostro possesso prima della rivolta. Ogni cosa" i miei nonni si scambiarono uno sguardo confuso mentre Kaleb cercò il mio, scettico esattamente come loro, e nonostante la serietà dell'argomento non riuscii a trattenere una risata che mostrò quanto poco credessi nelle sue parole, dopo tutto quello che era successo in passato.
"Mi risulta davvero difficile credere in questo tuo improvviso cambiamento di opinioni e nella tua scelta di cancellare il nome dei Feralys, l'ultima volta che ci siamo incontrate se non sbaglio mi hai detto che ti saresti ripresa questa collana, simbolo della tua casata e della mia, anche a costo di staccarmi la testa. Ed ora non solo non te ne importa più niente ma vuoi addirittura restituirci tutto quello di cui vi siete appropriati negli anni?" la donna rise amaramente in risposta alle mie parole, spostando lo sguardo nuovamente nella mia direzione "La collana era un simbolo, sì, ma come vedi non la indosso più, non ha più alcun significato per me. Da quando ci siamo incontrate al Valmorghuli sono successe tante di quelle cose che hanno portato a cambiare il mio punto di vista, ma non te ne parlerò perchè non sono affari che ti riguardano"
Alzai un sopracciglio ancora più scettica, non perchè mi aspettassi altre spiegazioni riguardanti il suo privato di cui non mi interessava affatto, ma perchè a pelle non sarebbe mai rientrata nelle mie simpatie come io nelle sue, quindi difficilmente sarei riuscita a dare credito alle sue parole. Tuttavia sapevo che quella proposta significava molto per i miei nonni quindi scelsi di restare in silenzio quando la donna riprese ad ignorarmi per parlare nuovamente con loro.
"Sappiate solo che sono sincera, voglio ridarvi tutto quello che è in mio potere. La storia non si può cambiare nè riscrivere, ma possiamo considerare chiuso quel capitolo e iniziare una nuova pagina" ancora qualche minuto di silenzio, dovuto all'ovvio scetticismo dei miei nonni, prima che lei incalzasse ancora "Vi vedo scettici, lo sarei anch'io al vostro posto, ma non c'è nessun secondo fine in quello che vi sto offrendo, tutto ciò che era dei Bolton ritornerà nelle mani dei Bolton e se avete qualche altra richiesta sono qui per ascoltarvi."
A quel punto mio nonno prese la parola, il suo sguardo non era convinto ma intuii subito le sue intenzioni, stavo imparando a conoscerlo e sapevo quanto fosse importante per loro Asshai "I Bolton hanno tentato molte volte negli anni di appianare le divergenze tra le due casate, vi siamo stati fedeli per generazioni e nonostante questo Illyria ed i suoi predecessori non si sono mai mostrati propensi a rivalutare la questione, come non si sono mai preclusi la soddisfazione di umiliare ogni singolo esponente della nostra casata."
"Io e mia moglie siamo ormai anziani, il nostro più grande desiderio è quello di tornare nella nostra terra e nella magione dei nostri avi, quindi voglio credere nelle tue parole e nella tua scelta, per la quale ti ringrazio sinceramente. Comprenderai però che ho bisogno di una garanzia scritta a conferma dell'accordo che ci stai proponendo"
Spostai lo sguardo su mia nonna e mi accorsi che aveva gli occhi lucidi, continuava a fissare Adamantia con una strana espressione che non riuscii sul momento a decifrare e che non condividevo, per quanto mi riguardava non mi fidavo affatto ed apprezzai la praticità di mio nonno.
"Non dovrete più preoccuparvi di mia madre, anche se vi chiedo di tenere quest'incontro segreto ancora per un pò" si stava rivolgendo principalmente a me e mi limitai ad annuire scocciata, rispettando la decisione che era stata presa "Posso firmare tutto quello che volete, qui e ora, anzi possiamo scrivere il documento insieme così non ci saranno fraintendimenti."
Entrambi si alzarono, mentre mia nonna si lasciò sfuggire una lacrima che si affrettò a nascondere, scrissero su una pergamena i termini dell'accordo e si strinsero la mano, mio nonno aveva gli occhi colmi di gratitudine ed io ero felice per loro.
"Vi chiedo scusa ... per tutto" aggiunse poi, quando era già a pochi passi dall'uscita. "Adamantia" era la prima volta che mia nonna le rivolgeva direttamente la parola, in realtà non conoscevo neanche in quali rapporti fossero prima della loro fuga da Asshai e la osservai incuriosita "Ti conosco da quando sei nata ed ho creduto per anni che fossi diversa da Illyria, poi ho dovuto ricredermi. Oggi ho capito che non mi sbagliavo affatto... Grazie."
Sentii la mano di Kaleb stringere la mia, si era accorto ancora prima di me di quanto la voce tremante di gioia di mia nonna mi avesse colpito "Grazie a te, Eloise" incrociai lo sguardo della donna e mi parve di vedere i suoi occhi arrossati ma fu solo un attimo prima che si affrettasse a lasciare la magione.
Fu così che, quando fu tempo, mi ritrovai a trasferirmi ad Asshai, i miei nonni furono entusiasti della possibilità di tornare a vivere nella magione di famiglia ed io scelsi di seguirli per restare accanto ad entrambi. Ero felice di poter conoscere finalmente la terra dove era cresciuta mia madre, mi ero ripromessa che sarebbe stata la prima cosa che avrei fatto una volta uscita di prigione ma non ne avevo avuto ancora modo e finalmente potevo realizzare quel mio desiderio senza dovermi limitare ad una visita di pochi giorni. La magione di famiglia era…beh, davvero enorme, quando arrivammo rimasi per qualche minuto a bocca aperta ad osservarne la struttura, chiedendomi cosa ce ne saremmo fatti di tutte quelle stanze.
I miei nonni invece erano totalmente a proprio agio e felicissimi di essere tornati nella loro terra e nella loro casa.
Fu strano abituarsi a tutto quel lusso e smettere di sentirmi fuori luogo, ammetto di essermi persa più volte nei corridoi le prime volte, il mio pessimo senso dell’orientamento non mi aiutava affatto e quelle stanze sembravano tutte uguali. Davvero tutte...dannatamente....uguali.
Era snervante.
I colori erano quelli tipici della nostra terra, il rosso dei fiori che adornavano l’esterno della struttura abbracciava i colori caldi dell’arredamento interno contribuendo a creare un'atmosfera molto accogliente che, unita alla presenza di persone che ormai erano parte di me, contribuì in breve tempo a farmi sentire finalmente a casa.
Fu davvero una grande emozione tornare ad Asshai, sia per me che per la mia famiglia, ma nulla di comparabile a ciò che provai il giorno in cui, con l'aiuto di Kaleb e di mio nonno, riportai i resti di madre nel cimitero di famiglia. Non so quanto tempo passai in quel giardino con lei, con la malinconia a stringermi il petto ma al tempo stesso con la felicità di saperla finalmente a casa come aveva sempre desiderato.
Ed anche mio nonno, finalmente, riuscì a chiederle scusa. Pianse tanto la prima volta che la raggiunse, sia lui che mia nonna rimasero per ore accanto alla lapide della loro unica figlia, ma quando tornarono da me sapevo che erano riusciti a perdonarsi ed a superare quella storia, proprio come io ero riuscita a fare grazie a loro.
Asshai può essere considerato un paese come tanti altri, reso speciale dalla solarità delle persone che lo abitano e dai colori caldi ed accoglienti del Sud. Tornavo spesso all’Altura ed anche Kaleb veniva a trovarmi appena possibile, ormai il nostro rapporto era consolidato anche se non avevamo ancora mai parlato di concretizzarlo in un matrimonio o in eventuali figli a cui entrambi non eravamo pronti, non sapevo neanche se l’avremmo mai fatto, considerato il passato di entrambi, stavamo bene ed eravamo dell’idea che non fosse poi così importante indossare un anello per dimostrarlo al resto del mondo, anche se le battute in famiglia per spingerci in quella direzione erano ormai all'ordine del giorno.
Piano piano superai anche l’imbarazzo di sentire addosso gli sguardi ironici di chi conosceva quello che era il mio mestiere, le prime volte non fu facile, spesso mi passava anche la voglia di uscire, non tanto per me ma perché odiavo che deridessero lui.
Una volta ricordo che stavamo passeggiando al mercato, mi ero fermata ad osservare un foulard di seta che ero certa sarebbe piaciuto e mia nonna e Kaleb insistette per regalarglielo, fu molto carino da parte sua anche se sapevo che mia nonna si sarebbe indispettita con me per averglielo lasciato fare.
Ad un tratto però sentimmo una voce alle nostre spalle “Hey, quanto ti ha chiesto quella? Da quando le meretrici escono dai bordelli in pieno giorno?” sospirai ed osservai per un attimo l’uomo che aveva parlato, poi tornai a guardare Kaleb e presi la sua mano “Andiamo via…”
Provai a tirarlo con me ma non si mosse di un passo ed anzi intrecciò le dita della sua mano alle mie prima di stringermi a sé e darmi un bacio.
Gli sorrisi, felice che non si fosse lasciato infastidire da quella stupida battuta, ignorarlo era la soluzione migliore, ma poi con ancora la mano nella mia si mosse in direzione dell’uomo ed io lo seguii stranita, notando solo in quel momento la donna accanto a lui.
“Tua moglie lo sa come fai a conoscere la mia Signora nonostante sia appena arrivata ad Asshai?” gli chiese con un sorriso furbo stampato sul viso, compresi subito a cosa alludesse e probabilmente anche l'uomo, il quale cambiò rapidamente espressione.
Contemporaneamente vidi il volto della donna al suo fianco cambiare colore almeno dieci volte prima di iniziare ad inveire contro suo marito e rifilargli uno schiaffo che l'avrebbe fatto girare per un bel pò.
Scoppiammo entrambi a ridere e ci allontanammo dai due riprendendo la nostra passeggiata, da quel giorno non mi preoccupai più dei giudizi, delle battute e delle occhiatacce, iniziai a disinteressarmene totalmente proprio come Kaleb mi aveva ripetuto di fare dall’inizio della nostra storia, e fu tutto estremamente più semplice.
Passarono così circa tre anni, molte cose erano cambiate nella nostra famiglia e molti legami si erano consolidati, Efrem era finalmente tornato a casa e si era rappacificato con Daphne dopo troppe incomprensioni, i bambini erano felici e legatissimi al loro papà ed anche Andreus aveva trovato la propria strada, non potevo davvero desiderare di più. Io vivevo ancora ad Asshai ed insegnavo a leggere ad alcuni bambini del vicinato che non erano ancora stati iscritti alla scuola pubblica, i loro genitori non sembravano badare più di tanto al mio passato ed io ebbi sia la conferma di essere portata per l'insegnamento che quella di non avere pazienza con i bambini, per cui presto lasciai stare.
Quel giorno ricorreva l’anniversario della morte di Kol ed ero con Kaleb sulla sua tomba, stavamo sistemando dei fiori freschi e profumati, del suo colore preferito, ricordo che era una giornata soleggiata e la temperatura era gradevole.
Strinsi la sua mano quando inevitabilmente la sua espressione si rattristò e restai in silenzio, lasciandogli percepire solo la mia presenza al suo fianco, finché non fu lui a parlare.
“Kol è sempre stato molto più saggio ed in gamba di me” ammirava molto suo fratello e lo sapevo bene, me ne aveva parlato molte volte, lo guardai e notai che la tristezza del suo sguardo era svanita lasciando il posto ad un sorriso sereno “Una volta gli dissi che non ero fatto per la vita a due, che stavo bene come stavo, andavo con chi volevo senza impegni, dando un po’ di me a tutte” gli rivolsi un’occhiataccia fingendo di allontanarmi ma lui mi fermò, stringendomi nuovamente a sé.
“Lui allora mi disse: Se dai un pezzo di te a tutte, finirai col perdere tutto, senza sapere neanche tu chi sei o cosa vuoi. Trova quella persona alla quale dare tutto e riceverai molto di più in cambio, se ora ti senti completo non ti avvicini neanche lontanamente a come mi sento io con Alena al mio fianco” nell'ascoltarlo sorrisi ancora, stringendolo di più a me "Tuo fratello era molto saggio" pensai che il discorso fosse finito lì, quando mi diede un bacio sulla fronte restando in silenzio.