Discussione: L' Angolo delle Maru1e1ate - Brother (Terza Parte)

Brother
- seconda parte -

Sid scese la scalinata in ferro sbattendo forte i piedi sugli scalini, furioso come non mai.
<<Ciao, Cloe... >> disse, lanciando lo zainetto verso un angolo del sotterraneo, mentre la ragazzina ancora non s'era voltata verso di lui, intenta a lavorare sul bancone di meccanica.



Capendo che la sua amica era occupata in alcuni calcoli mentali, e non poteva dargli retta, si appoggiò su di un'altro bancone, in attesa.
Cloe teneva aperto un contenitore, cercando ci contare i contatti che avvenivano tra due attacchi elettrici, per calcolare di quanto doveva calibrare l'energia la volta seguente. Terminato il compito, richiuse il tutto e segnò le volte e i tempi degli stessi su di un block-notes, battendovi poi la matita ritmicamente.
<<Hai ricordato di attaccare il calibratore sia col nervo ottico che quello di rigenerazione vocale?>> domandò Sid osservando da dov'era seduto l'oggetto del loro studio.
<<Si, fatto.>>
<<E hai cambiato le quantità per l'emettitore di idrocarburo?>>



<<A quanto avevi detto?>> domandò lei senza voltarsi.
<<Lo prendo per un no....spostati.>> sospirò Sid alzandosi e piazzandosi al posto di Cloe.
Mentre lui armeggiava sul propotipo, Cloe ne approfittò per ripulirsi le mani sporche d'olio per motori.
<<Vado a salutare gli zii sopra, nel frattempo...>> disse lei, ma il ragazzo la fermò con la voce.
<<Lascia perdere, m'hanno lasciato qui e sono usciti con i tuoi, dovevano andare a una fiera.>>
<<Hai passato una bella giornata, vedo.>> fece lei ironica.



Di norma nessuno riusciva a cogliere le tonalità nelle frasi di Cloe. La ragazza sembrava incapace di dare quella musicalità alle frasi che di norma viene naturale con l'ascolto. Ecco perchè domande, rabbia, esclamazioni, incertezza, ironia....in lei sembravano assenti.
Eppure chissà perchè, Sid non aveva mai problemi a capirla. Gli veniva naturale.
Forse perchè ormai vivevano quasi in simbiosi, nonostante abitassero in due città diverse.
<<Quell' oca di Marlene...>> biascicò il ragazzino, mentre girava l'ultima vite col cacciavite.
<<Capisco...>> sussurrò lei, senza incitarlo a parlare ancora....tanto sapeva che avrebbe continuato a raccontarle i fatti suoi lo stesso, senza bisogno di chiedergli nulla. Che scocciatura.
<< L'ho portata a mangiare la pizza, siamo andati al cinema dove ha passato mezz'ora a piagnucolare su due tizi che non facevano altro che scambiarsi saliva, poi l'ho accompagnata sulla vedetta, per tentare di imboscarci.....e lei? "No aspetta, non mi sento pronta"?!?!?>>



Fingendo interesse per i suoi sfoghi, Cloe annuì impercettibilmente, mentre pensava in realtà se, connettendo il ricevitore elettrostatico con il nucleo centrale, il meccanismo sarebbe potuto partire....
Sid nel frattempo camminava avanti e indietro, gesticolando esasperato:
<<Ma che deve fare uno per un pò di fiki-fiki? "Vuoi maschi pensate ad una cosa sola!"....e certo! Perchè secondo lei, passavo due ore a sentirla parlare di scemità solo perchè mi piace farmi sanguinare le orecchie!! Cosa me ne frega degli ultimi cantanti pop del momento o dell'ultimo film con quell'attoruncolo dalla dentatura perfetta e i muscoli gonfiati come dei palloncini? Certo che voglio solo quella cosa, perchè dovrei uscire con una femmina, altrimenti?!? Stupida miss-preziosità dei miei stivali! E' come se ci avessero parlato della cosa più bella del mondo, che ne so, un gelato millegusti, e loro non volessero provarlo....perchè mai?!? Ma mi ascolti, almeno?!?>>
Fece lui offeso, alzando la voce.
<<Si, si....>> fece lei, alzando una levette minuscola:
<<Non capisco perchè ti sfianchi tanto per il fiki-fiki...quando succederà, succederà!>> considerò lei semplicemente.
Sid incrociò le braccia, mettendo il suo solito broncio infantile:
<<Io lo voglio fare! Lo so come sono fatte le femmine, cosa credi?>> biascicò arrossendo leggermente: <<Ma ho voglia di...provare, ecco.>> deglutì.



Le donne gli piacevano, eccome se gli piacevano. Era da tempo che sentiva determinati bisogni farsi sempre più pressanti: semplici baci, o allungare le mani sotto le magliette delle ragazzine con le quali si appartava, non gli bastava più.

Un *bip* catturò la sua attenzione...Cloe aveva acceso il macchinario!

Si portò al suo fianco, intento come lei a guardare ogni piccolo movimento di quell'automa....
La capsula ovoidale tremò, come scossa da un fiotto d'energia, sembrò scomporsi in alcune zone, e poi....nulla.
Il ragazzino sospirò: <<Non va. Te l'avevo detto che dov->>
Improvvisamente la capsula fece un altro piccolo botto, le parti si scomposero simultaneamente, rivelando due occhi e una bocca: la testa di un'umanoide.
I ragazzini avvicinarono entrambi il capo a quello del loro progetto:

*Por....ca....ccia* sillabò la testa, muovendosi con gli occhi e cercando la sua padrona, Cloe. Il nervo ottivo la riconobbe, e si piantò con lo sguardo su di lei.



Dopo attimi di interminabile silenzio e immobilità, i due, emozionati, ripresero a respirare.
Prevedibilmente, Cloe non fece nulla, rizzandosi semplicemente con la schiena.
Sid......beh, Sid esplose. Cominciò a saltare per tutto il laboratorio, urlando "Ce l'abbiamo fatta! Siamo i migliori! Siamo grandi! Ce l'abbiamo fatta! Si! Si!"



Corse verso la sua amica, prendendole le mani e trascinandola in una giravolta, fuori di se dalla gioia.
La guardò felice in volto:
<<Hey, Cloe? Ce l'abbiamo fatta! Io e te! Ce l'abbiamo fatta!>>
<<Si, ho capito.>> fece lei atona, voltandosi leggermente verso la testa del suo cyborg.
Il suo Primo Progetto Cyborg.
CP1
<<Eddai, tutto qui?!?>> rise Sid, lasciandole le mani: <<Fa qualcosa....urla, spacca tutto, mettiamoci a cantare! Dai, che vuoi fare?>>





Imbambolato e totalmente incredulo, l'unica cosa che Sid riuscì a fare, fu quella di ricambiare il bacio, seguendo il ritmo lento e aggressivo di Cloe.
Quando stava per decidersi a stringerle le braccia e attirarla più vicino a sè, la ragazza interruppe il contatto con le sua labbra, lasciandogli nell'animo un fuoco divampante.
Con la solita faccia priva di qualsivoglia espressione, la rossa si limitò a fare spallucce:
<<Almeno hai finito di fare casino.>> nemmeno il tempo per lei di voltarsi verso CP1, che Sid l'aveva già afferrata per un braccio facendola voltare, l'altra mano era corsa alla nuca, tra i suoi capelli, tirandola velocemente verso il proprio viso: la baciò di nuovo, e quella volta fu lui a condurre il gioco.



Sentì il seno prorompente della ragazza schiacciarsi sul suo torace, la propria virilità impaziente, mentre con l'altro braccio tentava di tastare dietro di lei qualcosa, *qualsiasi cosa, anche un muro* dove poterla appoggiare e schiacciare sotto il suo corpo.
Dapprima divertita da quello che sembrava essere un gioco nuovo, Cloe si rese conto che non solo era dannatamente eccitante, duellare con le labbra e lasciarsi toccare in quel modo coinvolgente, ma aveva anche realizzato che era pronta per andare fino in fondo. Lo voleva davvero.
Nell'indietreggiare, inciampò su di un aggeggio dimenticato per terra, ed entrambi caddero sul pavimento.
Nessuno dei due vi badò, e Sid le aveva già alzato la maglietta sopra il seno. Ah no, che voleva fare, tutto da solo?
Cogliendolo di sorpresa, lo spinse sulla destra, ritrovandosi cavalcioni sopra di lui, e serrandogli i polsi sul pavimento.
Lo vide fare un sorriso accennato per la sorpresa, tra un fiatone e l'altro, mentre la osservava voglioso.
La rossa si sfilò definitivamente la maglietta, e il mondo di Sid, per un breve secondo, girò più lentamente.



I suoi occhi, dietro gli occhiali ormai sbilenchi sul naso, brillavano lussuriosi, le guance arrossate per i bollori che le ardevano in corpo, le labbra, gonfie di baci, dischiuse e provocatorie, e il seno che s'alzava ritmicamente per via del respiro accelerato.
Era stupenda.

....

Fermi ad osservare il pavimento, nudi su di uno straccio rimediato all'ultimo secondo, i due ragazzi si limitavano a cercare di regolarizzare ognuno il proprio respiro.
Ad interrompere il silenzio tempo dopo, fu Sid, che si rizzò a sedere con un enorme sorriso:
<<Lo rifacciamo? >>



Cloe emise un grosso sospiro....si ok, le era piaciuto tantissimo, ma basta per il momento.
<<Se le cose diventano ripetitive, si esaurisce tutto il divertimento.>> bofonchiò alzandosi con un pò di fatica. Le tremavano ancora un poco le gambe.
<<Uffa....>> sbuffò Sid comicamente.
Trovate le proprie mutandine, appallottolate tra i pantaloni, la ragazza riprese a vestirsi. Si voltò in cerca del reggiseno, che le fu lanciato proprio dall'amico.
<<Hai intenzione di rivestirti?>> domandò lei, lanciandogli a sua volta i suoi pantaloni.
<<Ma è stato divertente...io lo rifarei!! >> rise lui, felicissimo.



La ragazza si lasciò scappare un'impercettibilissima smorfia:
<<Ma l'abbiamo appena fatto....non ti è ancora passato lo sfizio?>>
<<Stai scherzando?>> rise ancora lui, mentre s'alzava per tirarsi i pantaloni in vita: <<Ora che so com'è, non vorrei fare altro, dalla mattina alla sera!!!>>
La rossa scosse la testa, sperando di non aver creato un assatanato di fiki-fiki.

Non glielo disse mai apertamente, ma era felice che fosse stato proprio Sid "il primo".
Perchè in fondo, contrariamente a molto ragazzine della sua età, Cloe non credeva che c'era bisogno d'innamorarsi, per determinate situazioni.
Bastava stare bene.



Poteva lei, così giovane, stabilire cosa fosse l'amore, e riconoscerlo? Ci sarebbe riuscita a vent'anni, o a trenta?
Bastava invece condividere quel ricordo con una persona importante, una persona che a ripensarla dopo tanti anni (dieci, venti, quaranta!), sarebbe stata semplicemente bella da ricordare.
Tutto qui.



Che ne sapeva lei, degli uomini che avrebbe incontrato, delle esperienze che avrebbe fatto in futuro?
Come poteva pretendere di incontrare "quello giusto"?
Quasi nessuno è così fortunato da trovarlo, ma quasi tutti, abbiamo qualcuno d'importante.
Lei l'aveva....era Sid.

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