Le persone erano state fatte evacuare dai propri appartamenti, e la corrente elettrica staccata.
Pian piano, agenti e pompieri liberarono lo spazio per lasciare modo agli acchiappa fantasmi di operare.
La sign.ra Johnson, proprietaria dell'appartamento dal quale aveva cominciato a manifestarsi il fenemeno paranormale, piangeva a dirotto, sotto le domande neanche troppo delicate di Sid ed Ethan:
<<Parenti rompi-pixel morti di recente? Vecchiacci che non volevano mollare l'eredità? Antenati più vecchiotti?
>>
Sid scorreva tutte le domande che potessero venirgli in mente, evitando di ascoltare il pianto di quella donna: come sua madre, Sid odiava la gente che piangeva, le lacrime lo mettevano in imbarazzo.
<<Signora, se non ci dice qualcosa, che razza di spiriti sono rintanati li dentro, non sappiamo nemmeno come agire!>>
L'unica risposta, ancora una volta, era solo un pianto più forte...
I due ragazzi sbuffarono, avendo almeno la decenza di farlo silenziosamente, finchè Jen, la psicologa, non s'intromise delicatamente.
Appoggiò piano una sua mano su di una di quelle della signora, stringendola.
Così facendo, la donna piangente la guardò instintivamente in volto.
<<Signora, mi perdoni...mi basta sapere solo il suo nome...può pronunciarmelo?>>
Il labbro della donna tremò pericolosamente, ma fu chiaro lo sforzo che fece per pronunciare quel nome:
<<Alby...>> fece prima di esplodere a piangere di nuovo.
Sid ed Ethan sgranarono gli occhi...e quella come faceva a sapere che di fantasma ce n' era uno
? E perchè a lei la sign.ra aveva risposto invece di frignare
?
Ignorandola bellamente, i due raggiunsero il resto della squadra, che stava analizzando la tipologia di fenomeno:
<<Salendo verso l'alto...>> cominciò a spiegare loro Mena, che aveva già fatto una piccola ricognizione: <<...il livello dell'acqua sale: quindi il fantasma è agli ultimi piani.>>
Sid concordava: se il fantasma non voleva essere avvicinato, alzava il livello dell'acqua...era logico.
<<Ora si che vorrei una telecamera!
>> sghignazzò Edward guardando verso l'edificio.
Tutti si voltarono, e almeno i ragazzi, non poterono che concordare con lui...
Per nulla imbarazzata, Jen si era alzata la gonna a livello inguinale, un altro millimetro e poteva diventare un film porno!
La psicologa si sfilò le calze, lasciandole cadere sulle scarpe che si era già tolta.
<<Scusa?>> la richiamò Sid avvicinandosi: <<...non che mi dispiaccia lo spettacolino, anzi, continua pure, ma...che stai facendo?>>
<<Dovrei rovinarmi le calze?>> chiese lei con superiorità.
Sid le rise in faccia: <<Biondina, tu li dentro non entri!>>
<<Stai dando ordini ad un membro del Consiglio Superiore?>>
<<No, a me sembra che sto dando ordini ad un' idiota...>>
<<So badare a me stessa, grazie!>> fece lei sprezzante, avviandosi all'interno.
"Ma va a morire ammazzata!" pensò Sid tra sé e sé. Ma chi si credeva di essere?
Dopo un quarto d'ora, al piano terra, Jen aprì la porta dell'ultimo appartamento.
Un piccolo spirito, rannicchiato in un angolo, piangeva silenziosamente.
Esattamente poco prima, invece di riempire di domande poco opportune una donna in lacrime, Jen aveva parlato con la figlia adolescente di quest'ultima, apparentemente meno turbata della madre.
Parlandole col giusto tatto, Jen era venuta a sapere che il fantasma altri non era che il secondogenito della donna, morto all'età di 8 anni per incidente domestico.
Si era già manifestato altre volte, ma la sua vecchia famiglia, spaventata, aveva tentato di ignorarlo, e le conseguenze erano state quelle...
Il piccolo voleva attenzioni, ecco perchè alzava l'acqua ai piani superiori...era un modo incoscio per comunicare che invece NON era li che si trovava.
<<Alby?>> fece Jen con dolcezza.
Il piccolo fantasma alzò il viso, guardandola triste, spaventato...e colpevole.
<<Non volevo spaventare la mamma...>> piagnucolò con vocina stridula.
<<Lo so...>> gli sorrise lei. La ragazza si tolse gli occhiali, in modo che Alby potesse trovare con lei il contatto più vicino e confidenziale che riuscisse a donargli.
Era mezz'ora che Sid ed Ethan erano entrati nell'edificio. Si erano presi da controllare dal sesto all'ottavo piano...
<<Allora, la racchia l'hai mollata?>> chiese Sid all'amico.
<<Gradirei che non parlassi così di lei, è ancora la mia ragazza!>> sbottò Ethan, mentre uscivano dall'ennesimo appartamento dell'ottavo piano...del fantasma manco l'ombra!
<<Però è strano...>> fece Sid sovrappensiero.
<<Cosa?>> chiese Ethan nervoso: <<Se ci tengo, alla fin fine, non mi sembra strano pensarci bene! Sto con lei da tre anni, non è...>>
<<Parlavo del livello dell'acqua>> fece Sid guardandosi attorno.
<<Ah...>> Ethan si grattò il capo: <<In effetti è un bel pò che il livello non cambia...eppure siamo partiti dal sesto piano, da li all'ottavo non è cambiato nulla!>>
Mena non poteva essersi sbagliata, era un ragazza molto precisa...improvvisamente, le ricetrasmittenti di entrambi presero a suonare, e Sid fu il primo a rispondere:
<<Portate le chiappe fuori da li...abbiamo il fantasma
>> fece Edward con voce brusca, chiudendo subito il collegamento.
<<Che entusiasmo!
>> ironizzò Ethan
<<Bhè, questo spiega perchè il livello dell'acqua non subiva variazioni>> fece Sid dubbioso: <<Certo però che non mi aspettavo si risolvesse tutto così in silenzio...bho, magari non ha opposto resistenza!>> concluse con un'alzata di spalle.
Una volta fuori però, Sid ed Ethan dovettero ricredersi.
La donna che prima avevano interrogato, piangeva inginocchiata vicino ad un piccolo spirito...porco-pixel, non era stato catturato!
C'era lo zampino di quella psicologa da strapazzo, sicuro!
Quando si avvicinarono al resto della squadra, indignata, fecero in tempo a sentire le parole di saluto del piccoletto:
<<Jennyfer mi ha detto che posso stare a guardarti da un altro posto mamma, non piangere! Da li potrò sentirti tutti i giorni, se mi parli!! Vero Jen?>>
Mentre Jen annuiva con un enorme sorriso, Sid digrignò i denti...ma guarda! Erano diventati amiconi in meno di mezz'ora!!
Irruento, come solo lui sapeva essere, prese malamente Jen per un braccio, trascinandola dietro il furgone:
<<Che diavolo pensi di fare? Sta al tuo posto, bambola!>>
<<Questo E' il mio posto! Comincia a chiederti se è ancora il tuo!>>
Ora la menava...seriamente.
<<Ma come pensi di concludere? Quello spirito va sigillato!>>
<<E' un bambino!>>
<<E' un fantasma, dannazione! Come lo gestisci?!?>>
<<Ho i miei metodi! Lo aiuterò a trapassare...>>
<<Ma fammi il piacere!>> fece lui voltandole le spalle per tornare dagli altri.
<<Sid!>> lo chiamò lei imperiosa: <<Sono aperta ad una collaborazione, non fare cose avventate, o mi costringi a scrivere una relazione negativa prima del tempo!>>
In tutta risposta, il giovane menò un pugno laterale sul furgone, per poi andare a sedersi direttamente all'interno del veicolo...di quella scena pietosa non voleva vedere più nulla!
Saliti tutti sul furgone poco dopo, Jen invitò la famiglia del fantasmino a passarla a trovare subito dopo il trapasso, se mai avessero avuto bisogno di parlare dell'accaduto. La sign.ra Johnson, colma di gratitudine, mandò al diavolo le formalità e abbracciò la psicologa:
<<Grazie!! Grazie-grazie-grazie!!>> Le sussurrò tra le lacrime.
Mentre tornavano alla Base, Sid si voltò ad osservare la psicologa...dopo un pensiero poco "innocente" su quel fisico così invitante, la sua attenzione fu catturata da un gesto del fantasmino, che, appoggiato a Jen, le strinse la mano, e con lei che ricambiò il gesto immediatamente.
Quell'immagine, gli sarebbe rimasta impressa nella memoria, per sempre.