Salve gente 
Dunque, questa "ministoria", è in realtà un prologo di un racconto che avrei voluto scrivere tempo fa...tanto tempo fa. E' sempre rimasto nella mia testa, e chissà che un giorno non decida di condividerlo davvero. Questo prologo si trova qui, scritto, perchè in realtà l'anno scorso, mentre qui pubblicavo la prima generazione della LoD, cominciavo a stringere amicizia con una certa Stefizzi...parlando con lei della nostra passione e del piacere che ricavavamo dalla scrittura, una notte, colta da non so che impeto, ho scritto di getto ciò che state per leggere. Il prologo di quella storia. Glielo feci leggere il 5 marzo del 2011, un anno fa.
E' un racconto al quale sono legata da un sentimento forte, so che può sembrare ridicolo, ma è così. Non so se mai mi deciderò davvero un giorno a buttarla giù, e in che modo.
Oltre a Stefy, parecchi mesi dopo un'altra persona lesse questa storia: serenarcc. Ad entrambe quindi, il ringraziamento e il supporto che ho avuto.
Probabilmente saranno sorprese dal trovarla qui, dato che non l'ho detto a nessuna delle due...a voi ragazze. Semper fidelis
ps: c'è poco da capire nella storia, il "
Dao" non è altro che la ricerca dell'equilibrio interiore ed esteriore, fisico e mentale dei praticanti di quest'arte filosofica e marziale...come dicono questi guerrieri, il Dao è la "ricerca della Via".
Semper Fidelis
(prima parte)
Shang Sim La, Cina, giorni nostri.
"Ci sono dei giorni in cui ti svegli, sai di essere in una gabbia, dorata, ma pur sempre una gabbia...e sai che l' unico modo che hai per sentirti libero è attendere l'imbrunire e tornare a dormire, sognado di spiegare le ali...
Ci sono giorni in cui ti svegli, e la gabbia è inspiegabilmente aperta..."
Leo sedeva su una di quelle vecchie sdraio in giardino, tutti i sensi (tranne uno) all' erta....ma la vista...oh, come concentrare la vista, con l'aggrazziata Yun Shan, che leggiadra come foglie d' autunno, sembrava solo sfiorare il terreno del campo di bambù e, quasi librandosì tra quegli steli, cercava la Via...il Dao.

Lei sembrò accorgersi dello sguardo del suo futuro marito, e si voltò, incatenando i suoi dolci occhi neri e sorridenti con quelli azzurri del ragazzo.
Ormai la ricerca del Dao era stata interrotta, ma lei, come sempre, non si era minimamente arrabbiata con lui, causa dell' interruzzione del suo allenamento; gli sorrise dolcemente, e con passo aggrazziato, come lo era tutta la sua persona, gli andò incontro.
Leo la guardava camminare (o librarsi?) ammirato e rapito, chiedendosi come fosse possibile innamorarsi sempre di più di lei ogni secondo che passava.
Si alzò per incorniciarle il viso con le proprie mani, mentre Yun Shan gli cingeva la vita.

<<Se sei stanco posso metterla io la protezione sulla casa stasera...non è un problema per me!>> gli propose lei con dolcezza, sapendo quanto lui era stanco e affaticato, ma il ragazzo scosse il capo deciso:
<<No, tranquilla...ce la faccio! Sono o non sono il migliore?>> tentò di sdrammatizzare il ragazzo:
<<Non devi affaticarti troppo Yun Shan...è vero che la mamma non deve fare sforzi inutili, piccolo?>> chiese ridendo Leo rivolto al pancione della ragazza, che ormai si avvicinava alla fine dell' ottavo mese.

Yun Shan rise piano, contenendosi, come le aveva insegnato la rigida educazione ricevuta.
<<Ecco, quando ridi mi piaci di più! E poi non devi avere paura di niente quando sei con me!>> continuò lui strizzandole l' occhio, nel tentativo di tranquillizzarla ulteriormente e sdrammatizzare un pò quell' orrenda situazione.
La ragazza era più triste e malinconica che mai in quei giorni.
Ma Leo sperava che presto quella fuga sarebbe finita...avrebbero trovato un nascondiglio in una città, dove vivere sereni col loro bambino, il frutto del loro amore.

<<Ho solo paura...>> riprese a parlare lei:
<<...dell'insegnamento che ne potrà trarre lui...>> considerò lei amaramente sull' orlo del pianto...
<<Yun Shan...>> tentò d'interromperla il ragazzo, ma lei continuò.

<<Scappare...e nascondersi come conigli? Cosa dirò a mio figlio, quando mi chiederà il significato della parola "onore"? "Rispetto"...."famiglia" e "dovere"? Cosa gli dirò?>> chiese lei nascondendosi il viso tra le mani.
Vergogna. Era vergogna che dopo quasi un anno le attanagliava ancora il cuore.
Vergogna, per quell' "amore impuro" di cui l'avevano accusata di essersi macchiata...
Vergogna, per aver tradito, a detta del suo clan, ogni insegnamento fattole...
...per il suo paese, Yun Shan aveva perso ogni onore.
E per lei, cresciuta nel' osservazione di questi ideali, venerata dall' intera Cina come "La Discendente", era il più grande disonore...la più terribile delle punizioni.
E lui, Leo, lo "sporco e indegno straniero" venuto dalla città, la stava portando via dalle braccia della Cina.
<<Gli dirai...>> le rispose lui con fermezza << che dovrà essere un onore per lui rispettare due genitori che si sono sentiti in dovere di proteggerlo...Yun Shan...gli stiamo salvando la vita!!>>

<<Hai ragione Laoying...scusami!>> mormorò la ragazza prima di nascondere il suo viso nell'incavo del collo del giovane.
Laoying....il nome cinese di Leo...quest' ultimo sorrise amaramente...gli era sempre piaciuto quel nome col quale era stato ribattezzato da quella comunità nella quale era stato ospite per due anni...due anni in cui aveva imparato ad ascoltare e seguire il Dao, a farsi dei nuovi amici, fratelli...entrando persino a far parte dell' organizzazione segreta delle Volpi Volanti, lavorando con loro per la protezione della Discendente...ma ora...ora che La Discendente era diventata prima di tutto la donna che amava...ora che erano inseguiti dalle Volpi Volanti stesse per essere divisi e per strappare via la vita al frutto del loro amore...ora, a Leo, non importava nulla di tutti quei preconcetti sociali...le uniche due cose che contavano erano Yun Shan e il suo bambino!
<<Com' era quella frase dei tuoi antenati?>> gli chiese lei, rapita dalla fonetica latina, lingua che Leo le aveva promesso di insegnarle presto.
<<"Semper fidelis"...>> le sussurrò all' orecchio.
<<Che linguaggio...elegante>> disse lei, chiudendo gli occhi sognante...

Fedeli per sempre...l'uno all'altro.
Leo stava per sfiorarle le labbra con un bacio, ma entrambi, avvertendo il pericolo, si irrigidirono spalancando gli occhi e voltandosi verso la minaccia:

<<Ecco la tana del coniglio!!!>> aveva urlato con estrema soddisfazione Chen Shan, manifestandosi con un ghigno malefico e gli occhi sporgenti e cattivi....capitano delle forze speciali delle Volpi Volanti e sorella minore di Yun Shan.
Leo si parò instintivamente davanti all'amata, come a volerla proteggere, ma sapeva bene che avrebbe potuto fare molto poco in realtà...se Yun Shan si fosse salvata, sarebbe stato solo merito del Dao...

Nel mentre, a Chen Shan si erano aggiunti altri tre guerrieri, e ironia del destino, tutti componenti della vecchia squadra di Leo...perchè solo i suoi vecchi amici potevano conoscerlo così bene da poter contrastare ogni sua tecnica...

Quattro dei più potenti elementi delle Volpi Volanti erano lì, davanti a loro, e Leo, per la prima volta in tutta la sua vita, provò l' orrenda fitta del sentirsi totalmente inutile...se Yun Shan non fosse stata incinta, avrebbe potuto schiacciarli tutti col solo mignolo della mano sinistra...ma il Dao, ora che lei portava in grembo una vita innocente, l'avrebbe solo protetta, permettendole di effettuare ogni genere di tecnica difensiva di cui disponesse per la salvaguardia della nuova vita....e lui....cosa poteva lui?
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Perdonate le foto e la grafica obbrobriose, diciamo che uso quest'angolo anche per fare determinate prove con le foto...mi dite se le trovate troppo scure, please?
