Ho scritto questo raccontino per ringraziarvi del forum che avete creato e per lodarvi come persone, perché siete pazienti e gentili. Un paio di cosette prima di iniziare: come vedete dalla data della pagina, il racconto risale alla mia iscrizione, quindi certi dettagli potrebbero non tornare proprio precisamente.
Inoltre (e questa è la cosa più importante) ho trasportato il forum e the sims 3 nella realtà: ad esempio, l'omino grassottello è il modulo di iscrizione, le spille sono gli avatar e così via. Se qualcuno si ricorda il passato aspetto del forum, potrebbe arrivare a capire anche il colore delle tute. Spero di non aver dato giudizi esagerati o offensivi su qualcuno e di aver scritto un racconto, sia pur informale, gradevole!
16/08/2011Caro diario
Raramente mi è capitato di ricredermi, ma il sessanta per cento delle volte è stata un esperienza positiva. Questa è una di quelle! Quando lessi quel bigliettino che ci consegnò l'ultimo giorno di scuola Camilla, la bidella, rimasi esterrefatto “Una casa vacanze? Che cosa faranno? Ah “I ragazzi gestiranno una piccola città”..È interessante!”. Quando tornai a casa ne discussi con i miei genitori che andarono a controllare sul sito; stranamente non mi invitarono a vederlo con loro, ma mi parvero; mi chiesero: “Vuoi andare?” e io annuii, scherzando “Tanto, se poi capito in un collegio di psicopatici, ho sempre il cellulare, no?”. Il giorno dopo partimmo subito per iscriversi; l'indirizzo corrispondeva ad un ampia e ariosa residenza, a cui un burlone aveva aggiunto un gigantesco diamante verde in bilico sul tetto. A riceverci, c'era un uomo grassottello e cordiale in tuta da lavoro, che chiese: “Buongiorno! State iscrivendo il giovanotto alla nostra casa vacanze?” “Si, signore. Questo è Francesco.” mi presentò babbo “Salve!” mi sorrise l'uomo “quanti anni hai?” “Quattordici” “Ne dimostri diciassette!” fece sorpreso “Da dove vieni?” “Da San Gimignano” “Ultima domanda: come vuoi essere chiamato?” domandò l'uomo “In che senso scusi?” chiesi “Quale potrebbe essere un tuo soprannome?” Al che risposi subito con “Zecho!”, soprannome creato selezionando le lettere a caso da scarabeo in un giorno di noia. “Ottimo, l'iscrizione è completata! Torni il nove, alle sette di sera.” “Come!” ha sbarrato gli occhi babbo, tirando il portafogli “E l'assicurazione?” “Tutto gratis!” fece l'uomo aprendo le braccia “Ma chi ci dice che ci possiamo fidare?” chiese giustamente mia madre “L'assicurazione è gratis nel senso che noi la paghiamo grazie alla vendita dei manufatti realizzati dai ragazzi.” rispose il custode. Io alzai le sopracciglia ma mamma disse “Va bene, grazie!” penso perché aveva fretta.
Il nove, dopo una sostanziosa cena, arrivai al cancello, salutai babbo e mamma e varcai la soglia. Arrivai all'androne e mi venne subito incontro un gruppo di uomini e donne (non quelli di Maria de Filippi, eh!): una donna dall'aspetto quasi funereo, ma bello con un lungo camice verde, un uomo con l'aria severa, anche lui vestito di un camice (rosso stavolta) e una ragazza con degli irrequieti occhi azzurri e un lungo camice blu. Tutti e tre avevano una spilletta a sinistra del torace: quella della donna col camice verde raffigurava una donna (da quanto era bella, forse era un attrice),quella dell'uomo dall'aria severa aveva un uomo arrabbiatissimo (tipo la Carbucci di Italiano dopo aver corretto i compiti) mentre la ragazza aveva una donna su uno sfondo a pallini. L'uomo mi accolse “Benvenuto, mi chiamo Attila e sono il direttore. Per prima cosa devi presentarti. Dopo verrai condotto in camera. Mi sembri un bravo ragazzo, quindi mi sembra inutile ricordarti che la cosa migliore da fare è parlare sempre con calma, educatamente e contribuendo al discorso. Bene, adesso vai!”. Mi indicò una porta bianca; la attraversai e raggiunsi un podio, che era di fronte a una folla di persone. Comparve in quel momento una donna molto carina, con un lungo camice verde e una spilla con l'immagine di una scienziata pazza. “Signore e signori, questo è il nuovo utente, iscrittosi ieri. Si chiama Francesco, ma potete chiamarlo Zecho. Ecco fatto, Zecho, adesso puoi fare la presentazione.” disse alla folla e mi passò il microfono. Schiarita di gola e inizio “Pax vobis amici mei!. Mi chiamo Francesco e già dal saluto capirete che faccio il liceo classico. Oltre a questo posso dire che odio fare ginnastica, e infatti si vede” risatine isolate “voglio diventare uno scrittore (e sono, modestia a parte, bravino) e un professore. Ciò non deve farvi pensare ad un tipetto noioso. Infatti io amo giocare al computer, chiacchierare e se posso scegliere tra una passeggiata in città e una seduta, non necessaria, di studio preferisco la prima. Non penso sia necessario dirvi altro.” La donna di prima mi sorrise e mi fece un gesto, come mi invitasse a scendere dal palco. Lo feci e mi venne incontro un gruppo di ragazzi che mi si presentarono. Mi sentivo a casa, anche perché quei ragazzi (farei meglio a chiamarli giovanotti, visto che avevano quasi vent'anni) mi sembravano molto simpatici. Ad un tratto la “scienziata pazza” mi prese per un braccio e mi disse “Ora andiamo in camera tua!”. Mi lasciai guidare fino ad un lungo corridoio fino ad una porta dove c'era il mio soprannome scritto in maniera elegante. La camera che mi era stata destinata era molto ampia, con una libreria, un letto molto comodo, un armadio (vuoto), una scrivania e un portatile; si vedeva anche un piccolo bagno, con water, lavandino, doccia. Le uniche decorazioni erano le tende rosse, una piantina sul comodino e un attaccapanni. La scienziata sorrise, vedendomi stupito “È di tuo gradimento?” “È una bomba!” gli risposi io, prima di ricordarmi che ero di fronte ad una sconosciuta e correggermi con un più pacato “Si, è molto bella.” La scienziata fece un sorriso ancora più largo “Io mi chiamo Maruela. Se c'è bisogno, usa il telefono” e mi indicò un telefono a parete che era sfuggito alla mia attenzione “Alza la cornetta e chiedi all'operatrice di Maruela. Io ti risponderò dalla mia camera, se Ci sarò. Sennò cercami. Ok?” “Claro!” risposi “Perfetto. Sulla porta sono affissi gli orari e il regolamento. Buona giornata!” La prima cosa che feci dopo questo congedo, fu aggiornare facebook e chattare con babbo e mamma fino alle nove quando la stanchezza mi vinse, quindi mi lavai i denti e andai a letto.
Tu mi chiederai, caro diario, quale sia l'orario dell'edificio. Eccoti accontentato. Ci alziamo (spontaneamente) verso le otto di mattina e scendiamo a fare colazione, in uno stanzone. Dopo aver mangiato usciamo nel giardino dove ognuno di noi ha una piccola porzione di terreno e fin qui niente di strano; il bello arriva se ti dico cosa c'è in questo appezzamento...una città in miniatura, diversa per ogni appezzamento! Sembra sia un idea di Maruela (la scienziata pazza di prima)... Ognuno di noi controlla un abitante della città; noi ne conosciamo gusti, idee, pensieri, desideri e quant'altro mentre lui ci considera come Dio. C'è poco altro da dire, salvo che possiamo anche costruire edifici e indicare ai personaggi dove andare. Questi lillipuziani possono anche diventare abili in un dato mestiere (eccoti spiegato come viene pagata l'assicurazione) e in altre abilità e devo dire che arrivano a fare cose molto carine; ad esempio a me è stata affidata una donna che, diventando bravissima a cucinare, ha fatto un fantastico tortino! Incredibile ma vero, se vogliamo possiamo anche crearli dal nulla! Non come Dio, beninteso, ma poco meno; possiamo scegliere vestiti, capelli, abiti et similia. Raccontato così non sembra il massimo, ma ti garantisco che la prima volta non riuscivo a staccarmi dall'angolo di terreno! Verso le una, andiamo a mangiare, nello stanzone della colazione, poi, fino alle tre, stiamo nelle nostre camere; generalmente invio messaggi facebook o mi riposo. Poi, dopo le tre, giriamo liberamente per l'edificio e ti giuro che non è un'attività da sottovalutare! A parte il fatto che qui è pieno di gente (20.016 di iscritti, tondi tondi), va contato il fatto che ognuno di noi può aggiungere una stanza all'edificio. Il come è facilissimo: chiedi di farlo, costruisci l'essenziale e aspetti che arrivi gente!
Questo “free roaming” dura fino alle sei-sette quando torniamo nello stanzone e facciamo cena. Poi ci chiudiamo nelle stanze e generalmente verso le dieci di sera si spegne la luce.
Mi sto divertendo molto, diario mio e mi sono anche fatto degli amici! Ho conosciuto Eclisse 84 che ha la spilletta con una Biancaneve che fa le smorfie ed è veramente simpatica, riesce sempre a farmi ridere; la napoletana Maruela che ha una spilla con se stessa e mi ha dato grande aiuto riguardo il mio pezzo di terreno, con la sua maturità e la sua fiducia; TBG che ha una top model sulla spilla ed, pur essendo preoccupata per i suoi vestiti Coco Chanel, non rinuncia mai a giocare a nascondino o acchiapparella; Pey'j, un professore molto simpatico ma un po' pignolo (spero che non si arrabbi, sapendo che l'ho definito così!) che ha se stesso a Londra sulla spilla e, ultima ma non per importanza, Serenarrc, una romana con un graziosissimo gattino sulla spilla proprio come è lei, sempre generosa e gentile.
Ho chiesto un po' in giro pareri su di me e mi hanno tutti detto che, escludendo il fatto che sia a volte un po' ambizioso e un po' immaturo, sono una persona molto simpatica e gentile.
Dio bono, diario! Sono già le undici!
Ti saluto
Francesco.