Discussione: Consiglio libri per l'estate

Io non ho paura l'ho apprezzato molto. Sfortunatamente di questa lista ne ho letti ben pochi.. J. Spinelli di solito scrive abbastanza bene, anche se non saprei com'è questo Stargirl... Devi attenerti strettamente a questa lista?

in questo caso per me non ci sarebbero dubbi, sceglierei i tre con meno pagine XD
(non c'è nemmeno nu titolo che mi ispira ma chi è sta gente (Vorpsi, Caprio, Orlev, Ginzburg!?) qualcosa di piu conosciuto no? io ho letto solo una parte del pigiama a righe, poi non l'ho finito perchè ho visto il film
altrimenti prova a leggere un po i riassunti delle trame e vedi se qualcuna ti prende..

Io ti consiglio pennac, diario di scuola è carino..(mi son piaciuti anche altri suoi romanzi) gli altri la spinelli so che scrive bene ma il resto, mai sentiti (ma che libri danno?).

Originariamente Scritto da o.O°AlExAnDrA°O.o

Salve a tutti!
Il liceo dove andrò il prossimo anno mi ha consigliato di leggere alcuni libri tra i sotto elencati:
M. Rigoni Stern, Storia di Tonle
F. Geda, Nel mare ci sono i coccodrilli (di cui la prof. ci ha letto il primo capitolo)
M. Oggero, La collega tatuata
D. Pennac, Diario di scuola
N. Ammaniti, Io non ho paura
N. Hornby, Un ragazzo
S. Scoppettone, Capelli viola
J. Spinelli, Stargirl
// // , Per sempre Stargirl
O. Vorpsi, Il paese dove non si muore mai
A. e F. Caprio, Il segreto del gelso bianco
U. Orlev, L'isola in Via degli Uccelli
N. Ginzburg, Lessico familiare
F. Uhlman, L'amico ritrovato (di cui ho letto a scuola il finale)
J. Boyne, Il bambino dal pigiama a righe (ho visto il film)
Il mio problema è che non so quale leggere. Voi cosa mi consigliate?

Ciao!
Devo premettere che non sono libri che in genere ...lascio per l'estate quindi sono un po' impreparato anche sull'effetto che potrebbero fare a un ragazzo, se gli interesserebbero o no. Alcuni di questi, di primo acchitto, peraltro mi sembrano fin troppo semplici, al limite del banale.

Il libro di Geda è la storia (vera, dice la quarta di copertina) di un ragazzo, tra Afghanistan e Pakistan.. Un'operazione un po' "furba" a mio avviso.. ma potresti sentirtene interessata, chissà*.
Assolutamente "furbo" mi sembra Pennac, uno che ha capito come vendersi, non mi piace granché. E' dichiaratamente, anche questo, un libro che si dirige a un destinatario (compratore, ovvio) ... ma p.es. Eliviola l'ha trovato carino, quindi non saprei
Furbastro il libro della Scoppettone.. proprio modaiolo, dal colore "coraggioso" (macché... conformista casomai) al frullato di pseudo buoni sentimenti... modaiolo anche nella scelta della malattia di cui soffre il ragazzo.. (per favore... o_O, tutti a rompere sulla sclerosi multipla, perdinci!..mica siamo fenomeni da baraccone... trito, proprio. Soprattutto: non hanno la minima idea di cosa sia la sclerosi. E' di moda, se ne appropriano e la vendono. Biasimevoli).
Altra furbata forse è Stargirl ma non ne ho veramente idea..

Una buona scelta potrebbe essere Storia di Tà¶nle di Mario Rigoni Stern, per la forza desunta dalla simbiosi con la natura, nei confronti di una realtà*, storica, sociale, ostile. E' la storia di una sopravvivenza, in fondo, e, per tutti, di una crescita.

Ancora un ragazzo come protagonista nel libro di Ammaniti: potremmo anche questo definirlo (ed è anche questo un libro che parla di amicizia, tradimento..) un viaggio alla scoperta di sé ma anche di una realtà* sociale (e si può ritenerla simbolo della società*, di qualsiasi società*?) degradata.

Ad alcuni miei alunni è piaciuto, ed è piaciuto anche il libro di Uhlman - io non lo conoscevo, l'ho scoperto perché un brano è nelle tracce di un vecchio esame di maturità*, di qualche anno fa (non a caso, dato il tema strumentalizzabile con il revisionismo... . -. Il tema ricorrente è l'amicizia, la maturazione civica e politica, ma anche la comprensione, il perdono. Però Kà¶nradin merita il perdono. Altri proprio no.

Non conosco Un ragazzo di Nick Hornby, credo sia la crescita di un uomo troppo superficiale grazie all'amicizia di un ragazzino.

La storia del "bambino dal pigiama a righe" di Boyne mi ha colpito. Evidenzia come boia e vittima siano esseri speculari, l'uno colpendo l'altro annichila anche se stesso. Lo si comprende dalla sorte di Bruno, che si assimila a quella dell'"alter ego" Shmuel.

Anche il libro di Orlev ha un'ambientazione simile, è la lotta per la sopravvivenza alla Robinson Crusoe di un ragazzino polacco in un ghetto ebraico semidistrutto.

Protagonista una ragazzina, stavolta, del libro della albanese Ornela Vorpsi: Il paese dove non si muore mai. E ha pure una gran forza d'animo, per resistere ad una realtà* così degradata, alle continue aggressioni verbali di una madre incattivita, E' un libro sulla violenza della società* sulle donne.. ma anche sulla circolarità* della violenza stessa. La madre se la prende con la bambina, ma essa stessa era stata tradita dal marito.. e questi è stato imprigionato per cause sconosciute, anch'egli in pratica 'violentato' da una madre-Partito minacciosa, subdola, asfittica.

Inedita investigatrice è la prof protagonista de La collega tatuata della Oggero: che non è solo un giallo ma anche una sorta di commedia di costume.

Lessico famigliare e Il segreto del gelso bianco, di valore diverso (molto intenso il libro della Ginzburg, autrice 'colonna' della letteratura italiana contemporanea ma.. a scuola si studiava poco fino a qualche tempo fa), sono libri che si rifanno ad un "viaggio" all'indietro e poi in avanti nel tempo: il primo, in una realtà* rurale ancestrale e in evoluzione, misteriosa.

Il linguaggio è da considerarsi, ci fa notare il libro della Ginzburg, un identificativo non solo della persona ma anche del nucleo famiglia... e dato che alla narrazione delle vicende della famiglia ebraica Levi fa da sfondo la Storia, dall"™ascesa di Mussolini alle leggi razziali alla lotta antifascista, si comprende il valore che man mano il ricordo e il linguaggio acquisiscono: la realtà* - anche la 'materialità*', la vita delle persone - tendono a svanire, il ricordo soltanto sopravvive, e basta una pur lieve movenza del linguaggio, il lessico famigliare, che i fratelli verso la fine recuperano in pur sporadiche conversazioni, a far rivivere la realtà* condannata ad estinguersi dalla violenza, dalla discriminazione. Ha un gran valore simbolico, anche al di là* della pur tragica contingenza della guerra, della Storia con la S maiuscola di cui sopra (che già* basterebbero a consigliare la lettura). Quelle frasi, anche una sola, basterebbero ai fratelli per riconoscersi nel buio di una grotta o in mezzo a milioni di persone. La parola sopravvive.


Buona lettura.. buone letture!

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