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Risultati da 1 a 10 di 27
  1. #1
    sim dio
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    Presenza borbonica e sabauda in Italia nel meridione.

    Volevo proporvi qualche riflessione sulla presenza di questi due stati occupanti del meridione e delle isole italiane... Parto subito dicendo che dal punto di vista storico di questa faccenda non ne so nulla, ma avendo notato che in certi utenti questo argomento suscita molto interesse (anche a me per dirla tutta), vi propongo di creare una sorta di piccolo manuale storico su entrambe le occupazioni, rivelandone i lati positivi e quelli negativi possibilmente in modo oggettivo.
    Regola principale: citare le fonti. Non mi piace leggere di gente che si inventa le cose o si basa su "cose sentite" (mi sento molto un amministratore di wikipedia in questo momento ).

    Bon, per dare un imput parto con una domanda provocatoria (la cui risposta è obbligatoriamente da argomentare): secondo voi, dal punto di vista economico il sud italia era più fiorente durante l'occupazione borbonica o quella sabauda?

  2. #2
    L'avatar di mary24781
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    Re: Presenza borbonica e sabauda in Italia nel meridione.

    IL Sud Italia smise in realtà* di essere fiorente da un punto di vista economico dal declino delle repubbliche marinare ( la nostra età* dell'oro) ...ci siamo purtroppo ritrovati tra l'incudine e il martello, perchè da una parte i Borboni non hanno saputo affrontare l'evoluzione economica che invece a Nord ha avuto atto e dall'altra i Sabaudi non hanno saputo gestire un paese in piena crisi.... da pugliese ti posso solo dire che il nostro piccolo intramezzo di gloria l'abbiamo avuto con Murat...per le fonti...bha ti ho detto una cosa generica, penso che tu possa verificarla su qualsiasi manuale di Storia Moderna Ti posso anche dare una chicca piccante: per lo ius primae noctis a Bari in età* borbonica, fu evirato un barone

  3. #3
    sim magnifico
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    Re: Presenza borbonica e sabauda in Italia nel meridione.

    Citazione Originariamente Scritto da mary24781
    IL Sud Italia smise in realtà* di essere fiorente da un punto di vista economico dal declino delle repubbliche marinare ( la nostra età* dell'oro) ...ci siamo purtroppo ritrovati tra l'incudine e il martello, perchè da una parte i Borboni non hanno saputo affrontare l'evoluzione economica che invece a Nord ha avuto atto e dall'altra i Sabaudi non hanno saputo gestire un paese in piena crisi.... da pugliese ti posso solo dire che il nostro piccolo intramezzo di gloria l'abbiamo avuto con Murat...per le fonti...bha ti ho detto una cosa generica, penso che tu possa verificarla su qualsiasi manuale di Storia Moderna Ti posso anche dare una chicca piccante: per lo ius primae noctis a Bari in età* borbonica, fu evirato un barone
    Beh mi spiace ma devo contraddirti. Siamo sempre stati, almeno fino alla dominazione spagnola, un popolo prestigioso e fiorente. Infatti fu proprio questa una delle cause che portarono la spagna a scegliere la ''campania felix'' per arginare il deficit pubblico nella quale versava la Spagna. Con la rivoluzione industriale e l'unificazione d'Italia ci sono state parecchie vicende che nei documentari non si vedono. Bisogna dire che il sud è sempre stato visto unicamente come bacino di voti e che quindi i suoi problemi non sono mai stati presi in considerazione. Dopo l'unificazione italiana, per far riprendere l'economia sia gli agricoltori del nord che gli industriali chiesero al governo tasse doganali più alte per permettere all'economia interna di crescere. Ovviamente gli altri paesi europei alzarono le tariffe doganali nei confronti dell'italia. Questo favorì la crescita delle industrie e del prezzo dei prodotti agricoli, ma distrusse l'economia del sud. Poi con Giolitti il problema si aggravò al punto da reprimere nel sangue ogni piccolo segno di rivolta. Tutti i finanziamenti, se si esclude l'acquedotto in puglia, vennero usati dalla sinistra storica e specialmente da Giolitti per alimentare la corruzione e comprare i voti degli stolti latifondisti del sud. Non bisogna dimenticare che l'unificazione d'italia fu un duro colpo per il sud che vide i propri sogni di ''giustizia, pace e benessere'' svaniti nella violenza delle truppe sabaude che avevano il ''permesso'' di violentare donne e bambini colpevoli di essere SOSPETTATI parenti (?!?!?!!?) di briganti, poi diventati, grazie alla politica corrotta e immorale dei politici, le famose organizzazioni mafiose di cui si parla spesso. Siamo sempre stati trattati male da quest'italia che pretende, soprattutto nell'ultimo periodo un ''ringraziamento'', quando in verità* dovrebbe chiedere scusa.
    And Then one day you find,ten years have got behind you,no one told you where to run...you mess the starting gun

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  4. #4
    L'avatar di mary24781
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    Re: Presenza borbonica e sabauda in Italia nel meridione.

    Dici che mi dai torto e non ti rendi manco conto che il periodo che tu hai individuato coincide quasi con quello detto da me

  5. #5
    sim dio L'avatar di archisim
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    Re: Presenza borbonica e sabauda in Italia nel meridione.

    qui fumate pesante..

  6. #6
    sim onniscente L'avatar di lvxnera1
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    Re: Presenza borbonica e sabauda in Italia nel meridione.

    secondo voi, dal punto di vista economico il sud italia era più fiorente durante l'occupazione borbonica o quella sabauda?
    Una fonte eloquente e per niente di parte su quel che han lasciato i Borboni al sud.Allego documenti vari di recentissimi tempi nella quale si è affrontata la situazione storica del sud arrivando poi alle conclusioni che ho descritto prima molto brevemente nel topic dedicato ai libri e cioè che al momento dell'annessione al regno savoia il sud italia era modestamente piu ricco.Parte delle fonti provengono anche dal sito ufficiale della casa reale Borbonica delle due sicilie.Infine volevo esprimere un mio pensiero personale:anche in assenza di libri e anche grazie ad internet e ai vari siti che si occupano di storia contemporanea e non si può facilmente "aprire" la mente e rendersi conto che la storia si è scritta dai vincitori ma che la verità prima o poi viene sempre a galla presto o tardi

    Il sud e l'unità
    Le finanze del regno
    I primati del regno
    RELAZIONE UFFICIALE -IL REGNO DELLE DUE SICILIE AL MOMENTO DELL'ANNESSIONE DEL 1861

    Non bisogna dimenticare che l'unificazione d'italia fu un duro colpo per il sud che vide i propri sogni di ''giustizia, pace e benessere'' svaniti nella violenza delle truppe sabaude che avevano il ''permesso'' di violentare donne e bambini colpevoli di essere SOSPETTATI parenti (?!?!?!!?) di briganti, poi diventati, grazie alla politica corrotta e immorale dei politici, le famose organizzazioni mafiose di cui si parla spesso


    Come non darti ragione??

    Quando scende la notte essa avviluppa il mondo in un'impenetrabile oscurità.Un senso di gelo si alza e si diffonde nell'aria. La vita ha un nuovo significato.
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  7. #7
    L'avatar di mary24781
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    Re: Presenza borbonica e sabauda in Italia nel meridione.

    Citazione Originariamente Scritto da archisim
    qui fumate pesante..
    Solo maria di alta qualità*

  8. #8
    L'avatar di mary24781
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    Re: Presenza borbonica e sabauda in Italia nel meridione.

    Al termine del Congresso di Vienna, come abbiamo visto, le Potenze europee vincitrici decisero la restituzione del Regno di Napoli ai Borbone, e Gioacchino Murat fu costretto ad una fuga precipitosa [1]. All'indomani della convenzione con l'Austria, Ferdinando [2] inviò un proclama da Palermo con cui prometteva il perdono a tutti: si costituì un nuovo governo e il re rientrò via mare a Napoli facendovi un trionfale ingresso. La festa durò vari giorni e lo stesso Pietro Colletta [3] ammise nelle sue memorie che la gioia del popolo fu sincera.
    Re Ferdinando volle ristabilire buone relazioni con il Papa, incrinate nel periodo napoleonico dalla confisca di beni ecclesiastici in Sicilia e dalle condanne inflitte ad alcuni preti. Il 25 febbraio del 1815 entrò in vigore un nuovo concordato che ristabiliva gli antichi privilegi della Chiesa. Il 12 giugno dello stesso anno fu firmato a Vienna il trattato d"™alleanza con l"™Austria, che prevedeva un generale austriaco come capo dell'esercito borbonico e 25.000 soldati a disposizione dell'Austria. La legge 8 dicembre 1816, stabilì l"™annessione di fatto della Sicilia con la proclamazione del Regno delle Due Sicilie: uno stato nuovo, in precedenza mai esistito.
    Questo dopo la Restaurazione....quindi volevo fare luce sul rapporto tra Borboni e Chiesa.... appena hanno potuto, i Borbone hanno sempre favorito la Chiesa...inoltre mi preme sottolineare che questo è solo uno scorcio di storia, i Borboni son stati per quasi più di un secolo a Napoli, si sono succeduti emeriti imbecilli e sovrani illuminati, ci son stati Masaniello e grandi glorie..... tutto qui, nè più nè meno e pensavo di essere stata chiara quando ho dichiarato "han fatto del bene...ma anche tanto male"

  9. #9
    sim onniscente L'avatar di lvxnera1
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    Re: Presenza borbonica e sabauda in Italia nel meridione.

    appena hanno potuto, i Borbone hanno sempre favorito la Chiesa...
    Ah davvero? beh non è propio cosi..
    Bernardo Tanucci chiamato nel regno dal Re Carlo di borbone ne divenne ministro e come capo della lotta tra il potere monarchico e quello ecclesiastico suscitò l'ostilità* del clero.La religione non aveva nulla a che vedere con questo: Carlo era molto devoto cosi come il tanucci tanto che entrambe detestavano Voltaire e ne bandiva gli scritti.I moti religiosi non avevano alcun rapporto con le pretese del clero napoletano.L'eccessivo aumento di preti i loro possedimenti sempre piu in aumento,l'immunità* dalle tasse e la loro giurisdizione separata erano fra le cause della povertà* economica dell' italia meridionale.Le relazioni fra Carlo e la santa sede erano state difficili fino dal principio.Il papa Clemente XII esitava fra austria e spagna e aveva nominato un comitato di cardinali che decisero di sostenere la prima.Carlo avrebbe gradito che un legato del papa fosse presente alla sua incoronazione ma ciò non avvenne .Fin dai tempi degli Angiò era uso inviare al papa nel giorno di san pietro un donativo chiamato "chinea" comprensivo di settemila ducati d'oro donativo che il papa non accettò da parte di Carlo (1735).Nel 1776 sempre bernardo tanucci aboli' questo donativo.Inoltre si impegnò nel rendere lo stato laico introducendo l'istruzione gratuita per il popolo e delimitate le acquisizioni di propietà* del clero.Si rese il matrimonio "contratto civile"
    Fonte: I borboni di napoli H.Acton

    Il 25 febbraio del 1815 entrò in vigore un nuovo concordato che ristabiliva gli antichi privilegi della Chiesa. Il 12 giugno dello stesso anno fu firmato a Vienna il trattato d"™alleanza con l"™Austria, che prevedeva un generale austriaco come capo dell'esercito borbonico e 25.000 soldati a disposizione dell'Austria. La legge 8 dicembre 1816, stabilì l"™annessione di fatto della Sicilia con la proclamazione del Regno delle Due Sicilie: uno stato nuovo, in precedenza mai esistito.Questo dopo la Restaurazione.
    Durante il tempo in cui la reggenza tenne il governo(ricordo che nel 1751 Carlo lasciò il regno delle due sicilie per salire al trono di spagna lasciando cosi il regno nelle mani del piccolo ferdinando di soli 8 anni), il Tanucci, nonostante gli ostacoli che gli opponevano gli altri consiglieri, esercitò effettivamente, in nome di Ferdinando, il supremo potere. Allorché, divenuto maggiorenne, questi sposò Maria Carolina d'Austria, e specialmente dopo che, per aver dato alla luce il principe ereditario, la regina entrò a far parte di pieno diritto del Consiglio di stato (1775).In tal modo, se la politica riformatrice inaugurata da re Carlo e dal Tanucci poté essere continuata sotto gli auspici di Maria Carolina, figlia e sorella di sovrani austriaci riformatori, nel campo delle relazioni estere, il regno di Napoli dalla dipendenza della Spagna passò, per volere della regina, a quella austriaca e, quando scoppiò la rivoluzione francese, si trovò vincolato alla politica austro-inglese.
    A Palermo Ferdinando rimase dal 1806 al 1815 e furono quelli gli anni in cui ebbe a lottare col parlamento siciliano, il quale, con l'appoggio dell' Inghilterra, prese a combattere l'assolutismo e fu costretto dal lord Bentinck(ambasciatore inglese) a concedere la costituzione del 1812(gli inglesi lo minacciarono di circondare l'isola e di porre fine al regno borbonico).A questo punto tutto quello che ne consegue e quindi malcontento e moti sono da attribuisi alla perenne presenza degli inglesi negli affari di corte e nella politica.Il motivo è semplice gli inglesi avevano raggiunto il loro obbiettivo e cioè la supremazia sul mediterraneo con nutrite e prolifiche colonie (sicilia e sud italia) e furono sempre promotori di libertà* (a modo loro e sotto la loro protezione se cosi la vogliamo chiamare)anche se poi libertà* alla fine non era.

    si sono succeduti emeriti imbecilli e sovrani illuminati
    Per imbecilli chi ti riferisci al successore di Carlo di Borbone?Beh sappi che tanto imbecille non era in quanto a suo tempo tenne una lezione di buon senso al cognato Imperatore d'austria Leopoldo Asburgo (fratello della regina Maria Carolina) :

    "erano nel gardino a contemplare il cono fumante del vesuvio e in quel momento l'imperatore attaccò nuovamente con la solfa dell' educazione dei popoli e dell'arte di governare.Ferdinando doveva munirsi di buona conoscenza degli antichi o farsi leggere scritti di aristotele e cicerone e fra i moderni sproloquiò continuando dal macchiavelli al voltaire consigliandogli di colmare le sue lacune in ambito religioso leggendo le opere di sant' agostino e tommaso.Ferdinando lo seguiva nell'argomentare con molto interesse finche gli chiese di colpo: Dottore mio sai dirmi quanti napoletani dimorano nel tuo stato?
    "Cosa centra?"rispose secco Leopoldo
    "invece centra, quanti ne ce stanno"
    "Nemmeno uno che io sappia"rispose Leopoldo.
    Replicò ferdinando "invece nel mio reame di toscani se ne contano a migliaia.Sient' a me Leopò: ti pare che si sarebbero trasferiti nei miei stati se gli avessero insegnato a guadagnarsi il pane nella loro patria?"Leopoldo cercò di replicare ma il giovane re ferdinand continuò:"Dottore bello i fatti sono
    qusti e non li puoi negare;Firenze io l'ho vista è na bella cascia è muorte!E dimme e no!Tu dici e lorenzo detto il magnifico e il poeta poliziano e boccaccio amante di belle dame dove te li metti?Io ti rispondo sissignore ma robba 'e' na ' vota.Che ti sono serviti tutti i libri che hai letto.Tu leggi molti i tuoi popoli ti imitano ma nulla serve a liberarsi dalla cappa triste e lugubre che grava sulla capitale.Per quanto mi concerne io sono ignorante non ho cose di cui parlare eppure -guarda!- i miei popoli sono cosi allegri!Credimi non rimarrei 5 minuti di piu qui se napoli fosse come la tua firenze".
    Fonte : il Re Lazzarone di Giuseppe Campolieti mondadori storia.

    Infine tanto imbecille non era in quanto fu sua l'idea di creare la prima comunità* sociale fondata sul lavoro del suo secolo sorretta da un codice voluto da egli stesso nella quale vi era laicità* uguaglianza e concordia(ovviamente sto parlando di San Leucio). Al re Ferdinando mancava certo si l'istruzione ma l'arguzia e il buon senso non gli mancarono.Infine tutte le colpe del disastro post restauazione son da affidare anche alla turbolenta indole della moglie.
    E con questo credo di aver finito...
    per oggi :P

    Quando scende la notte essa avviluppa il mondo in un'impenetrabile oscurità.Un senso di gelo si alza e si diffonde nell'aria. La vita ha un nuovo significato.
    Absentia lucis tenebrae vicunt

  10. #10
    L'avatar di mary24781
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    Re: Presenza borbonica e sabauda in Italia nel meridione.

    inoltre mi preme sottolineare che questo è solo uno scorcio di storia, i Borboni son stati per quasi più di un secolo a Napoli, si sono succeduti emeriti imbecilli e sovrani illuminati, ci son stati Masaniello e grandi glorie..... tutto qui, nè più nè meno e pensavo di essere stata chiara quando ho dichiarato "han fatto del bene...ma anche tanto male"
    Aggiungo solo che è triste vedere che la Storia viene trattata a mo' di tifo calcistico, perdendo ogni obiettività* e sguardo storico-scientifico su quel che è stato.

 

 
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