Discussione: [Quest GdR] Omicidio a Bellavista

Juni Vaughn

E va bene che ho assecondato dei bambini, ma perché cavolo devono essere così presi dalla felicità? Perché devono partire a correre?
Io ho almeno dieci anni in più di loro, credono che sia agile come ai tempi delle superiori?!? Ma io non so, 'sti ragazzi di oggi. Potevano anche aspettarmi, dato che erano e sono l'unica compagnia che ho avuto fino ad ora. In questo istante sono sola... in mezzo ad un corridoio infinito: ottimo! Sono ironica, ovviamente.
Calma e sangue freddo, Juni: affretto il passo in modo da raggiungere Jennifer e Michelangelo il prima possibile, ma con questi taccacci non mi viene molto facile.
Dopo essermi ripresa da una leggera storta alla caviglia, che mi comporta altri cinque minuti di pausa, riesco finalmente a raggiungere il dannato ingresso, dove ci stanno miei cugini intenti a fissare della gente.
Ma chi cavolo sono? E chi è quella che sta uscendo dalla villa? Carmen mi sorprende sempre...
E domanda più importante: perché erano fuori fino a due nanosecondi fa?
C'è un po' di gente strana, non l'ho mai vista prima: le conoscenze della zia sono proprio varie e allegre, hahaha. E sono ironica anche adesso.
Assumo una faccia che pare un misto fra lo schifato e l'imbronciato, fissando i miei cari cugini, fino a che tutte le mie attenzioni vanno a finire su un bel signorino lì, davanti ai miei occhi.
Vedo bene o sto sognando?
Anche perché non ho alcun problema a livello visivo.

Mi ricompongo e mi sistemo, anche perché sembro una scema con gli occhi spalancati, e dando il meglio di me in quanto ad apparenze, alla fin fine bisogna essere sempre cordiali e di bell'aspetto, no?
"Buonasera!", dico, sorridendo più o meno a tutti. Tanto non mi ha sentito nessuno per la seconda volta, oggi.
Decido di inseguire la massa o meglio il bel tipo, e dopo essere arrivata nella grande stanza affollata, mi guardo intorno per cerare un maledetto drink.
"Miseriaccia ladra", dico fra me e me, forse a voce un po' troppo alta. Spero comunque che nessuno mi abbia sentito...credo.
Nel frattempo, mentre osservo gli invitati, mi accorgo che il bel tipino se n'è andato a parlare con una bionda mai vista in vita mia... e quel losco di Matt. Blah.
Si preannuncia una festa meravigliosa...e sono IRONICA per la terza volta. Se non trovo un drink entro due minuti, penso che mi salteranno i nervi.

Derek Root

<<Di certo la Signora Knight sarà presto qui, avrà avuto dei disguidi improvvisi... non mi sembra il caso di offendere la virtù di una gentildonna solo per qualche minuto di attesa... quando si lavora con la plebaglia capita di ritrovarsi degli incompetenti tra i piedi, Mr... il suo nome prego?>>
La virtù di una gentildonna?! Plebaglia?! Ok, poteva andare meglio. Ma uffa! Io non so parlare con questi ricconi spocchiosi!
Non faccio nemmeno in tempo a rispondere che uno dei due cinesi sbuca dal nulla e mi spintona. Per poco non perdo l'equilibrio, ma come si permette? In un primo momento sembra che Adrian non lo riconosca, ma poi gli stringe energicamente la mano. Cavolo! Avrei dovuto farmelo amico!
Ad un tratto avverto uno strano odore. Anche Adrian lo nota, perché storce il naso. Oddio, altro che strano odore...è una puzza disgustosa! Ma da dove viene? Vedo avvicinarsi lo sfigatello di prima...è lui! È lui che puzza! Ma che ha fatto?
Nonostante la tremenda situazione, Adrian non si scompone. Devo ammettere che ha classe da vendere. Il puzzone dice qualcosa, ma fatico a capire, perché balbetta in modo imbarazzante. Credo dica che siamo usciti per fumare una sigaretta, e siamo rimasti chiusi fuori. Furbo...ma Adrian gli crederà? In ogni caso, gli devo un favore. Il ragazzo con la faccia sveglia continua la recita, mentre io rimango impassibile e spero che Mangiamorte ci caschi.
Se se la sia bevuta non lo saprò mai, perché inaspettatamente il portone si apre per far uscire una donna, che sembra molto triste. Vabbè, chissenefrega! Si è aperto finalmente! Via libera! Sopprimo immediatamente il sorriso a 32, ma che dico, a 64 denti che mi è spuntato sulla faccia e mi fiondò all'interno. Appena entrato vedo tre ragazzini. L'unico maschio si mette a parlare con Adrian quasi come se lo conoscesse da sempre, e ripensandoci è la stessa stupida cosa che ho fatto io...ma con più classe. Il ricco rampollo lo supera senza nemmeno degnarlo di uno sguardo e non riesco a trattenere una risata.
Poi attacca bottone una delle due ragazze. Non avrà più di 16 anni. Dice di essere la nipote di Carmen e ci dà il benvenuto...o almeno, credo. Parla in modo strano. Ci chiede il nome. Sono tentato di ignorarla, ma preferisco tenermela buona, d'altronde è la nipote della vecchia...e risponderle non mi costa nulla.
<<Derek Root, piacere>>
Detto ciò, cerco di orientarmi. Fortunatamente intravedo ancora Adrian, e lo seguo: lui saprà sicuramente dove si tiene la festa. I tempi dei giochi sono finiti, ora si fa sul serio. Voglio i miei dannati soldi.
Dopo aver percorso un lungo corridoio arrivo nel salone dove si tiene la festa, e rimango un attimo interdetto: quanta gente! Sono tutti elegantissimi, e mi sento un po' a disagio nel mio cappotto da quattro soldi. Ma il giudizio di questi ricconi non mi è mai interessato, e di sicuro non inizierò a preoccuparmene ora.
Non vedo Carmen da nessuna parte. Dannata vecchia. Vedo però Matt, ma è impegnato con una bellissima donna, e non me la sento di disturbarlo. Non vedo nemmeno Scarlett. Decido quindi di sedermi su un divanetto rosa, dall'aria decisamente comoda, in attesa che la mia amica si faccia vedere. Mi ha assicurato che stasera ci sarebbe stata e che mi avrebbe aiutato a ottenere ciò che mi spetta. D'altronde, è lei che mi ha procurato il lavoro, e non la ringrazierò mai abbastanza per questo. È una delle poche persone che mi sopporta, le voglio veramente bene.
Sono così distratto che non mi accorgo nemmeno dello strano tipo in piedi e della ragazza molto carina seduta di fianco a me. Lei sembra molto pensierosa. Non rivolgerle nemmeno la parola sarebbe scortese, d'altronde siamo ad una festa.
<<Scusa il disturbo>> le sorrido. Non so perché, ma mi fa pena, sembra davvero a disagio. Potrei attaccare bottone chiedendole se conosce qualcuno qui dentro. Ci sono volti noti, ma non riconosco davvero nessuno. <<conosci questa gente? Non frequento spesso ambienti del genere e mi sento un pesce fuor d'acqua>>
Attendo una risposta guardandola negli occhi.
Non so perché, ma ho l'impressione che la serata sarà ancora molto lunga.

uffffff perchè quello si è messo da ridere, cattivo u.u comunque mentre aspetto una risposta da quel ragazzuolo che puzzava un po' mi giro verso jennifer e gli dico
"appena arriviamo alla stanza dove c'è la vera festa accerchiamo qualcuno e rendiamoci carini e coccolosi, non mi va di andare in una stanza dove non conosco nenssuno!"

Gruppo Due - Malva Dawson

<<Ben-n-ne>>, riesce a pronunciare a malapena Carmen, alla fine del discorso...<<V'invito tutti a dirigervi nella sala da cocktail, vicino all'ingresso. Vi raggiungerò a breve>> prosegue la nostra, accennando un po' di difficoltà nello scandire le parole. Nel frattempo gli altri si dirigono nel corridoio per raggiungere il resto degli invitati nella sala da Cocktail.
<<Cosa volevi dirmi?>> mi chiede tagliando corto per arrivare dritti al dunque.
<<Bene.>> esordisco, con tono fermo... proseguendo poi schiarendomi la voce: << Quest'opera, l'hai sempre associata ad un ricordo tetro, ambiguo e in parte anche paradossale... ed è presente anche noi tuoi incubi ricorrenti, divenuti più frequenti dopo la morte di Edgar. Perché vorresti metterti alla ricerca di questa?>> domando alla nostra, ma noto le labbra della Knight che accennano a tremare. <<Dicevo, la stai cercando solo per una questione di soldi? ho le sensazione che ci sia qualcos'altro sotto>>. Finito il colloquio con la Knight, comincio a notare che la donna non ha affatto un bell'aspetto. Il volto comincia ad impallidirsi e il tremore ad accentuarsi... forse ora questo discorso è poco opportuno da fare.
<<Mh, riprenderemo il discorso dopo la festa. Carmen, ma cos'hai?>> le domando preoccupata... <<Ok, forse è meglio che raggiunga il resto degli invitati di là>> dico rivolgendomi alla Knight,uscendo dal salone e incamminandomi per il gelido corridoio, varcando poi la soglia della sala da Cocktail.

Flora White

Il maggiordomo ha appena finito di rispondere alle nostre domande, ci guarda con aria quasi schifata, eppure è pur sempre uno di noi... uno della servitù, non capisco perché si dia tutte queste arie, e Carmen dov'è? Siamo così insignificanti da dover essere comandati dal maggiordomo? Capisco di non poter fare nulla, se non assecondarlo e darmi da fare, credo che sia venuto il momento di uscire da questa cucina e vedere un pò chi c'è in giro, devo pur scegliere un invitato da seguire, spero di trovare qualcuno d'interessante. Caty è stata licenziata con effetto immediato, beh in effetti non ha poi partecipato molto alla conversazione, era decisamente più interessata al frigo... ma come posso biasimarla, ho una fame.. ed invece di mangiare, devo servire questi ricconi. Mi dirigo verso l'ingresso, ci sono un pò di persone, tra la folla noto una figura alta... probabilmente un uomo di giovane età, decisamente ben vestito, il portamento è elegante, ma non riesco a vedere bene il suo volto... parla con qualcuno, sono curiosa, qui ci sono solo le solite facce, oppure persone dall'aria snob... magari questo tipo è più interessante, potrebbe alleggerirmi il compito che mi è stato assegnato. Mi avvicino, ma il Signor Landgraab, il quale parla con lui, me ne impedisce la vista, sento un nome... Adrian, finalmente sembra che la loro conversazione sia giunta al termine ed ora posso vederlo... occhi verdi veleno... capelli neri, credo di averlo già visto da qualche parte, ma non ricordo con precisione dove, per un momento mi sento paralizzata, lo vedo avanzare, credo si stia dirigendo verso il boy toy e la sua interlocutrice... devo fare qualcosa per farmi notare... afferro al volo un vassoio con dei bicchieri da cocktail ricolmi e mi avvicino con passo sicuro e quando gli sono vicino mi sporgo verso di lui : "Benvenuto alla dimora della Signora Knight, ecco un drink per lei, spero che la festa sia di vostro gradimento, resto a vostra disposizione... per qualsiasi evenienza!" Sfodero lo sguardo più seducente che possa fare, attendo che prenda il bicchiere, per poi allontanarmi... spero solo di non aver esagerato, non credo che un tipo del genere possa ricambiare il mio interesse, ma provarci non costa nulla.

Gruppo sei - Vivienne Landgraab

Faccio in tempo a muovere solo pochi passi che la porta alle mie spalle si apre e ne escono una ragazza dai lunghi capelli castani, dall’aria un po’ abbattuta; il pinguino spocchioso che senza degnarmi di uno sguardo si allontana verso il portone in fondo alla sala da pranzo; una ragazza decisamente eccentrica, con strani capelli rossi e collane e collanine che tintinnano ad ogni passo; infine, un’altra bella ragazza con i capelli rossi. Qualunque cosa sia successa lì dentro, la riunione sembra decisamente finita e ho perso ogni attrattiva nella cucina. Ora mi rimane solo un dubbio: dove s’è cacciata Carmen? Per quale diavolo di motivo ha fatto venire qua noi parenti quando è evidente che eravamo l’ultimo dei suoi pensieri?
Senza pensarci due volte, faccio dietro front, invito mia sorella a fare altrettanto e seguo i passi del ping...maggiordomo, ritrovandomi nel lungo corridoio che porta all’ingresso e -ormai ne sono convinta- all’altra ala della villa.
Sento un vociare provenire dalla grande porta di fronte a me e decido di entrare nella sala -che sia qui la fantomatica festa?- per pentirmene un istante dopo: la sala è piena di gente proveniente da ogni dove, giovani, non più giovani, dipendenti e... Oddio! Non sarei mai dovuta venire, mi sarei evitata la spiacevole visione dello zio Albert che chiacchiera con nientemeno che quell’arpia della Monroe. E spero di aver visto male, perché quel pazzoide in piedi sul divano non può essere l’altro avvoltoio che ha privato la mia famiglia di ciò che le spettava di diritto! E come fa lo zio a stare nella stessa stanza di quell’essere senza cedere alla tentazione di prenderlo a schiaffi?!
Senza contare che sta parlando con un vecchio dall’aria arcigna e molto poco raccomandabile: se non ricordo male, si pensava avesse avuto qualcosa a che fare con la morte di mio padre! Sono capitata in un maledetto covo di vipere, ecco dove sono finita! Cavolo, sto schiumando di rabbia!
Non è possibile che sia riuscita ad evitare certe persone per tutta la vita e ora me le ritrovo davanti tutte insieme! Carmen dev’essere impazzita, non c’è altra spiegazione!
Mi rendo conto che sto stringendo i pungi tanto forte da essermi infilata le unghie nei palmi delle mani. Cerco di rilasciare le dita e con una sicurezza che non mi è naturale mi avvicino al bancone del bar e mi rivolgo allo zio, ignorando di proposito ogni etichetta e buona educazione: al diavolo tutte e due le cose!!! <<Zio, da quanto tempo!>> esordisco con voce involontariamente stridula. <<Che strano, sembra che Carmen abbia voluto riunire il parentado. Peccato solo che mio padre non sia qui a godersi questa bella scenetta. Credo che il detto “parenti serpenti” calzi a pennello alla nostra famiglia. Non credi, zio?>>. Poi, rivolgendomi alla Monroe: <<Oh, che sciocca. Non penso che abbiano avuto modo di presentarci in passato: signora Monroe, ha spennato qualcun altro dopo la morte di mio padre?>>.

Michael J. Campbel

Ok, il mio discorso l'ho fatto, ora Carmen dovrebbe solo ringraziarmi per la mia sproporzionata gentilezza. Scendo dal divano, mi sistemo velocemente i capelli e mi siedo scrutando la sala. Vedo che quasi tutti si stanno divertendo, forse un po' troppo rispetto a me. All'improvviso entra anche la scrittrice che, seguendo l'invito di Carmen, si siede proprio vicino il mio posto ignorandomi totalmente. Sembra molto turbata ed in imbarazzo. Forse preferirebbe stare in un locale meno affollato. Di certo il discorso con Carmen ha turbato tutti noi.
Guardo ancora l'orologio in attesa dell'arrivo della riccona quando noto con la coda dell'occhio un po' di trambusto nel corridoio ed all'improvviso vedo entrare un giovane ragazzo dal comportamento fiero e orgoglioso. Non ci posso credere! Quello è sicuramente uno della stirpe "Mangiamorte"! La sua "puzza" è inconfondibile! Da bravo donnaiolo comincia subito a cercare delle nuove vittime...Patetico. Nel frattempo entra anche un ragazzo che si siede anche lui nel mio stesso divano. Non mi sembra vestito molto elegantemente; forse è qui per questioni d'affari piuttosto che per divertirsi. Penso che sia il caso di iniziare a conoscere meglio i presenti, quando il ragazzo mi precede e rivolgendosi alla scrittrice, dice:<<Scusa il disturbo,conosci questa gente? Non frequento spesso ambienti del genere e mi sento un pesce fuor d'acqua>>
Ok, ora sarò molto maleducato, però voglio evitare di passare la serata ad annoirami qui nel divano. Quindi prendo il coraggio e mi intrometto nel discorso:

Scusate assolutamente la mia maleducazione. So che non dovrei intromettermi, solo che vorrei bere qualcosa.Per caso posso ordinare un drink anche per voi?
Ok, forse non è una delle scusa migliori, ma è non sapevo assolutamente cosa dire.

Matt reagisce con ironia alla mia ipotesi riguardante Tony e Carmen. «Capito, Tony di Pasquale, lo terrò presente, ma non è facile sconfiggermi in amore» Strizza l'occhio e poi riprende, «Il biondo invece è Adrian Upton. Lo conosco poco, è venuto qui alla villa qualche volta a chiedere a Carmen di intercedere con suo padre, che a quanto pare lo ha cacciato di casa e diseredato. Odio i tipi come lui: nasci con la fortuna di non doverti mai preoccupare del denaro e rovini tutto per qualche bravata stupida» Capisco il punto di vista di Matt, sto per rispondergli, ma... La sgualdrinella mi ha rovesciato il drink addosso! Lo ha fatto apposta!
«Oh, mi scusi...sono desolata! E' il caso che si pulisca signorina..in bagno!» La bionda fa la finta preoccupata, ma la noto fare un'occhiataccia a Matt. Gelosia? Ma com'è vestita? Come una donna da strada! Ma che razza di gente conosce la mia paziente? Non può essere un'invitata... Non sarebbe da Carmen... La guardo allontanarsi portandosi dietro la sua preda. Non dico niente e mantengo la calma, sono una Signora, io!
«Guarda che ti ci lascia la macchia, eh» Aaron si offre di accompagnarmi in bagno... «Ti conviene andare in bagno e cercare di asciugarlo. Almeno tamponalo un po', ecco. Ti accompagno, se vuoi?»
«Ma certo...» Rispondo, ancora irritata. Mi avvio con Aaron verso il bagno più vicino alla sala Cocktail, ricordandomi che ce ne è uno proprio svoltando a sinistra. Mentre varchiamo la soglia, noto che molte persone fanno il loro ingresso... Da dove sbuca tutta questa comune plebaglia? A parte i nipoti di Carmen, un volto è noto, Adrian Mangiamorte, ovviamente la sua fama lo precede, ma faccio finta di non conoscerlo, e passo oltre... Apro la porta del bagno e faccio scorrere l'acqua del rubinetto, mentre inumidisco un fazzoletto, e strofino sulla macchia... "Se non va via glielo faccio ripagare!" Penso...



Scary, ti consiglio di stare lontano dalla rampa di scale e dal bordo piscina...

Finalmente il maggiordomo si degna di rispondere alle nostre domande«L'oggetto è un'importante opera d'arte. Le modalità del vostro spionaggio sono lasciate interamente a vostra discrezione: quel che conta, è che nessun ospite trovi quell'oggetto senza che la padrona ne sia al corrente. Riuscirete indubbiamente a riconoscerlo, quando eseguirete l'accesso in aree del palazzo che non avete mai visitato. Per quanto riguarda l'ultima domanda, risponderò in seguito.
Con queste parole il maggiordomo non fa altro che confermare la mia tesi. Carmen ha organizzato tutto questo per recuperare un oggetto, pare sia un’importante opera d’arte, e ha paura che gli ospiti se ne impossessino altrimenti non ci avrebbe mai messo alle loro calcagna. Deve valere davvero un sacco di quartini, ma siamo sicuri che sia solo questione di soldi? Carmen ne ha già fin troppi, che ci sia dietro qualcos’altro? Con lei non si può mai star tranquilli. Magari è caduta in disgrazia e ritrovare quella statua è la sua ultima chance per non finire sul lastrico. Come sempre la mia mente viaggia verso le ipotesi più assurde.
Va bè son sicura che dal pinguino non sapremo più niente, la vecchia l’ha istruito a non sbottonarsi più del necessario, così mi avvio verso la sala da cocktail per vedere chi sono gli ospiti di questa festa. Devo essere assolutamente io a trovare la statua per prima, ma ho bisogno di qualche alleato; so che Derek deve venire alla festa, se è riuscito ad entrare,devo metterlo al corrente dalla situazione, so che di fronte alla possibilità di guadagnare qualche soldo non si tira di certo in dietro.
Arrivo nella grande sala, mi guardo attorno e con mio grande sollievo vedo che Derek è riuscito ad entrare, ma non mi ha ancora vista perché sta chiacchierando con una tipa.
Quindi la nostra chiacchierata può aspettare, mi appoggio al bancone del bar e mi guardo attorno per farmi un idea di chi altro potrebbe unirsi a noi alla ricerca di questo prezioso oggetto.

Eric Foster

sarà la fortuna o il fatto che il destino non desideri far aspettare un Mangiamorte fuori con noi poveracci...ecco che d'un tratto noto le fantomatiche porte della villa aprirsi, da lì esce una ragazza, forse, sinceramente non ci ho fatto nemmeno caso ero più concentrato nell'entrare nella villa con nonchalance e come se fossi veramente un invitato della festa.
Mi avvio verso l'ingresso e scorgo con lo sguardo due ragazzini, e dopo poco arriva anche un'altra ragazza più grande, azzarderei dire la sua baby-sitter anche se mi sembra troppo carina per esserlo, va be' poco importa.

«Ohilà, E voi siete ? Ovviamente Signor Adrian Mangiamorte, lei lo conosco. Mentre voi? Uhm...dai entrate u__u mi presento, mi chiamo Jennifer Jackson e sono la nipote di Carmen Knight, ovviamente non sono la sua unica nipote, questo piccolino qua è per esempio il nipote più piccolino, michelangelo Nigro u_u.
Per favore, mi dite come vi chiamate?»

disse la ragazzina invitandoci ad entrare...normalmente l'avrei ignorata, i marmocchi non mi sono mai stati simpatici ma visto che ci ha...anzi mi ha dato la possibilità di entrare gli rispondo anche se con freddezza «Mi chiamo Eric Fost-» non finisco la frase che noto un viso conosciuto...sarà lei? Ma certo che è lei! Dimentico completamente la ragazzina e mi avvicino ad Alice che mi saluta

«Eric, ciao! Anche tu qui?»

ofinalmente un volto amico, ora potrei anche pensare di godermi la serata...«hey ciao Alice...eh..già mi ritrovo anch'io qui, diciamo cercando un po' di svago» gli rispondo grattandomi dietro la testa e con un sorriso quasi forzato, non so perché ma mi sentivo al quanto in imbarazzo, eppure ci conosciamo da un po'...strano, in ogni caso inizio a chiedermi anche cosa ci faccia lei qui? Per carità sono contento di vedere qualcuno che conosco ma non mi sembra il tipo da andare a feste di questo genere, a quelle di Carmen poi...«e tu invece Alice...come mai qui? Anche tu sei venuta per la fantomatica festa della cara Carmen» aggiungo poi mettendo un po' da parte l'imbarazzo di prima...