Gruppo 1- Michael J. Campbell
L'atmosfera comincia a scaldarsi. Dopo il panico iniziale derivato da quella visione di morte, tutti cominciano a discutere sul da farsi. Praticamente non abbiamo molta scelta. Tutte le uscite sono bloccate, per di più necessitano di un codice di sblocco e le finestre sono sbarrate. Credo proprio che saremo obbligati a perlustrare la casa da cima a fondo. Insomma Carmen, già in vita hai reso la vita impossibile a molte persone e, nonostante ora tu sia morta, continui a seminare panico e terrore. In particolare, mentre rifletto isolandomi da tutti, una frase mi riporta alla realtà:
«Ho ipotizzato che gli assassini possano essere due, perché il tutto si è svolto in una maniera a dir poco particolare: Prima è stata avvelenata, e poi sgozzata. »
Queste parole mi stupiscono. Non sarei mai arrivato a questa conclusione. Effettivamente potrebbere esserci più assassini. Ma quando finirà questo incubo?
Improvvisamente però la mia attenzione è attirata dal vecchio Albert Landraab che, distaccatosi dallo stipite della porta dove si era trastullato per tutto questo tempo, mi si avvicina e mi urla contro:
«Tu vorresti fare... cosa?» Poi continua sempre con tono più aggressivo:«Senti, ragazzino. Solo perché sei riuscito a togliermi questa villa, non mi toglierai anche la dignità. Non se ne parla di perquisizioni»
Sgrano gli occhi e non riesco ancora a crederci. Ma stiamo scherzando? Ragazzino a chi? Aspetta Michael meglio calmarsi. Non sono assolutamente un uomo che farebbe a botte poichè la trova un'attività da rozzi ed incivili. Ma questo vecchio arrogante si meriterebbe proprio un bel pugno! E a dirla tutta ben ti sta se hai perso la proprietà di questa villa! Proprio non accetto queste scenate isteriche. Certo un atteggiamento di così elevata ostinazione verso una perquisizione me lo aspetto solo da una persona: l'assassino. Ma ovviamente è troppo presto per trarre della conclusioni.
Quindi prosegue:
«Piuttosto, perché non ti rendi utile e non ci dici dove quella cagna teneva i codici?
Anzi»continua però alzando la voce per attirare l'attenzione dei presenti«star qui a perdere tempo con il cadavere di quella non serve a niente: bisogna mobilitarsi per uscire alla svelta da questa villa maledetta. Ed ecco cosa faremo: ci divideremo in gruppi; ogni gruppo dovrà perlustrare una zona della casa. Tra un'ora esatta ci ritroveremo tutti qui. Ecco come saranno le divisioni»
Quindi come se possedesse poteri divini ci divide in quattro gruppi! Ma qualcuno fermi questo tizio preso da un delirio di onnipotenza! Già in tribunale non mi sembrava simpatico, ma ora ne ho proprio le prove. E come se non bastasse ha osato inserirmi nel suo gruppo. Spero stia scherzando, non accetto di collaborare con un pazzoide.
Però mi accorgo che la rabbia sta predendo il sopravvento, quindi respiro profondamente per calmarmi. Nel frattempo Albert colloca una serie di fogli a terra: sono le mappe dei vari piani dell'abitazione.
Approfitto del momento per contrattaccare alle sue grida pronuncio poche parole, in segno di totale indifferenza nei sui confronti:
"Sembra che qualcuno qui abbia qualcosa da nascondere...." e così dicendo mi allontano da lui.
Calmatomi, osservo anche gli altri presenti. Sembra che a nessuno sia piaciuta le reazione spropositata del vecchio in papillon.
Infatti tra le donne, prende coraggio Vera, una cara amica di Carmen ed ribatte alle urla:
Scusami Albert,ma non vedo perchè noi dovremmo perlustrare la casa mentre tu, che probabilmente qui la conosci meglio di chiunque altro, resti qui senza far nulla. Questa villa era tua, saprai sicuramente come eludere un sistema di sicurezza, o la presenza di qualche passaggio nascosto che potremmo utilizzare per uscire e chiamare soccorsi. O sbaglio?>>
Proprio grazie a queste parole capisco che sarò obbligato a collaborare. Essendo stato proprietario della villa potrebbe conoscere parti che nemmeno Carmen ha mai scoperto. Però uscito da questa abitazione infernale non vorrò mai più vederlo.
Nel frattempo uno degli invitati, Aaron se non sbaglio, poggia su un tavolino un asciugamano che ha trovato lì vicino. Con calma scosta un lembo e subito appare una macchia cremisi. Ecco che al centro del panno giace una lametta ancora sporca di sangue.
Quindi l'arma ed il luogo del delitto sono stati svelati, mancano solo l'assassino o gli assassini(riferimento a cluedo)...
Tornato dal mio gruppo, analizzo velocemente le mappe per capire da quale stanza iniziare le indagini, quando sempre Aaron interviene:
«Proporrei al mio gruppo, se per voi va bene, di restere su questo di livello, magari cominciando dall'ufficio personale di Carmen. Chissà che non ci sia qualcosa di rimarchevole lì». Quindi rispondo rivolgendomi a tutti:
Per me signori va bene. Magari trovaremo qualcosa di interessante. Però avete notato le stanze contrassegnate dalla voce "Sconosciuto"? Quindi mi rivolgo ad Albert:"Qualche chiarimento su ciò?"
Spero proprio che mi risponda evitando altre scenate. Do un'ultima occhiata alle piantine della casa, quando mi ricordo di un fatto importante.
All'inizio della serata ero stata condotto nel salone. Carmen, durante il suo breve colloquio rivolto sola a quattro invitati, aveva nominato ed descritto l'oggetto che stava cercando,ovvero una statua a forma di cavallo se non ricordo male.
Sono un po' dubbioso. Forse dovrei ammetterlo agli altri del mio gruppo, ma vorrei evitare di condividere informazioni con il vecchio o aiutare l'assassino.Quindi preferisco tacere ed aspettare un po'.