Discussione: [Quest GdR] Omicidio a Bellavista

Gruppo 1 - Vera Wright

Io e il bodyguard arriviamo velocemente davanti al bar, dove troviamo subito il bigliettino. Che strano non averlo notato prima, visto che era così in bella vista! Che qualcuno l'abbia messo in un secondo momento?
L'indovinello questa volta sembra più complicato. Pare fare riferimento alla cucina, al tavolo da pranzo...al galateo. Poi accenna alla tredicesima sedia, quindi probabilmente stavolta dobbiamo raggiungere la sala da pranzo. Curiosa, osservo anche tutti gli altri biglietti presenti accanto al nostro. Che ci sia qualche altro indizio?
"Il prossimo numero è: 09" - esclama Desmond - "Si va per la cinquina o stiamo già giocando per la tombola? Sembra che qualcuno voglia godersi la torta senza essersi sporcato le mani per prepararla!" - aggiunge poi, osservando Malva raggiungerci. Dopodichè ci guarda con un'espressione inebetita...chissà cosa gli sta passando per la testa...o forse l'unico neurone se ne è andato in vacanza? No per favore...cerchiamo prima di uscire da questa villa maledetta!!!!
Intanto sento un gran casino alle nostre spalle... mi volto e davanti ai miei occhi si consuma una vera e propria tragedia. La dottoressa di Carmen giace tra le braccia del biondino, priva di sensi o forse...morta? Dalla disperazione sul volto del ragazzo e dei presenti non mi pare assurda la seconda ipotesi. Ma cosa diavolo sta succedendo? Ha avuto un malore? Oppure...no, non posso pensarci!
Subito dopo spunta un tizio che cerca di picchiare Albert...e un ragazzino mingherlino perde l'equilibrio sbattendo violentemente la testa. Mio Dio...non è possibile!!! Sembra un film dell'orrore questo!!! Fate qualcosa, vorrei urlare, chiamate un'ambulanza! Ma poi realizzo che siamo chiusi tutti qui dentro e non possiamo fare nulla...siamo prigioneri di questa casa che sembra volerci eliminare uno dopo l'altro!
"Mmmm, questo indizio sembra più articolato dei precedenti, vero? "Per vostra fortuna, signore, avete con voi il mago della settimana enigmistica! Gli indovinelli non hanno segreti per me, ed infatti, nonostante questo pessimo saggio di poesia in rima baciata, ho scoperto quale sarà la nostra prossima tappa: la sala da pranzo!" - esclama Desmond -"Dubbi in merito? Teneteli per voi, io vado." conclude, totalmente incurante della tragedia che si è appena consumata. Quest'uomo sembra avere un cuore di ghiaccio! Ma ecco che anche lui cambia espressione...finalmente c'è arrivato! Complimenti, neurone in procinto di trasferimento!
Ma dopo pochi istanti riprende a camminare "Chi mi ama, mi segua" esclama, senza voltarsi.
Aiuto...non so che fare! Da un lato mi sento un mostro ad andarmene con tutto quello che sta succedendo. ma dall'altro...voglio uscire viva da questa villa e Desmond è l'unico che...spero...è abbastanza forte da proteggermi. Sempre che si degni di farlo, ovviamente. Poi la fine di quest'incubo sembra così vicina...forse manca solo quest'ultimo maledetto biglietto.
Così...con rammarico ed angoscia, accellero il passo per seguire Desmond verso la sala da pranzo.
Che Dio ci protegga... tutti.

gruppo 3
Adrian Upton

La luce tremolante di diverse candele fissate alle pareti mi restituisce la vista all'interno di questa cripta dimenticata da Dio. E' una luce tenue e instabile ma sufficiente a capire in che razza di luogo sono finito.
C'è solo una cosa però che riesco a vedere in questa maledetta stanza, la sola cosa che conta in questo dannato momento: le bisce che credevo di avere tra i piedi.
Due enormi bisce grige che puntano i loro occhi malefici su di me. Quelle non sono decisamente due bisce. Strisciano e sibilano, pregustando in anticipo la raffinata cena a base di Upton.
“Oh merda!”
Istintivamente faccio un passo indietro.
Ma che diavolo sta succedendo? Perché mai una persona sana di mente dovrebbe allevare l'anaconda in cantina?
Attorno ai due serpenti ogni cosa sbiadisce. La stanza sbiadisce. Il cumulo di oggetti polverosi non conta più nulla, nemmeno quel qualcosa nascosto là nel mezzo che potrebbe finalmente farmi conquistare la stima di mio padre. Persino mio padre svanisce e con lui il mio bisogno di contraddirlo, il mio bisogno di mostrargli che anche io valgo qualcosa. Il fondo fiduciario che mi è stato portato via non ha più nessuna importanza... A che servono i soldi sei sei troppo morto per spenderli?
«Il Mamba Nero...»fa il maggiordomo, riapparso alle mie spalle «E' in assoluto uno dei serpenti più pericolosi al mondo. E'velocissimo, il suo veleno letale.>> mentre parla come fosse la voce registrata di un documentario seguo con lo sguardo uno dei serpenti spostarsi fino alla scala e arrampicarsi sulla ringhiera. <<prima di attaccare si erge per un terzo della sua altezza, minacciando. E'quello il momento per scappare. L'unico. Dopo non ci sarà più modo di farlo...»
Merda merda! Maledetto il momento in cui mi sono infilato in questa casa dell'orrore!

Cosa devo fare adesso?

Come se avessi premuto il tasto per rallentare il nastro vedo le fauci del serpente davanti a me aprirsi a rallentatore. Al loro interno tutta la mia misera vita...
I volti delle persone a me più care mi passano davanti agli occhi... Uno alla volta, ricordandomi in che modo li ho allontanati...
“Sei solo un fallimento! Non combinerai mai nulla nella tua inutile vita” la voce di mio padre torna al suo posto, riprendendo a martellarmi nella testa... a tormentarmi...
Forse ha sempre avuto ragione. Così come sono vissuto morirò, senza mai arrivare da nessuna parte...
Ma poi il ricordo di mio nonno che che mi insegna a imbracciare il fucile durante la mia prima battuta di caccia, che mi insegna a non avere paura cancella quella voce. Cancella la mia paura.
Scaccio ogni altro pensiero, tenendomi stretto solo quello...

Pensa brutto idiota mi dico cercando di restare lucido! Non morirai oggi, stecchito dal veleno di Nagini!

Metto le mani nelle tasche dei pantaloni in cerca di qualcosa che possa essermi d'aiuto contro quelle bestie. Da una parte il cellulare, dall'altra la pedina degli scacchi che avevo preso dalla stanza al piano di sopra. Niente di utile in poche parole.
Stacco per un attimo lo sguardo dalla bestia davanti a me. In alto, sopra l'arcata che conduce alla stanza accanto, noto una grata. Come un cancello sollevato con sbarre abbastanza strette da tenere lontane le due bestie. Ci dev'essere una leva da qualche parte che fa cadere quel cancello! Qualcosa simile al vecchio meccanismo di accensione delle luci. Cerco disperatamente con lo sguardo ma l'unica cosa che vedo è un'orribile statua a forma di sirena.

Non penso. Agisco e basta.
Mi levo velocemente la giacca e la lancio sul serpente a terra davanti a me nel tentativo di coprire quelle fauci spalancate. Spero di distrarlo. O rallentarlo almeno.
Poi tenendomi più distante possibile dall'altro cerco di raggiungere l'altra stanza.
Ho un solo obiettivo al momento: trovare il modo di chiudere quella grata...
Sono troppo giovane per morire.

Gruppo 3

Svetlana Sokolova

- Operazione Black Mamba -

E luce fu. Strizzo velocemente gli occhi rendendomi presto conto che non mi ero sbagliata. Il mio sguardo un po' appannato cade subito sui due esemplari di rettile. Affascinanti sì, ma non dovrebbero di certo star qui.
Ad illuminarci ci pensa il maggiordomo: "Il Mamba Nero..." esordisce. "E' in assoluto uno dei serpenti più pericolosi al mondo. E'velocissimo, il suo veleno letale." spiega poco dopo. "Prima di attaccare si erge per un terzo della sua altezza, minacciando. E' quello il momento per scappare. L'unico. Dopo non ci sarà più modo di farlo...".
Ah ok, facile mi dico dando già un'occhiata al cancello dietro ai due serpenti. Poi mentre fingo di tremare di paura come una donnetta qualsiasi, penso, ma lui che ne sa? Cosa ne può sapere un maggiordomo di serpenti? Poi immagino la sua monotona vita a servire una ricca signora per tutto il santo giorno. Cosa mai farà la sera se non fare zapping alla tv o guardare qualche documentario?
A riportarmi alla realtà ci pensa il biondino che inaspettatamente e con gran coraggio getta addosso la sua giacca a uno dei serpenti.
Però, bravo.
I miei occhi puntano di nuovo i due squamati ospiti della festa di Carmen. Black mamba quindi eh?
Mi piacerebbe averne uno, ma non come animale domestico. Un po' l'uso che ne faceva Elle Driver in Kill Bill.
Mi ci vedo in lei, sì.

Armi, spade, bazooka e ...un mamba nero ai miei servigi.
Interessante.

Capisco di star vaneggiando quando uno dei due ofidi si attorciglia sulla ringhiera penso che forse è il momento di agire.
Seguendo le direttive del bene informato maggiordomo, sfrutto l'occasione, punto il cancello dalle strette sbarre e corro più veloce che posso.

Scarlett Marshall - Gruppo 2

La voce femminile pare colta di sorpresa, ma subito si riprende e mi risponde:«Signora Knight... Cos'è successo? Glielo passo subito, certamente. Attenda qualche istante in linea.» Non riesco a crederci, l'ho fregata.
Mi mette in attesa e questa volta a rispondermi è una voce maschile:«Capitano Pearl. Signora Knight, mi dica. Cosa succede? Procede tutto secondo i piani? Gli ospiti le danno delle noie? Ho sentito di alcune chiamate allarmiste... Non si preoccupi, qui è tutto assolutamente sotto controllo: come da programma, nessuno interromperà la sua festa. Ha la mia parola...» Piani? quali piani? cosa aveva architettato in realtà quella vecchia megera? Devo assolutamente scoprirlo, ma devo pur sempre uscire da qui. Che senso ha scoprire qualcosa di eclatante, se poi non puoi fare lo scoop della tua vita perchè sei sotto tre metri di terra? Ok ormai sono in ballo quindi balliamo. Usando sempre lo stesso tono di prima e sperando di imbrogliare anche il capitano ribatto: << le cose sono fuggite di mano, c'è stato un omicidio, c'è un assassino in villa, e forse anche più di uno, deve mandare al più presto rinforzi, ma prima voglio che mi faccia un rapporto dettagliato sul piano! subito!>>

GRUPPO UNO - MATT GROENFIRE

«Sì, è caduta, ha...battuto la testa sullo spigolo... del tavolino. Ma Matt... Ha il cranio praticamente rotto in due, o si è presa un bello spavento o è stata una spinta molto forte... E sì, sto bene, ho solo bisogno di una bicchiere d'acqua, tranquillo»
Non mi piace, il viso di Elizabeth sembra pallido, troppo pallido. Sto per propormi di prendere dell'acqua per lei nella sala cocktail, ma dopo qualche passo, vedo che si stringe la gola con la mano e cade sul pavimento, cerco di afferrarla ma sono troppo avanti... provvidenzialmente Aaron è lì che le evita una brutta caduta. Mi avvicino, sono preoccupato, la chiamo ma Elizabeth sembra non rispondere, Aaron urla dei numeri, cerca di farle un massaggio cardiaco, vedo il suo volto sempre più contratto e sempre più disperato. Cazzo è un medico, no? Fa qualcosa! Anche io non sono di molto aiuto: non riesco a fare altro che chiamarla e chiamarla fino allo sfinimento, lei DEVE rispondermi, lei non può stare male!

"Elizabeth, Elizabeth! Che cosa le succede! Che cazzo sta succedendo! Che cosa è successo nel vostro gruppo? Che cazzo le hai fatto!" urlo contro Aaron, forse in modo irrazionale, sembra ce la stia mettendo tutta per salvarla.

«Nooooooooooooooooooooooooooooooo!!!…»
L'urlo di Aaron mi fa capire che non c'è più speranza. Morta. Elizabeth è morta. La stringe forte a sè con disperazione, io sono là in piedi davanti a questa scena e non posso che stringere i pugni, digrignare i denti e piangere. Calde, le mie lacrime sono calde... era da tanto che non le versavo. Aria, ho bisogno di aria e vorrei solo sfasciare tutto, urlare la mia rabbia, la mia impotenza davanti alla morte di Elizabeth. Vorrei riempire di pungi tutti quelli che mi capitano a tiro, vorrei... e invece non faccio nulla, sono paralizzato, non riesco più manco a respirare. Questa è una follia, tutto mi sembra surreale, solo un brutto incubo. Vedo i presenti barcollare dall'orrore e mi chiedo se riusciremo mai ad uscire da questa gabbia. Uscire... sognavo di uscire con Elizabeth, io... l'amavo... e non sono tipo da perdersi facilmente nell'amore. Cazzo devo reagire, ululare come un cane ferito alla luna non servirà a niente, non servirà a riportare Elizabeth in vita e non servirà ad uscire da qui. Carmen, maledetto il giorno che t'ho incontrata!
D'un tratto in stanza riappare il gruppo di Adrian Mangiamorte, accompagnato con un biondino che piagnucola di Carmen e si lancia contro Albert. A quanto pare, era il suo amante... o forse ero io il suo amante e questo qua era il suo legittimo amore? Amore... no, Carmen non sapeva amare. Non mi frega manco più niente, io volevo solo i suoi soldi e se quei due cicisbei vogliono ammazzarsi l'un l'altro non sarò certo io a fermarli. Elizabeth è morta, tutta quest'altra matassa perde ogni senso per me. O forse no? E se fosse questo francesino il lupo cattivo che vuole farci fuori? Da come piange di Carmen... noto che somiglia un pò ad Aaron... che siano parenti? D'un tratto mi viene in mente quel film di Hitchcock.... il delitto perfetto... che sia questo un duplice omicidio incrociato? Che il francese sia in combutta con Aaron e hanno ucciso l'uno la donna dell'altro? Vengo distolto dai miei pensieri dalla caduta del ragazzo mingherlino con i capelli rossi... anche lui muore sotto i nostri occhi! Ok basta, non c'è tempo da perdere, devo trovare il modo di cavarmela da questa brutta storia! Vedo che alle mie spalle la vecchia guardia del corpo di Carmen insieme a Vera si dirige nella sala cocktail, sembra stiano seguendo una pista...

<<Qualcuno l'ha vista bere un drink nella sala da cocktail? Glielo aveva offerto qualcuno?>>
Questa frase di Derek attira la mia attenzione... Elizabeth era con Aaron quando mi hanno invitato ad andare a bere con loro! Ma non ho bevuto perchè.... quella ragazza bionda e bellissima, lei mi ha allontanato dal bar! Forse le devo la vita se i cocktail erano tutti avvelenati! Sto diventando paranoico, ma se guardo il corpo di Elizabeth, non mi sembra di pensare in modo così folle.
La guardia del corpo ad un certo punto nota la scena delle due morti e commenta solo un "Chi mi ama, mi segua"
Mi avvicino a Derek, lui forse ha notato qualcosa che a me è sfuggita.

"Derek, ti propongo di seguire con me quel tizio che faceva da guardia del corpo, sembra abbiano trovato qualcosa che ci aiuterà ad uscire di qui... all'inizio della serata, Aaron ha invitato me ed Elizabeth a bere qualcosa, ma io poi son stato trascinato via da quella misteriosa cameriera bionda... io non ho bevuto ma possibilmente Elizabeth sì... ed è stata avvelenata... come Carmen... gli assassini avevano già programmato tutto... io ho dei sospetti, come te penso, ma al momento voglio solo uscire di qua... andiamo nella sala cocktail" gli propongo. Se non vorrà venire con me, seguirò Desmond da solo.

Scarlett Marshall - Gruppo due

Dall'altra parte il silenzio, che mi abbia scoperta? Lo sento deglutire rumorosamente, per poi espirare. «Signora... Knight? Con chi sto parlando? Si identifichi all'istante, o verrà denunciata per intralcio alla giustizia!» Intralcio alla giustizia? ma che va blaterando? «Immediatamente, voglio che si identifichi! Non può essere la signora Knight, la signora Knight non mi avrebbe mai chiamato per intervenire! Sapeva a cosa andava in contro, con questa festa: mi ha dato direttive ben precise! "Assolutamente non intervenite in nessun caso", ecco cosa ci ha detto! E io non ho alcuna intenzione di disobbedire agli ordini della signora Knight e del sindaco! Quindi chi si crede di essere lei per...» Ma che cavolo aveva in mente quella vecchia pazza? Cosa centra il sindaco? Mi sto davvero spaventando ora, la situazione mi è fuggita di mano! All'improvviso il capitano smette di sbraitare e una voce femminile mi rivolge la parola «Qui è il tenente Boyne. Chi è la presunta vittima?»
Resto perplessa un istante, non so che fare. Il piano A è fallito e non ne ho un altro di riserva, credo che se voglio uscire viva di qui, devo dire la verità e fidarmi del tenente Boyne. << Sono Scarlett Marshall, e lavoro per la signora Knight, o meglio lavoravo visto che la vittima è la signora Knight.>> enuncio tutto ad un fiato, poi continuo << la prego tenente ci aiuti, siamo bloccati qui con un assassino, 5 minuti fa ho sentito qualcuno urlare, non so se l'assassino abbia colpito ancora, venite ad aiutarci>>

Gruppo uno
Malva Dawson

Raggiungo subito Vera e l'altro tizio, giunti davanti al bancone del bar... pare abbiano trovato un foglio con sopra scritto qualcosa.
"Il prossimo numero è: 09" annuncia trionfante la guardia del corpo. Numero 09? sicuramente una parte mancante del codice! anche se io -a dirla tutta- del contenuto degli altri bigliettini trovati da 'sti due non ne sono proprio a conoscenza.
"Sembra che qualcuno voglia godersi la torta senza essersi sporcato le mani per prepararla!" esclama, rivolgendosi a me. Ah-ah! molto sarcastico! mi vuole pure far passare per quella che non vuole sporcarsi le mani...
quando, precisiamo, quella a liberare il tricheco spiaggiato da sotto il letto è stata proprio la sottoscritta, mentre i due snobboni dei miei stivali erano a farsi i fatti loro! ognuno dei due a tenersi il contenuto dei bigliettini trovati per sé. L' egoismo fatto in persona.
"Prego, Miss Odamè Brown, vuol leggere con noi il prossimo indizio?" ed è qui che comincio a storcere il naso dal nervoso.
Ed è anche qui, che comincio a dar sfogo ai miei pensieri più folli...

"Oh, svegliati!" dico fra me e me, per ritornare alla lucidità di sempre, allontanando anche i miei mostri. Dopotutto è stato gentile a leggerci il bigliettino trovato sullo scaffale dei liquori, rendendomi partecipe (almeno questa volta).
"Gli indovinelli non hanno segreti per me, ed infatti, nonostante questo pessimo saggio di poesia in rima baciata, ho scoperto quale sarà la nostra prossima tappa: la sala da pranzo!" dice rivolgendosi a noi, credendosi figo, inarcando al tempo stesso il sopracciglio. Sala da pranzo? proprio dove prima ho sentito squittire?
Non faccio in tempo ad aprire bocca che una scena straziante si consuma esattamente dietro di noi. La dottoressa è morta, e giace fra le braccia del ragazzo biondo... riverso in un lago di lacrime. ''Oh M-Mer*a!'' è l'unica parola che riesco a tirar fuori dalla bocca. Intanto, il fidanzato di Carmen attacca con violenza il biondino che sorregge la dottoressa.
Contemporaneamente, entra in scena un altro biondino dall'accento francese che comincia a scazzottarsi col vecchio Albert, spingendo anche il tizio rosso contro un tavolino di marmo. Anche quest'ultimo cade a terra... morto? ma cosa sta succedendo qui dentro? ho bisogno di uscire, l'ambiente comincia a farsi claustrofobico e la necessità di aria si fa sempre più forte. Nel frattempo, il body-guard si incammina verso la sala da pranzo, e come un soldatino Vera le va dietro, accelerando il passo. Come al solito, non ho avuto neanche il modo di chiedere cosa contenessero gli altri biglietti. E se i primi due contenessero proprio le prime due cifre del codice? quelle che Carmen pronunciò prima di morire? d'altronde era iniziato tutto come una una caccia al tesoro, quindi presumo proprio che all'interno di quei fogli trovati dai due ci siano proprio le due cifre iniziali, in teoria... sempre se il mio intuito non mi stia giocando brutti scherzi. 07 05, mi sembra di ricordare...
Traballante e scossa dall'accaduto, decido a mia volta di seguire i due. Come si suol dire, l'unione fa la forza.