Kia TaximRaggiungo la hall dove tutto è iniziato. E’ nuovamente il caos! A terra il cadavere senza vita di un ragazzo rosso di capelli che credo di aver solo intravisto durante tutta la macabra serata, Accanto a lui Flora visibilmente scossa per questo nuovo cadavere, ma quante sono le persone che in questa assurda notte hanno perso la vita? Oltre a Carmen e al ragazzo qualcun altro ci ha lasciato le penne ? Albert Landgraab invece sta litigando con un uomo biondo di cui non conosco nulla e non credo di averlo mai visto, forse una volta, all' aeroporto dove avevo accompagnato Carmen che doveva salutare una persona … certo! Era lui, ne sono sicura! Cosa ci fa qui? Vedo poi la ragazza dai corti capelli biondi che avevo incrociato in piscina ad inizio festa mentre parlavo con Desmond; gettare qualcosa sui due che finalmente smettono di litigare, poi scostando lo sguardo dai due evitando prontamente di guardare il cadavere del giovane riverso a terra, cerco di tenere la mente occupata e volutamente “disattenta” per non incappare in un altro attacco di panico, quindi per distrarmi dalla macabre visione, concentrandomi cerco di quantificare quanto tempo è passato dalla telefonata di Scarlett, la persona dall'altra parte del telefono ha parlato di 20 minuti e poi sarebbero arrivati in soccorso … in lontananza infatti sento le sirene di un qualcosa. Nel frattempo mi guardo intorno in cerca di Matt e di un suo sguardo, vorrei farmi spiegare cosa è accaduto mentre io Scarlett e Alice eravamo di la nel salone, purtroppo non incrocio il suo di sguardo, ma quello del mio nemico: Derek Root, faccio un mezzo sorriso di circostanza e poi scosto lo sguardo da lui guardando verso la porta, ciò che vedo, mi sorprende non poco. Una spia luminosa color verde segnala che il meccanismo è stato sbloccato, hanno trovato finalmente il codice? Ma chi è stato? Il dubbio mi assale. Un momento … dove sono il biondo che ha trovato l’arma del delitto e la dottoressa? La biondona di plastica e il biondo che erano con noi nel salone dove si è aperto il passaggio? Che fine avranno fatto costoro? E il maggiordomo? Inutile perdere tempo a capirci qualcosa anche perché secondo me qui questa sera troppo vite e troppe storie si sono intrecciate , sul volto dei presenti poi è tangibile tanta stanchezza e un’ombra di paura.
Epilogo
Finalmente le sirene sono vicine. I soccorsi sono arrivati.
Tutto ciò che succede si sussegue come la trama di un film già visto e già vissuto mentre io mi abbandono al ricordo di quello che quella sera ho vissuto , come anche ricordi che non avrei mai voluto far riaffiorare a galla, un nome torna ancora prepotente … Yoshi. I soccorsi entrano, ci trattengono, ci interrogano ci chiedono dove eravamo a tal ‘ora, cosa è successo in quella casa , eppure nessuno di noi se non qualche supposizione ha saputo spiegare tutta la faccenda, alla fine ciò che resta di tutta la pomposa festa organizzata da Carmen sono solo cadaveri e i cadaveri, gli unici che potrebbero avere risposte non possono parlare .
Voglio avvicinarmi a Matt, cercare rifugio tra le sue braccia, ma non mi permettono di avvicinarmi sembra essere accusato di qualcosa, e lui sembra distante e forse è comprensibile, quasi neanche mi guarda nonostante io voglia essere li con lui a difenderlo a spada tratta; ciò che trovo però è la mano tesa di Root , è il primo gesto gentile che gli vedo fare nei miei confronti . Intanto due energumeni con il volto coperto e una divisa dell’FBI arrestano il mio Matt accusandolo del furto di una statua di forma equina ; l’opera d’arte che Carmen voleva noi trovassimo … il suo prezioso tesoro . Ma come è possibile che Matt l’avesse presa? Quando l’avrebbe rubata?
Non so più nulla, non so più quale sia la verità e dove questa verità sconfini nella menzogna, sono delusa e amareggiata, e non so nemmeno perché, forse in cuor mio però lo so, so che se prima avevo il 5% di possibilità di stare con Matt ora questa percentuale è scesa a 0% e accanto a lui c’è lei, la biondona plastificata; un agente dell’ FBI… chi l’avrebbe detto? Sapevo che era strana, guardinga e silenziosa, fin troppo, ma non pensavo fosse un agente, ha nascosto bene la sua reale identità. Annullo tutto ciò che mi ruota attorno. Voglio allontanarmi da qui, uscire all'alba di un nuovo giorno, respirare una nuova ventata di vita, mi sento quasi in colpa per non aver difeso Matt e quasi complice perché forse sono sempre stata al corrente dei suoi piani, ma cosa potevo fare, anche io volevo i soldi di Carmen. Al momento preferisco non parlare, non dire nulla, forse affiderò a qualcuno questo segreto oppure lo porterò con me nella tomba…. l’ultima cosa che mi resta da fare è correre lontano da qui, da tutto ciò che è accaduto questa sera. L’ultima cosa che vedo prima di allontanarmi silenziosamente dal luogo con gli occhi lucidi e rassegnata a non avere mai Matt per me, è proprio il volto di Matt e i suoi bellissimi occhi grigi, occhi che non potrò mai dimenticare nonostante tutto, in fondo io davvero l’ho amato e tutt'ora lo amo … anche se per lui sarò stata solo un divertente passatempo . Come farò a dimenticarlo?
Dietro di me però sento dei passi sconosciuti che mi seguono.
Dodici giorni dopo la festa…
“Kia a quanto vedo ti è mancato giocare con i motori vero? Sono due giorni che ti vedo girare in abiti da meccanico per la concessionaria e sparire sotto auto oppure immersa nei cofani delle vetture…certo che sono ancora incredulo per quello che ti è accaduto. Come ti senti?”
“ Si guarda, tutte quelle interviste e quelle apparizioni televisive non sono certo il mio miglior biglietto da visita, sono felice di essere tornata qua. Come mi sento?” Resto per un attimo assente e la mia mente si perde ancora nei pensieri di quel giorno infausto e a quelle notti passate tra le braccia di Matt, sono dodici giorni che non ho notizie di lui…ma ora non c’è più malinconia o rancore nei miei occhi, solo il dolcissimo ricordo di quello che fu anche se ci vorrà ancora del tempo prima che mi passi del tutto, non auguro a nessuno di restare chiuso per tante ore in una casa prigionieri di un macabro gioco del destino con due probabili assassini a piede libero, poi continuo “.. direi che nonostante tutto ciò che è accaduto e tutto ciò che ho perso, ho ritrovato un po’ del mio vero io, sai certe cose ti cambiano, a volte in peggio ma a volte anche in meglio…” dico ripensando a ciò che quella sera accadde al di fuori della Villa, in particolare mi ricordo di una persona. Lui.
Mio fratello mi guarda e poi mentre mi rialzo dalla scomoda posizione si avvicina fraterno incurante del fatto che io sia vestita con una tuta da meccanico non propriamente pulita.
“Non volevo rattristarti. Scusami. So bene che non è stata un’esperienza piacevole.“ Mi dice abbracciandomi per un lungo istante, dove il silenzio è l’unico rumore.
Poi scostandosi da me riporta la conversazione su un piano più attuale. “Cambiando discorso, è pronta l’auto del capitano Picard?”
“Devo solo finire di sistemare gli ultimi bulloni…e sarà meglio finire alla svelta” dico rispondendo a mio fratello Ken riportandomi sotto l’auto. “Perfetto, allora avviso di passare prima di mezzogiorno.”
Mezzogiorno meno dieci…
Dei passi segnalano l’arrivo di qualcuno, di sicuro un cliente a ritirare la vettura, poi la voce di mio fratello mi conferma.
“ Benvenuta Capitano Picard, ecco la sua vettura…è pronta”
“ Grazie signor Taxim.” Una voce sensuale di donna risponde.
Ignoravo il fatto che il famoso Capitano Picard menzionato diverse volte da mio fratello , fosse in realtà una donna, e una donna piuttosto affascinante osservo voltandomi verso di lei e scostandomi dalla vettura argentata.
“ Capitano buongiorno. Eccole le chiavi ”
“Grazie. E’ lei il meccanico? ” mi chiede piuttosto sorpresa di veder e me e non un uomo.
” Posso provarla? ” Sembra diffidente, forse crede che fare il meccanico sia un lavoro prettamente maschile e che io non sia stata all'altezza delle sue aspettative.
“ Sicuramente. Le posso dire che è un’ottima auto e il motore funziona benissimo, era solo un problema alla cinghia di trasmissione”
Il capitano Picard mi sorride, prima di avvicinarsi, aprire la portiera e avviare l’auto. Rombo del motore, l’auto come previsto canta a meraviglia. Amo il rumore che fa il meccanismo d’avviamento quando giri la chiave.
Poco dopo….
“Prima non si accendeva nemmeno! Ottimo lavoro signorina…”
“ Kia, Kia Taxim. Sono la sorella di Ken” le dico gentile.
“ Non dubitavo. Lo sa signorina Kia che dalle mie parti una persona influente sta cercando personale per mettere assieme una squadra di diciamo… agenti segreti? Le sue conoscenze in campo di motori e affini , a quanto ho visto nel suo dossier prima di venire qua, sono piuttosto notevoli. So anche che era presente al massacro di Villa Knight..e ne è uscita illesa.” Illesa si, nel corpo …ma non nell’animo . Cosa ne sa poi di cosa ho passato la dentro?
“ Come lo sa? Come ha fatto ad avere un mio dossier?” Guardo mio fratello che intanto si è avvicinato, incredula e confusa; lui però mi guarda a sua volta, capisco che ne sa quanto me.
“ Mi sono informata, stavo cercando personale da reclutare e studiando tutti i presenti a Villa Knight come possibili candidati, lasciando perdere eventuali civili, cadaveri tra i quali un certo Ted Miller che sarebbe potuto divenire un hacker informatico perfetto; agenti FBI presenti e affini… ho selezionato due possibili candidati che farebbero al caso nostro : lei e un certo Derek Root se non ho capito male. Dovesse essere interessata o essere interessati, questo è il biglietto da visita, deve parlare con il signor Bosser. La saluto Kia e spero di rincontrarla presto”
Resto basita. Che carisma questa donna! E a quanto pare mio fratello concorda con me.
Ma guarda un po’ cosa mi doveva capitare… mi si presenta per caso un’auto da sistemare, quest’auto appartiene all’esercito, aggiungiamo un capitano di alto grado per lo più donna incaricato del ritiro, e questo stesso capitano mi porge un biglietto da visita dicendomi che sa tutto di me perché prima si è ben informata, e vuole offrirmi come allora fece Carmen , un possibile futuro fuori dalle concessionarie, un futuro addirittura come agente segreto; basando il suo giudizio su una tragedia capitata e, sulle mie abilità meccaniche.. Direi che dopo Villa Knight questa potrebbe essere una nuova quanto esaltante sfida, chissà però dove mi porterà, accettare o non accettare questa nuova possibilità di vita? Devo rintracciare Derek… voglio parlarne con lui e so di avere il suo numero segnato in uno dei primi posti della rubrica…
6 mesi dopo ….
Tlin Tlin…
Il mio cellulare suona, è sicuramente l’e-mail autodistruttiva del capo, mi aveva detto che me l’ avrebbe inviata. Ecco le nuove coordinate, e un nome.
Mi indica un posto, che si chiama Hospital Brookhenaven … è a Bellavista e, non molto distante da Villa Knight a quanto ho capito. Perfetto, di ritorno dalla missione Nefertari in Egitto, torniamo alle origini. Informerò anche lui di questa cosa anche se credo abbia già ricevuto tutto da Mister B. Certo che…chi l’avrebbe detto che dopo tutto ciò che ho passato in questi sei mesi mi sono ritrovata a lavorare fianco a fianco con lui il mio nemico e…a condividere con lui forse un qualcosa di più di una semplice amicizia o una collaborazione? Proprio vero che la vita è imprevedibile, così come il cuore e i sentimenti. Devo sbrigarmi, mi sa che mi starà già aspettando. Eccolo la, impeccabile e affascinante come sempre nel suo abbigliamento elegante.
“ Ciao Derek! Eccomi qua!”
“Ciao Kia! Tutto bene? Ti stavo aspettando”
“Hai ragione… scusami ma ho avuto un imprevisto e ho tardato” Gli rispondo visibilmente imbarazzata
“Non preoccuparti, sono appena arrivato…accomodati.”
“ Grazie cavaliere! Ma sono stata seduta fino adesso in macchina, preferisco stare un po’ in piedi …” Questa sera è proprio affascinante, voglio dirglielo.“ Ti dona sai questo look?”
“ Sei gentile…anche il tuo non è niente male” mi risponde alzandosi dalla seggiola e portandosi al mio fianco vicino al parapetto del bar della spiaggia del molo vecchio. Mi fa piacere questa sua indole dolce. Me ne sono accorta anche quella sera…solo ora però lavorandoci fianco a fianco ne ho avuto ulteriore conferma.
“A proposito, hai ricevuto le nuove direttive per la missione da Mister B?” Gli chiedo, e di sottecchi vedo che sorride.
“ Si, ricevuto tutto. Dove tutto ha avuto inizio direi…”
“ Già” mormoro osservando il tramonto prendere forma “ Bellavista, dove sorge la ex Villa Knight”
“Senti...io...ti ricordi cosa successe quella sera? Oppure hai voluto rimuovere tutto dalla tua mente?” Mi chiede con atteggiamento quasi triste e malinconico, ma avverto qualcosa nel tono della sua voce.
“No, non ho dimenticato .Ho rimosso molte cose, ma non quello che ho passato lì e tanto meno quello che è successo poi. E tu? Come va ora a distanza di 6 mesi dall'accaduto?” Cerco di essere il più gentile possibile anche lui quella sera non ne è uscito illeso. Tutti abbiamo perso qualcosa o qualcuno. Dipende dai punti di vista.
“Sono sopravvissuto, nonostante tutto...e ricordo.” Già, ricorda, anche io non ho dimenticato quello che accadde dopo…soprattutto tra di noi.
La sera della festa...
L’aria fuori e fresca e il giardino della Knight Mansion non mi è mai sembrato tanto bello quanto lo è ora. Vorrei piangere, vorrei urlare al cielo ciò che sento ma non credo servirà a riportare indietro il tempo, a riportarmi al primo incontro con lui e ciò che poi ho fatto. Ho sbagliato , lo sapevo e ho sempre continuato a sbagliare. Perché? L’ho sempre saputo che non sarebbe mai stato mio, a partire da quella dottoressa dalle prorompenti forme. Prima c’era Carmen, ovvio. Poi c’era la dottoressa Spencer, poi chi altro? La bionda agente dell’FBI che fin da subito ha cercato di portarselo via? Flora? Scarlett? Alice? Non lo so . So che io probabilmente ero solo l’ultima persona alla quale pensava quando si trovava da solo nel silenzio della sua stanza.
Mi fermo, i passi che ho sentito dietro di me sono ancora qui . A chi appartengono? Mi volto con la testa bassa e gli occhi lucidi sforzandomi di non piangere e di assumere la mia maschera di compostezza, maschera per cui tutti mi conoscono, forse anche Matt ha sempre visto solo questo di me. Ma io non ero solo questo, ero qualcosa di più. Rialzo la testa e ciò che vedo non può essere reale.
<<Che cosa ci fai qui?>> Gli chiedo confusa vedendo il mio nemico in piedi davanti a me, con la giacca macchiata, probabilmente sangue . Avrei preferito restare da sola in queste circostanze.
<<Calmati… sono solo venuto a vedere come stavi dato che ti ho vista uscire visibilmente scossa da ciò che hai visto lì dentro.>> Lo osservo incredula per questa sua imprevista presenza.
<<Sei gentile a preoccuparti per me, Derek Root...l'unica cosa per cui potrei gioire ora è il fatto di esserne uscita viva.>>
<<Già>> il suo tono si fa più cordiale <<Anche io sono felice di questo. E sono felice che anche Scarlett stia bene.>>
Annuisco a questa sua affermazione, posso comprendere le sue preoccupazioni verso Scarlett
<<Solo per questo sei qui? Non sei venuto anche a ridere di me? A ridere di una piccola sciocca che pensava di significare qualcosa per uno come Matt Groenfire? E non far finta di nulla, so che sai tutto.>>
Mi guarda sorpreso e quasi risentitoo ma poi il suo viso assume un’espressione seria.
<<Perché dovrei ridere di te, scusa? Ammetto che quando Carmen mi aveva assoldato per seguire Matt non avrei mai pensato che fossi tu l’amante . La cosa mi ha sorpreso non poco, non mi sembravi una ragazza adatta a stare con uno come Matt. È un amico certo, ma non per questo devo difendere il suo modo di fare. Tu mi sembravi così seria, così…sognatrice, lui invece è concreto, amante del flirt, impulsivo.>>
Rido sarcastica, la sua osservazione mi fa piacere, forse è l’unica persona che è riuscita a vedere oltre a ciò che apparivo.
<<Se cerchi di essere gentile, ti ringrazio. Per quel che riguarda Matt, beh…davvero ero persa di lui, probabilmente nonostante tutto lo sono ancora… ma per lui sono stata solo una delle tante…>> dico abbassando nuovamente lo sguardo per ricacciare a forza le lacrime.
<<Secondo me no. Lui è così, è la sua natura. Non penso che fosse venuto da te solo per un'avventura di una notte, non penso ti vedeva nemmeno come una tra le tante visto che a quanto ne so, la vostra storia clandestina andava avanti da un bel po’. Non essere così negativa, però credimi, meriteresti di meglio solo per la tua pazienza e riservatezza.>> Lo osservo interrogativa.
<<Forse. Ma cosa ne sai tu di come io mi sento? Hai mai amato una persona stupidamente pur sapendo che quella persona non sarebbe mai stata tua?>> Mi squadra, sembra voler dire qualcosa ma poi si interrompe e sul suo volto si forma una smorfia. Ecco lo sapevo che non dovevo parlare, non dovevo rispondere, soprattutto a lui . Perché gli sto confessando come un fiume in piena i miei timori e i miei tormenti?
<<Veramente…lo so…credimi, lo so che non è bello. Posso capire come ti senti.>>
La sua risposta chissà perché non mi sorprende e mi sembra anche sincero, di sicuro sta pensando a Scarlett.
<<Scusa, sono stata maleducata lo so. Tu hai Scarlett…e magari anche tu ti trovi nella mia stessa situazione. Non volevo essere scortese.>> Cerco di essere il più comprensiva possibile.
<<Scarlett?>> mi apostrofa interrogativo <<Beh sì, per me lei è speciale, ma…>>
<<Senti, posso farti una domanda?>> lo interrompo
<<Certo, chiedi pure.>>
<<Fin dall’inizio tu hai sempre saputo tutto su di me e su Matt, perché ti sei ostinato a non dire nulla a Carmen né a nessun altro di tutta la faccenda?>> Voglio capire il motivo di questo suo comportamento che mi è sempre stato enigmatico. Indubbiamente è una persona riservata. Lo vedo chiudere gli occhi come per trovare dentro di lui un coraggio che non ha.
<<Matt è un amico e io non tradisco gli amici e Carmen, beh…mi pagava profumatamente per seguirlo e lui mi pagava a sua volta per non rivelare nulla, diciamo che è stata tutta una questione d'affari.E... c’è dell’altro.>>
Il suo volto mi appare imbarazzato nonostante io abbia gli occhi palesemente velati di lacrime.
<<Cos’altro ci può essere scusa? Ti divertivi a seguirci per un tuo personale profitto, ma avresti potuto benissimo trarne ulteriore vantaggio, magari avresti potuto contrattare con Carmen e chiederle un prezzo maggiore per le tua prestazioni, perché non l’hai fatto? Mi sembri uno che per soldi non si farebbe troppi scrupoli pur di avere un guadagno no?>>Se prima mi pareva imbarazzato ora mi sembra più sicuro.
<<Hai ragione…ma anche tu avresti preferito vedere Carmen morta che lasciarle Matt, no? Mettiti nei miei panni. Cosa avresti fatto tu pur di non perdere la ragazza di cui sei innamorato e non corrisposto? Sapendo poi che il ragazzo tuo rivale in amore è un amico, cosa avresti fatto? Avrei dovuto rivelare tutto a Carmen e perdere l’unica occasione che avevo per vederti senza destare sospetti? Se l’avessi fatto Matt non sarebbe stato qui, e probabilmente avrei perso anche la sua amicizia. Non me lo avrebbe mai perdonato…e tu saresti stata licenziata.>>
<<Derek cosa...>> resto basita da questa sua confessione, vorrei aggiungere altro ma i suoi occhi mi fissano e mi bloccano
<<No, non dire niente. Non sei stata solo tu la sciocca in tutta la faccenda. L'importante è essere riusciti ad uscire vivi da questo incubo.>>
Lo guardo cercando di afferrare bene il suo discorso . Com’è possibile? Cosa sta succedendo? Lui mi guarda a sua volta con quegli occhi azzurri e limpidissimi poi lo vedo allontanarsi così come venuto, lo sguardo rivolto alla terra visibilmente triste.
Oddio, cosa ho fatto? Io mi sono confessata con lui così …senza nemmeno sincerarmi sui suoi reali motivi di tanta riservatezza e senza nemmeno curarmi di sapere. Kia cosa ti sta succedendo? E’ il tuo nemico non puoi provare compassione per lui…no, non è più un mio nemico mi dico alla coscienza, è soltanto un uomo che ha conservato dentro di se il peso di un segreto forse troppo pesante da portare persino per lui. I suoi tormenti, i suoi sentimenti, la sua riservatezza, lo sguardo scostante ogni volta che incrociava il mio…Derek…io non avevo capito. Scusami.
Ora calde lacrime scorrono sul mio viso, non so se sono lacrime di un ‘anima ferita quanto le lacrime di colei che ha ferito senza volerlo…
Ritorno al presente....
“Sai Derek, sono cambiate tante cose per me quella sera, ho visto tutto un mondo cadermi addosso ero sola eppure…eppure tu mi hai teso una mano, l’unico forse oltre ad Alice che quella sera ha fatto qualcosa per me…. nonostante tu fossi un mio nemico in quelle circostanze sei riuscito a vedere oltre alla maschera che portavo, te ne sono grata e…sono felice di essere qui a distanza di sei mesi su questa spiaggia con te…” Oddio gli e l’ho detto! Come reagirà?
Mi cinge dolcemente la vita attirandomi a se, siamo vicinissimi e nei suoi occhi mi ci posso specchiare, stretta nel suo abbraccio mi sento sicura, protetta , una sicurezza che mai avrei sperato di trovare in lui.
“Non potevo lasciarti affondare in balia delle tempeste … non tu! E quella sera l’ho intuito, ma dopo come tutte le cose siamo stati travolti dai mass media per ciò che ci è capitato, e da lì ci siamo un po’ persi per poi ritrovarci per un fortuito caso del destino a condividere un qualcosa che va al dì là di una semplice conoscenza o amicizia…” Tutt’attorno i suoni i rumori si fermano , poi la sua voce calda mi giunge più sussurrata “ O almeno, lo è per me.”
“ Non solo per te…” aggiungo a fior di labbra.
Finalmente tutto ciò che in questi ultimi mesi mi ha tormentato ha trovato una ragione.
Mi guarda negli occhi come a cercare un consenso, io non dico nulla, non voglio dire nulla, non voglio rovinare l’attimo, questo attimo rubato al tempo, un attimo che in questi ultimi tempi ho sempre sperato.
I nostri visi sono vicinissimi, i nostri profili nel riverbero del tramonto che va volgendo in sera quasi si sfiorano, il suo profumo mi avvolge mentre le sue labbra sono vicinissime alle mie, chiudo gli occhi e un dolcissimo bacio ne scaturisce da questo contatto.
E’ un bacio a lungo sospirato, un bacio dapprima dolce e lento che poi invece si fa più profondo…
Non c’è più distanza fra noi, tutto attorno in questo frangente si annulla, niente è più importante , esistiamo solo io e lui, Derek Root e… i nostri reciproci sentimenti a lungo soffocati.
Sullo sfondo il mare, la spiaggia , il suono lontano dei gabbiani e il cielo che ci regala nella sua ultima ora di luce prima di vestirsi d’antracite, il più bello dei suoi tramonti. Tramonto che è tutto nostro e di nessun’altro.
Quando ho iniziato ad innamorarmi di lui? Non lo so, non lo so proprio.
Quando ho iniziato a cercare di capire i suoi gesti, i suoi sguardi? Anche qui non so dare risposta.
Quando ho iniziato a voler approfondire con lui un qualcosa che va al dì la di una semplice amicizia? Non so nemmeno questo. Anzi forse si…forse è come ha detto lui poco fa: Tutto ha avuto inizio dove tutto sei mesi fa è iniziato…Villa Knight!
- Fine -
Eccomi qua a scrivere la parola fine a questo mio primo Gdr! Direi che è stata una grande esperienza e ora con un nuovo gdr in procinto di partire be...non posso di certo mancare.
Ringrazio tutti coloro che hanno permesso la riuscita di questa bellissima quest e anche Pey'j che mi ha permesso di utilizzare il suo pg per l'epilogo creando questa strana quanto imprevista conclusione. Grazie davvero a tutti! Devo dire che Kia mi mancherà...al prossimo gdr ragazzi/e!